Sono un ragazzo di 33 anni sposato, e con 2 bambini di 5 e 8 anni. Purtroppo per vari motivi io e mia moglie non andiamo più d’accordo, ma nonostante ciò abbiamo deciso di rimanere insieme per amore dei nostri piccoli. Come può immaginare non è così semplice la convivenza, pertanto stavo valutando effettivamente di separarmi ma purtroppo il principale problema è l’aspetto economico, in quanto la mia retribuzione è di sole 1.200€ con un mutuo di circa 800€ al mese. Leggendo alcune delle sue risposte sul suo blog ho capito che sono obbligato sia a pagare la metà del mutuo (400€) e sia al mantenimento dei miei figli (500€) rimanendomi così circa 300€, una cifra impensabile per vivere. Pertanto le volevo chiedere se potevo obbligare mia moglie a vendere la casa e, se non è possibile, ci sono altre soluzioni per avere una cifra più importante per ricostruirmi una nuova vita? (Flavio, mail)
Intanto vorrei rassicurarti su un aspetto: quando si parla di separazione, non necessariamente si parla di contenziosi. Esiste una forma di separazione, cd. “consensuale”, che si applica quando i coniugi sono completamente d’accordo tra loro sulle condizioni alle quali separarsi; in questo caso, anche senza l’assistenza di un difensore (sarebbe una spesa in meno!), possono presentare all’autorità giudiziaria una domanda congiunta di separazione (con un unico ricorso, sottoscritto da entrambi).
Le questioni sulle quali i coniugi devono necessariamente trovare un accordo (cd. contenuto minimo) per potersi separare consensualmente sono:
1.il consenso di entrambi alla separazione;
2.l’affidamento dei figli minori (e/o la scelta del coniuge con il quale dovranno convivere i figli maggiorenni ma non autonomi);
3. la regolamentazione del diritto di visita del genitore non affidatario;
4.il contributo che il coniuge non affidatario dovrà pagare all’altro per il mantenimento dei figli minori (o maggiorenni ma non autonomi);
5.l’assegnazione della casa coniugale, che dovrà essere effettuata preferibilmente e ove sia possibile in favore del coniuge affidatario dei figli minori;
6.l’eventuale assegno di mantenimento in favore del coniuge sprovvisto di adeguati redditi propri.
In mancanza di un accordo fra i coniugi su una delle suddette condizioni, la separazione non può essere omologata.
Non occorre invece che i coniugi trovino un accordo anche su altre questioni, come la divisione dei beni in comunione. Se però un accordo esiste anche su tali questioni, esso può essere inserito fra le condizioni della separazione consensuale.
Per quanto riguarda, però, la vendita della casa, purtroppo devo dirti che difficilmente (a meno che, cioè, tu e tua moglie non raggiungiate un accordo prima), potrà essere venduta la casa coniugale, se questa verrà assegnata a lei, in qualità (presumo) di genitora presso cui potrebbe essere disposto l’affidamento dei figli. La legge, infatti, stabilisce che la casa familiare spetta “di preferenza” e “ove sia possibile” al coniuge cui sono affidati i figli minori che continuano a coabitare. Questo perché essi, che hanno subito il trauma di una vita familiare spezzata, hanno perlomeno il diritto di conservare l’ambiente che li circonda, inteso come il centro degli affetti e delle loro abitudini. Tutto ciò prescinde dal fatto di chi sia l’abitazione: può appartenere, per intero, anche al coniuge non affidatario oppure essere in comunione dei beni. La Corte di Cassazione, infatti, ha stabilito a tal proposito che il provvedimento di assegnazione della casa, stabilito dal giudice della separazione, impedisce la vendita dell’appartamento. In sostanza la Cassazione ha affermato che l’assegnazione della casa coniugale, che nella maggior parte dei casi avviene a favore della moglie, ha il valore di un atto che può essere trascritto al registro della conservatoria immobiliare. Dunque, per almeno 9 anni, l’ex marito non può vendere l’appartamento nel quale vive la sua ex consorte.
178 risposte su “la vendita coatta della casa coniugale”
Salve Ho una domanda se qualcuno cortesemente puo’ aiutarmi sarei grato.
Ho una casa in comproprieta’ con mia moglie da cui sono separato dal 2007 consensualmente i nostri figli sono grandi ormai da tempo e mia moglie ha deciso di vendere la casa che e’ inscritta in un fondo patrimoniale per vendere cosa bisogna fare con il fondo patrimoniale?
Grazie
Bisogna vedere cosa dispone.
Buona sera, sono divorziata da mio marito dal 2017. In sede giudiziale mal consigliata dall’avvocato e per avere gli arretrati dell’assegno di mantenimento ho dovuto cedere a questa condizione:
mettere in vendita dal 02.01.2019.
La casa ha mutuo estinto ed è di proprietà al 50%. Io vivo in questa casa con mio figlio minorenne con affidamento congiunto e sono il genitore affidatario. Non ho intenzione di vendere anche perchè non saprei dove andare a vivere con mio figlio.
C’è la possibilità di rivedere tale sentenza?
Grazie anticipatamente
Giorgia.
Non credo che sia una sentenza, probabilmente si tratta di un verbale in cui avete formalizzato un accordo. Per vedere se questa cosa si può in qualche modo impugnare bisognerebbe comunque partire dall’esame del documento in cui l’avete appunto formalizzata. Non è comunque una situazione facile, ovviamente sarebbe stato meglio pensarci al momento opportuno. Naturalmente infatti la legge non offre ponti d’oro a chi vuole sottrarsi ad un accordo già concluso. la vedo abbastanza grigia, se vuoi valuta di fare un approfondimento anche se non so se ne possa valere la pena https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/
Avvocato, buon pomeriggio.
Vorrei soltanto chiederle un parere. È possibile che una donna con due figli maggiorenni che lavorano (lei lavora in nero) possa obbligare l’ex marito a pagare interamente il mutuo della casa in cui lei vive da sola senza figli? Il giudice, in udienza a marzo, ha rimandato tutto a giugno con un “trovate un accordo”. Lei ovviamente cerca numeri su numeri perché lui nel frattempo non ha più pagato il mutuo (il mantenimento sempre) e cerca pure gli arretrati. Secondo il giudice non c’erano i presupposti per prendere una decisione. Non mi sembra tanto normale favorire una donna senza reali necessità e mandare un uomo sul lastrico, non crede? Fanno bene quelli che lavorano a nero!
Bisognerebbe vedere i documenti per poter dire qualcosa con un minimo di senso.
Buonasera!sono una studentessa di 23 anni. I miei genitori si sono separati nel 2010 e divorziati nel 2013.
nel 2010 avevano stabilito di comune accordo di vendere la casa coniugale: sono comproprietari del 50 % ognuno.Mio padre vuole la sua parte ad ogni costo e per questo ha fatto partire una richiesta di mediazione con mia madre( loro due, i loro avvocati e il terzo mediatore). la procedura può durare solo 3 mesi. è stata avviata il 10 febbraio quindi circa a metà maggio dovrà terminare( mi corregga se sbaglio).
mia madre ha dato piena disponibilità alla vendita della casa, di conseguenza è stato nominato un architetto per periziare la casa e stabilirne il reale valore per poi poterla mettere in vendita(io, mia madre e le mie due sorelle di 17 e 25 anni stiamo valutando anche la possibilità di acquistare il 50% di mio padre per evitare di avere costi di agenzia, trasloco ecc…). il prossimo incontro di mediazione avverrà il 15 maggio(si presenterà la perizia effettuata dall’architetto). Mio padre però mentre aveva avviato il procedimento di mediazione aveva registrato una causa contro mia madre per il 23 maggio: vorrebbe procedere alla vendita giudiziale (all’asta mi è stato detto) della casa.
Io sono molto preoccupata. studio medicina a Parma(sono di Mantova), faccio la pendolare tutti i giorni( ore e ore di treno) , non chiedo soldi per affittarmi una camera perché sarebbe troppo dispendioso, non faccio vacanze, non ho divertimenti, non chiedo soldi per nessun tipo di capriccio.
Se venissi sbattuta fuori casa non saprei dove andare, non ho un reddito. Mia sorella di 17 anni diventa maggiorenne l’8 giugno quindi a breve.
Mio padre ha sempre avuto un atteggiamento di disinteresse nei miei confronti. si sta rifacendo tra l’altro una vita con una compagna, raccontandoci bugie su bugie. le domeniche invece di trascorrerle con le sue figlie le passa con quest’altra e la figlia di quest’altra.
Ci chiama solo per 5 minuti al giorno. non lo vedo mai. non è mai stato presente e affettuoso. oltre al danno la beffa.
Senza tutto quello che ha fatto a mia madre(le ha fatto interrompere il lavoro quando siamo nate, violenza economica e psicologica).
Io e mia sorella maggiore abbiamo subito un’infanzia molto rigida e severa che ci ha lasciato segni indelebili.
Io vorrei capire fino a che punto può spingersi in un eventuale causa(può essere concessa a lui la vendita all’asta ? il giudice potrebbe continuare la strada intrapresa dalla mediazione? verremo ascoltate noi 3 figlie?), cosa posso fare io perché si eviti tutto questo?
La ringrazio in anticipo per quello che potrà dirmi.
Complimenti per il blog!
Laura
Credo che quello che possa fare tuo padre sia al massimo vendere la sua quota, che, come tale, nessuno probabilmente comprerà, anche perché dovrebbe esserci se ho capito bene il vincolo del provvedimento di assegnazione. Bisognerebbe però capire bene cosa è stato fatto in mediazione e che disponibilità ha dato tua madre. Ti consiglio di approfondire accuratamente con l’aiuto di un bravo avvocato o interloquendo con quello che già segue tua mamma, se possibile.
La ringrazio moltissimo dell’attenzione e della gentile risposta! Buon lavoro
Salve,
Io attualmente sono una donna divorziata,divorziata dopo una lunga attesa che tra varie vicende e sedute in aula di tribunale,può dirsi esser durata intorno ai 15 anni e forse più…
Ad oggi come da legge rappresento la figura beneficiaria della casa dato che ho 2 figli che “ormai “sono maggiorenni ma non del tutto autosufficienti,tra questi mia figlia che ha a sua volta 2 bambini ( uno affetto da autismo)che vivono in casa con noi…
Tralasciando questo dettaglio ,sulla casa vi è la comunione dei beni,leggendo il vostro articolo e altre fonti,ho avuto modo di capire che pur essendo la beneficiaria della casa come anche stabilito dal giudice e, pur essendo padrona della metà della quota della casa,il mio ex coniuge può cedere la sua quota a terze parti…
Proprio per questo motivo spero di poter ricevere delle risposte da voi…
In questi ultimi anni ,diversi sono stati i colpi bassi arrecati a noi dal mio ex coniuge,tra questi ad oggi dopo diverse ricerche,è venuto a galla che egli ha compiuto degli investimenti offrendo come garante la sua quota di casa…
Adesso la domanda vera è propria è questa…
Da quel che ho letto,lui ha potuto far questo anche senza parlarne con me e senza raggiungere un comune accordo,quindi la questione è la seguente…
Se dopo tot anni a noi non sono arrivate notizie di acquisizioni da parte di terze parti,cosa potremmo fare?…il problema più grave sarebbe che se ci fossero dei grandi debiti contratti dal mio ex coniuge,questi potrebbero rischiare di coprire e quindi comprendere Anche la mia quota di casa,se così fosse non si tratterebbe di una sorta di truffa forzata a discapito mio in quanto proprietaria di metà della casa?…con chi potrei mettermi in contatto?…molto probabilmente attualmente corro il rischio di perdere anche la mia quota se così fosse.
I miei figli ad oggi hanno rispettivamente 29 e 33 anni,sono circa 20 anni che l’inizio della separazione con successivo divorzio ha avuto origine…nel 2012 l’ultima sentenza in tribunale che veniva emanata dal giudice che respinse il ricorso fatto dal mio ex coniuge che manifestó ancora l’intenzione di trarre qualche beneficio.
In tutto ciò fatto sta che egli ha fatto dei movimenti a me sconosciuti e che sto cercando di portare alla luce per il bene della nostra attuale famiglia.
Non saprei, per poterlo dire sarebbe necessario un approfondimento adeguato, consultando anche la documentazione relativa.
Buongiorno
Sono in fase di separazione , ho dei dubbi :
1 . la prima casa lo acquistata e intestatario ero io , poi trasferiti abbiamo acquistato un nuovo locale , vendendo il mio locale ho girato per acquistare circa 80% del nuovo , il resto abbiamo fatto un mutuo pagato con conto cointestato …. il locale attualmente è al 50%…
Posso presentando le carte bancarie x dimostrare la variazione della percentuale di intestazione ?
2. la ex signora ha avuto due relazioni extramatrimoniali , ho una lettera di suo pugno , e dei tabulati telefonici che parlano chiaro . ( i tabulati li ho scaricati perché era registrato con il telefono di casa ) .
adesso ha perso il lavoro , gli spetta il mantenimento ?
3. la ex signora gia ad febbraio aveva deciso di andarsene , ma dopo un mese abbiamo deciso di riprovare …. è durata poco la prova ad ottobre è riscappata a casa dei suoi .
il figlio è maggiorenne e autonomo e risiede con me nella casa coniugale .
ha diritto della casa coniugale dato che se ne andata gia” due volte ?
Grazie
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Salve avvocato,
Ho chiesto la separazione nel 2011 è solo dopo una giudiziale di 5 anni ho avuto la sentenza.
Vivo con mia figlia (di18 anniche ancora studia )nella casa a me assegnata in quanto proprietaria dell’immobile al 70%e 30%del mio ex marito.
Non ho un lavoro stabile e percepisco un mantenimento per me è per mia figlia e nn riesco a fare fronte a tutto.
Vorrei vendere la casa che per me è ingestibile per poter andare a vivere con il mio attuale compagno
La domanda che vorrei farle è: essendo proprietaria
Al 70% della casa posso venderla e in che modo se il mio ex non è d’accordo?
Da una sua precedente affermazione vorrebbe intestarla alla figlia e si aspetta che anch’io faccia lo stesso
Ma come si fa a mantenerla se mia figlia non lavora ?
Io vorrei con il ricavato avere un po di respiro per crearmi una nuova vita e certo lasciare una parte a mia figlia .
Il mio ex è molto attaccato ai soldi e alle cose materiali ma riconosco che è un buon padre
Mi può consigliare come muovermi?
Puoi vendere solo la tua quota quindi è indispensabile l’accordo del tuo ex per venderla tutta dividendo il ricavato.
Grazie Avvocato per avermi risposto, questi inciuci tra il mio ex e il coinquilino mi mettono in ansia.
Il mio ex marito può dunque chiedere la divisione giudiziale sulla casa non tutelando sua figlia che ci vive? E mia figlia può chiedere a suo padre tutti i soldi che non le ha dato in questi anni?
Ovviamente a chi acquista è opponibile il provvedimento di assegnazione visto che è trascritto.
Gentile Avvocato, sono divorziata e comproprietaria al 50% della casa coniugale che mi è stata assegnata quando mia figlia era ancora minorenne (oggi è 28enne, si arrangia con qualche lavoretto, ma niente di stabile). All’epoca io non lavoravo, stupidamente non gli ho mai chiesto l’assegno divorzile e, ci tengo a precisare, il reddito attuale tra me e il mio ex non regge il paragone (anche se lui, davanti al giudice, sminuisce sempre la sua professione e le sue entrate!).
Diversi anni fa lui si è licenziato per non versare più nulla alla figlia e si è messo in proprio (di fatto però contribuisce all’affitto e al mantenimento di una signora dell’est e dei figli di lei). Ma non è questo il motivo per cui le scrivo, benchè io sia dispiaciuta per mia figlia.
Ho trascritto la sentenza di assegnazione nei registri immobiliari non subito perchè non lo sapevo, ma 5 anni fa. Poichè il mio coinquilino è interessato all’acquisto del mio appartamento (mio al 50%) e il mio ex marito è interessato a vendergli la sua parte, oltre a non aver voluto, il mio ex, pagare in precedenza le spese straordinarie perchè “non ci abita” e a non voler pagare quelle attuali piuttosto onerose, sono certa che il suo Avvocato farà una contromossa e dunque la mia domanda è questa: POSSONO PORTARMI DAVANTI AL GIUDICE E OBBLIGARMI A VENDERE L’IMMOBILE AL COINQUILINO? MIA FIGLIA NON HA NESSUN DIRITTO DI ESSERE TUTELATA ANCHE SE E’ MAGGIORENNE? Posso obbligare il mio ex marito a pagare le spese straordinarie o la scorrettezza ha sempre la meglio? Se voglio acquistare l’altra metà di casa del mio ex marito, detratte le sue quote di spese straordinarie perchè la casa ha perso valore ma il coinquilino è disposto a offrire di più per aggiudicarsela, mi devo vedere prevaricata anche in questo? Può un giudice, eventualmente, obbligarmi a vendere perchè non c’è un accordo tra di noi ex coniugi e il vicino offre di più?
Grazie per la risposta.
Moira
Non possono obbligarti, ognuno di voi al massimo può chiedere la divisione giudiziale.
scusatemi vorrei un delucitazione,
mi sono separata nel 2013 unico bene in comune la casa
ho venduto la mia parte di casa all’ ex lui mi ha liquidato la mia parte togliendomi pero’ meta’ del mutuo restante ad oggi purtroppo o scoperto che abbiamo ancora il mutuo cointestato cosa devo fare? visto che ho pagato il mutuo fino ll vendita della mia parte non avevo diritto ad un rrimborso??????
Bisogna vedere che accordi avevate preso al riguardo.
Buonasera, vorrei sapere in campo di vendite forzate: se il provvedimento di assegnazione della casa coniugale è trascritto DOPO un pignoramento trascritto su tale immobile, in presenza di un figlio MINORENNE, è sempre NON opponibile?
Temo di sì, anche se bisognerebbe vedere anche chi sono poi le parti.
e rilleggendo i post precedenti mi viene un’ altra domanda se il provvedimento non fosse stato iscritto nel registro della conservatoria immobiliare cosa che neanche so se è stata fatta) avrei potuto vendere ? (comunque in ogni caso i nove anni sarebbero trascorsi ed i figli ormai sono pui’ che maggiorenni anzi uno è indipendente). Grazie infinite per il suo aiuto e complimenti per questo blog che ritengo davvero molto utile .
Mi dispiace, ma non posso neanche genericamente darti informazioni che potrebbero anche solo potenzialmente tradursi in indicazioni per eludere un provvedimento della magistratura, per giunta diretto alla tutela di figli. Se credi, approfondisci questi aspetti con un avvocato.
Scusi la mia ignoranza avv. Solignani,ma per mediazione facoltativa
cosa intende ?
È un procedimento davanti ad un organismo di mediazione. Ne abbiamo parlato già nel blog, e presto ne riparleremo, è uno strumento che usiamo sempre di più.
Buonasera,
sono separato da 13 e finalmente divorziato da 3 anni con 2 filgli di 24 e 19 anni io e la mia ex moglie siamo proprietari al 50% della casa a lei assegnata in fase di separazione dove vive con il filglio di 19 anni (quello di 24 non ha piu’ la residenza presso di lei) io verso ancora il mantenimento per lei e per il filglio convivente che attualmente studia, lei continua a far risultare che non lavora ma di fatto invece svolge una lavoro in nero. Ho chiesto alla mia ex moglie di poter vendere la casa (anche la mia parte a lei se volesse acquistarla) ma lei si rifiuta . Come posso fare per togliermi questo peso, avere un po’ di disponibilita’ economica e sistemare le cose? Tramite un avvocato posso chiedere che la casa possa essere messa in vendita ugualmente anche se lei non è d’accordo o dovro’ subire questa situazione a vita??
Grazie per l’ attenzione ..
Ne abbiamo parlato dozzine di volte, puoi vendere la tua quota e nessuno se la comprerebbe visto il vincolo o continuare a negoziare con tua moglie. Se la trattativa stalla si può tentare la mediazione facoltativa.
Buonasera, volevo sapere se fosse possibile vendere una casa acquistata in comproprietà con la mia ex moglie anche senza il suo consenso. Aggiungo inoltre che l immobile con l omologa della separazione è stato affidato in uso alla mia ex. Cosa mi consigliate di fare?? Grazie
Puoi vendere solo la tua quota, che ovviamente sul mercato non vale quasi niente visto che c’è un provvedimento di assegnazione sopra tra l’altro.
Gentile Avvocato, io e mio marito intendiamo avviare una separazione consensuale. Abbiamo 2 figli di 4 e 8 anni. Abbiamo deciso di vendere la casa coniugale di proprietà di entrambi al 50%, estinguere il muto e ripartire al 50% la restante parte. Dovrò perciò affittare una nuova casa.
Mio marito, che percepisce solo redditi in nero, corrisponderà 400 € mensili a titolo di mantenimento per i figli. Io rinuncio al mio mantenimento perché economicamente autosufficiente (percepisco 600€ mensili).
Le chiedo se è giusto imporre a mio marito di contribuire al pagamento dell’affitto dell’immobile che dovrò locare?
Potrebbe esserlo, va ovviamente valutato più in dettaglio anche in relazione alla misura.
Salve sono separata consensualmente da luglio 2015 dopo 2 anni di guerre ed una giudiziale in corso ho deciso che nn era più possibile proseguire considerando i tempi di attesa dei giudici ed il non essere considerati come esseri umani ma carne da macello(mi scuso per il termine) ma per come mi sono trovata nn potrei dire altro, dopo 2 anni di guerre con mio marito che nn mi ha mai versato il mio mantenimento e si è voluto stabile all’interno della nostra abitazione con la sua attuale compagna in una dependance adiacente (accatastata come cantina)ma sempre all’interno dello stesso recinto sono riuscita a mandarlo via in quanto nn era possibile una simile convivenza ho rinunciato al mio mantenimento ed ad altro ma la serenità ha un grosso prezzo lui ora vive a 20 km in una casa di sua proprietà ereditata da genitori oltre ad altri beni immobili che ha ereditato io vivo con mio figlio di 17 anni nella casa coniugale di proprietà al 50% mi ha chiesto di venderla ed ho pensato di acquistare la sua parte e tale proposito volevo sapere dato che possono rimanerci per almeno 10 anni e l’unico bene immobile che ho è una casa ereditata dai miei genitori ma è al 50% con mio fratello e nn sto lavorando. La mia domanda è:al coniuge spetta il 50% del valore oppure considerando che ho mio figlio posso avere una percentuale più alta vorrei trovare il modo per liquidarlo e nn avere più nulla a metà con lui come posso fare
Saluti
Alessandra
Ti spetterebbe il 50 poi tutto si può negoziare a seconda delle circostanze. Chiaramente per dire di più bisognerebbe approfondire maggiormente la situazione.
Buona sera,
volevo innanzitutto ringraziare questo interessantissimo blog che da la possibilità a persone come me di trovare dei buoni consigli e pareri su vicende familiari spiacevoli. La mia situazione è questa:
Nel 2014 con la mia oramai ex moglie decidiamo di vendere la vecchia abitazione (versati nel 2011 38.00€ provenienti dal mio conto per estinzione anticipata del mutuo) per acquistarne una nuova molto più grande e di valore più alto.
Per l’acquisto e la ristrutturazione di questo nuovo immobile abbiamo acceso un nuovo mutuo per 25 anni (io ne ho 50!). Al momento di prendere possesso del nuovo appartamento mia moglie decide di troncare il nostro rapporto.
Io ovviamente chiedo che venga venduta la casa e con il ricavato, estinto il mutuo, ognuno per la sua strada. Niente, non se ne parla.
La sua proposta è di arrivare ad una separazione consensuale (intanto è partita con un ricorso in tribunale per giudiziale) che prevede il pagamento da parte sua dell’intera rata del mutuo, non vuole mantenimento per i bambini e a me rimarrebbero da pagare le spese extra per il mantenimento dei nostri bimbi (8 e 12 anni) quali spese mediche, scuola, sport ecc. Io ovviamente verrei estromesso dalla proprietà e la mia parte passerebbe ai figli. C’è anche la sua proposta di impegnarsi entro 5 anni a svincolarmi dal mutuo pena la vendita dell’immobile con successiva suddivisione del ricavato meno le rate versate da lei ecc. ecc (ma non so che valore legale possa avere una “promessa” del genere!).
Subito dopo (o durante!!!) la comunicazione della volontà di separarsi la signora ha iniziato una relazione con il nuovo compagno che oramai vive stabilmente nella nuova casa, da cui ora aspetta un figlio. Vorrei sapere a questo punto:
a) Se NON si dovesse arrivare ad un accordo consensuale, per quanti anni dovrò aspettare prima di poter pretendere la vendita dell’immobile e quindi ritornare a fare una vita dignitosa? I figli per quanti anni devono essere “tutelati” e quindi rimanere nella casa in questione che sicuramente verrà affidata a lei?
b) La nuova relazione con il nuovo compagno e l’arrivo di questo nuovo figlio in che maniera possono influire sull’affidamento/vendita/usufrutto dell’immobile? Che diritti potrà adire questa nuova persona?
Alla luce di una legge tutta a sfavore dei PAPA’ che evito di commentare, mi conviene accettare la sua proposta? Anche se ci rimetto in totale una cifra sostanziosa tra estinzione anticipata del vecchio mutuo + 10.000€ di prestito a mio nome che finirò di pagare nel 2018 con una rata mensile di 208€ utilizzati per ultimare i lavori di ristrutturazione? preciso che sono un dipendente statale e il mio stipendio non è certo da A.D.
Spero di essere stato sufficiente chiaro e vi ringrazio anticipatamente per l’eventuale risposta
Secondo me la proposta di tua moglie la dovresti valutare. Sicuramente perdi molto, ma con le separazioni è così purtroppo, alla fine specialmente il maschio deve scegliere il male minore. Chiaramente poi il discorso andrebbe approfondito.
Buonasera,
Abbiamo comprato una nuova casa con mia moglie al 50% di proprietà con mutuo condiviso con un notevole impegno economico ancora piu oneroso per i lavori di ristrutturazione che andremo a fare prima di abitarci di cui mi faró totalmente carico.
C’é la possibilità visto che siamo entrambi d’accordo di poter fare un contratto che in caso di separazione regolamenti il fatto che la casa verrà venduta e che ad ognuno spetterà la sua parte.
Abbiamo due figli minori.
Grazie per la risposta
Saluti
Marco
Questo contratto credo proprio soccomberebbe in caso di assegnazione della casa coniugale, visto il preminente interesse dei minori, che è materia indisponibile.
Sono separato da più di dieci anni, mia moglie vive con mio figlio diciassettenne nella nostra casa (in comunione dei beni),devo aspettare che il ragazzo compia diciotto anni per poter chiedete di vendere la casa?
Puoi farlo anche adesso ma resta vincolata a tuo figlio.
Attualmente io convivo con una compagna e abbiamo un bambino. Se la mia ex non volesse vendere quale altra strada posso intraprendere?
Divisione giudiziale, previo tentativo di mediazione.
Salve, ho 33 anni, con 2 figli di 10 e di 7. Sono in giudiziale da 3 anni. Con la mia ex moglie ho un mutuo cointestato sulla casa a lei assegnata. Verso il mantenimento ai miei figli per 600 euro mensili ma non ho più pagato il mutuo da quando ho lasciato la casa. Il mutuo lo paga continua a pagare lei. Premetto che ho messo in questa casa dimostrabili 100k e che mancano 27 anni di mutuo… io guadagno 1.300 al mese e mia moglie non ha più un lavoro stabile ma si arrangia come può. Alla stipula del mutuo lei lavorava. Lei non accetta la vendita dell’immobile… se non ricorrendo alle varie aste (che vorrei evitare più che altro per il rischio deprezzamento e anni da attendere ). Io non accetto di pagare il mutuo. Nell’accordo che, finalmente, i nostri legali sembra stiano stipulando, intesteremo tutta la casa ai nostri 2 figli e lei manterrà l’usufrutto. Nell’atto che faremo di fronte al giudice lei si impegnerà a pagare tutta la rata del mutuo. Questo mi basta per tutelarmi nel caso lei, in un futuro, non paghi per qualsiasi motivo le rate? In effetti non capisco cosa succederà qualora fra, ad esempio, 5 anni la mia ex non pagherà più il mutuo. Non vi chiedo come uscire dal mutuo… perchè già so che è impossibile
Grazie in anticipo per l’attenzione
No, resterai sempre coobbligato nei confronti della banca, questo accordo serve solo per impedire l’azione di regresso.
Ok grazie. E se invece scomputo la quota di rata e la porto in detrazione dell’ammontare dell’assegno di mantenimento per i miei figli? Può essere una via percorribile?
Il mio obiettivo è non dovermi ritrovare a pagare anche il mutuo.
Oppure l’unica via possibile è “costringerla” alla vendita coatta?
Grazie
Assolutamente no, sono due posizioni giuridiche non compensabili.
Buonasera, premetto di essere il padre di una ragazza in procinto di separarsi dal coniuge e che durante il matrimonio ? nata una splendida bambina che attualmente ha due anni, sono già informato sul fatto che mia figlia avrebbe, quasi sicuramente, assegnata la casa coniugale, ma concordamente hanno deciso (i due coniugi) di vendere la casa, di esclusiva proprietà del mio ex genero, concordando anche il trasferimento di mia figlia e mia nipote presso il mio domicilio in Germania, avrei una domanda , del ricavato di questa vendita mia nipote non ha diritto a ricevere nulla. Grazie e complimenti per il servizio che offrire.
Diritto no. Si può invece volontariamente volendo fare qualcosa come ad esempio costituire un libretto o cose del genere. Grazie per il riconoscimento del nostro lavoro.
Grazie e buo lavoro.
Gent. Avv.
mi sono separato da mia moglie e nella sentenza di separazione abbiamo stabilito di vendere la casa coniugale in modo che ognuno possa riacquistare un appartamento.
Se non verrà ceduta entro qualche mese io dovrò lasciarla e resterà assegnata a lei e alle mie figlie, ma comunque resterà sempre in vendita.
Poichè è stata anche stabilita la cifra minima sopra la quale entrambi ci impegnamo ad accettare l’offerta e considerata la grossa perdita economica (circa 150.000 euro) dovuta alla crisi del mercato immobiliare stavo cosiderando l’ idea di riscattare il 50% della mia ex moglie in modo tale da conservare, anche se solo parzialmente, l’ambiente naturale di crescita delle mie figlie.
Vorrei essere certo che sia una operazione fattibile e che in futuro la mia ex moglie non possa accampare nessun tipo di diritto o che qualche legge/sentenza me lo possa impedire.
É così? Perde lo status di casa coniugale? Devo esplicitarlo nell’atto notarile? A cosa devo stare attento o temere?
Mi sto impegnando con un mutuo enorme che andrà a pesare fortemente sulla mia vita per i prossimi 30 anni e considerati i rapporti pessimi con l’ex coniuge mi aspetto qualsiasi cosa..
Grazie, cordiali saluti
Si può fare, secondo me, ma bisognerebbe innanzitutto esaminare il verbale di separazione. Vista l’importanza dell’operazione ti consiglierei di acquistare una consulenza sul punto da un avvocato, per essere guidato e farla nel modo corretto.
Salve, sono assegnataria della casa del mio ex compagno con affido condiviso dei due figli avuti insieme. Lui non paga le spese extra previste dalla sentenza del Tribunale dei minori così, su consiglio dell’Avvocato ho messo un ipoteca per mancato mantenimento sulla casa di sua proprietà, ovviamente lui non ne sa nulla. Mi ha detto che tra qualche anno vorrà vendere la casa senza dare nulla ai ragazzi. Lo può fare? Posso fare qualcosa per evitare che tolga casa ai miei figli visto che non paga e non li vede mai? Grazie
L’ipoteca è opponibile ai terzi acquirenti, hai fatto bene a iscriverla.
Mio marito ha chiesto in ottobre 2014 la separazione; non arrivando ad un accordo ho depositato ricorso di separazione giudiziale nel gennaio 2015 con udienza fissata per marzo. Nel frattempo io e le mie figlie abbiamo subito le pene dell’inferno e mio marito con provvedimento del Tribunale è stato allontanato da casa. Nell’udienza di separazione di marzo vengo a conoscenza che lui ha venduto il suo 50% di proprietà della casa a sua sorella. Il giudice nell’udienza di separazione ha affidato la casa a me ed alle mie due figlie. Posso chiedere che il 50% di casa da lui svenduto alla sorella, posso essere restituito ed eventualmente intestato alla figlia maggiorenne. Il suo gesto di vendita è stata l’ennesima pugnalata nei confronti miei e delle figlie.
Grazie per l’attenzione
Puoi chiederlo in via negoziale e valutare comunque un’azione revocatoria.
La ringrazio per la Sua tempestiva risposta e approfitto della Sua gentilezza per chiedere alcune delucidazioni. Attuando un’azione revocatoria, quante possibilità (in base alla Sua esperienza) avrei che la casa, tornasse di proprietà al mio ex marito o intestata la quota a mia figlia maggiorenne. Visto che dovrei tentare la causa tramite un avvocato, vorrei sapere se è conveniente accollarmi un’ulteriore parcella, magari senza alcun risultato sicuro. Ringrazio e saluti.
Le possibilità non sono assolutamente determinabili, è un tentativo e basta, che potrai fare peraltro solo dopo aver valutato attentamente tutti gli aspetti relativi.
Buona sera,
sono in procinto di chiedere la separazione a mio marito; non abbiamo figli e la casa e’ di mia proprieta’ per l’87,5%, mentre il restante 12,5% e’ diventata proprieta’ di mio marito grazie alla comunione dei beni, essendo l’acquisto del 25% rimanente della casa avvenuto dopo la scomparsa di mia madre e risultante dalla vendita della quota di mio fratello.
Il denaro con cui ho liquidato mio fratello proviene anch’esso dalla mia quota ereditaria, mio marito non ha versato 1 centesimo.
Ora insiste perche’ io lo liquidi affinche’ se ne vada e mi rende la vita impossibile.
E’ possibile che io venga obbligata a mettere in vendita la mia parte di casa per poterlo liquidare anche se non sono d’accordo e non ho i mezzi per liquidarlo?
Grazie per la vostra attenzione.
Io verificherei innanzitutto la situazione proprietaria, non è così scontato che sia così. Detto questo, se fosse confermata, io ci farei un pensiero, anche tramite un piccolo mutuo, perché definiresti una situazione che potrebbe darti un sacco di problemi col tempo. Insomma, ne approfitterei, è più un’occasione che un problema, te lo dico per esperienza.
separata da 10 anni con figli maggiorenni e autosufficenti puo il mio ex obbligarmi a vendere l appartamento in comunione dei beni assegnatomi dal giudice grazie
No.
..e quando allora il marito potrà entrare in possesso della sua quota ? è assurdo!!!!!
Può chiedere la divisione giudiziale, con tutti i noti problemi del caso.
sono separata con 2 figli maggiorenni ed autonomi (una è appena andata a vivere per conto suo). la casa è grande e io voglio vendere per prenderne una piccola ma lui non vuole venderla a una cifra di mercato ma ad una cifra più alta cosa posso fare? come posso obbligarlo? io vorrei il mio 50%
Non puoi obbligarlo, puoi solo trovare un accordo o chiedere la divisione. Ti suggerisco di negoziare il più possibile, eventualmente facendoti aiutare da un mediatore familiare.
Buongiorno,
sono un padre separato dal 2008, ho un figlio di 17 anni in affidamento congiunto, ho sempre versato più di quello che stabiliva la sentenza di separazione, sono “proprietario virtuale” al 50% dell’immobile in cui vive la signora madre di mio figlio, dico virtuale perché MAI entrerò in possesso della mia quota per potermi ricostruire un futuro, ho provato di tutto persino svendere alla signora ad un prezzo ridicolo, giusto per chiudere la pratica.
Ovviamente lei, venale e senza scrupoli, non ha accettato e mai accetterà.
Questo è il nostro mondo, fatto di ingiustizie, dove la costituzione viene considerara una battuta comica, se non fosse così, ben diversamente si interpreterebbero le sue direttive:
“gli uomini e le donne hanno gli stessi diritti/doveri davanti alla legge e allo stato”….ma dove ???
Poi ci si chiede perché alcuni esasperati agiscono per farsi giustizia….io non me lo chiedo, la risposta è nella legge inesistente e nei mancati diritti del padre.
Grazie
Roberto
Grazie per il tuo contributo, benvenuto nel blog.
Salve volevo soltanto sapere quando ce di mezzo una separazione giudiziale posso evitare di vendere l appartamento essendo in comunione di beni? Ho sono obbligato ad accettare se dal altra parte vuole vendere? Gradirei una risposta grazie.
Non ho capito niente.
Buonasera avrei bisogno di una dritta. Sono separato con un figlio minorenne. (mia moglie ha un altra relazione) Separazione consensuale e casa in comproprietà 50 e 50 con mia ex moglie. nell accordo di separazione abbiamo scritto (e omologato dal giudice) di vendere la casa ed estinguere il mutuo. Abbiamo messo l immobile in vendita. Con grande fatica abbiamo trovato una cifra buona per entrambi (mia moglie voleva di più…ovviamente non ha nessuna fretta di vendere mentre io pago mutuo e a mantenimenti). Alla fine abbiamo raggiunto un accordo mettendo in vendita l immobile al valore reale di mercato attuale (185000) a patto che una volta estinto il mutuo tutto il residuo andasse a lei. Ho accettato pur di togliermi il mutuo.
Riceviamo finalmente dopo un anno una proposta (oltre tutto a fatica l agenzia e riuscita a fare gli appuntamenti per i sempre frequenti impegni di mia moglie…strano eh?) la cifra offerta e 150.000 rilanciata e accettata a 160.000 (prezzo definitivo per la vendita).
Purtroppo mia moglie non vuole firmare l accettazione della proposta perché vuole ricavare di più.
Io penso sia palese l ostacolo alla vendita da parte sua) Anche perché il prezzo e in linea col mercato
la vendita a mio parere, non e svolta a scopo di guadagno ma per eliminare la contesa casa e il mutuo pendente. (anche perché su questa base si sono poi calcolati gli assegni per il bimbo)
Vorre sapere se posso rivolgermi ad un legale per obbligare mia moglie ad accettare la vendita a fronte Dell accordo di separazione oppure a questo punto per chiedere di essere svincolato dall immobile e dal mutuo (le ho chiesto se vuole tenere lei l immobile facendosi carico del mutuo ma ha rifiutato)
Grazie mille
Non credo, ma puoi farlo per negoziare.
Teoricamente con l’inroduzione dell’affido congiundo non dovrei mediare,l’immobile dovrebbe essere assegnato a me visto che sono il proprietario e il mantenimento dovrebbe essere diretto visto che i piccoli passano tanto tempi anche con me. Dico bene?
So che al parlamento é pronta una proposta di legge che dovrebbe ribadire questo concetto…sa dirmi qualcosa?
Non mi risulta niente di quel che hai scritto.
Salve. Io e mia moglie abbiamo la stessa professione e percepiamo più o meno lo stesso stipendio di 1600/1800. Ho un figlio avuto da una precedente relazione di 11 e due figli di 7 e 4 anni frutto del matrimonio.separazione dei beni e casa di mia proprietà cui compromesso é stato stipulato prima del matrimonio.Ci siamo separati 3 anni fa con un accordo che mi permete di vendere la casa,saldare il mutuo e dare la metà del ricavato a mia moglie (circa 40mila euro) più un assegno di 300 euro per i piccoli. L’affido é congiunto e prevede i piccoli stiano con me 3 volte a settimana dalle 16 alle 20. Sono passati ormai 3 anni ma la casa non sono riuscito a venderla e sono ancora bloccato a casa dei miei genitori. I piccoli in realtà stanno con me 3/4 volte a settimana dalle 14….o dalle 16 sino alle 21 e un paio di volte almeno dormono con me….vivo con loro una buona quotidianità,mi occupo dei compiti,dell’acquisto di medicine,li accompagno in palestra,cerco di tenerli con me nei giorni in cui la mamma lavora x evitare babysitter ecc ecc…..il piccolo di 7 anni chiede di stare con me sempre più di quello che l’accordo e la vecchia sentenza prescrive ed io lo accontento volentieri con il benestare della mamma. Certe volte la picvola di 4 anni vuol dormire dalla mamma ed il maschietto lo tengo a dormire con me……insomma c’é la massima flessibilità a favore delle mutanti esigenze dei bambini…..
L’accordo di vendere l’immobile é frutto di una precedente sentenza che mi vedeva costretto a pagare il mutuo 500 euro,lasciare la casa a mia moglie e versa400 euro di mantenimento. IN questo modo anche il mio primo figlio di 11 anni ha dovuto lasciare quella casa insieme a me…amio avviso ingiusto….oggi vedo cosi tanto i miei bambini che mi vien voglia di ribadire il mantenimento congiunto con mantenimento diretto delle spese più l’assegnazione della casa visto che è di mia proprietà.i piccoli vivrebbero comunque in quelle mura anche se x qualche notte in meno….passo cosi tanti pomeriggi con i piccoli che voglio anche io avere la possibilità di comprare e misurare le scarpette….non vorrei solo versare soldi alla mamma. Secondo lei é possibile? Ai dati di fatto conviene accontertarmi del gia buon accordo di vendere casa?
È una valutazione non facile da fare, perché non provi a invitare tua moglie ad un ciclo di sedute di mediazione familiare in cui potrai parlarne con lei?
Non vedo aggiornamenti sulla pagina, ma comunque provo a porre un quesito, non avendo trovato risposta nelle precedenti richiesta. Sono separata consensualmente legalmente da più di 4 anni e assegnataria della casa coniugale, di proprietà al 50% con l’ex marito. La seperazione ha previsto che io possa rimanenere nella casa fino alla maggiore età di mia figlia o fino alla sua autosufficienza. Ora lei ha 19 anni e comincio a pormi delle questioni di tipo pratico. Visto che l’appartamento, per quanto ormai “vecchio” e bisognoso di ristrutturazione, ci è costato anni di sacrifici (il mutuo lo abbiamo finito dopo la separazione), vorrei e credo anche il mio ex che rimanesse a mia figlia, non considerando quindi affatto l’idea di venderlo. Da quello che mi riferisce mia figlia suo padre è della stessa idea ora, per quanto all’atto della separazione che lui ha voluto, non la pensasse affatto così. Quello che vorrei fare per tutelare me e mia figlia (data anche la convivenza dell’ex con la compagna con la quale aveva una relazione già da prima della ns. separazione) è passarle la quota del mio 50% della nuda proprietà, garantendomi nel contempo l’usufrutto. Le chiedo pertanto:
1. se ciò è possibile
2. l’iter da seguire
3. i costi da sostenere (vivo con uno stipendio di 1.400,00 euro più 300,00 euro per il mantenimento della figlia da parte dell’ex).
Grazie se mi vorrà rispondere, cordiali saluti.
Gioia Migliori
Devi per forza fare l’operazione con un notaio quindi ti conviene chiedere direttamente a lui.
Salve,
Sono separato da un anno e mezzo da mia moglie e ho due figli (maggiorenni) che vivono con me, nella casa in cui i possessori siamo io al 50% e la mia ex moglie al 50% .
Dei miei due figli uno fa l’università(quindi affitta una stanza e torna a casa nel weekend), e l’altra sta iniziando a lavoricchiare.
La mia ex continua a dirmi che vuole assolutamente vendere questa casa o almeno avere i soldi pari al 50% del valore della casa. Ecco, la mia domanda è: potrebbe per vie legali obbligarmi a vendere / pagare la sua quota?
E un’altra ancora: se quando i miei due figli andranno a vivere per conto loro, anche in questo caso è possibile che io venga obbligato a pagare a lei la sua quota o vendere la casa?
1 no
2 no
La ringrazio per la risposta.
Lunedì ho appuntamento proprio per chiarire questi punti.
Grazie
Saluti
Bene, in bocca al lupo.
Buongiorno, sto per separarmi legalmente da mio marito.
Siamo sposati da 7 anni e abbiamo una bambina di 4.
La casa coniugale acquistata un anno prima delle nozze è di proprietà di mio marito al 100%.
Ora per farla breve, lui vorrebbe “rientrare” della somma investita per l’acquisto di questa abitazione liquidando me e mia figlia con un “contentino”.
Il suo legale sostiene che ci conviene accettare queste condizioni perche’ tanto lui essendo proprietario potrebbe vendere l’abitazione e mandarci via in qualsiasi momento.
La cosa che mi fa restare perplessa è che anche il mio legale mi consiglia di accettare per non restare poi con un pugno di mosche in mano.
Ora,al di la della somma “ridicola” che uno può anche decidere di accettare per avere una piccola base su cui ripartire, possono loro darmi un ultimatum di uscita dall’abitazione di 2-3 mesi per poterla vendere?
Io attualmente sono senza lavoro, la mia azienda ha chiuso i battenti due anni fa.
Nonostante questo non chiedo neanche di esser mantenuta perché per me stessa provvedo da sola.
Posso anche capire il punto di vista del marito che vorrebbe vedere tutelato il suo diritto di proprietà.
Io stessa vorrei crearmi e costruirsi un qualcosa di mio e per mia figlia.
Vorrei una volta trovato un impiego magari acquistare una casa,o magari acquistare anche io stessa questa abitazione.
Non capisco tutta questa fretta in sostanza, visto che attualmente non posso mettere in piedi niente e 20.000,00 euro di”buona uscita” finirebbero subito.
In sostanza la mia domanda è:
Posso chiedere l’ assegnazione della casa e fare le cose per bene e con calma?
Il marito per dispetto di fronte al mio rifiuto può venderla nel frattempo?
Anche prima della sentenza di separazione?
La ringrazio per la risposta.
Manuela
Puoi chiedere l’assegnazione e fare trascrivere il provvedimento per renderlo opponibile ad eventuali acquirenti… Ma sono aspetti fondamentali di cui devi assolutamente parlare col tuo avvocato.
purtroppo in Italia si sente spesso parlare che molte mogli e madri a cui vengono poi affidati i figli non hanno una casa e non hanno un lavoro…allora io mi chiedo : perche’ in questi casi i figli non vengono affidati ai padri ( che lavorano) e le madri possono far visita in tempi decisi dai tribunali ?
Come mai invece alle madri vengono spesso assegnati i figli e ai padri no ?
Ci sono padri che crescono meglio i figli rispetto alle madri.
Nel decidere poi a chi affidare i figli per piu'”tempo i tribunali dovrebbero fare verifiche in campo famigliare e capire bene quale dei due genitori e’ piu’ adatto in questo senso…Invece in Italia a priori viene deciso che devono stare piu” tempo con la madre.
Perché un padre che lavora ed è quindi via tutto il giorno sarebbe, in teoria, meglio di una madre che non lavora ed è casa tutto il giorno, per un figlio?
Mi scusi, e se lui non vuole darmi l’affitto? Devo sempre rivolgermi al giudice e chiedere la modifica delle condizioni di separazione? Nel provvedimento c’è solo scritto che la casa coniugale è assegnata a lui.
Sarebbe meglio esaminare concretamente il provvedimento per vedere che cosa dice di preciso…
Io ho questo problema. Ho due bambini di 5 e 2 anni e sono separata consensualmente da mio marito da circa un anno. Sia io che mio marito abbiamo uno stipendio fisso di pari entità. Nella fase di separazione decidemmo che i bambini venissero a vivere prevalentemente con me presso la casa dei miei genitori che, all’epoca della separazione, era completamente vuota. Nella casa coniugale (di cui sono comproprietaria) decidemmo che avrebbe continuato a viverci mio marito. Io per quella casa continuo a pagarci il mutuo e mio marito mi dà il mantenimento per i bimbi di €300 per entrambi. Purtroppo oggi i rapporti con mio marito sono peggiorati molto e ho necessità urgente (per quetioni con i miei fratelli) di dovermi comprare la casa dei miei genitori in modo che i bimbi continuino a vivere in una casa a loro molto familiare. La mia domanda è questa. Posso chiedere in sede di modifica delle condizioni di separazione che la casa coniugale venga venduta oppure che la mia metà la ricompri mio marito?
No, direi proprio di no, puoi chiedere a tuo marito metà di quello che sarebbe un affitto per un immobile del genere visto che la casa non è interessata da provvedimenti presi in sede di separazione anche se al riguardo bisognerebbe vedere comunque provvedimento
Buongiorno,
sono separato in consensuale ed abbiamo messo in vendita l’alloggio in comproprietà (libero, in quanto entrambi siamo in affitto altrove ed abbiamo figli maggiorenni) da anni. Ora sono sotto la sua minaccia di vendita in giudiziale (cosa che porterebbe enorme danno patrimoniale ad entrambi) e vorrei sapere se nel caso ella volesse davvero trascinarmi in questo suicidio economico, se è nelle mie facoltà poter acquistare la sua metà prima che venga messa all’asta ma non ad un prezzo deciso da lei per il quale non posso espormi.
Grazie!
Non puoi obbligarla a venderti la sua metà, nè tantomeno ad un prezzo specifico, per quanto possa essere corretto.
Salve avvocato, sono sposato in regime di comunione legale, con figlia maggiorenne ma non autosufficienre. io e mia mogle avevamo deciso di separarci consensualmente. Negli accordi avevamo deciso di vendere la casa e ripartire il ricavato previa estinzione dei debiti. L accordo non é stato depositato perche non vuole piu vendere l immobile. Ora ho deciso di fare una giudiziale, sono disposto anche a darle un mantenimento ma voglio vendere la casa perche non ce la faccio. Come posso procedere. Come fare per vendere la casa? La figlia maggiorenne é di ostacolo? Mia moglie avra l assegnazione o posso chiedere la vendita? Grazie, un saluto affettuoso.
Non hai nessuna speranza di poter fare qualcosa con la casa cerca di riprendere le trattative per la consensuale che ti conviene di molto.
Mi scusi se abuso della sua gentilezza, ma la mia domanda era incompleta.
Va bene quindi accordarsi per vendere la casa coniugale, ma se non e’ venduta entro il divorzio, e’ possibile accordarsi per convivere nella stessa casa (con i figli) finche’ non sia venduta, ossia senza che sia assegnato l’usufrutto?
La domanda sorge purtroppo spontanea quando nessuno dei due coniugi ha un reddito in questo momento e renderebbe la cosa difficile per tutti e due.
Solo che io non vedo la domanda originaria dal cellulare purtroppo… Comunque se dovete trasformarvi in coinquilini lo potete fare lo stanno facendo in molti ultimamente.
Grazie per la suo disponibilita’
Salve, e’ possibile decidere di vendere la casa coniugale di COMUNE ACCORDO, inserendo la clausola nel divorzio? Oppure il giudice si puo’ comunque opporre?
Certo.
Buonasera
Ho appena ottenuto l’omologa relativa alla separazione consensuale da mia moglie con l’affido condiviso del bambino con residenza presso la casa coniugale che è stata assegnata a me. Tra le condizioni concordate oltre all’assegno di mantenimento per il bimbo, abbiamo pattuito che rileverò con atto notarile, naturalmente dietro compenso sempre indicato nell’atto, il 50% della proprietà della casa coniugale con relativo accollo liberatorio nei confronti di mia moglie del debito residuo gravante sull’immobile. Ebbene, qualora mia moglie decidesse di chiudere la sua attività commerciale potrebbe ragionevolmente ottenere la modifica degli accordi rispetto all’assegnazione della casa? Nel caso dovessi convivere con un altra compagna residente nella stessa abitazione, quali effetti avrebbe su di lei la modifica degli accordi?
Grazie
Non credo.
Buonasera,
La prego di non fraintendermi ma pur essendo impossibile determinare il c.d. “libero convincimento del giudice”, non credo, non mi rassicura affatto e mi induce a pensare che di fatto non esista una reale tutela legale per evitare quanto Le ho prospetatto possa accadere.
La ringrazio nuovamente per lo spazio e per l’attenzione
Certo, ovviamente si ragiona sempre un termini di probabilità, specialmente nel campo del diritto che è una materia molto più elastica di quel che comunemente si crede.
sono separata da giugno giudizialmente la casa in comunione di bene e stata assegnata a lei do un mantenimento di 250 euro a lei lei inoltr percepisce un vitalizio per la morte di mio figli di 400 euro mensili e a mia figlia di 25 anni studentessa universitaria da ben 8 anni fuori corso di 5 o un altro figlio di tre avuto con la mia nuova compagna e un altra figlia di 33 sposata due anni fa vorrei sapere se posso vendere la mia nuda propietà alla mia compagna o altri estranei ….mia figli sposata giorni fa mi manda una raccomandata per chiedermi il permesso di costruire sopra il mio 50% ..chiaramente non gli daro mai il permesso …lei che ne pensa di tutto cio..la ringrazio anticipatamente
Non ho capito granché bene la situazione e ovviamente non posso esprimere nulla su una raccomandata che non ho potuto visionare, credo che ti convenga, anche per la difficoltà ad esprimere in modo chiaro la situazione, rivolgerti ad un avvocato, mi dispiace di non poterti dare una indicazione sia pur vaga.
Marito e moglie ultra-70enni. Casa di proprietà della moglie. Marito fortemente indebitato per tasse e contributi. Possono rivalersi sulla casa di proprietà della moglie per i debiti del marito e mettere la casa all’asta?
La moglie può vendere la casa senza il consenso del marito?
Bisognerebbe accertarsi prima bene della situazione dominicale in relazione al regime patrimoniale esistente tra i coniugi.
Le volevo chiedere se potevo obbligare mia moglie a vendere la casa e, se non è possibile, ci sono altre soluzioni per avere una cifra più importante per ricostruirmi una nuova vita?
noi abbiamo una casa che non serve a nessuno dei due, come posso indurla alla vendita?
Non puoi, puoi solo vendere la tua metà, che non si comprerebbe nessuno, oppure fare una causa di divisione. Devi negoziare il più possibile, purtroppo.
buonasera intanto.. sono separata con una consensuale la quale lui si obbliga a trasferire la piena proprieta dell immobile a me, a titolo di mantenimento ,i figli minori sono rimasti a casa con me ….da premettere che l immobile era intestato a lui e in regime di separazione dei beni..ma io ho contribuito all’acquisto avendo venduto la casa ricevuta in eredita dai miei genitori… ora succede che prima della trascrizione e con omologa del trib lui vende l appartamento…ora io nn intentendo lasciare la casa visto ke ho contribuito negli anni e sopratutto dopo aver anke perso tutto quello ke i miei genitori mi hanno lasciato.. nn ho intensione di uscire da casa x me e x i miei figli… posso pretendere tutta la mia quota?? o impugnare anke la vendita.?? ce da dire che nn ho un occupazione visto che mi sono sempre occupata della famiglia e dato una mano alla sua attivita.. ke tra l altro ha acquistato anke con il mio denaro… spero di essere stata piu chiara possibile.. nn grandi pretese ma nn ho intensione di perdere tutto quello che i mie genitori hanno fatto per me.. mi fa rabbia tutto cio..grazie anto
È purtroppo indispensabile vedere il verbale di separazione consensuale ma se non trascritto temo tu non sia tutelata…
Tre anni fa con la separazione mi è stata assegnata la casa coniugale in quanto i miei due figli minori stavano con me. Ora, senza che fosse cambiata la sentenza, il più piccolo 15 anni è andato a stare con il padre. Il più grande,17 anni, ed io non viviamo più nella casa assegnataci. Posso chiedere la rinuncia all’assegnazione, visto che pur essendo proprietaria al 50per cento devo pagare tutte le spese, in quanto il mio ex non me le rimborsa. Come posso fare?
Sì certo, però è un mutamento delle condizioni per cui occorre il ricorso al giudice. Se tuo marito fosse concorde, il ricorso potrebbe essere congiunto.
Se i miei figli decidessero a venire da ma la casa coniugale lei continuerebbe a abitarci cosa succede con la casa grazie della suaa disponibilità
I tuoi figli se minorenni è una decisione che non possono prendere da soli.
illustrissimo avvo. sono separata da diversi anni vivo nella casa coniugale con i miei due figli maggiorenni la casa è divisa al 50% di proprietà ..mio marito vuole che io apra un mutuo che non posso permettermi visto che guadagno solo 700 euro al mese per comprare il suo 50% di prop. ho riferito al mio ex mia situazione il risultato si è rivolto ad un avvocato minacciandomi di voler la sua 50% di pro . in vie bonarie o giudiziale .. ma non ho nulla ho provveduto ai miei figli fino alla maggior età e con uno stipendio bassissimo . cosa posso fare e se veramente puo costringermi a comprare al sua metà grazie per la sua disponibilità
Ma se i figli sono ancora in casa dovrebbe valere il provvedimento di assegnazione della ex casa coniugale, per cui lui non potrebbe chiedere proprio nulla…
E SE LA MIA META 50% LA INTESTO AI MIEI DUE FIGLI MAGGIORENNI CON L USUFRUTTO A MIO NOME SARò POI TRANQUILLA PER IL RESTO DELLA MAI VITA PER QUANTO RIGURDA LA CASA ? ANCHE SE UN IDOMANI I MIEI FIGLI SE NE ANDRANNO?? NUOVAMENTE GRAZIE AVV.
L’altra metà rimane sempre di tuo marito non capisco che vantaggio avresti. Credo che dovresti parlarne con un avvocato, anche solo per chiarirti bene le idee,
Salve vorrei sapere se posso obbligare mia moglie a vendere la casa di entrambi con figli tutti maggiorenni e vivono con entrambi un po anche da me siccome la casa coniugale pesa un debito per strutturazione di circa 11000 € e vari debiti con finanziarie anche mia moglie e indebitata con vari finanziarie e deve dere anche lei la metà somma della ristrutturazione e impossibile pagare x noi io ho accennato di vendere e pagare i debiti e i miei figli maggiorenni vengono a stabilirsi con me in quanto e una casa popolare e vorrei comprare e intestarla hai miei figli con il ricavato delle vendita possiamo avere ossigeno x tutti e n qunto lei lavora e puo tre versi un affitto adeguato alle suoi esigenze perché altrimenti saremo rovinati entrambi e vedere tutto perso i sacrificio di na vita grazie
Purtroppo non puoi obbligarla a vendere l’unica cosa che puoi provare a fare è continuare a tentare di convincerla, magari con l’aiuto di un mediatore familiare.
io sono un padre separato con affido condiviso con assegnazione dei figli a me nella casa coniugale, la madre può vederli un week-and ogni 15 giorni. mi sono visto arrivare l’ufficiale giudiziario a casa perchè la mia ex moglie ha sottoscritto due cambiali di 2500 euro ognuna senza alcuna garanzia, e non le ha pagate. il creditore di queste cambiali adesso sta procedendo al pignoramento e alla vendita forzata della casa tramite il tribunale. possono farlo anche se vi abitano delle minori ed è la casa dove peraltro sono vissute sin dalla nascita? grazie
Se non hai trascritto il provvedimento di assegnazione purtroppo possono farlo.
buongiorno sono monica, sono divorziata dal 2000 con 2 figli affidati a me, una di 19 e l'altro di 17, non ho mai percepito assegno di mantenimento per me, solo per i figli di 400 euro che ora sono a 499. chiedo vendendo la casa coniugale, viene diviso il 50% tra i coniugi o viene ripartito anche con i figli, ovvero 1/4 alla madre 1/4 a mia figlia (maggiorenne e non autosufficente e studentessa) e 1/4 a mio figlio (minorenne) e 1/4 al padre (che vive in un'altra casa)? Tenendo conto che il suo reddito è quasi il doppio del mio..
Viene ripartito tra chi ne è proprietario.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)
Le migliorie effettuate a mie spese nella casa dove vivo con i figli; tipo : porta blindata, aria condizionata e caldaia nuova; le posso scalare dalla vendita della casa dato che lui non ha voluto contribuire alle spese stesse?
Questo è un problema già più complesso, il metodo migliore per questo genere di cose solitamente è negoziare e trovare un accordo.
ts
gentile, Solignani
soluzione alla vendita dell'immobile o all'acquisto della mia quota 50%casa coniugAle potrebbe essere quella di rivolgermi ad un consulente familiare che ne delinei tempi e modalità?Infine in un'epoca incui il lavoro non esiste come e quando ,cioè a che età i figli sono considerati autosufficenti?
grazie
Assolutamente sì, un mediatore familiare potrebbe farvi raggiungere un accordo.
In bocca al lupo
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)
Salve sono un padre separato , dopo 10 anni di stillicidio giudiziale,posso affermare sulla mia pelle che il termine giustizia : " dare a ciascuno il suo" nel nostro diritto non esiste anzi tutt'altro.I tribunali;primo fra tutti quello di "Latina"discriminano i padri emettendo sentenze assurde ed inique con lunghissimi inutili rinvii,perdite dei fascicoli , repentini cambiamenti di giudici e dulcis in fundo taroccando la mia dichiarazione testi.Si sig. avete capito bene siccome nella mia testimonianza come un imbecille stordito dagli eventi mi hanno fatto firmare molte righe + in basso tralasciando spazzi vuoti , la mia ex negli anni di controversia e credo con tacito accordo del mio legale,"altrimenti sarebbe da considerare + rincoglionito di me",bene ha pensato di riempirli a suo piacimento contraddicendo la mia parte iniziale.Morale della favola cornuto e mazziato,mi hanno addebitato la colpa e condannato ad 8000€ di spese su uno stipendio di 950€ più le solite spese rata mutuo.Scusate,lo sfogo ma ora capisco cosa,o chi arma la mano delle violenze familiari.Bene,ora veniamo al dunque:1) affido condiviso,Il figlio maschio anni 17 x sua scelta da 2 anni fa ha scelto di vivere con il padre mentre la femminuccia anni 12 vive con la madre;2)proprietà casa coniugale padroni al 50% con sentenza non trascritta diritto di abitazione alla madre.Ora chiedo quale procedura adottare per il recupero del mio 50% casa coniugale?Se tutto avverso,cioè:1)faccio regolare raccomandata AR alla ex con richiesta di voler cedere la mia quota o di vendre tutto dividendo il guadagno ed Ottengo a tutto ciò un 2 di picche conviene una giudiziale con vendita all'asta dell'intero immobile,o recarsi da un notaio notificando la mia porzione di casa ed inseguito richiedere un mutuo per ottenere della liquidità per gli studi di mio figlio a cui da solo provvedo?Qual'è la strada + scemplice e rapida da percorrere?Attendo un suo consiglio
Grazie.
Bisognerebbe vedere il titolo che regola attualmente la separazione per valutare eventuali possibilità di modifica dello stesso e strategie anche indipendenti dal medesimo. Grazie comunque per la tua sentita testimonianza e in bocca al lupo per tutte le tue cose, spero che tu riesca a sistemarle, magari con un po' di pazienza.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)
Il titolo è: Coniugi separati,figli affidamento congiunto con maschio che vive con il padre anni 17 e figlia anni 12 vive con madre a cui è stato dato ben 10 anni fa diritto di abitazione casa coniugale ,ma non trascritto,quindi scade dopo 9 anni.Nussun assegno mantenimento alla prole.attualmente ho in itinere ricorso in corte d'appello per annullare la colpa e non pagare gli 8000€ per spese di lite.Cosa si può fare x recuperare il mio 50% cuota casa coniugale?
Grazie.
Il titolo andrebbe letto nel suo insieme, non è possibile dare un parere serio su di una sintesi delle condizioni. Ad ogni modo, mi pare che tua figlia sia troppo piccola per pensare ad una modifica delle condizioni riguardo all'assegnazione della casa coniugale. Per quanto riguarda il decorso ultranovennale, è controverso che sia necessaria la trascrizione per l'opponibilità quindi il discorso è da valutare molto attentamente, specie dopo l'ultima riformulazione della norma.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)
Perdonatemi, ho 36 anni, sposato da 6, con una figlia di due anni.
La situazione in casa non è più sostenibile, per vari motivi vorrei separarmi da mia moglie.
Ho mutuo ancora per 4 anni su questa casa.
Potrei convincere mia moglie a venderla per darmi la possibilità di rifarmi una vita?
Sono in una situazione molto difficile e DEVO vendere questa casa per avere le possibilità economiche.
Avete soluzioni?
Grazie
La legge non ti offre soluzioni, puoi solo negoziare.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)
Mi scuso se insisto, ma quando sarà possibile che io possa riavere la parte che mi spetta di casa??? un avvocato mi ha detto che se non trovassimo nessun accordo il giudice (quando entrambe le bimbe saranno maggiorenni) potrebbe decidere di mettere all'asta la casa e dividere il ricavato. So benissimo che non conviene a nessuno ma vorrei utilizzare questa opportunità per convincere la mia ex a comprare la mia parte o a vendermi la sua. Ringrazio per l'attenzione
È esattamente come ti ha detto quell'avvocato. Cosa c'è di non chiaro?
Salve, sono mauro e sono separato consensualmente da due anni. Due figlie 18 e 13 anni e la casa coniugale di entrambi abbiamo stabilito che venisse affidata a mia moglie. Io mi sono adattato un po dai miei e nel garage sottostante l'abitazione opportunamente attrezzato (ho realizzato un bagno e un cucinotto) per stare vicino alle mie figlie… Mia moglie lavora e percepisce circa 1200 euro, io 1400. le passo per le bimbe 500 più extra e pago un terzo delle bollette e tasse (tarsu acqua e condominio). Adesso scopro che il suo compagno convive nella casa che è ancora mia (almeno per il 50%), situazione assolutamente insostenibile e che sta creando dissapori con la mia ex e la mia figlia maggiorenne che la sostiene in tutto e per tutto. Chiedo: posso chiedere di vendere giudizialmente all'asta al compimento dei 18 anni della bimba minore???? Io vorrei proporle di comprarmi la mia parte (circa 150 mila euro) di modo che possa trovarmi una adeguata sistemazione anche per ospitare le mie bambine. O in alternativa comprare io la sua parte, darle le 150 mila euro e avere le figlie in casa che può vedere od ospitare quando vuole. E' fattibile questa strada????
La casa non la puoi far vendere all'asta, mentre puoi senz'altro negoziare con la tua ex moglie per acquistare tu o vendere a lei la rispettiva quota di proprietà. Conviene che tu ti rivolga, per questo, ad un professionista: avvocato, con spiccata propensione alla negoziazione, o mediatore familiare (o anche tutti e due insieme). Sicuramente se tua moglie vorrà acquistare la tua quota vorrà pagartela meno del prezzo di mercato, ma potrebbe convenirti ugualmente visto che adesso è vincolata dal provvedimento di assegnazione.
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tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it (splash) http://goo.gl/p6Sb0 (libri)
#tw
Carissimo Tiziano, la mia storia la conosci: ora devo farti una domanda importante. Mia Moglie all'Udienza Presidenziale dichiara di lavorare saltuariamente e il Presidente ci crede non prendendo atto dei brogliacci scritti a mano dalla sua Datrice di lavoro (si parlava di circa 800,00 € al mese in nero) e le dà 900,00 € al mese 300 per lei e 600 per la Figlia. Dpo i primi due mesi io non riesco a pagare e mi Precetta per due volte. Alla prima Udienza di Febbraio 2011 con il Giudice Assegnato, dichiara di lavorare Part Time e di percepire circa 400,00 € in nero al mese. Il Giudice forse tenendo conto dei miei debiti e Mutuo diminuisce l'assegno in 600,00 € totali. Nel frattempo vengo ancora Precettato. La Controparte allla seconda Memoria ex art. 183 depositata in Aprile, insiste sul fatto che ho lasciato Moglie e Figlia alla fame,nonostante sappia perfettamente che a partire dal Settembre 2009 ( quindi ancora prima di chiedere la Separazione) guadagna circa 1.200,00 € al mese e addirittura è a conoscenza che a partire dal 1 Marzo 2011 mia Moglie è stata assunta regolarmente. Inoltre proprio pochi giorni fà mi è arrivato l'ordine di Pignoramento presso Terzi. Ora devi sapere che sono venuto in possesso di tutti i conteggi di mia Moglie UFFICIALI dal 2005 Marzo 2011 compreso la liquidazione del TFR olltre alla Busta Paga di Marzo 2011 che il mio Legale a depositato con la seconda Memoria EX ART. 183. La prossima Udienza è fissata per il 29 Giugno 2011 e a qul punto mi aspetto di essere risarcito, oltre a bloccare ogni azione Giudiziaria a mio carico. Che ne pensi? E ancora ti chiedo: avendo l'Avv. di controparte consigliato questa strada piena di Falsità e incitamento all'astio (l'ha consigliata persino di non darmi le mie cose Personali) è Denunciabile all'Ordine degli Avvocati per aver violato il Codice Deontologico? Aspetto una tua cortese risposta, e ti saluto cordialmente.
Caro Tiziano, forse non mi sono spiegato bene. Mia Moglie aveva ottenuto la Sanatoria e dopo aver portato la Figlia in Italia ha lasciato il lavoro. Faceva le pulizie in casa di alcune Famiglie. Nel 2006 era ufficialmente disoccupata e quindi non poteva ottenere il rinnovo. In quanto al mio comportamento, ti assicuro che per me è stato un atto d'amore. Io mi sono sentito come un Padre per la Figlia di mia Moglie, ed è soltanto per questo che l'ho voluta adottare. Mai avrei pensato che ne avrebbero approffittato così. In quanto a mia Figlia, ho le prove che è stata manipolata dalla Madre, come ho le prove che mia Moglie ha tramato contro di me all'unico scopo di ottenere la casa e disfarsi di un vecchio. Posso anche aggiungere che il suo scopo era quello di esasperarmi al fine di indurmi ad un atto estremo. E' chiaro che non sono io quello che ha commesso un reato ma mia Moglie che mi ha abbindolato per un fine ben preciso. In quanto al prezzo della casa, non sono io a farlo, ma chi la compra, visto che è sicuramente un buon investimento ma a lunga scadenza. E' evidente che in questo caso non esiste certezza sul quando potrà averne possesso. Inoltre se ho capito bene, sono minimo 9 anni e poi dovrà lottare per buttarla fuori. Inquanto ad eventuali cause, sarà molto difficile, perchè non ho un soldo. Non ho neanche i soldi per un Decreto Ingiuntivo per riavere i miei affetti personali. Io credo che dovrebbe essere la Procura ad interessarsi del mio caso, visto che ho fatto un Esposto ai Carabinieri. Non ti pare? Ti ringrazio della tua cortesia.
Credo che sia una questione quasi esclusivamente civilistica, non credo che i Carabinieri e la Procura facciano mai qualcosa di veramente incisivo, mi dispiace. Comunque non si sa mai, se la tua querela capita in mano a qualcuno che se la prendere a cuore, anche se è difficile. In bocca al lupo.
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tiziano solignani, da ? Mac
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Caro Tiziano, è vero quello che dici. Ti tolgo ogni dubbio sul perchè ho adottato la Figlia di mia Moglie. Anzi il motivo per cui ho sposato mia Moglie è proprio per adottare la Figlia. Negli anni precedenti al matrimonio queste persone hanno subito innumerevoli umiliazioni da parte delle Autorità e nel 2006 sarebbe scaduto il Permesso di Soggiorno senza possibilità di rinnovo. Per evitare i problemi inevitabili e per dare un sicuro futuro alla ragazza, decisi di fare quel passo anche contro tutto e tutti. Il mio è stato un gesto d'amore mentre adesso mi trovo tradito e derubato. La cosa clamorosa è che a mia Moglie gli è permesso di rovinarmi l'esistenza, devi sapere che mi ha già precettato due volte per i mancati alimeni. Questa storia finirà molto male, avendo io l'unica colpa di aver amato le persone sbagliate. In quanto alla casa: si trova sicuramente chi vuole speculare. La domanda a cui vorrei una concreta risposta é: Posso venderla con il vincolo della Sentenza o no. Mio malgrado, se posso venderla lo farò volentieri; ci perderò oltre 200.000,00 € ma ci guadagnerei in salute e forse camperei ancora qualche anno. In ogni caso, queklla casa ormai l'ho persa per sempre se consideri che ho 60 anni e la salute precaria.
Incuriosito, sono andato a vedere se e come l'atto di adozione è annullabile. Il tuo sarebbe un caso di simulazione, una adozione fatta non per averne gli effetti ma per consentire l'ottenimento di un titolo a permanere sul territorio italiano (sempre che la tesi sia sostenibile: se in forza della legittima permanenza della madre la figlia avesse potuto comunque, come non inverosimile, ottenere un titolo di soggiorno, la tesi si sbriciolerebbe). Sul punto, la giurisprudenza è divisa, alcuni giudici hanno sostenuto che è inammissibile la domanda di annullamento – diciamo così – della adozione per presunta simulazione, mentre altri l'hanno ammessa in linea di principio (anche se poi non l'hanno concessa visto che non era stata raggiunta la prova).
Questo sarebbe un percorso che potresti vagliare, ma la vedo molto grigia. Anche perchè tu la simulazione che hai fatto la chiami simpaticamente «atto d'amore», ma in realtà si è trattato di un escamotage per violare le leggi vigenti in materia di immigrazione, per persone che non provenivano da un paese con una situazione tale da consentirgli nemmeno di invocare un diritto di asilo per persecuzioni politiche e simili (cosa che, tra l'altro, potrebbe forse in qualche modo configurare una causa di nullità del matrimonio).
A proposito di causa di nullità, potresti analogamente valutare se sostenere la nullità del matrimonio, se fatto solo per gli scopi che dici, anche se poi un po' ti contraddici quando dici che amavi tua moglie…
Insomma, ci sarebbero da spendere diverse migliaia di euro in legali e cause senza la sicurezza di poter avere qualche risultato.
La casa la puoi vendere, certamente. Se la vendi ad un prezzo troppo basso però potrebbe diventare rilevante un altro profilo, cioè tua moglie e tua figlia potrebbero sostenere che hai venduto per privarle di una garanzia del loro credito al mantenimento e chiedere la revocazione dell'atto, anche se la revocazione è un'azione abbastanza impervia per chi la promuove.
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tiziano solignani, da ? Mac
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Buonasera a tutti. Il mio è un caso disumano e non credo che qualcuno mi possa aiutare. Comunque è bene far sapere cosa succede in Italia. In breve: Nel 2006 ho sposato una Moldava molto più giovane di me e ho anche avviato l'adozione di sua Figlia ora 19 enne. Nel Gennaio 2009 La Figlia prende il mio nome e a Maggio mia Moglie diventa Italiana. Nel Luglio 2009 mia Moglie comincia a rendermi la vita impossibile e mi manda all'Ospedale. Nel Gennaio 2010 mi denuncia per violazione art. 570 c.p. per poi ritrattare perchè falsa, dopo che io sono stato ancora all'Ospedale per un grave calo Ponderale. Nel Maggio 2010 chiede la separazione Giudiziale nonostante io l'amassi ancora. Nel Novembre 2010 ottiene l'assegnazione della casa di mia Proprietà e un congruo assegno di mantenimento per lei e la Figlia. Ora a 60 anni mi trovo fuori di casa con Mutuo, Debiti, Finanziamento, Affitto oltre al Mantenimento per un totale di 3.700,00 € senza considerare il necessario per vivere. Il mio stipendio finchè dura è di 3.300,00 € mi è preclusa la vendita della casa. Inoltre oltre alla casa e ai mobili si è tenuta anche i miei affetti personali e per riaverli, dovrei sborsare altri soldi per un Decreto Ingiuntivo.Inoltre mia Moglie lavora in nero e prende circa 1.200,00 € al mese dichiarando però di lavorare salturiamente. Tutto questo non ha minimamente interessato al Giudice. Il punto fondamentale è che ho Adottato un'estranea che ora ha 19 anni. Sono stato condannato a Morte senza potermi difendere. Che ne dite?
Nel minore dei mali; potrei vendere la casa occupata a metà prezzo se qualcuno la vuole?
In questo quadro oggettivamente significativo e di grande difficoltà, mi lascia un po' perplesso l'avvenuta adozione della figlia di tua moglie, che ora definisci un'estranea. Non ti avevano spiegato che l'adozione è un atto gravissimo e definitivo, che comporta che l'adottato diventa a tutti gli effetti tuo figlio, senza nessuna possibilità di tornare indietro, nemmeno se tornasse fuori il padre naturale? Non è che per sposare a suo tempo tua moglie tu fossi anche obbligato ad adottarne la figlia, l'adozione è e deve rimanere un atto di grandissima generosità del tutto libero e incondizionato. Con la figlia di tua moglie, inoltre, avresti potuto mantenere rapporti cordiali e anche importanti senza nessun bisogno di adottarla. Adottandola, anche se ora la definisci una «estranea», l'hai fatta diventare, a tutti gli effetti (sia giuridici che direi anche etico-sociali), tua figlia. Non so nemmeno, e dubito fortemente, che l'atto di adozione sia impugnabile per incapacità o simili al momento del compimento dello stesso. Tutto questo per dire che, almeno per ciò che concerne il mantenimento di tua figlia, la legge non ha nessuna colpa, ma la situazione è frutto di una tua scelta precisa. Non è «quel che succede in Italia», ma quel che succede quando si fanno certe scelte.
Sul resto, invece, mi sembra che tu abbia più ragione a lamentarti, anche se naturalmente, come sempre, bisognerebbe esaminare il caso concreto. Per la vendita della casa, come dico sempre, è ben difficile trovare una persona disposta ad acquistare una casa vincolata da un provvedimento di assegnazione adottato in seno ad una separazione.
In bocca al lupo.
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tiziano solignani, da ? Mac
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Due conviventi decidono.di separarsi con un figlio di 5 anni la compagna propietario della casa in qui viviamo decide di vendere la casa però il compagno Ha Paura che la compagnia abbia un altra storia con un altro uomo e gli metta in mente di vendere la casa io ex compagno posso fare in modo di non fargli vendere la casa oppure posso fargli fare in modo di intestarla al figlio mi dica lei avvocato grazie
Non ho capito niente, ti suggerirei di andare a parlare con un avvocato di persona, mi dispiace.-
salve gentile tiziano, sono separato e la mia ex moglie se ne è andata dalla casa familiare con le nostre 2 figlie nel 2006 assegnate a lei e vive tuttt'oggi in un altro appartamento .
la casa familiare dove io abito è intestata a me e già io mi sono rifatto una vita con la mia nuova compagna e conviviamo insieme , tempo fà ( gennaio 2011)la mia ex mi ha chiesto che sarebbe voluta tornare nella casa familiare per motivi economici premetto che ha già cambiato 2 case e scuola alle bimbe e che io inizialmente ( 2007) le avevo chiesto di tornare , ma lei rifiuto' ( tramite avvocati ). le vorrei chiedere puo' tornare cosi da un momento all' altro dopo 5 anni ? grazie per la sua risposta..
… risposta che non si può dare senza vedere il provvedimento che regola la vostra separazione che cosa dice in merito alla casa familiare ed eventuali altre modifiche che sono magari intervenute in seguito, purtroppo
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I problemi sull'assegnazione della casa coniugale in tempi come i nostri, purtroppo assumono connotati pesanti. Ben è giustificato l'interesse preminente dei minori, ma sarebbe opportuno andare più in fondo alle volte e verificare la reale situazione patrimoniale di entrambi i coniugi. Questo perchè alle volte, si viene a creare una situazione in cui una parte ha tutto (casa, soldi, figli…) mentre l'altra a stento riesce a sopravvivere, liddove la controparte potrebbe affrontare tutto addirittura con le proprie sostanze. Con una simile legge, oggi mi sento di consigliare, anzi direi proprio imporre ai giovani o meno giovani, di non acquistare mai una casa se vogliono formare una famiglia, (è da pazzi incoscenti!!!), giunti alle nozze d'argento forse….,,,, Pensate, nel mio caso, non sono nemmeno sposato, ho due figli di 8 e 6 anni e il giudice ha disposto l'assegnazione della mia casa alla madre, oltre 500 euro mensili. Sono un impiegato statale e la mia ex guadagna più di me. Il risultato è che io devo sacrificarmi per non so quanti anni ancora, mentre lei fa la bella vita. Addirittura in sede di giudizio, ho portato anche degli estratti conto dove la signora conserva più di 150.000 euro e forse non sono i soli, e che potrebbe almeno come da me proposto darli al padre per l'acquisto di una nuova abitazione da intestare ai figli e dove fare stare il padre in usufrutto sino a sistemazione migliore. La madre, forte della legge ( a mio avviso antica), non è disposta a dare niente a nessuno perchè sa che da quella casa non uscirà forse mai. I presupposti sui quali si basa l'art, 155 sono giusti ma non equi, vorrei proprio sapere nel caso in cui la madre con i figli decidesse di cambiare casa cosa accadrebbe. Secondo quanto stabilito dall'art, 155 a questo punto le dovrebbe essere impedito, perchè turberebbe le abitudini dei minori che sono nati e cresciuti nella casa. Ma se la casa fosse in affitto, difronte una richiesta di restituzione di casa da parte del proprietario, a questo punto si dovrebbe poter opporre l'art 155 per non turbare i figi? Credo proprio che questo sistema sia veramente folle, genera ineguaglianze, ingiustizie e sicuramente non produce benessere ai minori.
Ripeto e vorrei ribadire: non acqiustate niente.!!!!
Sono abbastanza d'accordo, anche se naturalmente fino a eventuali riforme la legge è questa e, volenti o nolenti, bisogna rispettarla.
Comunque è vero che si esagera e si esaspera effettivamente il concetto di necessità per i figli di rimanere sempre nello stesso ambiente dove sono nati e cresciuti. Ci sono tante famiglie, anche non in crisi, che effettuano traslochi, anche più volte, durante la normale conduzione della vita e, come dici tu, anche quelli che conducono la casa in locazione, prima o poi, nonostante l'esistenza di un provvedimento di assegnazione, devono cambiare alloggio. Poi ci sono casi in cui ad esempio la madre collocataria conserva una residenza principesca, mentre invece potrebbe accontentarsi di una abitazione più modesta senza nessun pregiudizio per i minori e lasciando vivere anche il padre.
Bisognerebbe trovare un punto di compromesso in modo da tutelare senz'altro in primo luogo i minori, ma anche tutti gli altri protagonisti della separazione, quantomeno ad esempio la padre non collocatario dovrebbe essere riconosciuto il diritto di presentare un progetto alternativo per la sistemazione della famiglia dopo la crisi, poniamo ad esempio vendendo la vecchia casa familiare, che magari vale 300.000 euro, per poterne acquistare due, una da 200.000 per la madre e i figli e una da 100.000 per il padre stesso, con l'approvazione del giudice. Oculando e gestendo la situazione, ci sarebbe la maniera in molti casi di rispettare tutti i membri del nucleo e penso che in futuro, anche se non so quando, qualche disposizione in questo senso verrà dettata.
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all'epoca della separazione, nel 2004, io e la mia famiglia vivevamo in un appartamento in affitto dove ho continuato a vivere insieme alle mie figlie in quanto genitore affidatario. Nel 2008, però, ho acquistato questo stesso appartamento il quale è quindi diventato di mio esclusiva proprietà. La mia domanda è: l'appartamento continua ad essere considerato ancora come casa coniugale anche se adesso è mio, oppure il mio ex marito può impormi di rimanere in questo appartamento in quanto ex casa coniugale assegnatami dal giudice in sede di separazione????
Grazie
Ho letto più volte il tuo commento ma, mi dispiace, purtroppo non ho capito qual'è il tuo problema.
Sarà un limite mio…
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Buonasera,
Sono assegnataria della casa coniugale di mia proprietà al 50%, dove vivo con i miei due figli di 13 e 9 anni. Al momento della separazione non percepivo stipendio ma non ho chiesto alimenti per me. Il mio ex marito versa 1000 euro mensili per i figli, in più dovrebbe rimborsarmi la metà delle spese extra. Dico dovrebbe perché al momento della separazione nel 2007, non avendo nessuna entrata, ho cercato un'inquilina per affittare una piccola parte indipendente della casa coniugale con regolare contratto di affitto, sottoscritto anche dal mio ex marito nel gennaio 2008. Il canone era di euro 330 mensili. Questo fino al gennaio 2010. Inoltre io ho trovato lavoro nel novembre del 2008. Percepivo 500 euro al mese. Ora sono arrivata a 700.
Il mio ex marito non versa più la sua quota di spese extra perché solo ora gli é venuto in mente di pretendere la metà del canone incassato nel 2008 e 2009. Sostiene che le mie entrate sono sufficienti per far fronte molto bene a tutte le spese. Preciso che anche la manutenzione della casa coniugale pesa tutta sulle mie spalle (spese ordinarie e straordinarie), perché lui si rifiuta di contribuire. Inoltre per me ed i miei figli il tenore di vita attuale é molto diverso da prima della separazione. Al contrario il mio ex marito ha delle entrate consistenti, essendo artigiano con ditta individuale. In pratica non sempre alle sue prestazioni seguono regolari fatture. Ho seguito per tutti gli anni di matrimonio la sua situazione contabilie/amministrativa (senza percepire nessun compenso). Inoltre, si é trasferito in una casa di proprietà dei suoi genitori dove non paga nessun affitto.
E' vero che avendogli fatto firmare il contratto di affitto ho rinunciato al godimento di una parte di casa coniugale e perciò lui ha diritto a proseguire nel suo comportamento da "signore"…? C'é una sentenza della Cassazione che mi dia la possibilità di combattere l'ennesima prepotenza da parte del mio ex marito?
Grazie per l'aiuto.
Mi fa sempre molto ridere quando le persone cercano una «sentenza della Cassazione» come se fosse una panacea in grado di risolvere se non tutti molti problemi. In realtà, tutto al contrario, l'esistenza di una sentenza della Cassazione indica che il problema giuridico è controverso e oggigiorno, anche quando interviene una pronuncia a Sezioni Unite, questa Autorità non è più un grado di dare un orientamento anche solo tendenzialmente stabile come avveniva in passato. Forse sono i nostri scadentissimi media che hanno inculcato giorno dopo giorno nelle persone la convinzione che la loro vita privata, specialmente quella familiare, possa essere gestita a colpi di sentenze di Cassazione, in ogni caso purtroppo o per fortuna non funziona così.
Venendo al tuo quesito, la prima cosa da dire è che dipende sempre, e comunque, dall'ammontare delle spese straordinarie, anche in relazione all'importo che il padre pretenderebbe, non si sa se a torto o a ragione, di compensare con la sua eventuale quota di canone di locazione, perchè, almeno a mio giudizio, se non si verifica una corrosione eccessiva del mantenimento mensile, cioè se le spese non sono così alte, probabilmente non vale la pena sollevare la questione e puoi magari dirti fortunata che almeno percepisci con sicurezza questi 1000 euro al mese, quando ci sono molti altri genitori affidatari o collocatari di figli che non percepiscono nemmeno il mantenimento ordinario.
Per quanto riguarda la questione giuridica di fondo, cioè se era legittimo da parte tua provvedere a locare un insieme di vani della ex casa familiare, e quale debba essere la disciplina di questa situazione, è impossibile in questa sede dare una risposta compiuta, bisognerebbe conoscere lo stato dei luoghi, ad esempio dici che si tratta di una parte indipendente, ma va capito quanto indipendente e in che modo, se si trattasse, putacaso, di una indipendenza completa, mi pare strano che il tuo ex marito non abbia chiesto lo scorporo della stessa dal provvedimento di assegnazione, cosa che peraltro, sempre che vi sia questo grado di autonomia, potrebbe chiedere anche ora, dal momento che con la realizzazione di una locazione avete implicitamente concordato sul fatto che la disponibilità di questi vani non sia necessaria per la cura dei figli e l'organizzazione domestica, essendo sufficiente il resto della casa. Forse può essere stato anche un errore far sottoscrivere anche a lui il contratto di locazione, o farglielo sottoscrivere come locatore anzichè per presa visione o adesione o rinuncia a eventuali contestazioni, perchè questo potrebbe essere interpretato anche come una tua rinuncia a suo favore per quanto riguarda questa porzione (anche se è vero che la materia è comunque indisponibile e quindi la rinuncia da parte tua potrebbe essere considerata non valida). Se avessi dovuto, in ipotesi, gestire io la situazione ti avrei fatto fare la locazione direttamente, senza partecipazione del padre, sempre che si potesse dimostrare che la stessa era conforme agli interessi della famiglia, magari con autorizzazione del Magistrato sul punto. Ad ogni modo, la situazione è tutt'altro che chiara, non hai «sicurezze» a disposizione.
Certo che, se non paga le spese straordinarie, puoi valutare di procedere al recupero tramite ricorso per ingiunzione e successiva esecuzione e sarà poi lui, in quella sede, a dover eventualmente dimostrare di aver «pagato» il rimborso tramite canone e convincere il giudice che questo è un sistema corretto. Ma io ci penserei molto attentamente prima di procedere, bisogna valutare bene l'intera situazione nel suo complesso e la convenienza di uscire da una soluzione tutto sommato consensualizzata per entrare in una fase di contenzioso.
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tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it
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Buonasera, volevo sapere se posso vendere la nuda proprietà della mia casa che è stata assegnata al coniuge che ha l'affido di mio figlio che ha più di 18 anni considerato che siamo separati quasi 5 anni, o devo aspettare che passino 9 di anni per poterla vendere normalmente, ringrazio e saluto
Il diritto che ha il coniuge assegnatario della casa familiare è di natura controversa, secondo alcuni è di natura reale, e sotto questo profilo è corretto parlare di nuda proprietà, secondo altri invece è solo personale (in questo senso sembra andare il codice civile dopo l'ultima riforma) e se si segue questa ricostruzione ovviamente non si può parlare di nuda proprietà. Ad ogni modo, è assolutamente improbabile che si trovi sul mercato un acquirente disponibile ad intestarsi un immobile di cui non sa quando potrà godere effettivamente, dal momento che il provvedimento di assegnazione indipendentemente dalla sua natura gli è comunque opponibile, anche dopo i nove anni se l'assegnataria trascrive il titolo e, secondo alcuni interpreti, anche in assenza di trascrizione.
Per maggiori dettagli, rimando come al solito al mio libro dove la questione è approfondita /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/
–?cordialmente,
tiziano solignani, da Mac
?/tiziano-solignani/
~ book http://bit.ly/gwjT6c, ebook: http://bit.ly/ie8rvv
mi trovo in una situazione di disperazione totale,,sposata per 11 anni natti 2 bambini,,mio marito circa 1 anno fa per problemi di gioco poker mi abandono me e nostri 2 bambini,,senza versame alimenti e senza domicilio senza sapere nulla di lui,,con la 1 udienza il jiudice ha stabilito un mantenimento di 500 e lui contunua a non darmi nulla,,lasciandomi con debiti sia di condominio circa 3 milla,,gas,acqua,,volevo sapere se posso fare ricorso sulla vendita della casa cosi con la sua parte mi posso togliere tutti i suoi debiti e poder mantenere i miei 2 figli,,se nell caso di vendita propietari emtrambi dell 50 percento posso chiedere una persentuale sua per tutelare miei figli????????vi ringrazio tanto per la vostra attenzione
Mi dispiace, ma non ho capito bene che cosa vuoi fare.
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cordialmente,
tiziano solignani, da iMac /tiziano-solignani/
~ il mio libro: /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/
sn separata da oltre 1 anno con affido condiviso dei miei 3 figli tutti minori (6,8 e 15 anni). La sentenza di separazione stabilisce obbligo di dimora dei ragazzi con me e l'assegnazione della casa coniugale di proprietà di mio marito. A seguito della richiesta di pignoramento dello stipendio di mio marito perché dalla data dei provvedimenti urgenti non ha mai versato l'assegno di mantenimento dei ragazzi, lui mi ha riferito della sua situazione economica precaria che lo vede costretto a vendere la casa di sua proprietà e che a sua volta richiederà a me l'assegno di mantenimento in quanto parte debole economicamente.
La legge in materia rende possibili queste richieste? Grazie
Il provvedimento di assegnazione della casa familiare è opponibile a terzi, anche senza trascrizione almeno per nove anni secondo i giudici, ti conviene comunque farlo subito trascrivere. Una volta che questo provvedimento sarà incontestabilmente opponibile, tuo marito assai difficilmente riuscirà a vendere la casa che vi è stata assegnata e quand'anche lo facesse il nuovo acquirente non potrebbe comunque mandarvi via. Per il resto, non credo proprio che possa chiederti un assegno di mantenimento, anche se per una risposta precisa occorrerebbe vedere il caso concreto in tutti i suoi aspetti.
sono separato da oltre due anni e la sentenza di separazione consensuale prevede l'affido condiviso con l'essegnazione della casa coniugale alla madre. La casa coniugale è in comproprietà ed io verso la rata del muto di €.630 mensili oltre a €. 350 di mantenimento per i 2 figli di 20 e 16 anni. Il mio stipendio è di €. 1550,00, dal quale bisogna detrarre n. 2 cessioni sullo stipendio per un totale di €. 450 mensili effettuate quando ancora convivevo con mia moglie. E' facile notare che mi restano a disposizione €. 150 mensili per sopravvivere. Chiedo se è possibile riformare la sentenza di separazione prevedendo che l'abitazione possa essere venduta. Grazie
Non credo. Le cessioni dello stipendio sono frutto di un atto volontario e comunque un aspetto di natura patrimoniale. I figli sono ancora troppo piccoli per essere considerati autosufficienti e quindi hanno «diritto » alla casa familiare. Per questi motivi non credo proprio che tu possa ottenere una riduzione di qualcosa dal giudice, l'unica cosa che puoi fare è provare a negoziare con la tua ex moglie, anche se i margini anche qui sono ridotti.
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cordialmente,
tiziano solignani, da iMac /tiziano-solignani/
~ il mio libro: /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/
e se la casa di proprietà affidata dal giudice al genitore convivente con figli maggiorenni e nipote minorenne a carico viene messa all'asta per debiti contratti dal genitore non affidatario, cosa succede?
chi acquista all'asta il bene bene può disporre o no?
per quanti anni considerando che l'affidamento dell'abitazione è stato fattto nel 2003 e l'asta è prevista per il 2010?
grazie
Chi acquista può disporre del bene se la trascrizione del pignoramento è anteriore al provvedimento di assegnazione. Un paragrafo del mio libro di prossima uscita (/libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/) è appositamente dedicata a questo problema, per cui mi permetto di rimandarvi per ulteriori approfondimenti.
Il giudice, in sede di omologazione dell'accordo dei coniugi, dispone anche in merito all'assegnazione della casa, intesa come componenente dell'obbligo di mantenimento del coniuge più debole.
In ogni caso, le disposizioni del giudice si considerano rese "rebus sic stantibus", ossia pronunciate sulla base dello stato dei fatti, quindi modificabili in qualunque momento in cui intervengano "giustificati motivi".
Pertanto, se sua moglie ora fosse in grado di provare che le circostanze attuali non le consentono più di mantenere le condizioni pattuite nell'accordo omologato, allora potrà sottoporre la questione al giudice, il quale valuterà e deciderà conseguentemente, potendo, comunque, chiederle di contribuire al pagamento dell'affitto per la serenità della moglie e (soprattutto) dei figli.
Separato da 4 anni, due figli non affidatario. Separazione consensuale, lei rinuncia alla casa 'coniugale' (uno dei motivi della separazione) e se ne torna dalla mamma. Dopo 4 anni comincia a star stretta. Qualcuno le dice che può chiedermi di pagare l'affitto di una casa che vorrebbe per se. E se non posso io farla pagare ai miei genitori. Lei non lavora, non ha mai lavorato in parte anche per motivi di salute. Ad oggi sta bene. Io verso metà del mio stipendio in totale.
Grazie in anticipo…ce ne vorrebbero di avvocati dal volto umano (pare che questa ultima idea glil'abbia proposta una sua conoscente avvocato, in fase di separazione…
Saluti
Ai sensi della legge 74/87, il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, anche se non trascritto, al soggetto che abbia acquistato detta abitazione in data successiva. Nel caso in cui il provvedimento del giudice sia stato trascritto, invece, questo è opponibile anche dopo i nove anni. L'esigenza di assicurare l'effettività del godimento dell'assegnatario ha chiaramente indirizzato la scelta legislativa ad accordare al coniuge assegnatario un titolo opponibile al terzo successivo acquirente, così da porlo al riparo da iniziative dell'altro coniuge proprietario idonee a frustrare anche immediatamente la statuizione del giudice: questo significa che, a seconda dell'avvenuta o meno trascrizione del provvedimento giudiziale si può capire se effettivamente la moglie possa essere tutelata oltre i nove anni ovvero entro i nove anni. Anche in qusto caso, quindi, occorrerà sottoporre la questione al giudice, affinchè la valuti ed eventualmente decida di consentire la vendita dell'abitazione, magari disponendo a carico del marito, ove ve ne sia la necessità, un adeguato conguaglio a favore della moglie.
Ho notato che ci sono "saltuarialmente" delle inesattezze che gli avvocati esprimono in questo forum:
Se la casa è stata assegnata all'ex conuige l'altro può comunque chiedere la vendita giudiziale. il giudice disporrà la vendita all'asta e il nuovo acquirente sarà proprietario di una casa come se fosse occupata per nove anni. Quando ci sarà l'asta dovrà essere indicato il vincolo. Quindi la casa sarà certamente deprezzata.
In caso di separazione con affido condiviso e coniuge assegnatario dell'abitazione (ed anche dei figli per la maggior parte del tempo) già titolare di usufrutto sull'abitazione, l'altro coniuge non assegnatario ma titolare della nuda proprietà può vendere a terzi ques'ultimo diritto (la nuda proprietà)? Vale comunque il divieto di non vendere la nuda proprietà per i 9 anni (ed alla scadenza di questi la sottoposizione della questione nuovamente al Tribunale) o ci sono regole diverse?
Il provvedimento di assegnazione, come chiarisce la Corte nella sentenza a cui si fa riferimento sopra, ha il valore di un atto che può essere trascritto presso la conservatoria dei registri immobiliari. La funzione del provvedimento di assegnazione della casa, infatti, è anche quella di evitare ai figli minorenni, o anche maggiorenni tuttora economicamente dipendenti non per propria colpa, l'ulteriore trauma di un allontanamento dall'abituale ambiente di vita e di aggregazione di sentimenti. Alla luce di questo, quindi, direi che, trascorsi 9 anni, occorrerà comunque sottoporre la questione al tribunale che ha deciso in merito, in quanto occorrerà accertare che non sussistano ancora le esigenze che hanno giustificato l'adozione di quel provvedimento.
trascorsi nove anni dalla separazione la casa di proprietà del coniuge non assegnatario può essere venduta senza nessuna comunicazione ? grazie cordiali saluti
Io sono riuscito a convincere l'ex a vendere la casa coniugale, ero pronto a iniziare col mio Avv. la vendita giudiziale, ho dovuto accontentarmi del 40% e a lei il 60% ma non pago più il mutuo è ho potuto riorganizzarmi..meditate, i figli hanno il diritto di essere tutelati ma non possono essere uno scudo.
ho un problema simile al tuo potresti contattarmi?
giovanni.310177@yahoo.it
potresti girarlo anche a me? cordoniluca@libero.it
Dal momento che l'assegnazione della casa coniugale rientra tra i provvedimenti assunti dal Giudice, in particolare tra quei provvedimenti adottati a tutela dei figli, le modifiche ad un provvedimento di questo tipo possono essere effettuate secondo quanto disposto dall'art. 155, VIII, C.C., quindi mediante richiesta al Giudice, al fine di ottenere una revisione dei provvedimenti adottati.
Se in caso contrario la moglie affidataria delle prole, volesse vendere l'immobile per comprarsene (o affitto) un'altra e il marito non accettà la vendita, cosa succede?