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l’usucapione della striscia di terreno lungo il confine

La rete di recinzione che divide la mia proprietà da quella dei miei vicini non è posta sul reale confine catastale ma 2 mt. più dentro rispetto allo stesso, in difetto rispetto alla mia proprietà. Questa rete è là da diversi decenni, ma non l’ho messa io, bensì i precedenti proprietari e i miei vicini hanno usato questo terreno finora senza pagare nulla. Vorrei spostare la rete così che fosse sul confine catastale, ma i miei vicini minacciano di intentare una causa di usucapione nel caso procedessimo allo spostamento. Io le chiedo, siccome non ho intenzione di spendere soldi per una causa, nel momento in cui loro mi chiameranno in tribunale (non so come funziona..) io posso non presentarmi? E se sì, in caso loro vincano la causa io avrò delle spese da sostenere? Grazie infinite per la risposta. (Alessandra, via mail).

Se la rete si trova in zona da diversi decenni senza che nè tu nè i precedenti proprietari abbiate mai manifestato una qualche forma di opposizione, purtroppo hanno ragione i tuoi vicini, la striscia di terreno è stata usucapita per effetto del possesso continuato ed indisturbato nel tempo e precisamente per oltre 20 anni.

Quindi spostare la rete per poi subire un possessorio e a ruota una causa di usucapione non è proprio il caso. Nemmeno stare senza far niente è a mio giudizio consigliabile, dal momento che se un domani dovessi vendere la casa, o anche solo farne fare una stima per ottenere un mutuo o un prestito, avresti sempre questa questione pendente. Il mio consiglio sarebbe quello di prendere contatto amichevolmente con i vicini, dicendo loro che sei disposta a cedergli questa striscia di terreno a condizione che gli stessi si sobbarchino tutte le spese di notaio e le imposte di trasferimento, insomma ogni spesa connessa all’atto di trasferimento. Dopodichè, se loro accettano procedi con il trasferimento e la cosa viene sistemata, a questo punto anche nel tuo interesse.

A parte questo, se loro dovessero mai, per qualsiasi ragione, fare una causa di usucapione, potresti restare contumace, ma io non la riterrei una soluzione molto valida, meglio prendere contatto con il legale di controparte e ammettere che non si contesta l’usucapione, in modo da far finire subito il procedimento senza spese per nessuno, anche se, ripeto, io prenderei l’iniziativa e vedrei di gestire sin da subito la cosa.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

340 risposte su “l’usucapione della striscia di terreno lungo il confine”

Salve il mio bisnonno era proprietario di un terreno alla sua more è andato in successione ai suoi tre figli, tra questi c’era mio nonno. Mio nonno prima di morire ha lasciato testamento ai suoi 3 figli e la moglie, specificando l’indirizzo e il luogo in cui si trova il terreno. Dalla visura catastale del 2016 risulta che gli intestatari sono mio nonno e i suoi fratelli.
Nessuno che io sappia si è mai interessato ne ha proposto la divisione.
Ora la domanda che mi pongo é, dato che sono trascorsi più di 27 anni se qualche vicino ha fatto lusucapione sarebbe arrivata qualche notifica agli eredi o qualsiasi altro documento?
Inoltre, qualora non ci sia stato usucapione da parte di nessuno, potrei farlo io?

Ho un problema simile.
E’ stato usucapito un terreno sul confine che veniva attribuito di mia proprietà. No essendomi presentato alla causa di Usucapione la sentenza è passata in giudicato. Il disegno catastale presentato in tribunale, per l’usucapione è stato sbagliato. E’ stato rappresentato il mio terreno, che ancora appartiene fisicamente a me. In pratica è stata sbagliata la rappresentazione grafica del terreno da usucapire.
Da un punto di vista descrittivo è chiaro il terreno usucapito, ma da un punto di vista grafico e catastale è completamente sbagliato. In pratica graficamente mi sono stati tolti mq.30 + 50.
Ma nei fatti tale terreno è comunque in mio esclusivo utilizzo.
La sentenza di usucapione rimane comunque valida anche se la rappresentazione grafica è stata errata?
questa è la domanda.
resto in attesa
Grazie mille per la eventuale risposta Raffaele Riccardi

Sì certo, se ammettessimo la possibilità di fare valere qualsiasi circostanza senza limiti le sentenze non sarebbero mai definitive. L’unica é vedere se ci sono ancora i termini per impugnare, poi però ci sarebbero comunque le preclusioni, quindi la vedo piuttosto grigia purtroppo.

Grazie, infatti siamo in causa, non per l’usucapione, ma per farsi risistemare catastalmente tutta la faccenda……

Salve a tutti, ho un caso analogo da proporvi. Ho appena ereditato la casa di montagna dei nonni. Tra questa e quella dei vicini v’è un passaggio grazie al quale io raggiungo il mio retro e loro, il loro. So che c’è servitù di passaggio lì da sempre. Noto però che sulle planimetrie, dove dovrebbe esserci un mio marciapiede sporgente dalla casa di circa un metro…..ci sono gli autobloccanti del vicino che ha pensato bene, non so quanti anni fa, di ricoprire tutto il passaggio fino al mio muro con questa pavimentazione. Sicuramente non ha chiesto a nessuno di farlo ed i miei nonni erano gente pacifica oltre al fatto che lassù non andavano quasi mai. Sta tentando di usocapire quella mia striscia di terra che dovrebbe essere un marciapiede non suo?

è un confine molto strano, inizialmente c’era la mia rete di confine con un campo.
quando hanno costruito al posto del campo, non è stato alzato il muro precedente, ma hanno fatto un altro terrapieno piastrellato con un’altr rete lasciando uno spazio d’aria di 10 cm tra le due reti.
ovviemtne se quello annaffia o fa sporcizia, io essendo più in basso del suo livello, ricevo la sua sporcizia che si insidia sia in quel piccolo spazio, sia nella mia proprietà….

Buongiorno,
tra la mia proprietà e quella del vicino è presente una piccola striscia di terreno di qualche centimetro, dopodichè c’è un’altra recinzione, creando una piccola terra di nessuno.
ora la mia proprietà è a livello piu basso di un metro e più rispetto a quella del vicino,
a chi spetta la pulizia di quella terra di nessuno ?
ovviamente essendo più basso può venirmi dello sporco nella mia parte e non vorrei stare ogni volta a pulirlo

Salve, ho comprato all’asta giudiziaria un fondo rustico nel 2008 sul quale insiste un impianto di vigna a tendone nato nel 1998….ora il nuovo confinante ha comprato il terreno a fianco al mio e al catasto risulta che il tendone è nella sua proprietà per circa 2 metri per 150…..
Ora posso fare valere l’usucapione, in quanto il tendone sono ormai 22 anni che è la?? E nessuno si è mai opposto?
Compreso la striscia di terra per potervi accedere?
Grazie
Giuseppe

Salve, le espongo la situazione di mio padre; 20 anni fa, a seguito del decesso del nonno e della nonna ha acquistato con “divisione amichevole” effettuata tra i fratelli quasi tutto il terreno agricolo e 1 abitazione delle due presenti nella proprietà. Di fatto la proprietà dei nonni è stata suddivisa in due parti di cui una è andata a terzi.
Al confine con la parte agricola v’è un parente che acquistò una proprietà e che, in una conversazione ha ammesso di aver fatto sparire (non entro nei particolari) dalla divisione amichevole una porzione di terreno agricolo di 300mq annotata su un’enfiteusi a carico della proprietà confinante da lui acquistata ma a favore dei nonni deceduti. In pratica ha ripristinato la propria porzione di terreno agricolo su cui pesava questa enfiteusi a suo favore. Ho dato mandato ad una visurista di verificare coni pochi dati in mio possesso questa enfiteusi che pare sia stata sottoscritta prima del 1931 tra il vecchio proprietario del fondo confinante e una terza persona (non mio nonno ma un proprietario di parte di ciò che poi fu acquistato dal nonno nel 1961) che probabilmente ha ceduto poi tramite successione o vendita la porzione di terreno mai riscattato dall’enfiteusi. In questo caso vale il principio di usucapione o è possibile intentare causa ed invalidare la divisione amichevole chiedendo i danni?

Espongo il mio problema. La rete di recinzione che divide la mia proprietà da quella dei miei vicini non è posta sul reale confine catastale ma 10mt. più dentro rispetto allo stesso, in difetto rispetto alla mia proprietà. Ho intentato una causa di rivendicazione di questo terreno perché ho costruito la mia abitazione su l’attuale confine, in difetto rispetto alle norme del mio comune che prevedono una distanza minima di mt.5. Il mio vicino dichiara di aver sanato la sua invasione per effetto di usucapione e minaccia di chiedere l’abbattimento della mia abitazione. Ora io le chiedo in caso io perda la causa davvero il mio vicino non solo diventerà proprietario del mio terreno ma può anche chiedere la demolizione di casa mia?

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BUONGIORNO, MIO SUOCERO STA ACQUISTANDO UNA CASA CON MURO CHE DELIMITA TUTTO IL TERRENO CIRCOSTANTE, LA CASA è STATA COSTRUITA NEGLI ANNI 80. SIAMO VENUTI A SAPERE CHE UNA STRISCIA DI TERRENO ALL’INTERNO DEL MURO, RISULTA DIVISA IN UN’ALTRA PARTICELLA DI PROPRIETà DEL TERRENO CONFINANTE E VISTO CHE SIAMO VICII AL ROGITO NOTARILE, VOLEVAMO SAPERE SE ERA POSSIBILE RICHIEDERE UN SEMPLICE ACCORPAMENTO CATASTALE O OBBLIGARE GLI ATTUALI PROPRIETARI AD INTRAPRENDERE AZIONE DI USUCAPIONE, IN MODO TALE DA AVERE UNA PROPRIETÀ’ BEN DEFINITA.

siamo nipoti di uno zio morto 35 anni fa dopo pochi mesi e stata fatta la successione della proprieta . una casa poi venduta e regolarmente accatastata mentre non sono stati accatadtati i terreni che stavano in un’altra città adesso vorremmo accatastarli ma allo stesso tempo 4/5 vorrebbero rinunciare alla proprieta come fare?

Se ho capito bene la successione è stata fatta 35 anni fa quindi ormai una rinuncia non si può più fare queste persone possono cedere a titolo gratuito o oneroso le quote relative per quanto riguarda l’accatastamento bisogna incaricare un tecnico.

Salve a tutti, I’ll mio a caso è simile all vostro.Mio zio 20 anni fa ha mess of una rete per confine.Nel 2015 è stato fatto il Catasto Ed è uscito che il confine era Ben oltre a quello che risultava nel Mappale. Vorrei sapere se mi spetta il rimborso O se posso far qualcosa per farmi rimborsare del torreno che non ho potuto usufruire per il sbagliato confine.

Buongiorno, ho un problema con il mio confinante.
Nel 2002 ho comprato un terreno in zona agricola – residenziale per costruire la mia abitazione.
Il terreno mio e del vicino era ed è delimitato da una recinzione con blocchetti in cls e rete plastificata realizzata da lui circa 30 anni fa.
Chiedendo a lui i confini lui mi comunicava che erano quelli divisi dalle recinzione da lui realizzata.
Nel 2003 ho posizionato il contatore dell’ENEL e parte di una recinzione distante dalla sua di circa 50 cm.
Nell’estate del 2012 il suo avvocato mi comunicava che nella realizzazione della recinzione e nel posizionamento del contattore dell’ENEL avrei invaso il suo terreno inglobando nella stessa anche un pozzo artesiano.
Facendo fare dei rilievi dal mio Geom. si è riscontrato che la recinzione realizzata dal vicino non rispecchia le mappe catastali, infatti per 1 metro dentro la mia proprietà.
Volevo chiedervi se il mio confinante ha realizzato lui la recinzione circa 30 anni fa perché ora rivendica il terreno?
Posso agire per usucapione decennale o ventennale o cosa mi consigliate.
Buona serata.

I presupposti potrebbero esserci, ma vanno verificati accuratamente, è un lavoro che richiede raccolta ed esame dei documenti, eventuale sopralluogo, attenta valutazione dei dati di fatto e diritto. Ti consiglio di farlo svolgere da un bravo avvocato, perché potrebbe valerne la pena. Chiedi ovviamente prima un preventivo.

Buongiorno, ho un problema similare nel senso che nel mio terreno, adiacente alla rete, a pochi metro da essa ho la mia fossa delle acque nere che haimè è stata posizionata al disotto dell’attuale livello del terreno ricoprendola, vorrei spostarla in modo che divenga più accessibile quando sarà da ispezionare e/o vuotare. Essendo il terreno in particolare pendenza devo modificare sia il muretto che la rete soprastante, ma non come tracciato del muretto che rimarrebbe a suo posto ma solamente in altezza per poter meglio livellare il terreno attorno al pozzo nero, senonchè dall’altra parte della rete vi sono alcuni fiori e un alberello non più alto di 2 Mt. che è stato piantato più o meno 1 anno fa quando ho espresso questo desiderio con il mio vicino di voler spostare il pozzo nero. Ora, per facilitare il lavori agli operai ho già provveduto a smontare la rete ma il mio vicino, nonostante le svariate richieste scritte non ci pensa minimamente a spostare le piante e anzi ha chiamato un avvocato intimando al suo ripristino. Visto che ci devono venire svariati macchianri per spostare la terra lo spostamento (temporaneo) è necessario altrimenti non si riuscirebbe ad operare. Come posso fare per poter iniziare i miei lavori senza intentare cause inutili?

Salve, volevo chiederle delle informazioni relativamente ad un problema di riconfinamento.
Sono proprietario e tecnico (sono un ing. civile) di un terreno agricolo acquistato nel 2000 i cui confini non sono materializzati da muri, rete metallica, paletti o altri oggetti atti alla recinzione. Essi sono visibili e costituiti da dislivelli più o meno pronunciati tra il mio fondo e quelli limitrofi e/o da strisce, la cui larghezza varia dai 50 cm a poco più di un metro, di terreno incolto dove cresce del canneto selvatico: tipica situazione presente nei latifondi.
Posseggo della documentazione aerofotografica relativa agli anni 1997, 2000, 2007 e 2013, che, nei limiti della sua precisione, dimostra che i confini non si sono spostati nel periodo di mio possesso e che erano così nel momento dell’acquisto.
Uno dei proprietari limitrofi mi ha contestato la posizione del confine che ci divide, che nella fattispecie è costituito da un dislivello di altezza media di circa 60 cm privo di vegetazione spontanea e ben visibile, sostenendo che non corrisponde con il confine catastale e che dovrei, se si dovesse riconfinare secondo la planimetria catastale, arretrarmi di una fascia larga ben 15 metri e lunga quanto tutto lo sviluppo di uno dei lati del fondo!!!!!!
Tale fascia, fino al giorno in cui si è presentato il mio vicino esponendomi la sua richiesta, era per me tutt’una con il mio fondo, posseduta e coltivata alla luce del sole ininterrottamente dal momento dell’acquisto ad oggi come se fosse mia (anche perchè all’interno di quel confine fisico sopra descritto) e anche il vecchio proprietario penso fosse della stessa convinzione.
A seguito di un rilievo topografico da me eseguito, purtroppo, devo dare ragione al vicino ma non mi spiego dal punto di vista tecnico come possa differire così tanto un confine reale da quello catastale.
Aggiungo: nel rogito effettuato nel 2000 è indicata la superficie catastale che è quindi quella attestata dalla visura dell’agenzia delle entrate e corrisponde, nei limiti di qualche approssimazione, alla superficie grafica dedotta dalla planimetria catastale. Ergo, la fascia di terreno pretesa dal mio vicino è in più rispetto alla superficie acquistata.

Dopo tale premessa espongo i miei dubbi:
– poichè il catasto non è probatorio e dispongo delle suddette aerofoto e anche di testimoni che confermano la storicità dell’attuale confine, posso usucapire la fascia di terreno contesa ricorrendo all’usocapione abbreviato (10 anni)?
– se non fosse possibile applicare l’usocapione abbreviato, è possibile ricorrere a quello tradizionale (con termine temporale di 20 anni) dimostrando che il vecchio proprietario possedeva e conduceva quella fascia di terra da tempo immemore e che io sono subentrato nel possesso con l’acquisto?
– se è possibile, devo poi frazionare la particella del vicino, assegnando una nuova particella alla sola fascia da me posseduta, per allineare la situazione in catasto?
– sempre che sia possibile usocapire il bene in questione, che procedura devo intraprendere? è una procedura lunga e costosa?

Grazie anticipatamente, Michele

Aggiungo un’altra domanda:
– il fatto che il confine non sia materializzato da recinzione, anche se ben visibile, è un problema in una procedura di usocapione?

È una delle tante cose che il giudice valuta discrezionalmente, ovviamente nel codice civile o nelle altre leggi non c’è una disposizione sui confini materializzati da recinzione o meno…

Vertenze come queste sono purtroppo sempre imprevedibili nel loro esito perché è la stessa situazione dei luoghi, anche nella sua evoluzione «storica», che spesso contribuisce a rendere meno chiaro il quadro. Ti consiglio di muoverti con la fase di mediazione, che per alcune domande è comunque obbligatoria, ma che puoi sempre promuovere come facoltativa, disponendoti sin dall’inizio ad accettare un compromesso pur di fare chiarezza una volta per tutte e chiudere la questione.

Buogiorno Avvocato
Nel 1984 ho ristrutturato una “malga “ e mia sorella un’altra nella stesso mappale e a circa 10 metri di distanza dalla mia.
Da subito si è istaurata una servitù di passaggio sull’area adiacente alla mia costruzione (lato ovest e nord ) per il transito dei due autoveicoli di mia sorella essendo questo – all’epoca – il transito più agevole .Da notare che la parte del lotto adiacente alla costruzione di mia sorella (lato est) non è un fondo intercluso ma pur con qualche difficoltà può essere raggiunto direttamente con un percorso alternativo.
Nel tempo , i veicoli sono diventati 4 (i due figli ) e una volta che questi si sono sposati sono diventati 6 e qualche volta anche 8 per il transito dei consuoceri di mia sorella; in prospettiva (al conseguimento della patente dei nipoti di mia sorella potrebbero crescere a dismisura (fidanzati amici ecc ecc.)
Mia sorella sostiene di avere acquisito un diritto sia per se che per tutti gli altri. Le chiedo se non mi è possibile oppormi a questo aumento della mia servitù e ritornare a “sopportare “ il transito di solo 2 massimo 4 veicoli (tanti sono quelli che transitano da più di 20 anni )
Sempre mia sorella sostiene che siccome una volta (io non ero presente ) è passato anche un trattore carico di legna io devo garantire il passaggio anche per questo ; mentre il trattore potrebbe accedere all’area di pertinenza di mia sorella direttamente dal terreno circostante senza transitare per il fondo adiacente alla mia abitazione.
Infine in questo ultimo anno ho fatto dei lavori assicurando un passaggio della larghezza di 3 mt circa sul lato sud del mio edificio
Passaggio che è privo di ostacoli è abbastanza più corto del precedente e si immette direttamente sulla porzione di fondo di mia sorella senza passare davanti alla porta della mia abitazione (posta sul lato ovest )
E’ mia intenzione migliorare la parte del fondo dove attualmente c’è la servitù di passaggio creando un’area di ricreazione – caminetto – tavola e sedie – ecc oltre che parcheggiare i veicoli di mia proprietà . Posso pretendere di spostare la servitù di passaggio sul nuovo percorso senza che mia sorella possa opporvisi ? ( art. 1608 c.c.)
Stiamo dividendo i terreni (attualmente sono in comproprietà ) mi può suggerire il testo da inserire nell’atto notarile per la costituzione della servitù di passaggio e se possibile prevedendo il numero massimo di autoveicoli (4) che ne possano usufruire ?
Fiducioso di ricevere un suo cortese riscontro la ringrazio e Le porgo i miei migliori saluti.

Al di là dello stato del diritto sul punto, ti consiglierei un approccio di tipo mediatorio, o negoziale, iniziando con una lettera dai toni amichevoli da parte del tuo legale, sicuramente in potenza molto più fecondo.

Salve mi trovo in una situazione analoga..un mese fa il mio vicino ha sostituito un cancelletto di confine messo da lui con un muretto..lui mi disse che quello era il confine reale,ma andando a vedere le carte è in realtà messo sulla mia proprietà. .ho chiesto che venga spostato. Mi chiedevo se sono in diritto di chiedere che mi venga corrisposto ” qualcosa ” a titolo di risarcimento dato l’uso che in questi tre anni ne ha avuto a mio discapito..grazie

Salve nel dicembre 2013 ho acquistato casa con giardino di 300mq il tutto recintato con muro alto 1,50 mt e ringhiera.
Tra la casa e il confine con la strada comunale c’è il giardino di 300mq(all’interno della recinzione)
l’intermediazione e stata fatta da agenzia immobiliare e il venditore il sig Rossi ne era proprietario dal 1990 il quale la comprò dal sig Verdi, il quale aveva ereditato la casa identificata dal mappale 1000 dai genitori, ed acquistò nel 1970 il mappale adiacente alla casa distinto col mappale 700 che corrisponde all’attuale giardino di 300 mq situato tra la casa e la strada
Casa e giardino hanno sempre avuto distinti mappali e in tutti gli atti di compravendita e anche il mio con il sig Rossi non é menzionato il mappale 700 anzi lo identifica come confinante a nord della abitazione.(mappale 1000)
La planimetria catastale allegata all’atto notarile risulta corretta in termini di misure perchè ingloba nella stessa area entrambi i mappali senza distinguerli ma non c’è coincidenza con i confini dell’estratto mappa e quelli riportati nell’atto i quali distinguono i due mappali rendendoli divisi e confinanti
Non mi sono mai accorto di questa difformità e come me,neanche il geometra e il notaio e tutti quelli prima che hanno operato nelle diverse compravendite, tanto che pure il sig Rossi era convinto di essere il proprietario del giardino e il sig Verdi era convinto di aver venduto tutto, giardino e abitazione.
Ma un” bel giorno” o meglio una settimana fa è arrivato il sig Verdi che rivendica il suo diritto di proprieta sul mappale 700 ovvero il giardino interposto tra la casa e la strada.
sostiene ora… di non aver mai venduto il terreno ma solo la casa al sig rossi
In piu di 26 anni non si e mai visto e non a mai rivendicato alcun diritto su quel terreno proprio perché lo aveva venduto con la casa ma da quanto sembra(,ho saputo tramite la vicina) gli sono pervenute di recente delle notifiche da parte del catasto terreni il quale lo identifica ancora come proprietario si è fatto avanti con questa strana rivendicazione ma tuttavia giustificata dal fatto che nell’atto nessuno a mai comprato il mappale 700….non so cosa fare ripagare una cosa gia pagata non è giusta ma deve essere risolta, voglio stare tranquillo e poter rivendicare il pieno possesso sulla mia proprietà per come l’ho acquistata nello stato in cui l’ho vista come posso fare? puo essere una soluzione ereditare il possesso esercitato dal sig Rossi per 23 e in buona fede visto che nemmeno sapeva o ci sono altre soluzioni?
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione rivolta al mio caso

Direi che l’idea che appare più percorribile sia proprio questa, approfondendo il caso magari ne potrebbero saltar fuori anche altre, ma mi pare che questa sia la principale, da vagliare al momento.

Salve, espongo il caso: mio padre ha concesso diritto di passaggio a un confinante per realizzare strada di accesso, senza redare alcun documento. Ora ho riscontrato che i figli hanno frazionato il mio terreno e si sono intestati detta strada al catasto senza informare i legittimi proprietari. Può apparire regolare? Grazie di eventuale parere, Marcello Meloni

Ho capito, grazie per la risposta.
Ho dimenticato di aggiungere che il vicino sul nuovo muro ha messo una rete che prima non c’era, ed una copertura che toglie luce (a me sta benissimo la rete, meno bene che ha tolto un pò di luce). Io invece ho messo il lucchetto alla mia porta che grazie alla rete messa di recente dal vicino, chiude completamente a loro la mia area con questi 12 cm inclusi.
Non è il suo un ammettere con le azioni che quella zona non gli riguarda?

Auguri!

Ok grazie…in effetti ora ricordo che dopo averci rotto le scatole fino all’inverosimile, il vicino disse, (guardacaso dopo che erano venuti gli operai chiamati da lui), che aveva deciso di regalarci quei 12 cm (???), ed io per tutta risposta, in modo garbato, gli dissi che non mi regalava un bel niente. Infatti, poi, il muro che ha alzato è rimasto nella stessa posizione di quello vecchio, perchè è impossibile mettere un muro dove pretendeva di farlo, e dove per questo non v’è mai stato uno.

Questi vicini hanno messo in atto tutta una serie di comportamenti dispettosi per cercare di farci passare la voglia di abitare in casa nostra, questo perchè volevano comprarla ad un prezzo assurdamente basso, ed ovviamente non l’hanno avuta.

Ho saputo che quando era in vendita hanno parlato malissimo della casa che ho preso, scoraggiando gente del posto (io venivo da fuori), con ogni evidenza per abbassarne il prezzo. Mi ha detto poi chi me l’ha venduta che giravano il cartello vendesi. La coppia di anziani che non ho conosciuto, e che la possedeva, non aveva eredi diretti, quindi era stata un pò abbandonata a se stessa per 3-4 anni, e questi volevano approfittarsene.

Ho iniziato a conoscere le persone della zona, e so che stanno continuando a parlarne male, per non parlare di come stanno calunniando me. Potrebbe essere questo un reato grave?

Secondo i vicini sconfino di ben 12cm per un tratto di 4 mt.
Il problema è che in questi 12 cm c’è una mia fontanella, un mio tombino, un mio cordolo dell’ orto, e la parte finale di una piattaforma di cemento, tutte cose che son la almeno dal 77′, e che a loro detta sconfinano di ben 12 cm! Mai sentita una cosa del genere!
Ho fotografato la vecchia situazione, ed ora c’è un nuovo muro fatto dai vicini nella stessa identica (unica possibile) posizione, sempre secondo loro 12 cm a mio favore.
Vero che i miei vicini cercano solo di prenderci in giro, a far finta che mi hanno regalato questi 12 cm?
Nella planimetria dell’89, scala 1:200 la riga va dritta, ma 12 cm sono praticamente impossibili da tracciare o sbaglio?
Io gli dissi di prenderseli, ma sapevo che per la situazione che c’è, avrebbero speso una montagna di soldi per spostare tutte le mie cose suddette, che sono lì da ben più di 20 anni.
Oppure han messo un nuovo muro per togliere il vecchio, cercando di togliere l’usucapione??
Mia opinione è che per la misura ristretta, e tutto il resto, nemmeno mi devo prendere la briga di usucapire, ma questa è la mia opinione, non sono del mestiere.
Cosa ne pensa?
Grazie

Buonasera. Avrei bisogno di un suo parere perché il vicino è un prepotente e vorrei sapere se posso fare qualcosa. Esiste da più di 50 anni un muro divisorio tra due terreni alto 1.80m circa che ha solo un’apertura sovrastata da una specie di arco in muratura. Il muro (di circa 50 cm di spessore) ha gli spioventi per tutta la lunghezza rivolti verso la mia proprietà (tranne che sull’arco dove gli spioventi sono per la metà della loro lunghezza verso la mia proprietà e per l’altra metà verso quella del vicino). L’apertura tanti anni fa era chiusa da un portone a due ante piene in legno poi al posto del portone è stato messo un cancello con doghe di legno. Il portone/cancello di legno aveva i cardini e si apriva verso la proprietà del vicino, ma da alcuni anni (il precedente proprietario ha detto meno di 20) il confinante ha spostato i cardini mettendoli dalla mia parte con l’apertura verso la mia proprietà ed ha sostituito il cancello di legno con uno in ferro battuto. Preciso che i cardini vecchi sono ancora dalla sua parte e che nessuno ha mai utilizzato il passaggio. Proprio perché nessuno è mai passato e non ci sono servitù nei rogiti (forse perché una volta i due terreni appartenevano allo stesso proprietario che ha venduto al vicino e poi a me) quando ho acquistato il terreno l’anno scorso ho chiesto al vicino di poter murare l’apertura eliminando il cancello ma lui si è rifiutato ed ha rifiutato anche di spostare il cancello dalla sua parte perché dice che il cancello, anche se non si usa per passare, è lì da più di 20 anni e dà luce alla sua proprietà e visuale sulla (mia) campagna.
Le chiedo:
1) se gli spioventi sono dalla mia parte non vuol dire che il muro è mio e quindi che il confinante deve rimettere il cancello dalla sua parte dove ci sono i vecchi cardini?
2) è vero che il vicino ha diritto di prendere luce e di vedere dalla mia parte attraverso il cancello? (ma non è mica una finestra!)
3) devo fare una causa per confermare che non c’è stato passaggio anche se lo dice il vicino stesso con cui però non vado d’accordo?
4) posso costringerlo a murare l’apertura visto che se non c’è passaggio non c’è neanche motivo per cui ci sia una apertura?
5) devo fare una causa anche solo per costringerlo a spostare il cancello o posso spostarglielo io?
La ringrazio.
Elia

Come tutti i casi di usucapione, proprietà fondiaria, vicinato, servitù andrebbe approfondito con cura, esaminando la documentazione e lo stato dei luoghi e tutte le circostanze, per poter iniziare a dare delle risposte. Valuta se credi di acquistare una consulenza da noi o da un altro avvocato di cui tu possa avere fiducia.

Buongiorno, abbiamo un pò la situazione iniziale la rete di recinzione che divide la nostra proprietà da quella dei vicini non è posta sul reale confine catastale, ne avvantaggia la nostra proprietà. il catasto rispetto alla recinzione disegna una linea obliqua che parte da 0 cm fino ad un’ampiezza di 4 metri circa per una lunghetta di 10 metri, comprende il passaggio di entrata della casa. Questa recinzione esiste da molto più di 50 anni; le due case, la nostra e la confinante, sono disabitate da 20 anni Abbiamo acquistato l’immobile senza sapere questa cosa. Stiamo procedendo con la ristrutturazione della casa. Ignari di tutto abbiamo chiamato i vicini per accordarsi su come fare la nuova recinzione, essendo sul confine ci pareva corretto accordarci. Dopo alcuni giorni ci hanno fatto presente che il confine della rete differisce dal catasto e che quel pezzo di terreno è suo e non possiamo appellarci all’usucapione perchè le piante che sono sul confine dalla loro parte hanno i rami che vengono sulla parte nostra e questi hanno fatto sì che mantengono la proprietà….certamente in questi 20 anni nessuno ha tagliato i rami essendo le due case disabitate…è così? I vecchi proprietari non avevano detto niente perchè era pacifico il confine ..”è sempre stato così, i nostri padri hanno messo la rete con accordi non scritti”. I rami impediscono l’usucapione?
Inoltre aggiungono che sul passaggio dell’entrata nostra dove non vi sono piante loro mantengono il diritto di proprietà perchè hanno sempre parcheggiato lì.
Cosa possiamo fare?
Grazie tanto.
Stefania

Non abbiamo fatto scrivere una diffida. A cosa serve?
Continuano a dire che le piante hanno impedito l’usucapione, ma è vero?
Grazie.
Stefania

La diffida è il primo passo per iniziare a trattare problemi di questo genere. Ti suggerirei di valutarlo, nei problemi legali l’azione è molto importante, più che a volte l’approfondimento.

Oltre il muro di confine il mio vicino ha una servitù con l’ENI.Il mio podere col terreno del vicino ha un dislivello di 2 metri,quindi siamo più bassi.Da più di 20 anni segnalo all’ENI e al vicino che il terreno frana per le piogge,creando una barriera che impedisce all’acqua il deflusso.Questa acqua stagnando potrebbe allagarmi la casa.I due fanno lo scarica barili,l’Eni dice che su quel tratto(20 metri lineari per 1)non ha la servitù,i vicini insistono.Adesso da pochi giorni il loro avvocato mi ha informato di abbandonare la striscia,dato che per mia tutela ho puntellato il muro di sostegno col mio usando pannelli metallici,Il muro a secco di sostegno del loro terreno l’ho costruito io nel 1995 dato franava tutto.Posso usucapite?Grazie

Salve…ho acquistato e ristrutturato una stalla in abitazione con pochissima terra intorno per parcheggiare la mia macchina. Che tristezza!!! Non posso parcheggiare perché la gente vicina passa sulla terra da molto tempo pur essendoci un sentiero a 2m . Non vogliono, quindi io non posso ma loro passano e spassano come e quando vogliono con il loro mezzo o meglio entrano da me ed escono dalla strada. Ma è mai possibile che la legge non mi difende, perché chi è nel torto deve sempre vincere? Grazie Patrizia Burgio

Per vedere se possibile eliminare questa servitù, o comunque ricavare un po’ di spazio per la tua comodità, bisognerebbe studiare i luoghi, la documentazione e più in generale la situazione, ma non so se ne possa valer la pena, probabilmente è un aspetto che avresti dovuto verificare prima dell’acquisto.

Salve. Un informazione: Noi viviamo in campagna. Per cui le case sono circondate da ettarie ettari di terreni e poderi…. Più di 20 anni fa (esattamente nel 1993), mio padre e i vicini confinanti (c’è un rapporto di buon vicinato e in alcuni casi di amicizia, comunque sia di cordialità tra mio padre e i confinanti…c’è solo un vicino che ha un carattere un pò particolare, cioè è incline al litigio, e fa un pò di dispetti, ma per tutte altre faccende) si sono rivolti allo stesso ingegnere per far delimitare le rispettive proprietà (Case e poderi). Questo ingegnere qui ha svolto il lavoro, e quindi, sulla base di mappali e mappe catastali , ha proceduto ai confini, quindi sono stati apposti picchetti e mio padre con i vicini di casa hanno provveduto a costruire le rispettive recinzioni, ognuno pagando quanto gli spettava. Ora, per pura curiosità, mio padre da alcuni anni aveva sentito da persone terze che questo ingegnere a cui lui e i vicini di casa si erano rivolti (e che all’epoca faceva lavori per il comune stesso), è sempre stato molto impreciso e diverse volte ha fatto errori grossolani. Prima le voci erano isolate, negli ultimi tempi diversi altri conoscenti e amici di mio padre, con carte alla mano, gli hanno fatto vedere i pasticci in cui sono incorsi per colpa di questo professionista (tra chi non è riuscito a vendere quando voleva e qualcuno è stato citato in tribunale, per poi scoprire la colpa del professionista che ha fatto i lavori con i piedi). Da lì, mio padre si è rivolto ad un altro professionista di sua conoscenza (però senza parlarne con i vicini, vuoi un pò per evitare di allarmare senza averne la certezza, vuoi perchè alcuni, con il diverso tenore di vita è un pò difficile da rintracciare, mettiamoci anche il fatto che comunque non si ha lo stesso rapporto con tutti i vicini, cioè fermo restando il reciproco rispetto, con alcuni si è più in confidenza rispetto ad altri, almeno parlando per il rapporto tra i vicini e mio padre, tuttavia non so bene i rapporti tra i vicini tra loro, onde evitare di creare litigi inutili….diciamo che mio padre ha agito solo per sua personale curiosità e solo in riferimento alle sue proprietà e nient’altro). Il nuovo professionista , ha rilevato degli errori grossolani e palesi, e senza ombra di dubbio non incolpevoli, compiuti nel ’93 proprio dal precedente professionista. Il nuovo ingegnere ci ha spiegato che per confrontare un lavoro precedente da un altro nuovo, bisogna tener conto delle strumentazioni utilizzate (20 anni fa non si usava il gps, oggi si, e un margine di errore è accettabile visti gli strumenti diversi e le epoche diverse), i mappali sono vecchi (si tratta di proprietà ricevute in eredità, i primissimi proprietari sono vissuti negli anni ’50…tra questi c’era mio nonno, che poi ha lasciato in eredità a mio padre)…Tuttavia, anche considerando questi errori fisiologici, si riscontrano altri errori che non sono dovuti a strumentazione del passato o mappali imprecisi, ma proprio da negligenza e menefreghismo. Fatto sta che risulta che il confine dove sorge casa mia in realtà prende un pezzo considerevole del terreno del vicino (il quale non si è mai accorto)… un pezzo della casa, infatti (cioè una stanza che è stata aggiunta dopo il ’93) risulta nel pezzo di terreno dell’altro vicino. I poderi ugualmente: tra pezzi presi in più e pezzi in meno, i confini che dovevano essere non sono assolutamente quelli che abbiamo creduto che fossero, a causa di ciò sembra che ora non sappiamo se stiamo camminando nei nostri terreni o in altri… Il tutto deriva però da un lavoro fatto male da chi avrebbe dovuto essere all’altezza. Ora, di tutto ciò,per ora ne è a conoscenza solo mio padre.I vicini di casa non si sono mai preoccupati di far verificare i confini, non nego che qualcuno lo sappia già, tuttavia nessuno ne ha mai fatto parola. Ora il problema non è tanto mio padre o i vicini. Un domani, ci saremo io (figlia) e i figli dei miei vicini. i figli dei miei vicini di casa non sono miei amici , alcuni sono piu grandi e sposati all’estero, altri persi di vista, altri piu piccoli, e quelli che sono miei coetanei non rientrano nelle mie amicizie, se non quella parentesi dei tempi di scuola, ma poi, io sono andata a studiare fuori e ho frequentato altri ambienti nel doposcuola, e con il tempo tutte altre amicizie . Non posso dire di andarci o meno d’accordo proprio perchè abbiamo vite parallele. Cioè si rimane nel “ciao, come stai?” quando ci si incrocia, ma finito li. Un domani verranno a mancare sia l’ingegnere che ha fatto il lavoro, oppure uno dei vicini di casa, oppure in futuro io o loro potranno vendere e riscontrare problemi derivanti da errori (io non so ancora se staro nel mio paese d’origine, anzi, non so bene se tornerò, dato che sto fuori casa da ormai 8 anni, da quando sono all’università, e anche se sono ormai laureata da tre anni, ho trovato lavoro fuori ) . Per cui uno se la prende con il confinante diretto, e via dicendo. Vorremo premunirci , nel senso, dato che ancora è in vita il precedente professionista (è un ingegnere che non ha ancora 50 anni), e che ancora è in vita mio padre (anche lui cinquantenne), volevo sapere se è possibile intentare una causa contro il professionista (anche senza coinvolgere i confinanti….dopotutto noi siamo a conoscenza solo di ciò che ha combinato nei confini relativi alle nostre proprietà, dandoci i limiti errati), non per altro, ma solo per il fatto stesso che questo professionista all’epoca ha preso soldi per questo lavoro, e noi abbiamo fatto affidamento sul suo operato da professionista , credendo fosse competente. Come ci possiamo tutelare?

Il primo passo per trattare questo genere di problemi è far inviare una diffida da un avvocato.

Per capire meglio di cosa si tratta, puoi leggere la scheda relativa, che puoi trovare qui: https://blog.solignani.it/schede-pratiche/strumenti/la-lettera-o-diffida-stragiudiziale-dellavvocato/

Dopodiché, devi metterti alla ricerca di un avvocato che ti assista nell’iniziare a trattare il problema. La nostra tariffa al riguardo si può visionare qui: https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/

Grazie per aver risposto. Si, più o meno so la prassi. Bisognerà affidare tutto quanto ad un avvocato (non mi mancano le conoscenze, quindi vedremo il da farsi). Tuttavia, quello che voglio capire, (forse mi sono anche un pò spiegata male, perchè ho scritto tanto , tutta la vicenda, ma forse ho scordato di mettere qualcosa, il fulcro fondamentale), è questo: dal momento che i confini erano stati delimitati nel 1993 (sono passati quindi 22 anni), quindi si sono fatte le rispettive recinzioni dal 1993, e praticamente, mi pare di capire questo: esistono errori grossolani , ad esempio, per colpa dell’ingegnere,mio padre ha preso una notevole porzione di terreno del vicino di casa confinante già da 22 anni (poi, può darsi che il vicino di casa lo sappia già da tempo e non abbia mai detto nulla… in ogni caso mio padre l’ha scoperto di recente), di contro, dall’altro lato della proprietà, un altro pezzo considerevole di terreno, che doveva spettare a mio padre, se lo è preso l’altro vicino confinante (tralasciando il fatto che lui sappia o meno, ripeto: nessuno di loro, dal 1993, si è mai preoccupato di verificare che i confini fossero corretti… il vicino di casa che ha perso la porzione di terreno non ce l’ha mai fatto notare, nessuna azione giudiziaria è stata fatta, di contro nemmeno l’altro vicino ci ha mai detto che si è preso un pezzo nostro), e così via… mi pare di capire che un’azione di regolamento confini contro i nostri vicini è inutile, visto che ci siamo usucapiti a vicenda le relative porzioni di terreno… ed in ogni caso, la delimitazione è stata fatta da questo professionista, e non solo sulla nostra, ma su quella dei vicini… quindi ci resterebbe agire solo su questo professionista, chiedendo un risarcimento danni. Però, volevo capire, mio padre può agire da solo? nel senso senza coinvolgere i vicini? nel senso, così: “caro ingegnere, ti ho dato da fare un lavoro 20 anni fa, di delimitazione di confini, per vent’anni i confini sono stati questi, e su questi ho fatto affidamento, oggi scopro però che mi hai sbagliato questo e questo”? proprio perchè i vicini di casa non c’entrano nulla, e nemmeno noi c’entriamo con un errore fatto da un ingegnere… (per come conosco i vicini di casa in questione, poi, uno di questi, per carattere è incline a lasciar perdere tutto, lo ha dimostrato in altre occasioni in cui avrebbe potuto chiedere dei risarcimenti anche per fatti accaduti alla sua persona…ad esempio alcuni anni fa è stato investito da uno scooter nelle strisce pedonali, aveva diritto a dei risarcimenti ma ha lasciato perdere tutto, si è fatto quei giorni di ospedale e cure ma poi non ne ha voluto sapere di chiedere risarcimenti vari, per la paura delle lungaggini, e delle spese che avrebbe dovuto anticipare …non chiederebbe nessun risarcimento danni nemmeno al professionista, rimarrebbe, dicendo “ma ormai sono passati tanti anni, quel che è fatto è fatto”… tuttavia lui è lui, e agirà come meglio crede, e mio padre è mio padre, che non sopporta un errore di questo tipo… l’altro vicino di casa, invece, è un pò più anziano ripsetto a mio padre e all’altro vicino, e per carattere è un pò più litigioso,insomma è uno che alza la voce facilmente, anche se non ha mai avuto litigi con mio padre… solo però che non siamo molto in confidenza, non si sa come prenderlo, e potrebbe capire che essendo passati molti anni, adesso gli stiamo cercando rogne)… Quindi, in sintesi, mio padre può agire da solo contro questo professionista, senza tirare in ballo i vicini, solo in riferimento all’errore che si riscontra nelle proprietà di mio padre?… cioè “io penso al mio, perchè questo qui ha fatto molti errori nel mio, i miei vicini, se riscontrano errori nel loro, e questo non sono tenuto però a saperlo, agiranno come crederanno” … anche solo per un risarcimento danni derivante da un lavoro fatto molto male (scoperto di recente), le cui conseguenze si sono protratte per vent’anni…

Beh, se mio padre non si fosse rivolto ad altro professionista, non avrebbe mai scoperto nulla di tutto ciò e sarebbero potuti passare altri 20 anni cosi… (il tutto è nato dal fatto che molti amici di mio padre, rivolgendosi al professionista che ci aveva fatto il lavoro, ci hanno riferito, solo di recente, di aver avuto problemi in seguito, poi non so se questi lo abbiano scoperto subito, ma mi pare di capire che per loro non sono passati cosi tanti anni, di sicuro non vent’anni , dato che sono state portate avanti cause, qualcuno ha vinto e altri perso) … lo dice uno, lo dice un altro, allora il dubbio “sarà il caso di verificare se non abbia fatto dei pasticci pure con il mio lavoro che gli ho dato anni fa” … Nel nostro caso, i vicini di casa confinanti, che pure sarebbero coinvolti abbastanza, continuano la loro vita di sempre… Dico la verità: fosse per me, lascerei perdere pure io ( dato che a tutti va bene cosi), perchè nel mio caso, da una parte ho preso terreno in piu che non mi spetta perchè è di un altro, dall’altro lato ne ho perso pure io, per colpa di un ingegnere che avrebbe dovuto lavorare con piu serietà… dall’altro, però anche mio padre ha ragione quando dice: “si, ma quell’ingegnere li ha fatto un lavoro male e si è fatto pagare, e all’epoca erano tanti soldi, meglio che si chiarisca dall’inizio che questi errori sono di sua responsabilità, onde evitare di doverlo dimostrare in seguito, il fatto che i vicini non ci abbiano cercato queste rogne, non significa che in seguito non si sveglino” (poi, certo, c’è l’arma dell’usucapione che potrebbe salvare il salvabile)…

Salve, mio padre ha acquistato accanto una sua proprietà una striscia di terreno dai vicini. Nel contratto c’è scritto che dovrà innalzare a sue spese un muro divisorio, tuttavia questo muro continua a non decidersi a costruirlo. Rimandando. Sono passati 5 anni. E’ possibile che temporeggiando ancora nella costruzione di questo muro i vicini possano approfittarne e magari impedirci un giorno di costruirlo?

Salve, volevo chiedere il suo parere riguardo ad una questione di usucapione.
Io ho ereditato una casa con terreno da qualche anno ed il mio confinante mi ha mandato una lettera raccomandata per il richiamo dei confini richiedendo la mia presenza e quella del mio tecnico per farne il ripristino. Io siccome vivo all’estero ho dovuto delegare una terza persona nel rappresentarmi. Dopo varie discussioni e argomenti i due tecnici hanno messo dei picchetti per delimitare i confini in presenza del mio delegato e del mio vicino e tutti i presenti hanno firmato il verbale. Il mio vicino non contento però ha aggiunto sotto la sua firma che si riserva il diritto di contestare. In pratica sembrerebbe che il mio confinante ha sconfinato di diversi metri e quindi dovrebbe cedermi del terreno…ma quando ha capito che era lui a dover cedere del terreno a me invece di doverne cedere io a lui si è smesso a sbaitare che lui si sarebbe fatto l’usucapione e non avrebbe mai ceduto niente.

Adesso in realtà qesti terreni sono stati lavorati da lui e da mio padre per circa 50 anni quindi avrebbe potuto fare l’usucapione nel caso io gli avessi causato problemi, ma adesso è stato lui a tirarmi in causa per ridefinire i confini, con i tecnici si è trovato un accordo e sono stati inpiantati dei nuovi picchetti in una via di mezzo tra quelli risultanti al catasto e dati dal satellite e quelli esistenti, lui ha accettato e firmato un verbale (con riserva di poter contestare) e tutti e due i tecnici e il mio delegato han firmato allo stesso tempo.

La mia domanda è: Il mio confinante firmando e accordando la posizione dei nuovi termini può ancora chiedere l’usucapione o ha perso quel diritto dato che ha firmato un verbale?

Buongiorno avvocato,
avrei necessità di capire se un terrazzo adiacente alla casa, costruito su una parte di terreno in compropreta’ con mia sorella, può interrompere il diritto all’usucapione.
Consideri che il terreno in comproprietà era diviso in due da dei muretti abusivi e che io ho occupato una parte e mia sorella un’altra. Il terrazzo è stato costruito 32 anni fa’ ed stata ottenuta la sanatoria 19 anni fa’. Adesso mia sorella che ha un maggiore valore di proprietà, non vuole restituirmi parte della terra e vorrebbe usucapire lo stato di fatto. In sostanza può essere un motivo di interruzione di questo diritto? Grazie mille

Salve vorrei porre una domanda…casa mia e praticamente attaccata a casa della mia vicina … io abito a primo piano mentre la casa della vicina ha solo un piano … praticamente dovrei montare un condizionatore e sul muro di confine dovrebbe passare una canalina con dentro i cavi, saranno un 10 cm di lunghezza per poi rientrare sulla mia terrazza dove verrà installato il motore del condizionatore… questo cavo si troverà a un 10 – 15 metri di altezza dal terrazzo della vicina… vorrei sapere se essa potrebbe appellarsi tramite legge per questo cavo, oppure posso tranquillamente mettere il condizionatore in quanto il muro è mio, e sporgerá solo una canalina di 10 cm di lunghezza, 5 o 6 cm di spessore, ad altezza dalla sua terrazza.. grazie anticipatamente per eventuali risposte

salve ho acquistato un casa ad aprile 2015 con altre particelle adiacenti al terreno, il tutto viene da un testamento che i proprietari anno avuto come eredita, il tutto registrato e tutto in regola il piccolo dubbio viene che il loro testamento parla di 2000 mq mentre me ne hanno venduti 2450 mq in pratica questi 450 metri dovevano essere di un loro parente avendo un testamento che dice che eredita 450 mq, ma non e mai stato frazionato e mai registrato. i l venditore nel 1988 chiamo il geometra e fece il frazionamento di questa particella cosi se la intesto perchè non risultava a nessuno, ora io stavo giustamente recintando anche i 450 metri comprati e intestati a me, il presunto proprietario dicendomi che quel terreno sia suo facendo riferimento al suo testamento e non devo toccare nulla, ma se sono propretario e ho un atto registrato e anche al catasto e risulto proprietario al 100% e inoltre nell’atto notarile riporta questa particella di 450mq. il mio l’avvocato dice di stare tranquillo perchè sono l’acquirente e sarò sempre tutelato il problema se mai e tra il venditore e il loro parente

Grazie per la risposta, ma il mio avvocato dice che io devo fare il mio recinto come giusto che sia poi se lui si oppone e rompe la recensione da quel momento possiamo intervenire

Salve, ho comprato a Febbraio 2015 un terreno di 1100 mq , devo lasciare un pezzo di terreno per servitù cosi come fatto da tutti , anche se è un tratto non sfruttato ma di possibile utilizzo di un domani, ora il proprietario del terreno confinante di un lato del mio terreno vuole lasciata una striscia sul lato opposto per poter passare e raggiungere il terreno del cognato (dicendomi che su questa striscia passavano i muli ) . Consideri che il terreno era recintato solo da 2 lati e non 4 , ho chiuso con la recinzione anche il tratto che voleva lasciato il signore ed ho trovato il paletto divelto a terra e i fili per la posa della rete tagliati .
il terreno del cognato ha una sua strada che è raggiungibile ugualmente dal mio confinante presuntuoso , solo che è costretto a fare il giro più largo con discesa della sua strada e risalita per il cognato dopo il giro.
Le chiedo se possono pretendere l’ usocapione del tratto lungo 28 metri per 3 metri , in questo modo se fosse così perdere terreno e da 1100 di terreno comprato e cos’ come da catasto ne rimarrebbero meno di 900 .
Grazie mille

Buongiorno, ho anche io un quesito da sottoporle.
Nel 1986 mio padre (ora deceduto) cedette il diritto di passaggio su un suo terreno (ora mio) ad un confinante. Fu redatta una scrittura privata con la quale il confinante si impegnava a pagare una certa cifra più un canone annuale simbolico di 3000 Lire in cambio del passaggio su una striscia di 2,5×100 metri.
Stamattina (6/5/2015), senza nessun preavviso, il confinante ha recintato la striscia di terreno impedendomi di fatto la possibilità di utilizzarla o anche soltanto di raggiungerla. Ho invitato il confinante a rimuovere la recinzione ma si è rifiutato.
Cosa posso fare io per rientrare in possesso del mio terreno?
Posso rivolgermi ai carabinieri?
Grazie in anticipo.
M.

Non puoi rivolgerti ai Carabinieri, secondo me è una questione civilistica. Devi andare ad un avvocato che invierà una richiesta scritta (diffida) e successivamente, nel caso non sia risolutiva, depositerà un ricorso d’urgenza (possessorio, cautelare, ecc.).

buongiorno ho un quesito da sottoporle. Sto valutando di acquistare una casetta da ristrutturare. Il venditore mi ha detto che compresi nel prezzo ci sono due terreni agricoli e dalla mamma che mi ha inviato ho visto che non hanno un accesso diretto ma l’entrata agli stessi è attraverso altri terreni e questi sono confinanti a sua volta con altri. Il mio dubbio è come posso sapere se ho il passaggio di servitù nelle altre proprietà per arrivare ai miei terreni e se posso recintare almeno in parte lasciando un passaggio agli alti terreni visto che ora non si capisce quali sono i miei terreni e quali sono delle altre persone visto che al momento tutto è abbandonato. Grazie

Buongiorno avvocato,
mi chiamo Antonio e le scrivo per chiederLe un’informazione riguardo ad un problema di confini. Io sono proprietario di un terreno che ho ricevuto in eredità da mio padre circa 15 anni fa. Il terreno confina con un altro appezzamento per mezzo di un fosso con alberi. Da circa 3 anni il nuovo confinante dice che il confine reale è stato spostato da mio padre circa 60 anni fa. Da anni mi chiede di misurare ma io mi rifiuto perchè per me è tutto chiaro. Ultimamente, forse per obbligarmi a misurare, il vicino con un atto unilaterale alcuni mesi fa ha tolto gli alberi di confine e le ceppaie spianando il fosso. Il mio avvocato gli ha scritto una lettera dicendogli di ripristinare la situazione preesistente ma lui ha risposto che gli alberi erano sul suo terreno e quindi era libero di tagliarli. Ha poi aggiunto che è disponibile ad effettuare le misurazioni. Il mio avvocato mi dice di nominare un perito di parte e poi verificato lo sconfinamento fare una possessoria. E’ necessario misurare visto che abbiamo le prove che io e mio padre tagliavamo la legna in quel fosso da piu di 50 anni? Se accettiamo di misurare rinunciamo alla possibilità di usucapire in caso di esito negativo delle misure? Abbiamo foto della situazione ante e post rimozione alberi e ceppaie. Grazie mille.

Gentile signor Tiziano Solignani
Nel 1884 i miei avi comprarono un pezzo di terra adiacente ad una chiesa part.2408;2409 e 2410 con opra un fabbricato
Nel 1906 venne fatto testamento ed aperto nel 1907 le particelle vengono richiamate nell’atto di successione registrato in conservatoria , anche se nel impianto catastale del 1892 non esistono piu.
Nel 1930 e nel 1939 mia bisnonna compro dai fratelli i 7/8 della proprietà dei loro genitori le particelle erano cambiate con il nuovo impianto catastale il nuovo numero 2483.
Morta la bis la nonna eredita la parte con la particella 2483 dove era la casa dove abitava con il marito.
Nel 1953 il marito si accorge che ci sono dei problemi il catasto certifica l’errore , ricostruendo. Il tutto, in nonno si ammala e da li a poco muore.
Nel 1992 mure la nonna e mamma e zia aprono un contenzioso finito nel 2011 , portano in successione le particelle con nuovo numero 886 sub 1;2;3;4
Il terreno pero dove parcheggiamo e facciamo parcheggiare i nostri vicini ed inquilini risulta accatastato alla chiesa.
Abbiamo rappresentato al catasto la situazione dicendo di avere titolo,uso esclusivo del bene e certificazione del errore catastale emesso dal ufficio nel 1953 , abbiamo necessita di vendere per pagare dei debiti con istituto bancario, ma non riusciamo a risolvere.
Se ci fosse in essere ancora la particella avremmo fatto un supplemento successorio, ma essendo stata fusa la particella con la chiesa non sappiamo come risolverla.
Grazie del vostro suggerimento un saluto
Massimiliano

La ringrazio per la sua cortese risposta.
Devo comunque precisare che il serbatoio non è di proprietà del confinante , Questi utilizza il servizio di erogazione del gas, ma il serbatoio è della società che lo rifornisce. Inoltre ho visto che con la nota prot.P904/4106 sott. 40/DI del 10 ottobre 2000 del comando dei Vigili del Fuoco ribadisce che le disposizioni vigenti che regolano la materia sulla riduzione delle distanze di sicurezza queste non possono essere superate con la costituzione di servitù volontarie fra proprietari confinanti, anche secondo quanto ribadito da diverse sentenze della Corte di Cassazione – omissis .. _ è possibile l’istallazione di depositi GPL, ubicati sia totalmente che parzialmente sulla proprietà altrui, a condizione che il confinante conceda una superficie di terreno di terreno circostante al serbatoio tale da garantire il rispetto delle distanze di sicurezza previste dal DM 31/3/84. Nel caso di cui sopra deve essere sottoscritta apposita dichiarazione di concessione, corredata da planimetria, in cui il proprietario del terreno cede la quota del proprio fondo _(omissis..)_Copia di detto atto dovrà essere trasmessa al Sindaco del Comune nell’ambito del quale è istallato il deposito GPL. Alla luce di quanto esposto Le chiedo la richiesta di eventuale usucapione dovrebbe essere proposta dal mio confinante o dalla società proprietaria del serbatoio o da entrambi ? Inoltre questa potrebbe essere accolta visto che il serbatoio non rispetta la normativa vigente in materia e la sua ubicazione è illegale ?
Grazie

È una questione che richiederebbe un certo approfondimento sia in fatto che in diritto, se intendi procedere in questo senso ti suggerirei di valutare, se credi, l’acquisto di una consulenza, anche se a mio giudizio rimane prioritario l’aspetto di prevenzione generale, e quindi passare all’invio delle lettere interruttive, senza stare tanto a spaccare il capello in quattro, che in molti casi è poco utile.

buonasera, vorrei un suo parere sulla distanza da tenere, nel piazzare un edificio in costruzione che dovrei realizzare, infatti il mio lotto è completamente recintato, ma da un lato vi è una stradina ricadente sul mio confine catastale, che i vicini hanno in possesso ultraventennale, quindi su questo non discuto; ora siccome vorrei realizzare un’abitazione, le volevo chiedere la distanza che dovrei tenere è quella dalla recinzione attuale oppure dal confine catastale in cui ricade la stradina, che di fatto è nel mio terreno, visto che non è stata frazionata e quindi staccata dal mio lotto? le chiedo questo, non perchè voglio entrare in possesso della strada, ma almeno vorrei sfruttare la distanza dal confine catastale.
grazie.

Non posso assolutamente dire nulla senza consultare le planimetrie della zona e gli strumenti, anche urbanistici, vigenti. Devi incaricare un avvocato e probabilmente anche un tecnico per sviluppare un progetto in modo adeguato…

in un comune montano (oltre 1000 mt altitudine) possiedo una abitazione con contiguo mappale di terreno agricolo di 55 mq.Circa 45 anni fà mio padre ha eretto una recinzione lunga circa 5,5 mt ,arretrandola sul fronte strada di circa 2mt rispetto al confine catastale e sul lato opposto è a confine, lasciando quindi esterna una fascia di terreno a forma di triangolo di circa 5 mq .In quei tempi sul confine c’era la porta di una stalla e la recinzione è stata fatta per evitare che durante il periodo invernale – quando siamo assenti – entrassero le mucche. A metà di questa recinzione è stato inserito sin da subito un cancello che, attraversando in parte il fondo del mio vicino, mi permette di raggiungere la strada comunale e di effettuare operazioni di carico – scarico di merci verso la mia abitazione.
Il mio nuovo confinante ha istallato nel 2000 un serbatoio di gas GPL ed ha presentato al Comune una planimetria dalla quale si evince che questo sarebbe stato interrato alla distanza minima di sicurezza, di 1,5 mt dal perimetro di detto serbatoio rispetto al confine catastale- come previsto dalla vigente normativa. In realtà lo stesso è stato collocato a cavallo del confine catastale.Inoltre ha pavimentato con bettonelle anche la porzione del mio mappale esterna alla recinzione di cui sopra.Ultimamente il mio confinante vuole impedirmi di accedere con le auto per le operazioni di carico scarico . terreno di sua proprietà .Potrebbe il mio confinante chiedere l’usucapione della porzione di terreno occupato dal serbatoio GPL o addirittura anche di tutta la fascia di terreno esterna alla recinzione e che egli ha piastrellato senza alcuna autorizzazione ? in caso contrario posso procedere al riconfinamento e spostare l’attuale recinzione.
La ringrazio

Non si può purtroppo escludere. Ti consiglio di rivolgerti prima possibile ad un avvocato, che avrà cura di mandare intanto se non altro una diffida scritta, con i noti effetti interruttori, cui si dovrà poi far seguito con altre iniziative se il problema non si risolve.

Buonasera Avvocato.
Le chiedo anche io un´indicazione.
Molti circa 40 anni fa mio padre costrui un muretto di confine tra la sua proprieta´ e quella del vicino. Il vicino ai tempi si altero; e mio padre per quieto vivere costrui´ lintero muro circa 20 cm all´interno della sua proprieta´. Circa 15 anni dopo, ovvero 25 anni orsono, vennero fatti dei lavori, il muro fu distrutto e mio padre di nuovo lo ricostrui sempre allo stesso posto ovvero 20 cm all´interno della nostra proprieta´. Il muro divide le due proprieta´ solo per un tratto. Infatti alla sua estremita´ si trova l´apertura per l´accesso alla nostra proprieta´. Tale accesso avviene attraverso il terreno del vicino per una servitu´ di passaggio. Tra questo passaggio e la striscia di terreno confinante con il muretto dal lato del vicino non c´e´ mai stata nessuna barriera, tanto che quando noi dovevamo ridipingere o pulire la ringhiera potevamo farlo senza problemi (calpestando la nostra striscia). Ora il vicino ha installato una ringhiera chiudendo questo accesso. Volevo se possibile capire se facendo cio´ ha dato corso ad un diritto reale che potrebbe tra 20 anni portare all´usucapione. Nel caso come potrei impedirglielo? (non credo di poter abbattere la sua recinzione ma solo chiedergli di tenerla staccata dal mio muro..). Mi viene anche il dubbio che l´usucapione possa averla gia´ raggiunta (anche se l´accesso alla mia striscia non mi e´ mai stato vietato..). Infine, nel caso usucapisca prenderebbe solo il terreno od anche meta´ del muro di recinzione?
Grazie per qualsiasi imput.
Buon lavoro.

salve,le sarei grata se mi potesse dare una mano ha capire la mia situazione,ho acquistato una casetta da ristrutturare attaccata a casa dei miei genitori,vorrei alzare il tetto di un metro e mezzo circa per portarlo a pari di quello dei miei genitori,solamente che alla casa confina una particella dove c’è un usucapione in corso richiesto da mio padre perché mio nonno a suo tempo(50 anni fa) ha acquistato senza fare il rogito.L’usucapione potrebbe ostacolare l’innalzamento del tetto?

grazie mille ,Elisa

È per me impossibile capire una situazione del genere sulla base di una descrizione come questa, bisognerebbe far un sopralluogo, vedere un po’ di foto, planimetrie, ecc. ecc.. Ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato che possa approfondire adeguatamente il caso, mi dispiace non poterti essere più utile.

Salve, mia mamma sino al 1994 ha affittato la sua parte di un fondo rustico (i 7/12) ad un tizio ad uso pascolo. Il 22 Dicembre del 1994 tale conduttore muore ma nel possesso di quei 7/12 entrano gli eredi del defunto ma senza mai pagare un canone di affitto ed ad insaputa di mia mamma che ne ha avuto contezza solo nel mese di luglio 2014. Premetto che nel 1997 mia mamma ha acquisito anche i restanti 5/12 del detto terreno per atto di compravendita. Questi 5/12 sono regolarmente affittati ad altro conduttore che lo semina da circa 10 anni. Quindi dal 1997 tutto il terreno è di mia mamma anche se le due porzioni di terreno sono state sempre divise da una rudimentale recinzione. Ho diffidato i tizi che occupano i 7/12 detenuti precedentemente dal defunto padre sino al 1994 e mi rispondono dicendo che hanno usucapito quella porzione di terreno e vogliono 15.000 euro per le migliorie apportate (in realtà nessuna) per non accampare alcun diritto!!!!Posto che secondo me i 20 anni utili ad usucapire eventualmente si compirebbero il 22 Dicembre 2014 (computandoli dalla data della morte del padre conduttore e verosimile presa di possesso della porzione di terreno da parte dei figli arbitrariamente e senza alcun contratto), secondo lei il computo del tempo è corretto?E poi che azione dovrei esperire per interrompere il tempo ad usucapionem??Una occupazione senza titolo o un possessorio???Spero di aver reso bene il complesso caso e resto in attesa di cortese riscontro…saluti Emilia

Beh sono situazioni complicate, che richiedono al più presto l’intervento di un professionista qualificato. In generale, sicuramente una soluzione negoziale sarebbe preferibile rispetto alla gestione di una causa, quindi la corresponsione di un’indennità per le migliorie a fronte della rinuncia è da valutare. In ogni caso, devi trovarti al più presto un avvocato.

Con il mio vicino fu effettuata da mio padre una divisione bonaria al 50% di un terreno sul quale il vicino aveva un diritto di passaggio. Di fatto il vicino pose la recinzione in modo che solo “apparentemente” la particella sembrava essere a metà di fatto ha acquisito una buona fetta di terreno in più. Se riuscissi a dimostrare questa mia tesi posso considerare il nullo il possesso dal vicino ,effettuato per usucapione, per mancato requisito della non clandestinità, richiesto dall’art. 1163 c.c.?

Non ho capito granché, ma da quel poco che ho capito non credo. Se vuoi approfondire, devi per forza acquistare una consulenza da un legale (le questioni in materia di usucapione sono molto complesse e vanno studiate bene), ma non so onestamente se possa valerne la pena, purtroppo.

La ringrazio per la risposta, cercherò di essere più preciso.
La mia domanda è la seguente:
si può usucapire una porzione di terreno indiviso ed in comproprietà?

Salve, mia madre e mia zia hanno costruito una casa insieme e quindi in comproprietà,
successivamente hanno diviso il terreno dietro casa non in parti uguali ( 60%-40%)ed e’ stato realizzato un muretto alto 1 ml per diversi anni.
Ora questo muretto è stato demolito per poter eseguire i lavori di ricostruzione di un altro muro di confine sottostante.
Le chiedo se mia zia puo’ usucapire un striscia di terreno sapendo che tutta la proprietà ancora oggi risulta intestata a loro due e tutto questo perchè andando a visionare i documenti catastali ci siamo accorti che il confine era stato stabilito in frazionamento 50%-50% e quindi un una posizione diversa.
Possiamo ripristinare il confine catastale, visto che e’ una comproprietà?

nel rogito non dovrebbe essere stata segnalata nessuna servitù, e in particolare non é stata mai menzionata la caldaia.
la ringrazio per la sua disponibilità e seguirò il suo consiglio

Il rogito non c’entra niente purtroppo è un modo di acquisto delle servitù che esiste proprio per rimediare alle lacune dei rogiti, da almeno 20 secoli ;-). Prego, sei la benvenuta.

Ho controllato e non ho trovato alcuna servitù pensa quindi che sono nella ragione e posso farla rimuovere ? Anche perché il locale è mio e se succedesse qualcosa? Abbiamo già chiesto più volte gentilmente a voce di fare la rimozione ma l altra parte dice che non deve rimuoverlo perché essendo rimasta lo per 25 anni deve rimanere così ma prima era tutto in comune
Grazie ancora

Credo che tu non abbia ben capito quello che ti ho già scritto, da quel che scrivi, forse ti conviene approfondire con un avvocato acquistando una consulenza e facendogli comunque fare anche una diffida.

buongiorno
vivo in una casa bifamiliare di circa 30 anni, divisa in 2 appartamenti, tutto é stato in comune fino a 2 anni fa quando si sono divise le parti tramite rogito (che non era mai stato fatto), ora la caldaia dell’appartamento non di mia proprietà si trova in un locale della cantina ma di mia proprietà, posso chiedere la rimozione? l’usucapione parte al momento del rogito? o visto che la caldaia si trova li da piu’ di 25 anni non puo essere rimossa? anche perché prima era tutto in comune….

la ringrazio anticipatamente

siamo tre fratelli ci siamo divisi il giardino in tre parti uguali uno non ci abita e l’ha recintato gli altri due l’hanno usato a comune.
oggi vogliamo dividere anche noi e ci siamo accorti che le misure catastati del 1992 della 1° divisione sono errate e ci manca del terreno possiamo chiedere il riallineamento catastale oppure ormai nostra sorella ha usucapito il terreno?
grazie

salve le volevo chiedere un parere. il mio vicino passa da anni su una striscia di terreno di mia proprieta’ tale striscia è destinata ai piani urbanistici .io ho un fabbricato che deve avere la distanza di 7,50 . lui vuole fatto il passaggio di proprietà di due metri di striscia ,si avale della facoltà che nel 95 gli abbiamo fatto una scrittura privata con una somma da pagare da parte del mio vicino che ancora oggi non ha pagato . Noi gia dal 2011 gli abbiamo scritto x fare decadere la scrittura e tornare in possesso della nostra striscia mi chiedevo si puo lui fare valere i diritti di usucapione ? specifico che tale striscia fa parte dei 7,50 metri dell distanza urbanistica se questo accadrebbe il mio fabbricato sarebbe a 5,50 di distanza e non sarebbe piu in regola con i piani urbanistici grazie aspetto una sua rispota

Non si capisce quasi niente, del resto senza vedere planimetrie o foto è difficile, ti conviene acquistare una consulenza da un avvocato per approfondire adeguatamente la situazione e fare il necessario per scongiurare l’usucapione sia della proprietà che dell’eventuale passaggio.

Buon giorno,avrei un quesito nella speranza che gentilmente possa aiutami.
Acquisto in nuda proprietà la parte superiore della mia casa natale nel 2009 lasciando usufrutto a mia madre,sopravvissuta a mio padre e unica erede con chiusura di successione anche se ciò lede legittima di 3 fratelli.
Parte sottostante della casa (divisa catastalemente nel 2001 in quanto unica,in 2 unita) donatami nel 2001,con proprietà esclusiva di un lascrico solare.
Ora dato che trovo disaccordo con i vicini,guardando le planimetrie mi accorgo che il mio confine è 30 cm almeno oltre al lastrico solare in quella che è di fatto l’entrata del garage dei vicini (le case sono su piani diversi e il loro garage è sotto il lastrico solare).
Anche altre parti del confine,sono attualmente usati da loro ma anche da noi dato che le case non sono divise da recinzioni o altro.
Ora ,mentre posso pensare che le altre parti del confine siano ancora di mia proprietà o per effetto della donazione o per effetto dell’acquisto (alcune parcelle erano esclusive della parte dell’immobile acquistato),crede che possano aver usucapito la parte antistante al garage?
O l’eredità prima e l’acquisto poi,non avendo i miei vicini fatto valere alcun diritto di usucapione,fa ripartire i 20 anni per il diritto all’usucapione?
Grazie anicipatamente.

A mio giudizio potrebbero aver usucapito, per dire di più naturalmente bisognerebbe approfondire molto di più la situazione, prima in fatto, vedendo qualche foto, planimetria, ecc., e poi in diritto. Ti consiglierei, visto che si tratta della tutela di una proprietà immobiliare, di incaricare un avvocato.

Buonasera….sto facendo una causa di usucapione in quanto sono più di 20 anni che mi trovo sopra un terreno intestato ad un altra persona…..se vincerò questa causa posso chiedere al giudice di darlo a mia figlia direttamente ?

Buongiorno,
ho 34 anni e vivo nella campagna lombarda in un abitazione rurale, che sto lentamente e con grande fatica ristrutturando. Scrivo per sottoporvi un problema a cui non riesco a trovare soluzione.
Sul retro della mia proprietà, c’è un terreno di circa 1000 mq (in gran parte bosco malandato, ma ancora censito come vigneto al catasto, e in parte orto e piazzale ingombro di spazzatura e rottami vari). Quando acquistai, due anni fa mi fu detto da alcuni vicini che quel terreno era di un signore che abita ad alcune centinaia di metri da casa mia, il quale aveva acquistato la casa e quel terreno alcuni anni prima, dopo che l’intera proprietà (casa+cortile+portico+ questo terreno a 200 metri di distanza) era andata all’asta.
Per accedere a questo terreno, il signore avrebbe diritto di passare sulla mia proprietà. Problema: ho verificato in Conservatoria tutti i vari passaggi di acquisto, perchè non mi risultavano chiare alcune cose. Salta fuori che questo signore, al momento dell’acquisto dal proprietario (che aveva effettivamente comprato all’asta il tutto per poco o nulla e rivenduto a lui), non è proprietario del terreno. Cioè, quando ha acquistato la casa il cortile il portico etc, non ha rogitato il terreno (non sono ancora passati 20 anni). Il perchè io non lo so. Fatto sta che dai documenti della Conservatoria (2013) risulta che il terreno è ancora intestato a quello che aveva comprato all’asta per rivendere (che ovviamente nessuno ha più visto, e forse non l’hanno proprio mai visto dato che fece evidentemente un’operazione speculativa).
Interpellato sulla questione con una scusa (“dovrei fare lavori a confine, con chi devo parlare? Perchè il mio geometra mi ha detto che la proprietà non risulta sua”), il signore mi dice testualmente: “no, qui sono io! Ho la procura. Deve parlare con me”.
A me questa cosa non mi convince. Intanto perché così dicendo ha confermato che il terreno non è il suo. E poi, che cavolo è questa procura? Che valore può avere un’eventuale scrittura privata in assenza di atto notarile?
A me questo terreno non è che serva e peraltro il signore non è il solo ad avere (in teoria) diritto di passaggio su quel lato del cortile che da sulla campagna. Se lui lo tenesse in ordine per me sarebbe anche una grana in meno. Però questa cosa non mi convince proprio.
Primo: perchè tiene il fondo da schifo, piante mezze morte e pericolanti e rifiuti, con rischio per l’incolumità della mia famiglia (ho un bambino piccolo) e della mia proprietà
Secondo: perchè eventualmente io sarei anche interessato all’acquisto.
Terzo: sospetto che questo (e tutti i suoi numerosi parenti alla domenica) mi passi in casa senza averne il diritto. Secondo me sta facendo il furbo per usucapire il terreno (ci fa una specie di orto, va e viene, ogni tanto sega una pianta, e tutti in zona sono convinti che sia davvero il suo, perchè tutti sapevano che la proprietà era andata all’asta in blocco, ma non sanno di questa (inspiegabile) situazione, confermata indirettamente da lui stesso.
Domanda: come posso comportarmi? Come posso evitare che avvenga l’usucapione? In definitiva, come posso costringerlo a mostrarmi i suoi diritti (se li ha)?

Grazie mille

Buongiorno,
abbiamo acquistato una casa in campagna 16 anni fa dove non erano delimitati i confini. Volendo subito costruire la recinzione ci siamo accorti che in un punto il nostro vialetto di ingresso si stringeva troppo; così ci siamo accordati col vicino che avremmo provveduto noi a tutti i costi di realizzazione a patto che lui ci lasciasse mezzo metro in più per un passaggio più agevole. Si tratta di una striscia di terra lunga 70 metri e larga appunto 50 cm che a lui non interessava perchè è in fondo al suo terreno distante almeno 50 metri dalla sua casa. Ha accettato costringendoci però a costruire un muretto in modo che lui potesse appoggiare gli autobloccanti e creare così un bel piazzale. Ora dopo 16 anni rivendica la proprietà di quella lingua di terreno, dimenticando gli accordi verbali, dicendo che vuole regolarizzare il tutto, però dobbiamo pagare noi € 2500 per la pratica di rifrazionamento, € 2000 per il notaio e in più vuole € 1000 per i 50 metri quadri circa in questione. Noi abbiamo sbagliato a non mettere nulla per iscritto, ma visto il comportamento ignobile del vicino che si è rimangiato la parola chiaramente per estorcerci altri soldi, abbiamo deciso che a lui non diamo più niente, piuttosto rinunciamo alla striscia di terreno, tanto passiamo ugualmente, l’unico problema è capire che cosa potrebbe fare lui col muretto che è nella sua proprietà che non è possibile ovviamente spostare, oppure chi pagherebbe una nuova recinzione nel punto giusto? Ma soprattutto chi andrà mai a verificare una differenza di 50 cm nel confine di una proprietà (la sua) che è di ettari e ettari di terreno?

Ovviamente la dovrebbe pagare lui l’eventuale nuova recinzione o al massimo in comune ma in quel caso ci sarebbe poi da vedere come farla e voi non sareste obbligati a fare un muro.

Grazie per la veloce risposta, quindi se abbiamo capito bene conviene attendere le sue mosse, a livello legale non può farci nulla anche perchè siamo d’accordo a lasciare a lui la striscia di terreno, oppure può contestare il fatto che calpestiamo la sua proprietà?
Un altro dubbio che abbiamo è che lui continua a dire che, essendo agricoltore, in Romagna non è obbligato a pagare la recinzione… E’ vero?
Potrebbe smontare la rete sul muretto lasciando tutto aperto costringendoci così a rifarla noi nel punto giusto?
Grazie ancora per la gentilezza

Confermo la mia risposta, per approfondimenti ulteriori, considerate le svariate sfaccettature del problema, dovreste acquistare una consulenza da un avvocato, anche se non so se possa convenire onestamente…

salve avvocato, le vorrei porre la mia questione velocemente:
curo e coltivo un terreno di circa un paio di ettari di proprietà dei miei genitori.
un mese fa un confinante ha messo dei picchetti a delimitare il confine ma ha invaso, in alcuni punti anche di oltre un metro, quello che da 40 anni almeno è stato il confine da noi conosciuto. lui asserisce di averli messi con l’ausilio di un tecnico che avrebbe fatto i rilievi Mio padre, però, ha sempre coltivato il terreno fino ai confini vecchi.
come mi devo comportare? mando la diffida? spetta a noi l’onere di dimostrare i veri confini o a loro? come posso fidarmi dei loro tecnici?
una curiosità in generale: stabilito insieme un eventuale confine, io posso chiedere che lui recinti tenendosi a 1,5 metri giusto? ma in questo caso la striscia di terreno rimane ovviamente di sua proprietà.
il dubbio è: se gli permetto invece di mettere la recinzione precisamente sul confine, non è che poi tra qualche anno rivendica un’ ulteriore striscia di terreno di 1,5 m che però è mio?
grazie

Grazie.
Come mi comporto nel caso in cui i confini sulla carta siano quelli da lui tracciati ora?
Mio padre ha sempre coltivato fino ai vecchi confini.
Come devo agire?
Inoltre, una volta stabiliti i confini, gli faccio mettere la recinzione arretrata di 1,5 m o nel confine stesso?

Credo che sia preferibile che tu ne parli direttamente con il legale al quale ti rivolgerai per fare la diffida, nel momento in cui vedrete concretamente come stanno le cose, è piuttosto inutile occuparsi di mere ipotesi…

Il mio confinante si e appropriato di circa 500mq di tereeno rimpiandandoci un vigneto da 15 anni ,come posso fare per riprenderlo,anche perché io ci pago le tasse, se lui lo rivendica come uso capione lo deve regolarizzare catastalmente. grazzie

buonasera da 1 anno son diventato proprietario di un terreno di mio padre gia recintato da 13 anni circa in buona fede ed ho scoperto oggi che manca un pezzo di terreno in abbondanza 6 metri x 23 circa 120 metri quadri potrei ottenerla??

Buona sera,
ho trovato questo interessante blog in quanto anche io ho un problema di confini; nel dicembre 2011 ho acquistato un piccolo terreno in una zona residenziale, recintato e confinante con due altri lotti, uno regolarmente edificato e l’altro vuoto come il mio; dopo aver risolto alcune magagne con un vicino, a novembre 2013 effettuo un rilievo con l’attrezzatura e risulta che il confine con il terreno non edificato (e senza possibilità di edificare) è di 3,5 metri circa spostato all’interno del mio terreno. Tale confine consistente in un basso muretto con rete, è li dal 1982; stante all’istituto dell’usucapione, il vicino avrebbe maturato tale diritto; premetto che il precedente proprietario (dall’82) era all’oscuro di questo spostamento del confine in quanto utilizzava tale terreno solo per svago e mai ha pensato fosse difforme da quanto previsto. In virtù di quanto riportato sopra, mi chiedevo nel caso il vicino, pur avendo maturato abbondantemente gli anni per l’usucapione, possa (a seguito di mia richiesta di spostamento del confine) intentare la procedura per l’usucapione, il fatto che il proprietario precedente ed io, non fossimo assolutamente al corrente del suo possesso in quanto all’oscuro di essere proprietari della striscia di terra che ricade oltre la recinzione e di conseguenza impossibilitati a rivendicarne la proprietà ed il possesso , fin a quando non è stata scoperta la cosa, che possibilità ho di vincere la causa ed oppormi all’usucapione?

Questa tua domanda è veramente favolosa 😉 : valutando una ipotesi che non si è ancora verificata, cioè la causa di usucapione, senza aver visto i luoghi, i progetti, la documentazione, i titoli di acquisto, dovrei esprimermi addirittura sul possibile esito di una causa. Tu capisci che è assolutamente impossibile, è già difficile poter capire come possa finire una causa anche dopo aver studiato un caso… Ti consiglio di aspettare e vedere se e che cosa succede, se ritieni che col decorso del tempo il problema possa peggiorare valuta se ordinare una consulenza in cui si potrebbe studiare il caso e prendere i provvedimenti più opportuni.

Salve, grazie per la celere risposta!
Certamente è difficile sapere come finirà una causa, ma la possibilità che io possa comunque oppormi ad essa con la speranza di vincere, può cambiare l’approccio che avrò con il vicino (premetto attaccabrighe). Capisce che un conto è se c’è uno spiraglio, un conto è se al 99% il fatto di non essere al corrente dello spostamento del confine non inficia il diritto usucapito.

Capisco, ma purtroppo le cause di usucapione sono molto poco prevedibili proprio perché ruotano attorno ad un istituto che è imperniato sul fatto. Come ti dico, se temi conseguenze negative è meglio che incarichi un avvocato di studiare la situazione, può darsi che ci siano cose esperibili già ora a tua tutela senza la necessità di attendere che il vicino instauri un giudizio di usucapione o meno.

Buongiorno avv. Solignani,

le chiedo un parere riguardo alla mia situazione: ho comprato un terreno agricolo nel 2012 di cui fa parte una intera particella che sarebbe totalmente di mq 3100, ma che in realtà allo stato di fatto ben 1400 mq sono utilizzati da probabilmente interminabili anni da altri confinanti; sul rogito però mi sono stati venduti anche questi 1400 mq, perché il venditore ha sempre saputo essere suoi, … era convinto che i 3100mq non comprendessero parte di un terreno confinante.

Insomma in pratica pure il venditore non ha mai richiesto al geometra di misurare esattamente i confini che aveva acquistato.

Ora io come posso tutelarmi visto che purtroppo mi sono fidata non chiedendo prima del rogito un estratto di mappa? Sicuramente quei 1400 mq di chiunque siano ormai saranno usucapiti! Il rogito è nullo?
Posso richiedere che la particella venga frazionata a spese del venditore e che mi vengano restituiti i soldi di quei 1400 mq di cui non usufruirò mai?

Grazie fin d’ora! Complimenti per le consulenze, davvero interessanti!
Barbara

Per prima cosa dovresti chiedere il rilascio delle porzioni di terreno occupato da altri, dopodiché in caso di mancato rilascio puoi valutare se chiedere la risoluzione del contratto, la riduzione del prezzo e/o il risarcimento del danno. È evidente che ti serve al più presto l’assistenza di un avvocato, secondo me, perché con gli immobili è meglio essere precisi e puntuali nel tutelarsi. Grazie per le tue belle parole, in bocca al lupo.

Buongiorno,
se posso, espongo un caso: la mia proprietà è da sempre stata divisa da quella del vicino da un fosso: il rogito dice che il confine va individuato a metà fosso. Sulla riva dalla mia parte avevo piantato una siepe che esiste tutt’ora. Circa 10 anni fa, di comune accordo, è stata costruita una fogna e il fosso è stato chiuso, senza determinazione dei confini. Ora, il proprietario confinante, in questi anni, ha chiamato circa 7 o 8 geometri i quali, secondo me, hanno misurato e segnato il confine in modo corretto (sempre nello stesso punto). Il vicino tuttavia ogni volta fa sparire i picchetti di confine in quanto sostiene che non è corretto e ritiene di essere proprietario fino alla mia siepe naturale, cioè oltre il metà fosso. Inoltre posiziona pietre e automobile sulla mia proprietà nonostante la mia opposizione. Cosa fare in questi casi? Faccio bene a togliere quello che lui posiziona? C’è il rischio di usucapione anche se mi oppongo e utilizzo quella striscia di terreno per tagliare la siepe?
Grazie dell’attenzione, cordialmente.

Ti consiglierei di far inviare una diffida per iscritto da parte di un avvocato, con il duplice scopo sia di tutelarti, costituendo la prova scritta della tua posizione ad una occupazione che un domani il tuo vicino potrebbe in qualche modo sostenere, sia di aprire in qualche modo una trattativa sul problema.

Grazie avvocato.
pensavo anch’io di fare così. Credo non ci sia molto spazio per una trattativa, visto che i confini a mio avviso sono certi e visto che, ad ogni misurazione, nessun tecnico li ha mai posti dove sostiene il vicino, sulla base di quale titolo non si sa (non possono aver sbagliato tutti!!!). Io credo che tutto si risolverà con un’azione di regolamento di confini, anche se lascerei che sia il vicino a proporla visto che è lui a contestarli. Lei cosa ne pensa?
Intanto mi interessa far inviare da un avvocato una diffida per evitare l’usucapione anche se alcune sentenze dicono che è necessario proporre domanda giudiziale di rivendica per interrompere il possesso. E’ così?
Cordialità.

Assolutamente sì. Non è nemmeno chiara la distinzione tra azione di regolamento dei confini e di rivendicazione, in realtà si ha la prima quando la «fetta» di proprietà controversa è richiesta sulla base dello stesso titolo esercitato sulla porzione incontroversa, mentre si ha la seconda quando la richiesta avviene sulla base di un titolo nuovo, che nel vostro caso sarebbe poi l’usucapione. Entrambi i profili potrebbero venire in considerazione nel vostro caso, quindi la diffida deve essere «ellittica». E in ogni caso inizi con la diffida, poi valuti. Non essere così scettico, poi, sulla eventuale trattativa, sinora avete dialogato solo tra di voi, nel momento in cui entra in scena un avvocato le cose possono cambiare e in ogni caso è un tentativo di fare assolutamente prima di andare in causa.

Mi permetta un’ultima domanda: nel mio caso non ci sono elementi materiali evidenti che segnano il confine. Le pietre posizionate dal vicino, che comunque sono solo appoggiate e quindi mobili, sono idonee a segnarlo se io non le sposto?
Grazie

Leggevo di sentenze dove si parla di pietre o cippi di confine. Ad ogni modo, mi scusi, mi sono espresso male e ho detto una cosa per un’altra. Intendevo dire se sono idonee ad indicare un utilizzo e un possesso esclusivo utile ai fini dell’usucapione della fetta di mia proprietà?
E’ per questo che chiedevo se conviene spostarle e utilizzare normalmente quella striscia fino al confine: in tal caso, se non erro, vi sarebbe un possesso promiscuo?

Dammi pure del tu Andrea. Per il resto, onestamente, non è una cosa che tu possa gestire da solo, nemmeno a livello concettuale se mi è consentito: è troppo tecnicamente complessa e ci sono mille sfaccettature. Devi prendere un avvocato appena puoi, è assolutamente inutile, se non addirittura fuorviante, in una materia come questa, dove è centrale il fatto (e i fatti sono sempre diversi, perché non c’è un caso uguale all’altro), leggere pronunzie rese su altre situazioni.

Buonasera, sono proprietario di un terreno agricolo in zona boschiva e fuori dal centro abitato e volevo chiederLe alcune informazioni.

In questo terreno sono stati fatti a mia insaputa lavori di rifacimento un pozzo di scarico, con aggiunta di un tubo di scarico dell’eccedenza che si sviluppa sempre all’interno della mia proprietà che inquina l’area circostante con sostanze e odori facilmente deducibili. Ad un primo approccio con l’ufficio tecnico comunale, mi hanno bollato la situazione come “una cosa tra privati”. Ciononostante ho fatto una segnalazione scritta chiedendo accertamenti sulla regolarità di lavori e di impianto di scarico così come si presenta.
A Suo parere ho fatto bene? Se il comune mi afferma che sono stati lavori abusivi ma non interviene per sanare la situazione, ho il titolo quantomeno di tappare questo tubo per far cessare lo scarico indiscriminato senza essere passibile di denuncia? (Nemmeno a dirlo non ho possibilità economiche tali da intentare cause varie, accertata anche la totale inciviltà che contraddistingue i proprietari di tale scarico abusivo)
Sul rogito non vi è specificata alcuna servitù.

L’altra domanda riguarda la recinzione: un lato della proprietà è “costeggiato” da una strada sterrata che sostanzialmente funge da collegamento ai vari fondi, tra cui i miei.
Anche in considerazione della conformazione del terreno e del fatto che in passato c’è stato uno scarico di materiali vari sempre nella mia proprietà, posso recintare senza problemi tenendomi 30-50cm all’interno del mio e quindi distante dalla strada? Oppure devo osservare distanze maggiori?
Anche qui, interpellato l’ufficio tecnico, mi hanno risposto che posso recintare senza permesso se poso semplici pali di legno e rete dato che rientra nella manutenzione ordinaria, non facendo menzione ad alcuna limitazione riguardo i suddetti termini.
Mi viene il dubbio visto il precedente “fatti tra privati” (in palese contrasto con le varie normative) e viste le svariate recinzioni presenti nel centro abitato. Non vorrei trovarmi a dover smantellare 200 metri di recinzione perché magari i proprietari della fossa famosa per ripicca fanno una segnalazione a loro volta.
Stando alla visura catastale quella strada è larga 2m, nei fatti è tranquillamente 3,5m. Anche in ottica di protezione da eventuali e impropri allargamenti verso la mia proprietà che poi richiederebbero prove e sforzi economici che non posso sostenere per far valere i miei diritti di proprietario, c’è qualche norma che in un certo senso mi tutela?

Mi scuso per la lungaggine, in attesa di una sua risposta, cordiali saluti.

Sono problemi in cui è impossibile dire qualcosa di sensato senza vedere un po’ di foto, planimetrie e documentazione anche giuridica, cioè solitamente rogiti di acquisto, dell’area. Non ti aspettare a torto o a ragione molto aiuto dall’ufficio tecnico, ti consiglierei di incaricare un avvocato almeno per una prima consulenza, che di solito costa sui 100€, che potrebbe essere in grado di chiarire diverse cose, anche se non risolutiva ti darebbe dei buoni concetti di base intorno a cui iniziare a muoverti.

Buongiorno,
ho acquistato un terreno ottenuto da frazionamento di una proprietà esistente.
Adesso, sul confine ma non dalla mia parte e attaccato alla griglia in acciaio che fa da recinzione (quindi minore di 3m) e che separa il mio terreno
con un’altra proprietà (diversa da quella da cui ho acquistato il terreno) c’è un sempreverde (12 metri di altezza) che fa ombra sulla posizione dove costruirò la mia futura
casa. La presenza di tale pianta è stata acquisita (usocapita) nei confronti dei precedenti confinanti (i proprietari del lotto di
terreno poi a me venduto).
Tale diritto di mantenimento della pianta vale anche per me (ovvero ne eredito la situazione)
che sono subentrato come nuovo proprietario in seguito a frazionamento del terreno oppure posso tranquillamente chiederne
l’abbattimento? Premetto che copre il passaggio del sole in inverno dalle 12.30 alle 13.30.
Grazie.

Credo che sia un problema ancora in parte controverso, che fa capo alla discussa natura della sentenza di usucapione, se di accertamento o costitutiva. Ti suggerirei di inviare la richiesta di rimozione quale nuovo proprietario tramite diffida redatta da un legale e poi valutare.

Ciao, sono proprietario di un terreno agricolo su cui insiste una piantagione di ulivi e di vite. Il mio vicino circa due anni fa ha realizzato, nella sua proprietà, un muro di cemento con recinzione metallica a circa un metro dal confine (confine identificato anche da un filare di alberi di quercia che lui asserisce essere esclusivamente di sua proprietà, o per meglio dire che ricadono nella sua proprietà. Purtroppo non ho ancora contattato un topografo per verificare la veridicità di quanto “misurato” dai suoi tecnici).
La mia domanda è questa:
– considerato che i rami delle grosse querce, vicinissime alla mia piantagione di ulivi e di vite, danneggiano alcune delle mie piante, quelle sottoposte alle zone d’ombra create dagli alberi predetti, potrei chiedere il taglio quantomeno di alcuni dei rami più ombreggianti?
– Al di là del reale confine catastale, la striscia di terreno di circa un metro che il vicino ha lasciato fuori dalla sua proprietà (con la realizzazione della recinzione) resta comunque di sua proprietà!?!
– E gli alberi? Ammesso e non concesso che realmente ricadessero nella sua proprietà saranno comunque sempre suoi, almeno per i prossimi 20 anni, vero?
– Nel caso invece gli alberi fossero posizionati sul confine, se ne può chiedere il taglio in accordo con lui, dividendoceli in parti uguali?
Grazie anticipatamente

Solo che il primo passo per fare qualsiasi ulteriore considerazione è proprio stabilire o cercare di stabilire dove corra esattamente la linea di confine, non ha senso prima di quello fare qualsiasi altro discorso, mi dispiace.

Spett Avvocato,

Ho un piccolo terreno 100 mq davanti casa mia ( corte ) a di un quadrato dove su di un lato c’è l’ingresso di casa , altro lato confina tutto con un terreno recintato di altro proprietario con accesso dalla pubblica via.
Gli altri 2 lati si collegano rispettivamente su due piccoli viottoli sterrati comunali che vanno a finire entrambi sulla strada principale .Tenga presente che siamo in una piccolissima frazione di un piccolo comune e che raramente qualcuno utilizza i viottoli a piedi accedendo sull’aia ( la macchina non ci passa ) per accorciare il tragitto .
Posso chiudere con cancelli i 2 accessi dalle stradine comunali o devo lasciare il passaggio fin’ora aperto a tutti ?

grazie

È impossibile poter dare una risposta senza visionare i titoli di acquisto, accertare la natura giuridica di eventuali parti comuni e strade e viottoli interessati dall’operazione. Volendo, la cosa si potrebbe approfondire tramite una apposita consulenza, ma onestamente credo che difficilmente ti possa convenire e che la risposta possa essere positiva, dal momento che oltre ai profili dominicali ci sono anche quelli possessori.

Gentilissimo Avvocato, mia mamma è proprietaria di un magazzino dal maggio del 1995 quest’anno è nata la necessità di effettuare degli interventi al detto immobile e mi sono rivolto al mio geometra.
A seguito rilievo dello stato di fatto del detto immobile, restituite le misurazione su elaborato grafico, confrontato lo stesso con la mappa e la planimetria catastale,
si sono riscontrate evidenti anomalie sia nelle dimensioni che nella posizione planimetrica;
Verificata la consistenza dell’immobile anche storicamente, si è accertato che le condizioni attuali del sito risalgono ad almeno l’anno 1974 (tramite foto aeree in regione).
In pratica una piccola parte del magazzino risulta costruita su proprietà del vicino e nell’atto di compravendita non sono indicate misure ma una vendita a corpo nello stato di fatto.
Posso effettuare un’azione di usucapione abbreviata (10 anni)?
Il vecchio proprietario era comunque in possesso da più di 20 anni del magazzino come da foto aeree dimostrano, quindi posso eventualmente evedenziare l’avvenuta usucapione del vecchio proprietario.

Ringraziandola anticipatamente per la cortese attenzione

Distinti Saluti

Ovviamente in linea generale è sempre possibile. Questo è un classico esempio di domanda generica che come tale non ha nessun senso pratico, bisognerebbe sempre esporre il problema che si ha e lasciare al giurista il compito di imquadrarlo.

Salve avvocato Solignani,
Innanzitutto, la ringrazio per l’opportunità che ci offre mediante questo blog. Non le rubo altro tempo, e le espongo subito il mio disguido.
Ho ereditato un’immobile ove sapevo fossero i miei avi titolari della corte antistante dello stesso. Sancisco che la palazzina è composta da 1 appartamento e da 2 magazzini. A seguito della compravendita di uno dei magazzini (2005), il nuovo proprietario avalla il diritto di proprietà sulla corte. Dalle ricerche effettuate, il rogito originario del 1958 sancisce che l’immobile ora di mia proprietà avrebbe acquistato solo 1/3 della corte con relativa clausola di censo annuo inferiore a £. 1000 ma, nel rogito successivo degli anni 90 (donazione da padre a figlio dell’immobile) non si parla per nulla della corte. Negli anni, i miei avi, hanno proclamato la titolarità esclusiva sulla corte eseguendo i lavori di manutenzione in modo autonomo, impedendo la bitumazione e altri interventi da parte di terzi (ivi incluso l’Ente), ponendo l’accento nelle relative richieste di autorizzazione depositate presso il Comune ove, si sanciva la titolarità unica ed esclusiva sulla medesima. A data odierna veniamo a sapere che i nuovi proprietari hanno depositato un progetto di ristrutturazione dell’intera corte avallando il diritto di proprietà esclusiva e totale a seguito di un mancato frazionamento della corte in oggetto (il progetto è stato bocciato dall’Ente ma, alla mia persona, non è stata data nessuna comunicazione come soggetto controinteressato, sono venuto a conoscenza della cosa a seguito di un “riporto informativo” da parte di terzi).
E’ possibile che i miei avi, nonostante la novella della proprietà di 1/3 abbiano eseguito l’usucapione su una corte condominiale che, garantisce l’ingresso (unico) ai magazzini sottostanti l’immobile?
Infine, leggendo sia la sentenza del 5 febbraio 2007 della Cassazione, sia la risoluzione 52E dell’Agenzia delle entrate del 2009 che mi “obbliga” a far presente detto bene nell’asse ereditario, è possibile che talune documentazioni (sentenza e risoluzione erario) mi cautelino da quelli che sono i “cavilli giudiziari”?
Vedendo i comportamenti di questi ultimi sono un po’ preoccupato!
La ringrazio in anticipo.

Il comproprietario può anche usucapire la proprietà esclusiva a certe condizioni, per sapere se questo o altro si è verificato nel tuo caso però bisogna esaminare i disegni, le foto dei luoghi, i documenti e quant’altro. Ti serve, se vuoi approfondire, una consulenza, anche se onestamente non so se possa valerne la pena.

Buongiorno, su una parte di terreno di proprietà del mio condominio 30 anni fa è stato costruito un altro condominio che praticamente ha per sbaglio “sconfinato”. Stiamo cercando di metterci d’accordo per la compravendita ma intanto se si verificano danni a cose o persone su quel terreno, o anche eventuali lavori di manutenzione, su chi ricade la responsabilità?

Come ti dicevo via mail, sino a che non interviene un titolo di passaggio di proprietà i proprietari siete ancora voi con tutto quel che ne può conseguire. La risposta, più dettagliata, sarà comunque pubblicata sul blog a beneficio di tutti 😉

Gentilissimo avvocato ho un’altra situazione particolare da chiedere consulenza-
socio el dire che mio padre fino al 1973 aveva con mio nonno ( padre di mia Madre) e i due suoi figli una società di costruzioni ( amministratore unico mio Nonno) . Nel 1973 durante una costruzione (che fù ultimata ) mio nonno muore causa infarto. gli succedono ovviamente la Moglie Nonna e i suoi figli. Fin qui sembra normale il palazzo viene ultimato nel settantacinque e prima della divisione le quote immobiliari e liquidi mia nonna muore. Nel frattempo mio padre e mia madre si separano ( la separazione e durata 1 anno) a causa dei continui litigi con mia madre in quanto mio padre ( con ragion di fatto) aveva fiutato che i cognati stavano facendo delle irregolarità per assicurarsi maggiore immobili sia dovuti alla successione che sarebbe toccata a mia madre che immobili e liquidi derivanti dalla vendita di alcuni immobili della società dell’ultima costruzione. infatti e purtroppo raggirando mia madre le fanno intendere che nelle quote che le sono state date per la successione erano comprese a parer loro le quote della società. Mia madre non conoscendo per ignoranza lo stato patrimoniale di mio nonno se ne stà . Mio padre nel contempo avendo capito tutto impianta una causa contro i soci per richiedere i suoi diritti. Mia madre avendo paura ed avendo scoperto ( senza capire l’entità del danno economico) che per ledere mio padre ed ella stessa i fratelli avevano falsificato la sua firma e quindi potessero rischiare la galera, chiede a mio padre ( che nel frattempo si era riconciliato) di non far piu’ nulla. al di fuori della successione e dalla società erano rimasti due magazzini che mio nonno con regolare compromesso aveva intestato a mio padre e no era stato fatto alcun atto anche se i soci avevano decurtato dalla società il denaro per poter effettuare l’atto.i Magazzini nel contempo rimangono per anni ancora intestati alla società e quindi ai successori di mio nonno fino al 2002 ( nel frattempo uno dei miei zii “socio” muore) ed i figli dopo continue richieste di passaggio ( gli altri eredi erano stati sempre pronti al passaggio) finalmente si decidono a firmare l’atto , ma con una piccola clausola e cioè che mia madre ( per comodità veniva intestato tutto a mia madre)dichiarasse che la cantina posta al 7 piano della sua abitazione alla sua morte ne poteva prendere con titolo di proprietario uno dei miei cugini, ( faccio presente che anche tale immobile è rimasto indiviso . Scusandomi e sperando di essere stato chiaro la mia domanda è si può fare ancora qualcosa per poter recuperare un minimo sie della legittima di mia madre che, dalle quote di societarie . Se c’è una pur minima possibilità essendo passati 40 anni mi può consigliare cosa fare e come muovermi ( dimenticavo che potrebbero esserci delle firme falsificate di mia madre

Gentile avvocato Solignani ho una situazione un po particolare e in merito volevo gentilmente chiederle alcune cose,
la mia famiglia da circa 70 anni (prima i miei nonni ,poi i miei genitori e ora io) abita in una casa colonica ,dove anno sempre pagato il fitto del terreno circostante hai signori proprietari anche del rudere ,preciso che sul contratto di fitto c’era solo il terreno, poi nel 1980 i miei nonni hanno aquistato una parte del terreno e il 50% del rudere ,poi i nonni sono morti nel 2003 e mio padre a continuato a pagare il fitto dell’altra parte del terreno, ma senza contratto e sulla ricevuta c’è scritto fitto del terreno,
siamo arrivati al 2007 dove Tizio aquista dai proprietari un altra fetta di terreno e una parte del rudere ,ma Tizio riconoscendo che noi abitiamo li da una vita ci ha ceduto tramite atto la parte del rudere che lui ha aquistato per circa 30000€ ,
quindi noi ora siamo proprietari del 90% del rudere , a questo punto io ho ristrutturato una parte del rudere fittandola ad una ditta, ma in questa parte c’è una piccola unita che è dei vecchi proprietari , a questo punto visto che questi sign. sono piu di 50 anni che non vengono nella loro proprieta e noi ci siamo sempre comportati da leggittimi proprietari avendo noi le chievi, delle stalle, delle stanze e di conseguenza ci siamo sempre sobbarcato di spese per tenerle in ordine,
posso ritenermi proprietario di tutto per Usucapione?
anche perche la parte ristrutturata che poi ho fittato ho speso tanti soldi .
Certo di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente

Il caso va studiato molto più approfonditamente per poterlo dire, i presupposti potrebbero esserci ma va studiato bene, purtroppo le questioni di usucapione sono abbastanza complesse e non si può trattarle senza sedersi a consultare e «leggere» insieme sia i documenti sia gli elementi di fatto della situazione.

Buongiorno. Le faccio innanzitutto i complimenti per il sito e la ringrazio in anticipo per la sua cortese disponibilità.
Volevo porle un quesito.
Quindici anni fa ho acquistato un terreno in Provincia di Roma da un vecchietto che aveva a sua volta acquistato il detto bene oltre 40 anni possedendolo indisturbatamente secondo i confini ancora oggi ben delineati da alcuni filari di alberi. Oggi il proprietario del fondo vicino ha costruito un deposito attrezzi di enormi dimensioni, a quanto pare regolarmente autorizzato dal comune, a distanza di neanche un metro dal predetto confine. Ho subito contestato al confinante che il regolamento edilizio urbano del comune prescrive una distanza minima dal confine di ben 5 metri, non rispettata in questo caso. Lo stesso mi ha risposto che dalle mappe catastali il confine reale risulterebbe posizionato all’interno della mia proprietà in modo tale che i 5 metri verrebbero rispettati.
Il quesito è il seguente. Premesso che ho numerosi testimoni pronti a testimoniare che i confini cos’ come oggi presenti sono rimasti fermi e rispettati per oltre 50 anni, posso usucapire il relativo tratto di terreno presuntivamente di proprietà del confinante unendo il mio possesso a quello del mio venditore? E poi posso agire per far abbattere la costruzione posta a distanza non regolamentare? O semplicemente agisco direttamente per far rispettare il confine e se eccepita la presunta invasione eccepisco a sua volta l’intervenuta usucapione?
Grazie
Michele

È indifferente, in ogni caso devi far valere il tuo usucapione o comunque il tuo titolo di proprietà. Da quel che riferisci la tua situazione sembra fondata ma è chiaro che prima di partire con la causa vera e propria bisogna studiare approfonditamente tutta la situazione.

Salve! Volevo pole una domanda!
Dietro casa mia c’è un pezzo di terra che da oltre 40 anni (prima da mio nonno e poi da mio padre) teniamo pulito..addirittura abbiamo recintato con una rete x farci girare il mio cane…..un po’ di tempo fa ci è venuta voglia di sentire chi era proprietario di quel terreno x poterlo acquistare….e dalla ricerca è venuto fuori che è di proprietà del comune…..! Allora siamo andati in comune x sentire se lo vendevano (loro non sapevano neanche che era di loro)…..e ci hanno detto che non possono venderlo xchè fa parte del verde pubblico…e se lo volevamo noi dobbiamo scambiarlo dandogli un’altro pezzo di terra equivalente a quello da un’altra parte (che noi non possediamo, e quindi dovremmo comperarlo)…..poi ci hanno detto: a noi non interessa….usatelo pure che a noi (comune) non interessa……
Se in tutti questi anni (40) noi non lo avessimo tenuto pulito siccono è adiacente ad un piccolo fiumiciattolo penso che sarebbe ora infestato da piante erbacce roghi!
Possiamo fare uso capione di quel terreno? Grazie….

Bisognerebbe fare degli accertamenti sulla effettiva proprietà e regime giuridico di quel terreno cioè se di Stato, Regione, provincia, Comune, se costituito in demanio, che è assolutamente non usucapibile, o in altro regime. Una alternativa potrebbe essere quella di fare una convenzione per farselo dare in gestione.

Salve, vorrei porti un quesito per me molto confusionale. Sono proprietario dall’80 di una villetta di circa 100mq con il muro di “confine” a circa 4m (inferiore ai minimi 5m per nuove costruzioni), il problema si è presentato con l’inizio lavori del tetto, infatti il confinante (entrato in possesso della proprietà qualche anno fà) ha richiesto la demolizione/arretramento di tale, siccome era a distanze minime inferiori di metri 5. Ora, dopo aver controllato la mappa catastale, ho evidenziato una discrepanza… infatti dalla mappa catastale si evidenzia come il muro di confine (fatto bonariamente 10-12 anni fà) fatto insieme ad un mio parente ex confinante con cui ero in ottimi rapporti, sia in effetti sconfinato nella mia proprietà per circa 7metri, se riuscissi a fare un riconfinamento potrei avere la meglio sulle intenzioni della mia confinante attuale?? Il vicino potrebbe procedere all’usucapione ugualmente anche se è entrato in possesso dell’immobile da pochissimi anni?

[scusa per il doppio post, ma ho notato di aver risposto ad un messaggio di un altro utente, spero di non averti incasinato tutto]

Potrebbe. L’usucapione, o meglio il possesso ad usucapione, infatti si «eredita» e circola come qualsiasi altra posizione giuridica, per cui l’attuale possessore può assommare al proprio il possesso anteriore. Ovviamente bisogna vedere se ce ne sono le condizioni, e comunque valutare tutta la situazione nel suo complesso.

Grazie mille per la tua disponibilità….se. la delimitazione del confine.e’ stata fatta sula mappa nel momento della vendita al nuovo proprietario e quindi il muro segnava in confine visivo sarebbe diverso?? Grazie ancora

Se per mappa intendi le mappe catastali, sappi che il catasto serve solo per tassarti ma quando hai un problema di confini è pressoché inutile (lo dice esplicitamente anche il codice civile).

Ok, sei stato molto esauriente, un ultima domanda:

Se le abitazioni, nel passato (max 4 anni fà) non esistevano proprio al catasto (abusive) ma con il condono sono state inserite da poco, il possesso ad usucapione viene a mancare per il confinante siccome non sono trascorsi nemmeno 5 anni da quando “esiste”? Inoltre posso pretendere una qualche somma di denaro, per le accuse “infondate” e pretendere anche io le spese che lei voleva farmi sostenere, ed in più i costi dell’arretramento del tetto fatto inutilmente?

Grazie infinite, sei gentilissimo.

Per favore, e scusami, ma niente salamelecchi, che non sono la mia passione nè ovviamente il motivo per cui scrivo in questo blog. Per venire alla tua domanda, stiamo sconfinando un po’ nel fantadiritto, come spesso purtroppo succede quando si parla in generale senza conoscere il caso nei suoi dettagli. Quello sotteso alla tua domanda può effettivamente essere un argomento difensivo, ma di certo non taglia la testa al toro: hai fatto bene a mettere «esiste» tra virgolette, perchè che il censimento di un immobile sia necessario per la sua esistenza giuridica è un concetto che sarebbe tutto da dimostrare e valutare. Si può provare a sostenere, sicuramente, poi dipende molto da come lo vede il giudice. Anche perchè il possesso, che è quello rilevante ai fini dell’usucapione, è come noto una mera situazione di fatto e non diritto, ciò che porterebbe ad escludere la rilevanza di aspetti addirittura fiscali. La seconda domanda non mi è del tutto chiara, comunque il mio “consiglio” finale, prima di lambiccarsi il cervello con delle mere ipotesi, sarebbe di provare a fare una trattativa con la controparte mandando la classica diffida: inutile aprire ventagli di possibili casi in astratto prima di sondare il terreno!

Si tutto chiaro…..tento cos’ì, e se non va a bun fine gli faccio scrivere una lettera da un avvocato dicendogli o sposti i confini o ti intesti la terra dandomi 1.000 €! Penso di andare avanti cos’ì…! Non mi è chiaro è che non vorrei andare incontro ad una causa..
La ringrazio infinitamente!!!

Nessuno vorrebbe andare in causa, così come nessuno vorrebbe ammalarsi, o peggio, ma se i problemi li lasci lì dove sono e non li curi da soli non si risolvono. Rivolgiti ad un avvocato, esponigli le tue idee e le tue preoccupazioni poi lascia che sia lui a consigliarti la strategia più giusta che può essere quella che hai in mente oppure una diversa magari anche solo con lievi variazioni.

Io adesso riprovo a riparlarci, ma quindi se lui non volesse ne spostare i confini, ne intestarsi la terra come mi devo muovere?
Grazie….

Il mio discorso nei suoi confronti mi sembra onesto! Visto che non è un’errore di nessuno dei due, ma è un’errore del passato…io più che dirgli o si spostano i confini o mi dai una cifra simbolica di 1.000 €, (visto che il frazzionameto lo pago io)….Di più che posso fare? Mi sembra di essere onesto….e mi sembra che lui è un’ignorante e “testone”…
La Ringrazio fortemente….

Il tuo atteggiamento é rispettabilissimo, purtroppo questo spesso non basta. Se tutti fossero sempre ragionevoli, non esisteremmo nemmeno noi avvocati, se invece ci siamo e siamo così tanti ci sarà una ragione 😉

Il punto é: Lui non vuole spostare i confini e non vuole neanche intestarsela xchè non vuole spendere soldi….! Come posso procedere? Io ho parlato solo verbalmente con il mio vicino!
Grazie! Gli posso far mandare una lettera dicendogli o si spostano i confini e si intesta la terra?

Io gli ho proposto di intestarsela pagando una cifra di 1.000 € perchè ho sentito che se lui dovesse procedere all’uso capione gli ci vorrebbero molti più soldi….
Grazie….

Grazie! Io ho condotto la mia trattativa facendo da solo! Io non rivoglio indietro la terra, ma voglio che lui se la intesti! Ma lui non vuole spenderci soldi….. Mi conviene mandargli una lettera con raccomandata con ricevuta di ritorno dicendogli che: o si rimettono i confini come sulle mappe oppure lui me la compera per una cifra modica di 1.000 € facendosi spese dell’atto notarile (il frazionamento siccome stò già frazzionando un’altro terreno lo pago io)! Se lui non volesse aderire come mi devo muovere?
Grazie….

L’idea è più o meno questa ma ti sconsiglio di fare da solo: quando si tratta di condurre trattative (la lettera è solo un primo passo), un avvocato se è bravo ha molte più possibilità di successo dell’utente che si
muove personalmente. È un aspetto di cui parlo spesso, penso che vi dedicherò un apposito articolo perché è giusto che gli utenti sappiano distinguere le cose che possono fare da soli da quelle in cui è meglio
mettere un avvocato.

Salve! ho comperato un terreno 30 anni fa..e adesso dopo un frazionamento ci siamo accorti (io e il mio ingegnere) che la mia proprietà arriva ben 7 metri al di la del confine attuale (7 metri di terra li usufruisce il mio vicino)! Io vorrei regolarizzare la cosa,e gli ho detto: o si mettono i confini catastali, oppure te la intesti…..pagando una cifra simbolica di 1.000 € (il terreno di mia proprietà che usufruisce lui ne vale almeno 3.000€)! Ma lui dice che non vuole spendere soldi e che per lui il confine è li dove è sempre stato e non farà nulla….Come mi devo muovere? Posso imporgli di ridarmela oppure di intestarsela? Grazie…

Non so come tu abbia condotto questa «trattativa», cioè se tu abbia usato il fai-da-te o abbia incaricato un legale di mandare una diffida. Nel primo caso, sarebbe il caso di provare, appunto, con una diffida tramite legale. Una volta esaurite le possibilità di risolvere la cosa negozialmente, l’unica è una causa di rivendicazione (rei vindicatio) o regolamento di confini (finium regundorum), dove il confinante sarà tenuto a costituirsi e a sostenere le sue «ragioni». Se, comunque, non si costituisse, potresti recuperare la fettina di terra, se, invece si costituisse dicendo di averla usucapita, potresti sempre aderire alla sua eccezione e lasciargliela, sarebbe un risultato utile comunque. In ogni caso è bene che tu metta tutto per iscritto il prima possibile perchè se dovesse succedere qualcosa (parlando in generale) in quella fettina potresti, stante l’intestazione almeno sulla carta, esserne chiamato a risponderne.

Ho aquistato un terreno agricolo ed il confinante e’ un terreno a vigna ,gia ‘impiantato, il vignetto con misure e segnalazioni del confine .il vicino ha estipato il vignetto e fatto un impianto nuovo il 20/04/2013. mi trovo impiantato una parte che prima si usava per passagio.avendo lui arato questo passagio oralmente le o detto di controlarsi il confine ma lui niente ed oggi me lotrovo impiantato a vigna come mi devo comportarmi?

Infatti tasse non ce ne sono perchè risiede in zona H2 come se fosse un cimitero. Il terreno dovrebbe essere intestato agli eredi (residenti nel Belgio) di questo conte che è deceduto. Mi conviene rintracciarli per capire a chi notificare l’eventuale procedimento? Come posso fare per sapere chi sono? Il primo passo da seguire sarebbe quello di fare una visura al catasto con il foglio e mappale del terreno? Si può fare? Troverei il nome del deceduto o avranno fatto una rettifica inserendo gli eredi?

Rintracciare gli intestatari attuali del terreno è assolutamente indispensabile perchè gli deve essere notificata la citazione introduttiva del giudizio, è ovvio che non si può usucapire senza avvertire chi, sulla carta, sarebbe il proprietario. Se stanno in Belgio non è un problema, si fa una notifica internazionale, l’importante è individuarli per bene, anche perchè nel caso in cui si dimentichino delle parti necessarie la sentenza di usucapione potrebbe sempre essere annullata anche dopo averla ottenuta, quindi è un punto sul quale occorre essere molto pignoli. Per il resto, siccome è necessario incaricare un avvocato per fare la causa di usucapione a mio giudizio ti converrebbe far fare a lui tutto questo lavoro di ricerca preliminare. Ovviamente, se vuoi un preventivo da parte del nostro studio non hai che da chiederlo.

Salve,
considerando il vostro elevato livello di competenza in materia,vorrei esporre il mio caso.
Vi scrivo dalla Sardegna, 10 anni fa ho acquistato da mio padre un terreno di 13000 metri confinante con il mare (proprio con la batigia demaniale) che risulta sulla fascia costiera in zona H2 con un indice di costruzione dello 0,002%. Da oltre 20 anni io e la mia famiglia abbiamo usufruito di questo terreno per le vacanze estive, e nelle altre stagioni per la ricerca di funghi, asparagi, pulizia e manutenzione, Le stesse cose sono state effettuate nel terreno con cui risulto confinante, risulta abbandonato, non è mai stato pulito da altre persone, ha lo stesso indice di costruzione del mio ed è composto prevalentemente da vegetazione selvaggia comprendente specie di piante “protette” come i ginepri Sardi. Sia il mio terreno che quello confinate non sono mai stati recintati perchè risultano delineati da una strada con guard-rail , dal mare e da alcune ville accuratamente recintate, che dovrebbero appartenere rispettivamente ai noti Pippo Baudo, Lilli Gruber e Carlo Pedersoli detto Bud Spencer. Mio nonno diceva che il terreno che è stato abbandonato apparteneva ad un conte del Belgio che è morto. Posso intraprendere il diritto di usucapione? Di quali elementi avrei bisogno per far valere l’eventualità di tale diritto?
Grazie,
Antonio

Beh, il discorso è abbastanza complesso. Se hai sempre posseduto (a questo riguardo pulizia e manutenzione vanno benissimo) questo terreno, i presupposti potrebbero esserci, ma la cosa deve essere vagliata con attenzione: occorrono testimoni, eventuali documenti (una prova molto spesso usata nelle cause di usucapione sono le ricevute delle tasse, ad esempio, che mi pare però di capire che nel tuo caso non ci siano), occorre capire anche con esattezza a chi è intestato attualmente questo terreno. Potrebbe valer la pena approfondire la cosa, ma devi necessariamente incaricare un avvocato per farlo, cioè senza dargli l’incarico di fare la causa puoi acquistare una consulenza per valutare, stragiudizialmente, se potrebbero esserci i presupposti per farla, riservandoti di decidere dopo.

Salve, io ho acquistato un immobile, questo ha sulle cartine anche una corte che attualemnte (come al momento della contrattazione) è recintata e integrata in altra proprietà, i proprietari che mi hanno venduto l’immobile hanno sempre sostenuto che questo era in uso gratuito e che gli occupatori erano già informati che al momento della vendita avrebbero dovuto ridimenzionare i confini. Tutto questo no e successo, anzi ho saputo che i proprietari erano ben a conoscenza che i signori vicini avevano già fatto partire la richiesta di usocapione, che di conseguenza ora stanno giarndo a me. Nell’atto con il notaio (non ostante lui abbia espressamente chiesto cosa fosse) hanno detto che era corte esclusiva dell’immobile. In che modo posso tutelarmi? posso denunciare o chiedere danni a chi mi ha venduto l’immobile? L’agenzia che non ha verificato la cosa ha delle responsabilità?

Sull’agenzia farei poco conto, invece se sul contratto di compravendita è garantita la proprietà della corte c’è un inadempimento bello e buono, ancora più grave se la causa di usucapione era già stata iniziata tramite notifica dell’atto di citazione.

Salve.Vorrei,se possibile delle delucidazioni in merito ad una questione che mi si è presentata da qualche tempo,visto che leggendo sul vostro sito,ho riscontrato la similitudine di alcuni casi con il mio ed anche,spero,avendo notato la vostra disponibilità.Ho acquistato nel 2009 una casa per le vacanze dal proprietario precedente che l’aveva avuta per usucapione nel 1995.I subalterni della particella sono 3 ; 2 riguardano la costruzione ed 1 è la corte comune ai 2 subalterni.La costruzione è una bifamiliare.Ho scoperto che al catasto i confini della corte sono inferiori alla realtà,ma intorno c’è un terreno appartenente al vicino. Il vicino ha fatto dei lavori e vuole un pezzo di corte che si trova sotto la sua casa.Va bene,dico io,ma la rete di recinzione che c’era quando ho acquistato ,resta dov’è,mentre io,rientro in possesso della parte che si trova attualmente nel tuo terreno.(stiamo parlando di strisce di terra di 15-20mq).Il mio timore è che gli debba cedere la striscia di terreno sotto la sua casa ed anche quella eccedente l’altro mio confine per usucapione.Un grazie a chiunque possa darmi una risposta chiara,visto che di queste cose non se ne capisce mai tutto quello che c’è da capire.

Non é possibile dare risposte chiare a situazioni confuse, purtroppo, e l’usucapione é sempre un istituto dall’applicazione pratica difficile e confusa. Il mio consiglio é quello di cercare un accordo.

Salve.Grazie mille per la risposta.Sicuramente cercherò di trovare un accordo,ma non vorrei mi cadesse in testa qualche tegola bella pesante.Non so proprio che pesci prendere,o a chi rivolgermi,visto che non ho ricevuto più notizie nè dal geometra incaricato da me,nè dall’ingegnere che ha seguito i lavori,nè,tantomeno,dalla proprietaria.
Cordialità.

Grazie,farò così sicuramente.
Aspetterò ancora un pò di tempo, poi farò così.
Grazie per l’interessamento.
Cordialità

Salve.La cosa è molto più ardua del previsto!Sono ancora indeciso se invitarli a discutere pacificamente la cosa oppure no.Vorrei mandare loro una raccomandata per confermare la mia intenzione di rivendicare la propietà,come mi è stato consigliato.Però ho timore che così facendo,possa deteriorare ancora di più il rapporto (se possibile).Non ho più avuto notizie e continuo a non averne.Ma il problema maggiore è che non è possibile reperire i recapiti dei vicini,visto che è una seconda casa.L’ufficio del catasto mi ha risposto che non rilasciano queste informazioni.
Visto e considerato anche che mia moglie preferirebbe evitare il più possibile queste discussioni,vorrei evitare di andare contro le sue idee,che peraltro,sono anche condivise in parte da me.
Non penso che la vicina si metta ad istruire una causa di usucapione (o come si dice) per 20 mq di terreno.O devo aspettarmi anche questo?
Cosa mi consiglia lei?
Grazie per la risposta!
Cordialità

Salve.Sì,anch’io propenderei per la lettera,il problema è reperire gli indirizzi.
E poi,c’è anche la questione di mia moglie che non ama comportarsi in questo modo.Lo so che una lettera,come dice lei,può essere redatta in toni amichevoli,ma mia moglie non vuole proprio comportarsi così. Ho detto che in parte condivido la decisione di mia moglie,perchè siamo tutti e due tipi pacifici ed abbiamo comprato quella casa per rilassarci e non per fare la guerra con i vicini,ma,mi scusi la sfacciataggine,se le cose dovessero prendere una brutta piega,potrei incaricare lei di occuparsi della questione o ciò andrebbe contro la politica del sito?
La ringrazio e la saluto cordialmente.

Buongiorno.Battuta per battuta,non servirebbe a niente la separazione….mia moglie rimarrebbe comunque proprietaria al 50% di tutto,quindi avrebbe comunque una voce in capitolo!
Comunque grazie per la disponibilità.Quando avrò notizie le farò sapere!
Intanto e’ già confortante sapere che potrò rivolgermi a lei.
Cordialità.

Salve.Volevo chiederti ancora una cosa:La particella con i relativi subalterni stata costituita il 28/5/1994,di propietà dei vicini, ed è agli atti dal 5/6/1998
.Nel corso degli anni ha cambiato proprietario una prima volta per usucapione il 5/10/1995 diventando del propietario che l’ha venduta il 23/1/2009 a me. Da quale data potrebbe decorrere un eventuale
diritto di propietà per usucapione?
Grazie anticipatamente per la risposta.

L’usucapione non si base sulle risultanze catastali ma sul possesso che è una situazione di fatto, quindi bisogna vedere la situazione di fatto ancor prima delle carte.

Salve.Allora il discorso dovrebbe volgere ancora di più in mio favore,visto che quando ho acquistato,la situazione di fatto era quella attuale,con gli attuali confini.A me quello che interessa è che non mi si portino via quegli 8 mq di terreno che farebbero diventare i 35-40 mq di giardino coltivati da mia moglie,ancor più insignificanti.Per il discorso del possesso,credo che vada anch’esso in mio favore perchè quella recinzione(per intenderci quella sotto la sua abitazione,che delimita le due proprietà,che fa andare il mio giardino sotto la sua abitazione), sta li da tempo immemore,comunque almeno dall’accatastamento della particella.
So che sto approfittando della tua disponibilità,ma è per sapere che cosa dovrò aspettarmi,scusami.
Cordialità

Gentile Avvocato, quando acquistai casa acquistai anche una particella di terreno ad uso esclusivo confinante con un’altra proprietà sulla quale insisteva una tettoia successivamente condonata di cui uno spigolo è a contatto con il confine del vicino (a suo tempo costituito da una rete alquanto lasca).
Successivamente, poichè oltre al manufatto venne condonato anche il volume, chiudemmo la tettoia (previa giusta DIA ed obbligo da parte del Comune di rivestire il nuovo manufatto con perlinato di legno) con tamponamento in gasbeton rimanendo all’interno del perimetro di pianta.
Il vicino confinante ha deciso di rifare la recinzione, senza consultami preventivamente, avanzando di dieci centimetri con il nuovo confine adducendo che sul mappale catastale è li che doveva essere il confine.
Il vecchio confine era fissato a partire da alcuni occhielli di metallo arretrati di dieci centimetri rispetto al mappale catastale ed è lì dal ’59 quando le case vennero costruite dall’INA CAse e la vecchia tettoia da almeno il ’77, ritengo pertanto che già il vecchio proprietario, antecedente a me, avesse usucapito.
Il Problema, oltre ad aver spostato il confine (avrebbe dovuto chiedermi qualcosa?) sarebbe quello che ora il nuovo manufatto risulterebbe all’interno della sua proprietà per almeno dieci centimetri e quindi il proprietario mi ha minacciato che se non sistemo, mi fa abbattere il manufatto di recente costruzione.
Ma lo può fare?
(in verità forse, rispetto al confine originale, di due o tre centimetri abbiamo sconfinato, giusto lo spessore del rivestimento esterno, cosa per cui sono disponibile ad accordarmi)

La ringrazio

Risulta una striscia di terra tra il mio confine e la strada, che è rimasta del vecchio propretario, in quanto il Comune si è spostato di 80 cm dai rillevamenti. Ho fatto la ricenzione è ci stò passando dal 1985. Però nel 1994 il vecchio propretario mandò una lettera dopo circa 19 anni dall’acquisto del terreno se volevamo comperare quella striscia di terra. Non comprai e sono andato avanti fino ad oggi . Oggi il propretario ha venduto e l’acquirente pretende di essere pagato x quella striscia di terra pur sapendo quando ha acquistato che c’era questa situazione.Chiedo il mio possesso di transito su quella striscia di terra tra ricenzione e fabbricato e leggittima la richiesta del nuovo propretario. Grazie

Non ho capito proprio niente. Ti conviene sederti con un avvocato ed esporgli la situazione con calma e in tutti i suoi dettagli, per chi le vive e le vede queste cose sembrano semplici, ma quando un professionista che non conosce i luoghi e le situazioni deve addentrarcisi è tutto un altro paio di maniche e la cosa è molto più complicata.

Nel 1970,forse anche prima,il comune realizzo’ una strada per la quale occupo’ una fascia del terreno di proprieta’ di mio padre non rispettando i confini catastali. Le varie amministrazioni che si sono avvicendate nel tempo non si sono mai accorte di tale sconfinamento ne’ hanno mai presentato pratica di usucapione. Oggi che devo vendere la restante parte del terreno, quali azioni e quale comportamento devo tenere verso il Comune?

Gentile avvocato, quando Lei scrive “quello che dice il tuo vicino potrebbe avere un valore”, vuol dire che può essersi veramente impossessato delle restanti “parti condominiali” delle corte soltanto tramite una frase in aggiunta al suo rogito??? E’ assurda la nostra normativa!
Mi trova spiazzato proprio perchè mi ha mostrato il suo rogito. Di solito, una persona che dichiara il falso, non fa vedere la documentazione in suo possesso ma, avalla le dicerie. Qui ci troviamo nel caso contrario.
Anche ai fini della consulenza, cosa dovrei produrle come documentazione? Io, purtroppo, sono in possesso del solo rogito d’acquisto. E’ questo mio vicino che ha il rogito originale degli anni 80 (che ho letto e parla della proprietà comune di 1/4) ma, allo stesso tempo, del rogito del 2010 dove vi è la frase “IVI COMPRESA LA CORTE COMUNE ANTISTANTE DELL’IMMOBILE”.
Ripeto, sono propenso alla consulenza ma, cosa devo procurarmi come documentazione???
Infine, quanto meno, mi delucida se veramente possibile una “APPROPRIAZIONE” di questo genere?
La ringrazio.

Non è assolutamente detto, io ho assistito a molti casi in cui una persona sventolava documenti che riteneva o voleva far ritenere avessero la massima importanza, mentre in realtà non avevano alcun valore. Ovviamente, bisogna vedere il contenuto di quel documento in relazione alle circostanze del caso concreto e a tutta l’altra documentazione esistente. Altrimenti puoi fare solo congetture che però purtroppo non ti servono a niente.

Avvocato Solignani, può delucidarmi cos’è l’USUCAPIONE DI FATTO.
Il mio vicino si è impossessato della corte comune (30 mq di cui copropietari di 1/4 ciascuno; siamo una palazzina di 4 appartamenti di 80 mq ciascuno). Io ho acquistato casa nel 2005.
Ho letto qualcosa però, non essendo un legale, non sono convinto. Questo mio vicino mi ha detto che la corte è sua perchè nel suo rogito di acquisto del 2010 ha fatto scrivere “ivi compresa la corte comune antistante dell’immobile” (priva di particella o sub) e secondo lui è possibile fare questo perchè il signore che gli ha fatto la vendita era coproprietario da oltre 22 anni e nessuno degli altri ha iniziato l’iter processuale. Mi ha fatto leggere il rogito per darmi dimostrazione!!! Lui, mi ha parlato di una sentenza di cassazione del 2007 e di un parere dell’agenzia delle entrate del 2009 ma…. bohh, non ci capisco niente!
Pure che mi devo rivolgere all’avvocato, cosa gli chiedo, e come devo chiederglielo? Mi trovate veramente spiazzato.

Esattamente, il caso – come quasi sempre in materia di immobili ed usucapione – è molto complicato e per poterlo inquadrare correttamente occorre esaminare tutti i documenti e la situazione di fatto (quello che dice il tuo vicino potrebbe avere un valore, ma potrebbe anche non averlo, non è certo decisivo della questione). Per quanto riguarda il come rivolgerti ad un avvocato, non ti devi mica preoccupare, basta che tu esponi il suo problema, sarà poi lui a chiederti le informazioni e i documenti necessari. Tu non ti devi mica imbarazzare di capire cos’è o meno l’usucapione, non è che quando vai dal dottore studi prima la conformazione del ventre, vai in ambulatorio e gli dici «mi fa male la pancia»! Se vuoi una consulenza da noi, ovviamente non hai che da chiederla. Altrimenti cerca un legale sul territorio che ritieni possa essere degno della tua fiducia.

Gentile avvocato, ho capito che non bisogna essere professionale nelle cose di non proprio ambito, per questo mi sono rivolto a lei. Però, di solito quando uno ha qualcosa da nascondere, non fa vedere i propri documenti. Il fatto che mi abbia mostrato il suo atto, un pò mi ha spiazzato. In merito alla consulenza, sarei pure daccordo, ma cose devo procurare come documenti da mostrarle???
Sul mio rogito effettivamente parla solo dell’immobile (salvo la solita diceria “pertinenze attive e passive”). Questo mi dice che avendo fatto quel procedimento, ora di sua proprietà la corte, possibile che una sentenza consenta questo??? Io oltre al rogito non ho più niente nelle mani. Questo tizio mi dice che ha tutto il ressto ivi compresi questo ato notarile e le concessioni.
Mah… possibile che con questi poca gesta abbia fatta di sua proprietà una che era comune???
Ripeto, sono propenso per la consulenza, ma nel dettaglio, gentilmente lo so che potrebbe darle fastidio ma ripeto di essere ignorante in materia, potrebbe elencarmi le carte che dovrei produrle??? E se possibile, indifferentemente dal fatto che io disturbi la sua persona per una pratica del genere, ma veramente è possibile prendersi una corte comune con un semplice roito di vendita?? Bohh….
LA RINGRAZIO IN ANTICIPO

Se mi incaricherai di una consulenza, così come se assumerai qualsiasi altro avvocato, sarò io o l’altro avvocato incaricato a dirti quali documenti occorrono per ricostruire con precisione la situazione, fa esattamente parte del nostro lavoro. Per il resto, non ci si rivolge ad un legale per soddisfare delle curiosità, se non marginalmente, ma per risolvere, o almeno tentare di, dei problemi. Vediamo il problema, poi una volta che avremo risolto, o almeno capito la situazione, potremo fare tutte le considerazioni più a margine… Buona giornata.

Buongiorno….ho dei forti dubbi. Sono proprietario di un immobile in un condomino di 4 unità. Ho un posto auto accatastato da solo. Tempo fa mi son trasferito e con grande sorpresa mi sono accorto che l’auto nn riesce a parcheggiare. Ho guardato le planimetrie catastali e con grande sorpresa mi sono accorto che al mio parcheggio tracciato mancano 50 cm che mi consentirebbero di manovrare. ho controllato la lunghezza del lotto e gli altri parcheggi, risulta che il lotto è corretto ma i parcheggio sono tracciati non come da planimetria. Il problema era monte dove era presente una muro che delimitava un giardino e suoi altri parcheggi. Tale delimitazione non è presente in planimetria e tantomeno nell’atto di acquisto del proprietario. Questo muro ha determinato la tracciatura errata del restante spazio per i parcheggi che a catena si è ripercosso sul mio. Fondamentalmente un condomino possiede piu di quanto ha realmente acquistato ma dice che lui la situazione l’ha trovata così e che il danno non lo ha creato lui. Al resto dei condomini pare che la situazione vada bene così ma a me no poichè son l’unico ad avere un solo posto auto e per di più inutilizzabile. La palazzina ha 18 anni e il condomini son proprietari da più di 10. Cosa potrei fare? Vale la loro buona fede per aver acquistato cosi ? Vorrei chiedere se citando i condomini per accertamento dei confini cosa vado in contro in caso di perdita?. La rendita catastale di tale parcheggio è di 23 Euro…..vale la pena far una causa così?? a me resto del giardino che ha recintato nn mi interessa…ma loro non vogliono discutere. Non so che fare sono disorientato

Buongiorno Tiziano, Intanto ti ringrazio per la risposta. Ho già fatto mandare una lettera dall’avvocato dopo che non son riuscito a far ragionare l parti. Ho chiesto di mostrare eventuali titoli di possesso delle situazioni esistenti, poichè la mancanza di metratura corretta andrebbe a vantaggio di altri (ovvio se manca a me qualcuno lo ha!!) Non ho avuto risposta formale , uno fa orecchie da mercante e nn gli frega nulla, l’altro dice che il danno nn lo ha creato lui e che ha acquistato cosi come sono le cose 13 anni fa……. Ho il dubbio che se perdessi per buona fede di qualcuno io debba sborsare una caterva di soldi!!!!

Quello purtroppo è un rischio che c’è sempre. Una causa però dovresti valutare di promuoverla, se vuoi provare a risolvere il problema, finchè si scrivono diffide molti fanno gli indiani, ma quando c’è una causa pendente poi si danno una mossa. Un’idea intermedia potrebbe essere quella di promuovere un procedimento di mediazione.

Avevo pensato anche a quello ma ho letto che la mediazione dal 24 ottobre nn è più possibile poichè dichiarata incostituzionale. Nemeno giudice di pace poichè nn competente per materia….si tratterebbe di accertamento di confini. Potrei calcolare da solo l’eventuale costo massimo in caso di perdita?

La mediazione facoltativa si può sempre fare, la sentenza della Corte costituzionale non c’entra niente. Il costo in caso di perdita non è predeterminabile. Se vuoi, ripeto, si può valutare la mediazione facoltativa.

Purtroppo, non sono persone con le quali è possibile ottenere una conciliazione. Addirittura, hanno tentato di avvalersi della titolarità, di questa corte, depositando presso l’Ente un progetto di “ammodernamento” della stessa mediante l’installazione della pavimentazione piastrellata (ovviamente e per fortuna bocciato). A data odierna sono stato in grado di effettuare solo un aggiornamento al catasto abolendo la graffatura e attribuendo un numero di sub a questa corte. Sono consapevole che in ambito giuridico non vale nulla però… ho iniziato un qualcosa. L’unico consiglio datomi, è stato quello di fare la “prassi” al Catasto e integrare la successione. Come denota, essendo propensi a concedere il passaggio, da parte nostra la volontà vi è tutta. Ora, diventa cautelativo usucapire proprio per evitare delle brutte sorprese poiché già sono iniziati i “dispetti” bloccando la corte con dei carrelli (avallando che lo spazio è loro).
Se Lei è disponibile nel darmi un consiglio, magari girandole anche dovuta documentazione, sarei lieto della cosa.

Sono propenso anche a una consulenza però, pongo il quesito se sia opportuno che visioniate le carte prime, e dando non dico una risposta ma almeno una dritta sulla possibilità o meno, di poter agire. Solo tramite risposta finale sulla valutazione della documentazione, comunicarmi che si possa iniziare l’iter procedimentale e di versarvi le dovute spese.
Per quanto riguarda i costi, obbiettivamente sono permissivi. Grazie e buona domenica.

Umberto, onestamente se visionassi le carte in 5-10 minuti, non riuscirei ad avere un’idea seria, per farlo devo starci almeno un’ora, probabilmente anche di più. È il lavoro necessario per avere quel primo orientamento che non si può fare in meno di così. Se fossi disonesto ti direi: mandami le carte; poi ti direi: ok facciamo la consulenza ci sono buone possibilità. Poi, in caso negativo, potrei sempre cambiare idea. Non sarebbe un modo serio di lavorare, ma una pagliacciata. Buona domenica!

Gentilmente vorrei delucidato un disguido. A data odierna mi ritrovo proprietario d’immobile ove la corte antistante era stata venduta negli anni 40 a mio nonno insieme alla casa; e passata successivamente a mio padre negli anni 60. A data odierna sono subentrati nuovi proprietari dell’immobile sottostante al mio (un magazzino). Asseriscono che la corte sia comune e quindi anche loro. Effettivamente sul rogito risulta che siamo proprietari di questa corte “graffata” per 1/3. Posso a data odierna avvelermi dell’usucapione (logicamente garantendo a loro il diritto di passaggio)??? Informo infine che questo box è stato per anni chiuso (non ricordo precisamente quanti anni) ma della corte se ne sono presi cura integralmente mio nonno e mio padre. A disposizione ho le concessioni rilasciate dall’ente locale ove i miei avi dichiaravano della loro titolarietà totale. Grazie.

Ovviamente, e purtroppo, non é possibile dare una risposta senza avere studiato la situazione dei luoghi e soprattutto i documenti del caso. Posso dirti che, se sei disponibile a lasciare loro il diritto di passaggio, forse vale la pena di tentare una soluzione negoziale.

Un piccolo terreno identificato già catastalmente è cointestato a più comproprietari, dei quali una parte mi riconosce l’usucapione, mentre i restanti si oppongono e perciò dovrei citarli in giudizio. I soggetti favorevoli possono cedermi le loro quote con atto notarile, ovvero intestarmi le stesse anche se non coprono l’intera proprietà del mappale?

Sì certo. Oppure per risparmiare l’atto notarile e i relativi costi, considerato che la causa di usucapione la devi comunque fare, puoi chiamare in causa anche quelli che sarebbero già d’accordo, in modo che poi l’usucapione si perfezioni anche nei loro confronti, così fai una «spesa sola».

mia madre ha ereditato da mio padre (alla sua morte) un terreno agricolo di circa 6 ettari. Tale terreno è confinante da tre lati con altri proprietari e da un solo lato è delimitato da una strada provinciale. La parte sud del terreno confina con un terreno (di alrui proprietà) in fase di vendita. PROBLEMA: nelle parte sud del terreno, confinante con il suddetto proprietario, ad angolo è stata costruita una vasca di raccolta idrica; acqua proveniente dal pozzo dello stesso proprietario. tale vasca sconfina, per un lato, circa m1,20 dentro la proprietà di mia madre. poichè fino a qualche anno fa, mia madre ha incaricato mio cognato ad interessarsi del terreno, quest'ultimo non si è adeguatamente occupato di delimitare i confini tramite recinzioni e pertanto il vicino ha costruito indisturbato la suddetta vasca sforando i limiti di confine. oggi, io, in qualità di procuratore generale, ho preso visione di questo abuso, ma non conosco esattamente la data di costruzione della vasca; ritengo comunque che siano più omeno trascorsi 15-16 anni. Ho interpellato i nuovi acquirenti per raggiungere un accordo pacifico, ovvero spostare entro i proprii confini la vasca, nei tempi da stabilire secondo comune accordo, ricevendo come risposta un diniego. DOMANDA: 1. POSSONO RICHIEDERE IL DIRITTO DI USUCAPIONE SULLA PARTE DI TERRENO SCONFINATO? E ammesso che siano trascorsi i 20 anni, DEVO, PER LEGGE, CEDERE QUESTO M 1,20 CIRCA AI VICINI? grazie

Non è facile dare una risposta, proprio perchè tu stessa non sai quanti anni sono trascorsi. C'è da dire che l'onere della prova spetta ai tuoi vicini, per cui tu puoi chiedere la rimozione tramite diffida di un legale, se già non è stata fatta, e, in seguito promuovere una causa per la rimozione della vasca che, fino a prova contraria, si trova sulla tua proprietà. Naturalmente i vicini potranno eccepire l'usucapione, ma a questo punto diventa impossibile capire come possa andare a finire. Se quella porzione di terreno non è di grande importanza, sicuramente è meglio trovare un accordo e formalizzarlo però andando da un notaio per evitare future contestazioni.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)

salve ho un piccolo problema con il vicino e spero di avere dei consigli da lei. da circa 6 anni ho comprato una casa che confina per i tre lati con la terra di pertinenza e un lato con altra casa, ora il terreno di pertinenza confina per un lato con il terreno di pertinenza della casa confinante con la mia. A dire di altre persone che sono praticamente native della zona mi dicono ache anni addietro (1520 anni) il mio vicino si approprio di una fetta di terreno (1 metro circa) facendo lui la recinzione. A questo punto mi chiedevo cosa posso fare per sapere se ciò è vero? o meglio da chi mi devo rivolgere e cosa dovrei chiedere? e se poi fosse vero cosa mai potrei fare per rivendicare la mia proprietà? e se ci fosse usocapione come dovrei comportarmi…?
grazie

La cosa migliore è scrivere, senza fare alcuna ricerca preliminare (che comunque non ti darebbe alcuna certezza), al tuo vicino chiedendogli di arretrate e valutare poi la sua risposta. Naturalmente, se dovesse arretrare saresti già a posto, comunque in questo modo interromperesti l'eventuale usucapione, in ogni caso se nega e rivendica di aver usucapito hai così modo di capire cosa c'è sul piatto ed in discussione. Se vuoi un preventivo per essere assistito da noi nell'invio di questa lettera e nelle operazioni successive, puoi compilare questo modulo ,/assistenza-legale/richiesta-preventivo/, naturamente puoi scegliere anche un altro legale che sia per te di maggior fiducia, comodità o risparmio (meglio chiedere sempre prima un preventivo, anche se non tutti gli studi legali praticano tariffe flat come noi).

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)

I miei genitori sono proprietari di un terreno acquisito dal nonno paterno (era proprietario dal 1938) in tutti questi anni abbiamo provveduto al taglio del fieno fino al confine, a bosco del mio confinante, che era stato sempre indicato con delle piante secolari. Ora il confinante ha venduto e la nuova proprietà ha provveduto a tracciare il confine, incaricando un tecnico, senza peraltro contattarci. Con nostra sorpresa il confine tracciato si trova a circa due – tre metri dalle piante secolari, invadendo la nostra proprietà, ho chiesto più volte un incontro e una copia della perizia ma ad oggi non ho ancora ricevuto nulla. Tra l'altro hanno provveduto a disboscare il bosco perchè dovrebbero partire a breve a costruire e parte di queste piante si trovano sulla mia presunta proprietà. Ora le chiedo se non dovessi trovare un accordo con il nuovo confinante potrei far valere il principio dell'usucapione? e nel frattempo bloccare i lavori?
Grazie

Ti conviene aprire formalmente una fase di trattativa inviando una diffida, tramite legale, a riportare il confine lungo la linea in cui è sempre stato e vedendo che cosa risponde controparte. In seguito, anche in base al riscontro ricevuto, si valuteranno le azioni giudiziarie più opportune che sono in questi casi le classiche, e risalenti al diritto romano, azioni di «nunciazione» o comunque il ricorso d'urgenza, anche sotto i profili possessori (noi di solito quando facciamo ricorsi di questo tipo chiediamo a scalare tutte le tutele d'urgenza possibili). Se vuoi un preventivo per la nostra assistenza nella materia, puoi compilare questo modulo /assistenza-legale/richiesta-preventivo/, naturalmente ti invitiamo a valutare anche l'eventualità di incaricare altri legali verso cui puoi avere maggior fiducia, che possono essere per te più comodi o, infine, anche più economici.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)

Nel 1995 ho venduto ad un amico un pezzo di terreno, confinante con il mio, per la ristrutturazione e l'allargamento di una casa colonica. precedentemente avevo già recintato la mia parte di terreno con rete metallica e pali, lasciando un fosso di scolo della mia aia, registrato regolarmente al catasto e questo fosso è andato a finire dalla parte del mio vicino. tutto bene fino ad ora, poi improvvisamente il mio vicino ha riempito il fosso senza avvisarmi, sostenendo che ognuno in casa propria possa fare quello che vuole. mi fu consigliato di mandargli una raccomandata di attenzione, poichè questo fosso non poteva essere riempito poichè usato per lo scolo di acque piovane. per una questione di vecchia amicizia e per evitare discussioni con i vicini, ho lasciato fare un piccolo scolo, che secondo me non basta allo smantimento delle acque, specialmente quando piove molto forte o nevica durante l'inverno. ora vi chiedo: 1) cosa fare per questa situazione? 2) cosa posso fare per evitare l'usucapione, poichè dopo 20 anni so che potrebbero cercare di impossessarsi di questo pezzo di terreno? 3) per fare determinati lavori sul mio pezzo di terreno avrebbero bisogno di un mio scritto ed eventualmente se le acque non scaricassero, a chi mi dovrei rivolgere per constatare il danno?

Probabilmente si può sostenere l'avvenuta costituzione di una servitù di scolo per destinazione del padre di famiglia. Per impedire l'usucapione della piena proprietà, dovresti innanzitutto mandare una contestazione scritta. Ad ogni modo, in queste cose non si può assolutamente improvvisare o far da sè, devi incaricare quanto prima un legale di fiducia, che può essere il nostro studio, se credi (puoi chiedere un preventivo qui /assistenza-legale/richiesta-preventivo/), o qualsiasi altro avvocato di tua maggior fiducia o comodità sul territorio.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)

Ciao Tiziano,
sono il proprietario di un terreno agricolo sul quale ho realizzato una recinzione perimetrale. Su di un lato il confine catastale si localizzava ben oltre 1 metro dalla scarpatina che di fatto delimita il mio terreno. Per tale motivo in tale tratto ho infisso i paletti almeno alla base della scarpatina ed a ridosso di un fossetto esistente di fatto ma appena accennato. Il proprietario del terreno confinante mi sta obbligando a demolire la recinzione ed ad arretrare in quanto per legge non posso occupare il "fossetto". Chiaramente mi arretrerò, ma vorrei sapere se posso obbligare il confinante ad "usocapionare" ufficialmente la striscia di terreno che ha occupato a suo dire da oltre 30 anni ed a frazionare il mappale , il tutto a sue spese ?
Grazie, Ivan.

Gent. Avvocato Soligani,
vorrei un parere su una questione di "gestione" di una porzione di muro di cinta. Forse è una banalità (ma spero che Lei vorrà sciogliere questo dubbio), per questo ancora non consulto formalmente un legale.

La proprietà mia e di mia moglie, è una villetta con giardino di pertinenza sui quattro lati. Il lotto ha forma rettangolare, con un lato corto che affaccia sulla strada e ciascuno degli altri lati confinante con più proprietà meno estese (tre per lato, nove piccole casette con giardino in tutto).

Fatto importante, il muro ricade interamente all'interno del nostro suolo e in corrispondenza di ogni confinante esiste uno sporto di (25 cm circa di "spuntone") verso il nostro giardino a comprovare la proprietà esclusiva del muro (facemmo erigere tutto cosi' per tutelarci, circa 28 anni fa la recinzione, poi la casa 3 anni dopo). Il piovente non esiste, nel senso che la sommità è orizzontale.

Tutti i confinanti tranne uno hanno eretto in tempi diversi un loro muro di cinta in aderenza di circa la stessa altezza e minore spessore, e sono tutti chiaramente distinguibili. Uno di loro non ha mai fatto cio' (costruì la casa nello stesso periodo in cui lo facemmo noi), ed ultimamente (da circa tre anni a questa parte), ha piantato un rampicante che copre tutto il muro e trabocca dalla nostra parte. Non ha intonacato il muro, neanche pitturato sul grezzo (per quest'ultima operazione chiese permesso oralmente e gli fu negato), ma ha fatto crescere questa cosa, con qualche chiodo e fil di ferro, con il consenso (sempre orale) di mia moglie.

Esiste il rischio che oggi o nel futuro abbia a pretendere alcunché?

Devo dire che ci parliamo e più volte gli abbiamo chiesto a voce di fare come gli altri confinanti, un muretto pure simbolico, ma ogni volta accampa la scusa di non avere soldi per farlo (non saranno più di 12 metri).

Vorrei capire come stare più sereni su questa cosa e prevenire pretese che possano tradursi in fastidi futuri per i nostri figli.

Le questioni che riguardano la proprietà fondiaria, come i confini, i muri di cinta e simili, e più in generale le immissioni non sono mai banali. Ti consiglio di incaricare un legale che possa, dopo aver studiato il caso concreto in tutti i tuoi dettagli, visionando planimetrie e riproduzioni fotografiche del luogo, darti una indicazione sulla cosa migliore da fare. Male che vada potrai fare una diffida, per non saper nè leggere nè scrivere, atta ad interrompere eventuale possesso ad usucapione.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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Tiziano buongiorno,
un paio di domande da porle…..
Sono proprietario al 50% di un terreno, l'altro proprietario è disinteressato e non credo nemmeno si ricordi di averlo.
Il terreno ( a parte una striscia di orto che coltivo io, è incolto e non edificabile ).
Visti i precedenti commenti mi chiedevo se lavorandolo io, dopo quanti anni diventerei il proprietario al 100%??

Inoltre, dove incolto, vorrei tagliare tutto per metterci un paio di gazebi per "grigliare" con gli amici, ma, tagliarlo mi costa fatica e denaro. A qst punto parlando con un conoscente giardiniere, lui mi ha proposto di tenermi pulito il campo tutto l'anno (senza essere pagato), purchè lui si possa prendere le balle di fieno che riesce a ricavare. Ecco la 2° domanda…. per non incorrere in problematiche varie (usucapione), devo andare in comune per fare qualche tipo di documentazione che attesti che c'è ua persona che lavora il campo al posto mio in maniera tale che mi manlevo dalla possibilità che diventi proprietario lui a distanza di non sò quanti anni??

Spero di essere stato il piu chiaro possibile (sa nn me ne intendo molto)…

Ringraziandola anticipatamente Le porgo cordiali saluti.

Il termine per l'usucapione è sempre ventennale, nel caso di beni in comproprietà però occorre un «mutamento» rispetto al regime proprietario più intenso di quello che si normalmente in situazioni di proprietà esclusiva, quindi per vedere se ci sono i presupposti per l'usucapione bisogna vedere con attenzione il caso concreto in tutte le sue circostanze. Per evitare l'usucapione da parte di terzi di solito si formalizza un titolo, ad esempio un comodato, con cui il detentore riconosce l'altrui proprietà. Anche qui però bisognerebbe vedere il caso in tutte le sue circostanze prima di prendere una decisione, in bocca al lupo.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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buon giorno, mi si presenta un problema di questo tipo:
il comune di venezia rilascia un condono presentato nel 1986 non ancora ritirato dal mio vicino, per la costruzione di un garage in muratura a 1,50 dal mio confine. oggi io non posso costruire l'ampliamento della mia casa se non sto a 8,50 mt dal suo garage impedendomi di fatto di fare la casa .
è possibile che abbiano 'usucapito la distanza, anche se si sono succeduti vari proprietari negli anni dopo il 1986 , è possibile che il comune rilasci un condono che è sempre salvo i diritti di terzi, ledendo di fatto il mio diritto.
la ringrazio
ondina

L'usucapione del diritto di mantenere una costruzione a distanza inferiore a quella prevista dalla legge dal confine si può acquistare anche tramite successione nel possesso di vari possessori. Per il resto, in casi come questi ci sono mille profili da valutare, tra cui quelli civilistici e urbanistici, per cui ti consiglio di incaricare un legale di approfondire adeguatamente il caso.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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Abbiamo costruito circa 25 anni fa ed abbiamo costruito un muro confinante con il vicino. Abbiamo costruito il muro nella nostra proprieta' e, forse per errore del geometra, circa 40 centimetri dentro il nostro terreno. I vicini hanno installato una rete sul nostro muretto e cresciute delle piante. Ci siamo sempre lamentati benevolmente fino a qualche anno fa, ed ultimamente perche' vorremo rettificare l'errore. Il loro muro che circonda la loro casa tutto intorno e' cosi entrato anche nel nostro terreno ai due lati che incontrano il nostro muretto. Non hanno mai pagato per le spese del muretto, ne' per il suolo, hanno solo agito come se fosse il loro muretto. Cosa e' successo? Cosa posso fare?…

Un Gentile saluto di stima, la mia situazione è un pò simile, più di 20 anni fà i miei genitori hanno costruito un muretto di recinzione, il muretto e stato eretto in linea all'interno del nostro confine ed in linea con porzioni di fabbricati di nostra proprietà, gli spioventi sono in entrambi le direzioni.
Ora il vicino sta lavorando sul muretto dalla sua parte e dice che per usocapione è prprietario al 50%.
non credo sia così, come comportarsi?
Grazzie Sandro.

Caro Sig Solignani, quanto e' gentile a rispondermi, lo apprezzo molto. Vorrei chiedere ancora, dovrei fare opposizioni in che modo, a voce, via lettera raccomandata?…e chiedere cosa o quanto in arretramento?…e spostare il muro come ha detto lei significa scogliere il nostro muretto vero?…se sciogliamo il nostro muretto ne abbiamo il diritto anche se loro hanno messo la loro rete/cespuglio?…come si fa a farlo in maniera civile…?

Grazie ancora moltissimo…

Sono possessore di un terreno edificale di 300 mq. Il mio vicino, nella costruzione della sua abitazione, ha sconfinato "rubandomi" 3 mq del mio terreno. Vorrei conoscere come quantificare il danno da me subito. Oltre a quello materiale, per la perdita di mq edificabili, anche quello morale: ieri avevo un terreno di 300 mq oggi ne ho uno di 297!!
Grazie

Sono operazioni, queste quantificazioni, che solitamente fa un tecnico (geometra, architetto, ingegnere civile), ti consiglio pertanto di sentire da uno di questi professionisti, sempre che, naturalmente, il tuo problema sia solo ed esclusivamente la quantificazione del danno, ovviamente sempre approssimativa ed indicativa, una specie di «stima» insomma.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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Circa 45 anni fa, i miei genitori fecero costruire una abitazione su un terreno di loro proprietà. Per avere un cortile di dimensioni maggiori, acquistarono una striscia di terreno agricolo di circa 2 x 20 metri dal proprietario confinante. Purtroppo a suo tempo non fu formalizzato l'acquisto (nemmeno una scrittura privata) e successivamente il terreno confinante fu venduto all'attuale proprietario, il quale ha comunque sempre riconosciuto la nostra effettiva proprietà di questa striscia di terreno (da sempre recintata) ed è sempre stato disponibile ad una sua regolarizzazione.
Oggi vorremmo finalmente "sistemare" le cose al catasto e al registro. Secondo lei qual'è la procedura meno onerosa? Donazione, usucapione, una sorta di compravendita "fittizia", o cosa?
Grazie

Di solito l'usucapione è la scelta meno costosa, ma ti suggerisco di chiedere un preventivo anche ad un notaio per donazione e compravendita, compresivo sia delle competenze professionali sia delle imposte previste sugli atti. Se vuoi poi un preventivo per l'usucapione puoi chiederlo qui /assistenza-legale/richiesta-preventivo/.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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Salve, quasi 15 anni fa ho acquistato un terreno agricolo con una scrittura privata.
Questo terreno era un eredità della moglie defunta poi rimasto a quest'uomo e ai figli.
Non abbiamo mai fatto l'atto notarile perchè i figli di quest'uomo erano residenti all'estero e qualcuno di questi era morto con figli minorenni, un po complicata come situazione.
Poco tempo fa quest'uomo è morto e al momento non riesco a rintracciare i figli.
In questa situazione posso ricorrere all'usocapione?

Buonasera,ho acquistato nel 2003 un terreno, dove il vecchio propietario ne era in possesso da oltre25 anni. Si accede al terreno tramite una strada poderale di propietà del mio vicino(io ne ho diritto solo di transito per accedere alla mia propietà),la strada in questione termina all'ingresso del mio terreno,dunque il mio vicino lamenta la continuità di questa anche sulla mia particella, ma all'acquisto del terreno questa strada non ci è mai stata e osservando il punto di confine vi è una fossa con un ciglione alto più di 50 cm che sembra avere molti anni. Non posso neppure parlare con il vecchio propietario del mio appezzamento di terreno perchè è l'uomo di fiducia che lavorava la terra al mio vicino praticamente da oltre 20 anni. Mi chiedo: la legge usocapione può essere attuata in questo caso per evitare di creare una strada a mie spese per esaudire la richiesta del mio vicino,visto che siamo già per vie legali sia per la strada e per i confini che con l'assenza di questa non tornano?

Mi dispiace, ma una descrizione come questa è assolutamente insufficiente per capire anche solo lo stato dei luoghi, occorrerebbe vedere delle riproduzioni fotografiche e delle planimetrie. Se, comunque, siete già «per vie legali» immagino che tu abbia già un avvocato, in questo caso se hai qualche dubbio è giusto che qualsiasi chiarimento tu lo chieda a lui, facendoti spiegare chiaramente tutto quello che non ti è sufficientemente ben rappresentato, è un tuo diritto.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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La ringrazio per la celere ed esaustiva risposta.

Quindi si potrebbe sommariamente dire che:
a) Potremmo inizialmente rispondere amichevolmente al vicino che non sono i dati catastali a determinare la superficie di proprietà
b) Non serve che noi si proceda a rilevamenti ma attendiamo che eventualmente sia il vicino a procedere con richiesta di mediazione e successivamente casomai una sua citazione in giudizio
Insomma non intraprendiamo ns azioni per difenderci da chissachè dato che comunque è stabilito che du usucapione si tratta.
E' corretto?

E se ci si trovasse comunque poi davanti ad un giudice con testimoni che validano l'usucapione a ns favore, chi deve sostenere tutte le spese avvocati etc?

Cordialità,

Quello che è preferibile rispondere al vicino è bene valutarlo attentamente, dopo aver valutato tutte le circostanze del caso concreto. Quanto alla forma, sicuramente è meglio farlo per iscritto, devo anche dire, a costo di essere accusato di dare un consiglio interessato, con l'assistenza di un legale che possa anche adeguatamente argomentare.

Per quanto riguarda il lasciare l'iniziativa al vicino, sicuramente è una opzione, anche se potreste essere anche voi a promuovere una causa di accertamento dei confini, una eventualità che potrebbe farvi comodo nel caso in cui abbiate in prospettiva, un domani, di vendere questa proprietà, che sicuramente si venderebbe meglio in assenza di vertenza, anche solo stragiudiziali, pendenti.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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Buongiorno. Ho un caso di usucapione relativamente al terreno sul quale è costruita la casa dei miei acquistato circa 45 anni fa. Ho letto le varie email sul caso ma vorrei avere un paio di delucidazioni.
Il vicino attesta solo oggi che secondo il catasto a sue mani cira 2 mt del suo terreno sono invece sconfinati nel terreno dei miei.
Premesso che non vogliamo andare incontro a spese vorrei sapere:
1) siamo costretti ad affrontare l'argomento? Se semplicemente gli rispondessimo che qualora fosse vero comunque il terreno è stato usucapito, non sarebbe sufficiente?
2) se fosse invece necessario procedere a regolarizzazione le spese le dobbiamo sostenere noi o il vicino?
3) a quanto ho capito seve sempre comunque l'intervento di un avvocato. E' corretto?
grazie e saluti

E chi è che oggigiorno vorrebbe spender soldi in cose legali?

Parlando seriamente, ci sono diverse osservazioni da fare.

La prima è che il catasto non è mai un punto di riferimento sicuro, specialmente quando si discute di sconfinamenti di dimensioni ridottissime come questo. Sia sufficiente pensare che la scala con cui sono redatte le planimetrie catastali è di 1 mm a metro. Lo stesso codice civile relega le risultanze catastali ad ultimo elemento utile, quando si devono stabilire i confini. Di solito, in questi casi, si ha riguardo allo stato dei luoghi, a possibili riferimenti e così via.

Dal punto di vista di come la cosa può essere trattata e svilupparsi, c'è da dire che la materia rientra oggigiorno in quelle per cui è prevista la mediazione obbligatoria (http://goo.gl/YUDg4), per cui il vostro vicino dovrebbe, se avesse intenzione di farvi causa, promuovere preliminarmente il tentativo di mediazione, anche se probabilmente notificherà parallelamente l'atto di citazione per poi trascriverlo, visto che si tratta di immobili.

Una volta eventualmente ricevuta la citazione in giudizio, potrete naturalmente eccepire l'usucapione della fettina di terreno, l'esito della cui iniziativa non è facile da provedere, solitamente le cause di usucapione sono decise dai testimoni, quindi l'andamento può essere estremamente variabile.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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Ok Grazie a questo non avevo pensato. Se può servire io dalla mia parte avrò anche due testimoni/vicini di casa che a dirla tutta mi hanno consigliato proprio loro a voler tenere pulito il terreno per poi chiedere l'usucapione. Grazie ancora

Salve volevo esporle il mio problema:
C'è un terreno di circa 50 mq confinante con la mia recinzione/abitazione. Nei primi anni ho provato a cercare i proprietari per poter comprare la terra ma non sono mai riuscito a trovare nessuno. Dopo 2 anni che non si è fatto vedere nessuno ho tagliato le erbacce e tolto le varie siringhe, recintando cosi il terreno per non farvici tornare malintenzionati. Negli anni successivi vi ho piantato due alberi e tirato su una tettoia. Dopo qualche mese si è fatto vivo il proprietario il quale mi ha fatto demolire la tettoia, mi ha fatto rimanere però la recinzione e gl'alberi piantati da me. Ho provato a comprare il terreno ma non c'è stato verso, ho chiesto allora almeno di non trascurare il terreno ma di curare lo stesso 2 volte l'anno, ma la risposta è stata negativa. Ora sono 19 anni che tengo questo terreno curato, ripeto recintato da me e sul quale ho piantato due alberi. Il proprietario l'ho visto quell'unica volta in tutti questi anni. Tra qualche mese arrivato a 20 anni posso richiedere l'usucapione? Se si a chi mi devo rivolgere? Grazie Alessandro

Naturalmente, per chiedere l'usucapione devi rivolgerti ad un legale che curerà la pratica presso il Tribunale competente. Non vorrei però che l'aver abbattuto la tettoia su richiesta del proprietario fosse interpretato come riconoscimento del diritto di proprietà altrui e quindi l'utilizzo effettuato sino adesso sia configurabile come un mero atto di tolleranza, soprattutto se c'è documentazione che hai tentato di acquistare il terreno riconoscendo così nuovamente la proprietà altrui. Ti conviene valutare molto attentamente la situazione.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

La mia famiglia ha sempre usufruito di un terreno che era di nostra proprietà da generazioni. Di questo terreno mio nonno ne aveva venduto buona parte, più della metà del totale, ad un imbroglione che non gliel' ha nemmeno pagato, ma questa è una storia a parte ormai difficilmente dimostrabile. Il terreno che non era stato venduto ora è diviso tra mio papà e mia zia, sua sorella. Il terreno venduto invece, dopo la vendita è stato frazionato in tanti piccoli lotti e rivenduto ad altrettanti compratori. I proprietari attuali non ne hanno mai fatto alcun uso, abbiamo sempre usufruito noi (mio papà e mia zia) di quel terreno, coltivandolo e allevandoci anche qualche animale, e ormai dalla vendita sono trascorsi quasi trent'anni. Abbiamo testimoni e foto a volontà che possono dimostrare il tutto. Il terreno in oggetto è confinante con il nostro, poichè in origine era tutt' uno tranne due piccoli lotti che sono separati dal resto da una stradina di campagna larga due metri che cmq è elencata al catasto, e che serve come passaggio per arrivare ad alcune case non nostre che ci sono lì vicino, ma cmq a parte questa piccola separazione di due metri il terreno è tutto lì. Siamo quindi andati da un avvocato per vedere se era possibile, per mezzo di usucapione, riappropiarci di quei terreni portati via a mio nonno con l'inganno. Ora, l'avvocato sostiene alcune cose: prima di tutto vuole separare il terreno da usucapire in tre parti e altrettante tre istanze, dicendo che presentando tutto assieme non avremmo successo (quindi spese di giustizia triplicate rispetto ad un unica istanza, tanto per cominciare). Ora, siccome una parte confina con il terreno di mio papà, e un' altra con il terreno di mia zia, l'avvocato dice che l'istanza di usucapione per il terreno confinante con mia zia deve essere fatta a nome di mia zia, e l'istanza per quello confinante con mio papà, a nome di mio papà. Questo perchè, a suo dire, in questo modo si avrebbero maggiori possibilità di riuscita, visto che se per esempio, l'istanza per il terreno confinante con mia zia fosse anche a nome di mio papà, il giudice potrebbe dire: ma che c'entra questo, che non è confinante? e viceversa per l'altra istanza. Ma confinanti o meno, il terreno si trova tutto nella stessa zona!! La terza istanza invece, riguarda quella parte di terreno separata dal resto per mezzo della stradina, ma che cmq dista due metri scarsi dal resto del terreno. Ecco, l'avvocato in merito alla terza istanza dice che sarà più difficile ottenere ragione, poichè non è confinante con nessuno! Ma dico io, anche se non è confinante, ci sono comunque due metri di distanza, fai due passi e hai attraversato la stradina, e noi l'abbiamo sempre coltivato assieme all'altro, cosa cambia se c'è la stradina in mezzo? So di persone che hanno usucapito terreni che distano anche 15 km dalle loro abitazioni e con i quali non avevano proprietà confinanti o nemmeno vicine!! allora perchè questo avvocato ha proposto questi sistemi? Che problemi dovremmo avere se il terreno è si diviso da una stradina, ma cmq vicinissimo ai terreni di nostra proprietà e alle nostre case? é cos'è questa storia che mia zia deve presentare a suo nome l'istanza riguardante il terreno che confina con lei, e mio papà l'istanza del terreno che confina con lui? Allora che senso ha fare le cose assieme per dividersi le spese ecc., se poi in caso di successo, ognuno si becca la parte che confina con il suo terreno? A proposito la terza parte andrebbe presentata a nome di entrambi, ma l'avvocato è convinto che quella terza parte non essendo confinante potremmo non riuscire ad averla, pur essendo lì a due metri!! Mica a 20 km!! Un'altra cosa, i proprietari sono stranieri, alcuni americani, alcuni tedeschi alcuni francesi. E non solo, ammesso che siano vivi, avranno alemno 100 anni ciascuno, quindi è più probabile che siano scomparsi, e questo comporta andare a cercare gli eredi sparsi per il mondo. L'avvocato dice che non c'è bisogno di cercarli tutti, per mezzo di non so quale legge, dice che basta emettere un bando al comune o qualcosa del genere, e l'unico modo di sapere che gli vogliamo usucapire il terreno per loro sarebbe quello. invece un altro avvocato che avevamo consultato precedentemente ci aveva detto che bisognava ingaggiare un'agenzia di investigazioni per rintracciare tutte queste persone per poi mandare loro la lettera che li avvertiva della situazione. Questo perchè non abbiamo indirizzi di nessuno, ma solo nome cognome, data e luogo di nascita. Quale dei due avvocati ha ragione?

Mi dispiace ma in questa sede, dove intervengo a tempo perso e solo, francamente, quando ne ho voglia, non posso proprio «digerire» pezzi monumentali di testo come questo. Ho dato un'occhiata qui e là, mi pare che sia il classico caso in cui più avvocati si consultano e più si fa confusione. Forse ti conviene anzichè ricercare addirittura una terza opinione ponderare un po' quello che ti hanno riferimento questi due legali che hai già consultato, eventualmente chiedendogli chiarimenti, che sono tenuti a darti, per poi valutare a quale dei due dare più fiducia. Non entro nel merito, perchè se volessi esaminare tutto ci metterei più di un'ora, per avere poi solo una idea molto vaga, visto che senza consultare una planimetria o conoscere lo stato dei luoghi è difficile formarsi un parere nelle vertenze di usucapione, ma sappi che più di una divergenza di opinione è molto normale che ci sia tra avvocati diversi, molte volte si vedono le cose in maniera diversa o si hanno idee più o meno strategicamente buone. In bocca al lupo.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

Salve … perchè in italia esiste questa legge su usucapione?mi sembra assurdo!
Un vicino in campagna approfitta, quando nessuno dei miei famigliari è lì … perchè si tratta di una casa non abitata, per erigere un muro (è la seconda volta) … si può essere così meschini? … altro che Africa, per l'avvocato sono necessarie delle foto ma nessuno di noi può farle in quanto abitiamo in altre regioni d'italia.
E' possibile che nessuno possa intervenire? se telefonassi ai vigili? non so che fare..

L'usucapione esiste in tutto il mondo e in Italia sin dal tempo degli antichi romani, che furono i primi a «codificarla» e a darle il nome che si usa tutt'oggi. Se vogliamo, è un portato dell'istituto della prescrizione nel campo della proprietà, sulla base del principio più generale per cui i diritti di perdono e si acquistano con il decorrere di certe situazioni di fatto, a sua volta basato sul fatto che il nostro ordinamento, la nostra legge, non vuole che si creino eccessive disparità tra le situazioni di diritto e quelle di fatto, anche perchè ad un certo è punto può essere sempre necessario sapere di chi deve essere ritenuto un certo immobile.

Il problema, semmai, dell'Italia è che siamo una società che non tiene in gran conto il rispetto delle regole, c'è molta presunzione, abbastanza egoismo e ognuno pensa solitamente di poter fare quel che gli pare. In questo contesto sociale, purtroppo, non ci sono strumenti giudiziari rapidi ed efficaci in grado di rimettere le cose a posto.

Ad ogni modo, torniamo sulla terra perchè con i discorsi «lunari» non si conclude mai niente, si passa solo il tempo. Se subisci atti illegittimi di questo genere, devi tutelarti. Per farlo, devi incaricare un legale. Fare delle foto non è certo un problema, o incarichi direttamente un legale del posto o quello della tua città ne incaricherà un altro sul posto, per fare sia le foto che tutto quanto è necessario a difendere la vostra proprietà.

Naturalmente, la polizia municipale non ha titolo per intervenire perchè è un fatto tra privati (classica questione civilistica). In realtà, sotto certi profili, ed in alcuni casi, potrebbe esserci il reato, oggi di competenza del Giudice di Pace, di invasione di fondo altrui, ma vaglielo a spiegare e in ogni caso quand'anche concordassero si limiterebbero a registrare una denuncia.

In bocca al lupo.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da Mac http://ts.solignani.it

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Salve, volevo gentilmente chiederle un parere.
Da circa 30 anni mio padre, in buona fede, seguendo i confini naturali (ossia una scolina e qualche albero) ha costruito una recinzione mediante una rete metallica e muretto in C.A..
Ora, il nuovo confinante(da circa 20anni), lavorando il terreno ha rovinato la recinzione piegando i paletti e la rete stessa.
Qualora decidessi di ricostruire tale recinzione (sicuramente a mie spese) e con l’occasione decidessi di tracciare i confini esatti e dal rilievo risultasse che il confinante ha una striscia di terreno di nostra proprietà ( e sulla quale comunque fino a 2 anni fa abbiamo pagato l’ICI.) posso posizionare la nuova recinzione sul confine esatto? Cioè, ho il diritto di farlo?

Premetto che purtroppo il proprietario non è diplomatico e come spesso accade l’arroganza fa da padrona.

Ringraziando anticipatamente per l’attenzione prestata porgo cordiali saluti.

Non puoi farti giustizia da solo. Conviene che incarichi un legale affinchè, dopo che siano stati effettuati gli opportuni accertamenti tecnici sul punto in cui corre effettivamente la linea di confine, contatti la controparte richiedendo la realizzazione di segni di confine come recinzioni e simili in modo coerente a quanto risultato in sede tecnica. Dopodichè, si valuta il da farsi in base alla risposta che fornirà il vicino; se il vicino non dovesse concordare, per provvedere occorre una causa di regolamento dei confini, di competenza del Tribunale. Ma le sfumature che ci sono nel tuo caso possono essere infinite, apri la vertenza poi vedi strada facendo.

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tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

Salve,

da circa 26 anni lavoro un terreno agricolo. questo terreno agricolo non è di mia proprietà. I primi 5/6 anni ho pagato l'affitto poi i legittimi proprietari sono deceduti e l'affitto non è stato più pagato in quanto non ho mai saputo chi fossero gli eredi.

Detto ciò avrei alcune domande da porgli:
1) posso valermi del diritto di usocapione? Che spesa mi comporta?
2) riuscendo a trovare gli eredi per chiedergli la vendita, ma non trovando accordo, posso sempre valermi dell'uso capione?

Certo di una risposta ringrazio anticipatamente

Saluti
Giuseppe

Può darsi che ci siano i presupposti per richiedere l'usucapione, bisogna vedere con esattezza i termini e le date, perchè il tuo possesso per usucapire è iniziato solo quando hai smesso di pagare il canone, prima eri solo un detentore e, riconoscendo la proprietà altrui, non avevi un comportamento che potesse maturare un diritto ad usucapire.

La cosa migliore è individuare gli eredi e scrivere loro che si ha intenzione di promuovere il procedimento di usucapione in caso di mancato accordo, poi si vede come si mettono le cose.

Per quanto riguarda i costi, se vuoi un preventivo puoi compilare questo modulo:
/assistenza-legale/richiesta-preventivo/

–?cordialmente,

tiziano solignani, da Mac http://ts.solignani.it

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Recandomi presso la mia casa di campagna, ho notato che un terreno limitrofo al mio è stato arato con grossi mezzi meccanici.
La circostanza mi ha destato meraviglia in quanto detto terreno da oltre 32 anni è stato abbandonato dai proprietari e da allora ne ho fatto uso esclusivo io.
Tuttavia da informazioni assunte risulta che in data 20/04/2010 detto terreno, ricevuto in eredità dal di lei padre, deceduto, è stato venduto da una signora, indivisamente ed in parti uguali in favore di due persone, delle quali una è confinante col suddetto terreno, rimasto, fin dal gennaio1978, incolto ed abbandonato.
Esso è limitrofo al mio terreno e ritengo che non poteva essere venduto perché acquisito alla mia proprietà per usucapione in quanto fin dal gennaio 1978 io ho provvedendo a ripulirlo nelle varie stagioni dalle erbacce e dalle sterpaglie, dannose per uomini e cose. Per gli uomini perché ricettacolo di animali nocivi; per le cose perché soggette ad incendi nelle stagioni estive con possibilità di gravi danni per i limitrofi alberi di eucaliptus che costeggiano l’autostrada, per le autovetture che vi transitano, per la vegetazione circostante e, non ultimo, per il rischio costante per le abitazioni vicine. In esso ho messo a dimora diverse piante grasse ornamentali.
Quando i pastori vi conducevano le pecore chiedevano a me il permesso di farle pascolare, permesso che accordavo quasi sempre, salvo quando mi rendevo conto che qualche pastore era poco diligente e arrecava danno.
Da oltre un trentennio ho usato il terreno come deposito di legname, di materiale edilizio e di attrezzi agricoli vari.
Da oltre 32 anni ho fatto costruire il muro di cinta del mio terreno, confinante con il terreno venduto, ad una distanza di circa tre metri oltre mio confine e per una superficie, fin da allora quindi in mio pieno possesso, di mq. 110 circa.
Ho usato detto terreno come cosa propria senza che alcuno mi abbia mai invitato a comportarmi diversamente.
Ho posto da sempre due catene per vietare a chiunque il transito sia sulla stradella di mia proprietà, su cui insisteva un diritto di passaggio per il terreno venduto nel 1978, sia su un tratto di strada comunale ove ho avuto accesso soltanto io e i miei familiari.
Uno degli attuali compratori talvolta dovendosi recare sul proprio terreno chiedeva a me il permesso per poter transitare.
Successivamente all’atto di compravendita entrambi i compratori hanno chiesto a me l’autorizzazione per attraversare la proprietà su cui insisteva 32 anni addietro il diritto di passaggio, diritto ormai perduto perché mai usato dal vecchio proprietario e dai suoi familiari, ostruito fino a poco tempo fa da catene con lucchetti. Soltanto per evitare liti ho permesso per iscritto “momentaneamente e pacificamente il passaggio fino alla fine del 2010”.
L’antico proprietario e i suoi familiari non furono mai conosciuti né dal sottoscritto né da alcuno del vicinato perché probabilmente non avevano cognizione neppure della località ove si trovasse il suddetto terreno, avendolo ricevuto quale prestanome dal di lui genero, in seguito ad accordi raggiunti nel gennaio 1978 da costui con vari creditori che avevano fatto pignorare tutte le sue proprietà immobiliari.
Nessuno ha mai coltivato quel terreno né si è mai interessato di esso.
Il sottoscritto ha eseguito varie opere di bonifica dei luoghi, che hanno rivalutato anche il terreno venduto. Né il deceduto né l’erede hanno mai chiesto notizie su dette opere, sul perché di esse e sui relativi costi. Evidentemente non avevano alcun interesse, anzi non hanno mai saputo cosa avvenisse sui luoghi.
Vorrei chiedere quindi l’annullamento dell’atto di vendita del terreno e il riconoscimento di acquisizione di esso per usucapione in mio favore.
Vorrei, fin d’ora, dichiararmi disponibile ad indennizzare, ove il Giudice lo ritenesse necessario, gli attuali acquirenti della somma da loro versata per il danno da loro subìto, riservandomi il diritto di rivalsa sulla venditrice.

Domande:
1. Due dichiarazioni firmate, delle quali una di persona attualmente proprietaria di un terreno sito nelle vicinanze e una di persona possidente di terreno nelle vicinanze circa 20 anni addietro, ma che è venuta a trovarmi di tanto in tanto sui luoghi, affermanti entrambe quanto da me esplicato sopra, possono essere sufficienti a provare quanto da me affermato?
2. La testimonianza di chi ha eseguito i lavori di costruzione dei muri e di altre opere commissionate soltanto da me nel tempo possono essere utili?
3. Volendo quantificare approssimativamente le spese a quanto si ritiene possano ammontare?
4. Quali tempi ho disponibili per la citazione e quali soggetti dovrò citare?

Ringrazio anticipatamente per la risposta.

La sentenza che riconosce l'avvenuta usucapione si ritiene di mero accertamento e non costitutiva, per cui l'usucapione si considera avvenire nel momento in cui si verificano tutti i presupposti per lo stesso, cioè solitamente al decorso del ventennio. Se intendi far valere il tuo diritto, devi naturalmente citare in causa sia coloro che nell'ultimo atto figurano come alienanti sia coloro che vi partecipano come acquirenti, essendo una ipotesi di litisconsorzio assolutamente necessario.

Se vuoi un preventivo, puoi compilare questo form:
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–?cordialmente,

tiziano solignani, da Mac
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Grazie per la risposta.

La casa (terreno) si trova in Italia in campagna.

Il propritario del terreno non puo nemeno arrivare su suo terreno visto che non ha diritto di passare ne su terreno mio ne da altro vicino. Al lato loro essiste un muro che hanno fatto loro anni fa. Quindi devono saltare per il muro per arrivare.

Grazie

Mi dispiace, ma con questi pochi dati non si capisce il caso a sufficienza per poter dare una indicazione anche assolutamente generica.

Trattare questioni immobiliari di questo genere è molto difficile anche con assistiti che parlano l'Italiano come lingua madre, perchè occorre consultare le carte e rendersi conto di ogni dettaglio e di tutti gli aspetti della situazione.

Ti suggerisco di incaricare un legale e metterti a sedere insieme a lui, ricostruendo, con molta pazienza, tutta la situazione.

In bocca al lupo.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da Mac
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Sono Olandese e ho comprato casa. Ora, dávanti casa essiste una strice di forse 4 m2. Piu di 40 anni e stato usato da venditore. Ha messo 40 anni fa alberi. Da quando siamo entrati in questa casa i vicini dicono che e terrono loro e quindi hanno messo una spece di rete. Prima non céra. Poi, loro non possono arrivare su questo strice o devono passare per un muro. Loro hanno ammesso che lo strice e sempre usato dal venditore, che lui non sapevo nemeno che lo strice non era suo. (che l'ha usato 40 anni)
Che devo fare? E si puo mettere ora una rete?

La tua domanda non è chiarissima, ma soprattutto dove si trova questo immobile? Se si trova, come posso solo immaginare, in Olanda, devo confessare di non avere abbastanza informazioni sul diritto olandese sul punto. In Italia, il termine per l'usucapione è di 20 anni, ma ci sono molte altre particolarità da valutare, anche a livello processuale. Ti consiglio di chiedere una consulenza ad un legale olandese, salvo che il terreno non si trovi in Italia, nel qual caso forse possiamo esserti utili, naturalmente integrando la descrizione del caso con molti più dettagli.


cordialmente,

tiziano solignani, da Mac /tiziano-solignani/

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Pongo questo quesito:
Viene incluso nell'asse ereditario di una sucessione una particella di terreno agricolo con allegata una Dichiarazione Sostituitiva dell'Atto di Notorietà con la quale, moglie e figlia superstiti, dichiarano che il "de cuius" ha coltivato per oltre vent'anni quel terreno, adiacente a quelli da loro posseduto.- L'Agenzia delle Entrate acquisisce la denuncia di successione che viene trascritta nei Registri della Conservatoria Immobiliare.- Quindi, con la successiva Domanda di Volture l'Agenzia del Territorio intesta la suddetta particella di terreno ai suddetti eredi inserendo una nota "atti di passaggio intermedi non esistenti".- Premesso che l'usucapiende che vorrebbe intestarsi un bene deve agire legalmente verso l'usucapito in modo da ottenere una sentenza del Tribunale, con questo "iter" la situazione viene ribaltata, cioè: è l'usucapito che deve agire giuridicamente al fine di ottenere dal Tribunale una sentenza di riammissione nel possesso.- E' questo legittimo? In questo modo posso intestarmi la Fontana di Trevi o il Colosseo!.- Ringrazio anticipatamente.- Lucio

Buon giorno vorrei un chiarimento, sto x acquistare un terreno e facendo fare i rilievi e' risultato uno sconfinamento di 2,5mt x 11mt, ora il confine era delimitato con delle lamiere abbassate cioe' a terra, parlando anche con il proprietario del
mio terreno mi ha detto che sono così da almeno 16anni da quando ha acquistato il confinante, inoltre il terreno e un po' scosceso mai coltivato pieno di erbacce, posso richiedere il possesso? La ringrazio anticipatamente

Nell'anno 1999 i miei vicini, comperata la loro casa hanno sconfinato totalmente nel mio giardino di oltre 1 metro per 20, costruendo un muro alto 40 centimetri sormontato da pali, nell'anno 2000 il mio precedente proprietario gli ha mandato una lettera con ricevuta di ritorno, dicendo che vi era stato uno sconfinamento e quindi di ripristinare i luoghi altrimenti sarebbe andato per le vie legali, nell'anno 2001 acquistata da me la casa e cercato in tutti i modi per un'accordo sul loro sconfinamento, ma dopo tante insistenze sono stato costretto nell'anno 2006 a rivolgermi al giudice di pace. I vicini di casa hanno portato in tribunale 5 loro amici che hanno testimoniato che quando loro hanno costruito il muro nel mio giardino, l'hanno costruito nello stesso punto ove giaceva una vecchia recinzione, testimonianze che affermano che nel 1999 vi era una recinzione, ma prima del 1999 non ce nessuna testimonianza o scritto che possa confermare ma solo alcune foto che non si vede bene l'esatta posizione della vecchia rete, Io come testimone avevo il mio vecchio proprietario che il giudice non ha voluto sentire e invece ha sentito una persona a mio favore, un perito agrario che precedentemente al 1999 aveva ispezionato i luoghi e che ha dichiarato che vi è stato uno sconfinamento. I miei vicini, non i testimoni, hanno dichiarato, senza alcuna prova che la vecchia recinzione si trovava li da 30. Dalle mappe catastali e dalle misure effettuate dal CTU delegato dal tribunale, viene riconosciuto lo sconfinamento. Dopo 4 anni il giudice ha sentenziato, concedendo in primo grado, la concessione per usucapione, scrivendo 4 righe dicendo che viene riconosciuto l'usucapione di 30 anni come da testimonianze rese dal 1999 in su e non precedenti, che il mio vecchio proprietario non aveva fatto nulla per potere interrompere il possesso, cosa non vera perchè il mio vecchio proprietario aveva mandato la lettera di interruzione del possesso che è stata allegata agli atti e condanna a me a pagare una cifra enorme di spese processuali, legali e quant'altro(oltre 20 mila euro). Allora mi chiedo, essendo nella ragione e non avendo potuto fare altro che rivolgermi alla giustizia, come ho potuto fidarmi di essa? Il mio legale ed altri 4 legali miei amici mi hanno consigliato di ricorrere in appello perchè trattasi di una sentenza fuori da ogni ragione. Dopo 10 anni di sacrifici per comperare e ristrutturare la casa In questo momento mi sento con il morale a terra in serie difficoltà economiche e con una famiglia da mantenere. Chiedo un consiglio, grazie.

Purtroppo le cause di usucapione sono sempre molto incerte, basandosi spesso su testimonianza, in assenza di elementi oggettivi certi riferibili allo stato dei luoghi.

Mi è impossibile darti un consiglio sulla opportunità o meno di ricorrere in appello, cosa per fare la quale è indispensabile leggere con attenzione il fascicolo del primo grado di giudizio.

Conviene che senti il parere del legale che ti ha seguito in primo grado, verso il quale, se lo vuoi mantenere, devi avere fiducia, mentre, se non hai più fiducia, è giusto che lo cambi. Puoi anche sentire un secondo parere da noi (al costo di una consulenza http://consulenze.solignani.it) o da qualsiasi altro studio di cui pensi di poter avere fiducia.


cordialmente,

tiziano solignani, da iMac /tiziano-solignani/

~ il mio libro: /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/

sempre su usucapione.NOSTRO ZIO AVEVA UNA PROPRIETA' COMPOSTA DA TRE PARTICELLE (NUMERI DI MAPPALE DIVERSI??).La parte principale gli fu venduta all'asta per debiti contratti , mentre la restante porzione rimase come prima.
Problema: La parte venduta all'asta e' confinante con un terreno con rustico che e' stato utilizzato da noi per oltre venti anni, con una rete di divisione che occupava anche parte della proprieta' poi venduta all'asta.
Possiamo noi chiedere l'usucapione di tale pezzo anche se la vendita all'asta e' gia' avvenuta PRIMA secondo i confini che risultano dai mappali ??
Spero di essere stata chiara.Grazie

anche io ho una situazione di usucapione,
curiamo un terreno confinante al nostro da decenni io e mio padre, la proprietà di questo terreno era del fratello di mio padre, premetto non c'è delimitazioni tra i confini nessuna sorta di recinto che delimita, morto mio zio gli eredi hanno venduto al comune che mai ha fatto un sopralluogo e definito i confini quindi abiamo continuato a curare il pezzo di terra senza che nessuno ci abbia mai detto niente per oltre ventanni posso intentare una causa di usucapione?

E' discusso, secondo me va prima fatta l'usucapione poi la vendita. In realtà, l'usucapione si potrebbe fare anche dopo, sfruttando il fenomeno della successione nel possesso, ma sarebbe un pelino più difficile rispetto al farlo prima.

Se un terreno confinante con una proprietà è stato usucapito, ma non è mai stato riconosciuto l'usucapione in sede giudiziaria, qualora venisse venduta la proprietà principale, in assenza di frazionamenti in sede di compravendita, si considera venduto anche il terreno usucapito?
grazie mille

mia madre ed il fratello ricevettero in ereditá dal padre 2 pezzi di terreno contigui, separati da un muro di pietre di campagna di 30 cm di altezza, da piú di 20 anni. 2 anni fa il fratello ha costruito un muro di cemento come recinzione, per cui si é provveduto a fare la verifica dell'area la quale é risultata a favore del fratello, ossia 1 metro dentro del fondo di mia madre,perdendo in questa maniera 25 mt. Ora la domanda é: conviene fare causa per sconfinamento e riavere i metri leggittimi oppure si é verificato l'usucapione?

A mio giudizio il vicino ha usucapito. L'unico dubbio potrebbe essere nella clandestinità del possesso, nel senso che voi non sapevate che c'era stato questo sconfinamento, ma è difficile inquadrare correttamente questo elemento: da un lato la recinzine ce l'avevate sotto al naso, dall'altro se è pur vero che una recinzione si vede bene non è altrettanto vero che tutti sono in grado di collegare questa ai confini catastali. Occorrerebbe vedere il caso in dettaglio.

È successo anche a me. E da. Circa 15 anni che nn posso occuparmi della mia terra. Ora un mio cugino so che ha tagliato rete di recinzione della mia proprietà. E a sconfinato. Cosa mi consigliate di fare? Come posso tutelarmi se vado a parlare con lui? Si crede una persona furba,e saputella. Non voglio fare causa ma risolvere situazione a parole. Ove e possibile. Grazie della risposta.

Mio padre vuole sostituire l'attuale recinzione di rete del nostro terreno adiacente alla casa, con un muro. Andando a ricontrollare le mappe catastali si è accorto che la rete di confine con il vicino è stata costruita 35cm dentro al ns confine ed ora siccome sono passati più di 20 anni, il vicino dice che se vogliamo costruire il muro lo dobbiamo fare all'interno del nostro confine. Se la rete l'ha costruita il vicino e non noi, ci possiamo riprendere i nostri 35 cm?
Grazie, saluti

Certo è il fenomeno della successione nel possesso. Anche la seconda domanda ha risposta positiva, non di rado a seguito di una causa di usucapione bisogna fare un frazionamento, basta semplicemente dire che il possesso si è esercitato sopra una certa "fascia" e non su tutta la particella.

il periodo necessario non è raggiungibile da me singolarmente ma considerato che la proprietà del terreno su cui insiste il rustico da usucapire è stato di mia madre, poi di mia sorella ed ora mia, osso usucapire cumulando i diversi passaggi di proprietà ? Accessio possessionis?
E ancora, posso usucapire solo una fascia di terreno e non tutta la particella?
Grazie

Devi fare una causa ordinaria di tipo petitorio, visto che considerato il tempo passato non puoi usare i ricorsi possessori. Comunque il caso va studiato nel dettaglio, perchè bisogna anche capire come mai quel vicino ha pensato di poter mettere la cancellata e se ci sono possibili usucapioni sul tappeto. Buona fortuna.

Due anni fa ho comprato una casa all'asta giudiziaria.
Il vicino, confinante, prima che potessi prendere possesso della proprietà ha elevato una cancellata, impedendomi l'accesso a una parte del cortile (di mia proprietà).
Cosa posso fare per difendere i miei interessi?
Il fatto di aver comprato all'asta mi conferisce delle tutele particolari?
Non posso semplicemente spostare la cancellata sui confini previsti dalle mappe catastali?
Posso comunque avere accesso oltre quella cancellata?
Non so come comportarmi!

Caro Tiziano,
navigavo su internet alla ricerca di qualche lume riguardo la causa che ho in corso con il mio condominio e sono finito su un caso analogo al mio. Servitu ed usucapione. Una villa composta da 4 condomini ed un piazzale utilizzato per il passaggio delle vetture ai 3 box auto di proprietà di tre condomini sono l'oggetto della causa. Io sono l'unico condomino senza box e percio ho deciso di costruire su di un'area a giardino, di mia esclusiva proprietà un posto auto. Il problema é che ho dovuto utilizzare l'area di passaggio per accedere al mio posto che i tre condomini avevano ormai destinato a parcheggio da piu' di dieci anni. Conclusione mi hanno fatto causa poiché ho limitato l'utilizzo del piazzale (che nell'atto originario di compravendita é destinato al passaggio per le aree esclusive di proprietà). La causa va avanti da anni e credo che loro vogliano far valere il diritto di usucapione. Cosa ne pensi di questa intricata e tipica italiana situazione (fortunatamente vivo in Svizzera adesso…ma il bene é ancora di mia propriétà e anche la causa mi segue…)Grazie mille anticipatamente
Fabio

@ mario

Una risposta sicura non si può dare con i pochi dati che hai indicato e soprattutto senza vedere bene il titolo d'acquisto, cioè questo fantomatico contratto di compravendita.

Però se c'è stato il compossesso per oltre 20 anni come proprietari, con ogni probabilità è maturato il diritto all'usucapione.

Ti consiglierei di valutare il tutto concretamente, sottoponendo la questione ad un legale di fiducia e chiedendogli un preventivo per la causa di usucapione, così poi i due compossessori possono decidere se farla o meno.

@ carla

Si tratta di una situazione incerta, dove l'incertezza si può risolvere solo probabilmente con una causa di usucapione.

Secondo me la cosa migliore è scrivere al proprietario confinante, quello che avrebbe "sconfinato" sul vostro terreno, chiedendogli l'arretramento sul confine catastale e poi agire in base a quello che risponde.

Nel caso questi non fosse intenzionato a fare la causa di usucapione, potrete fare voi una causa di rinvendica o di accertamento dei confini, agli esiti della quale la situazione sarà, qualsiasi sia la decisione del giudice, definitivamente chiarita, in un senso o nell'altro, così troveranno sistemazione anche tutte le questioni legate all'individuazione dei confini, tra cui la determinazione delle imposte e anche la responsabilità in caso di danni a terzi.

Il mio consiglio è quello di non lasciare assolutamente decantare la situazione, ma agire e sistemare la vertenza perchè così com'è ora potrebbero esserci problemi, specialmente in caso di danni a terzi.

Salve, volevo sapere se anche il mio caso si può inserire nel campo dell'usucapione.
Negli anni 70 mi padre insieme al fratello acquistarono un terreno tramite un contratto di compravendita a terzi. Il contratto è sempre stato poco chiaro, perchè diceva che i fratelli acquistavano solo 1/4 dello stesso (così si capisce). Anche se sul catasto sono loro proprietari al 100%. Ma si è sempre lasciato perdere, anche perchè nessuno ha mai detto niente!!! Ora che sono passati tanti anni, possono essere veramente loro proprietari al 100% pensando all'usucapione???
Grazie per la risposta!
Saluti!

Come il caso posto soprastante , anchio con i miei fratelli stiamo per ereditare un terreno agricolo dove i confini di mappa non corrispondono con il reale confine attuale. il vicino 8 anni fà acquistando il terreno,dopodichè ha messo una rete divisoria sulla nostra proprietà a sua volta utilizzata da decenni dal venditore.
Ora la mia domanda è:
° Il confine reale è la mappa o la rete?
° chi è il reale proprietario del terreno?
° se risulta la rete, e noi le cediamo il terreno, gratuitamente, chi deve affrontare le spese per regolarizzare le mappe?
° Possiamo noi pagare delle tasse ereditarie e comunali su un terreno che potrebbe non più essere di nostra proprietà?
° Il nostro vicino può rifiutarsi di sistemare il tutto, visto che ne fà una questione di soldi?

Ringrazio per la collaborazione,
Cordiali Saluti

Sono le stesse cose che mi ha detto l'avvocato ma mi sono venuti dei forti dubbi leggendo qua e là in internet dove spesso si riporta questa cosa della "buona fede".
Rispolvero il C.C. dalla libreria e questo pomeriggio leggerò.
Grazie ancora e buon lavoro.

Non è necessaria la buona fede per questo tipo di usucapione, leggiti l'art. 1158 cod. civ., che puoi trovare in rete con google.

Se le cose stanno come dici, dovresti avere i presupposti per intentare il procedimento e formalizzare così l'usucapione, cosa che conviene fare sempre se non altro per ragioni di chiarezza, già indicate nel post di cui sopra, per cui poi se dovrai un domani vendere o anche semplicemente lasciare in eredità questa consistenza immobiliare non ci saranno questioni e problemi da risolvere.

Il mio caso è simile: sto usacapendo una striscia di terreno inclusa nella mia proprietà in forza di una vecchia recinzione esistente su un muretto di confine posizionato lì da tempo immemore. Vorrei una delucidazione sulla "buona fede". Quando ho comprato casa sapevo che quella striscia non era del vecchio proprietario; anche lui se l'era ritrovata sul suo terreno e l'aveva "calpestata" per vent'anni così come, prima di lui il proprietario precedente. Il fatto che io abbia sempre saputo che questa striscia non era mia può inficiare l'usucapione? Io ho sempre pagato ICi e IRPEF e attualmente questa particella risulta tra quelle sprovviste di reddito catastale comunicate ai comuni.
Grazie per l'eventuale risposta e per l'utile servizio.

salve, nel mio caso non c’è recizione ma alberi ad’alto fusto, e addirittura nemmeno dritto, comunque, con il proprietario, non ci si può parlare perché minaccia in continuazione, e in più, il confine / chre da decenni era in un posto/ è stato spostato di 120 cm.., che devo fare ? quegli alberi mi ombreggiano il campo, ma lui non intende tagliare niente ne tento meno, abbassarli, per fare luce e aria al mio campo . . Grazie

il mio confine è stato spostato di un metro e 20, gli alberi ad alto fusto dei vicini stanno ricoprendo un capanno di mia proprieta,poi sempre causa degli alberi il mio terreno dove faccio l’orto non asciuga mai perchè i suoi alberi fanno ombra,il fatto è che loro di tagliarli non ne vogliono sapere,e se le diciamo di tagliarli noi loro ci rispondono male.Quindi la mia domanda è a che distanza devono stare gli alberi ad alto fusto anche se è oltre 20 anni che sono li???????’Il geometra (corrotto) che ha preso le misure ha spostato il confine dei un metro e 20 facendo in modo che queste piante che prima erano sul confine siamo rimaste nella sua proprieta.Mi piacerebbe avere una risposta

Ho da sempre tenuto il possesso di un immobile di mia zia ormai da tempo ricoverata in una casa per anziani, posso fare usucapione?

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