Categorie
cultura diritto

l’avvocato della coop

Una volta, per schernire una persona, si diceva “va là, che sei l’avvocato della mutua” adesso dovremo forse passare alla diversa figura dell’ “avvocato della coop”? Leggete questo interessante articolo, ripreso anche dalla rassegna stampa quotidiana dell’OUA.

Il legale si afferma al Super. L’iniziativa prende piede in tutte le Coop lombarde. Ma al Cnf non piace. Mezz’ora di consulenza al costo di cinque euro. Joe Miller, l’avvocato del film Philadelphia, interpretato da Denzel Washington, distribuiva i suoi biglietti da visita anche al supermercato. E rappresentava il legale emergente, quello che si costruiva visibilità partendo dal basso. Questo 15 anni fa negli Stati Uniti. Oggi l’avvocato al supermercato lo si trova anche in Italia. Almeno per adesso in Lombardia. E non gira tra la merce ad adocchiare gli acquirenti più bisognosi di aiuto. Ha un suo ufficio e non è l’uomo in cerca della sua opportunità, dato che ha almeno dieci anni di esperienza alle spalle e le idee molto chiare: stare dalla parte del più debole, della signora anziana truffata che non ha soldi per fare causa. Stiamo parlando dell’iniziativa della Legacoop Lombardia, un servizio di orientamento legale riservato ai soci, che nella regione sono circa 750 mila sui sei milioni totali, che al costo di cinque euro possono usufruire di un appuntamento con un avvocato della durata di mezz’ora, non ripetibile, e farsi consigliare su come sbrogliare le proprie magagne col condominio, con il consorte e così via. Il tutto ristretto all’ambito civilistico. Il servizio è riservato ai soci Coop, e cioè a chi paga una tessera annuale di 25 euro per ricevere anche assistenza, e questo restringe l’iniziativa nell’ambito mutualistico, contribuendo a togliere più di qualche dubbio di carattere deontologico agli ordini territoriali chiamati a vigilare sui comportamenti della categoria. Già, la deontologia. Perché se da un lato questo tipo di assistenza non è figlia del famoso decreto Bersani del luglio 2006, visto che era già a pieni giri nel 2005, dall’altro le liberalizzazioni hanno di fatto limitato il raggio d’azione dei consigli territoriali. «Oggi, alla luce del decreto Bersani, non possiamo fare molto per frenare questo tipo di iniziative», ha spiegato il presidente dell’Ordine di Milano, Paolo Giuggioli «dobbiamo vigilare solo sul fatto che i servizi vengano offerti in modo serio, cioè in uno spazio esterno al centro commerciale, e da persone competenti». E se l’Ordine di Milano può fare poco, il Consiglio nazionale forense, guidato da Guido Alpa, ha le mani legate. «Ci sono entità che utilizzano la voglia di diritto e di giustizia dei cittadini come fosse un prendi tre e paghi due», ha commentato Giuseppe Bassu, consigliere del Cnf, «d’altra parte il rispetto delle norme deontologiche spetta alla coscienza del singolo e all’ordine territoriale. Noi non abbiamo possibilità di incidere in questo senso». || Lo sviluppo del servizio. Fatto sta che il servizio è già attivo in tutti e dieci gli ipermercati Coop della Lombardia e in otto Superstore. Con una crescita annuale omogenea, che va di pari passo con l’allargamento strutturale dei centri vendita, perché l’unico vincolo da rispettare è legato alla riservatezza dello spazio dedicato, che deve ospitare anche le attività di segreteria connesse. In ogni caso, il progetto è partito nel 2004 con uno sportello sperimentale, poi nel 2005 ne sono stati attivati altri quattro, nel 2006 un’altra dozzina, l’anno scorso altri due e la novità di quest’anno è rappresentata dall’apertura di Lodi. Da aprile, poi, anche Varese avrà un suo sportello e in altri cinque punti vendita si sta studiando l’iniziativa. || Come funziona. Innanzitutto, i soci hanno a disposizione un numero verde che li informa su dove è attivo il servizio e sulle materie trattate dagli avvocati, che al momento sono 18. Le materie restano ristrette in ambito civilistico, con il 30% delle richieste che riguarda il diritto di famiglia, un altro 30% le questioni condominiali e il restante 10% i contratti e le sanzioni amministrative. È escluso il diritto del lavoro perché il servizio è già svolto dai sindacati. «Il trend che riscontriamo è di circa 2 mila appuntamenti l’anno», ha detto il responsabile dell’iniziativa, Walter Molinaro, «non abbiamo riscontrato nessuna influenza del decreto Bersani. D’altra parte l’ordine di Cremona, l’unico ad aver sollevato dubbi, ha poi approvato l’iniziativa, sulla base delle informazioni che gli abbiamo fornito, prima del Bersani». Gabriele Ventura, da Italia Oggi del 4.2.2008.

Gli aspetti deontologici di queste iniziative mi interessano, devo confessare, relativamente. Oramai con la “rivoluzione Bersani” il mercato si è aperto, nel bene e nel male, e credo che relativamente a forme di esercizio della professione di questo genere oramai ci sia ben poco da dire, sotto il versante della correttezza professionale. Penso che siano lecite, a condizione che siano fatte con determinate modalità di tutela del consumatore.

Quello che, invece, mi lascia più perplesso è capire che grado di qualità possa avere una prestazione intellettuale che viene pagata meno di quella manuale di un operaio metalmeccanico, con tutto il sincero rispetto per il lavoro di quest’ultimo e la sua importanza. Soprattutto, mi chiedo che tipo di avvocato accetterà di andare ad aprire un banchetto all’interno della coop per guadagnare 10€ all’ora e quindi andarsene a casa con la testa fusa dopo 8 ore con 80€, sempre che non ne spenda un po’, visto che c’è, dentro alla coop per la cena. Me lo chiedo tanto intensamente che, se gli avvocati della coop saranno in grado di erogare prestazioni valide, potrei dare una buona parte del mio lavoro in outsourcing, pagarlo a questa tariffa o anche ad una tariffa maggiorata ed avere sempre un buon ritorno economico, con una maggiore velocità di consegna di atti e pareri ai miei clienti. All’interno, poi, di quella categoria, che non so identificare, di avvocati che saranno disposti ad andare a tenere questi banchetti, la selezione da parte del mondo delle cooperative, tradizionalmente legate al mondo dei partiti di sinistra, avverrà sulla base di criteri di merito o di appartenenza politica, come avviene spesso nel nostro Paese?

Poter scendere al supermercato sotto casa e tornarsene a casa con un etto di prosciutto in più e una preoccupazione in meno per l’eredità, il lavoro, i confini e così via può essere un bel sogno, ma può anche tanto presto trasformarsi in un incubo.

Che ne pensate?

Ti è piaciuto il post? Usa qualche secondo per supportare Tiziano Solignani su Patreon!
Become a patron at Patreon!

Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

7 risposte su “l’avvocato della coop”

Mi si consenta di sollevare un dubbio sul presunto dipendente COOP informato di tutto…..
Su internet io posso essere anche il presidente della repubblica.
Il professionista vale per quanto è in grado di fare :
lo studio elegante in palissandro nel palazzo centralissimo servono ad attrarre un certo tipo di clientela.
Un altra clientela si accontenta del risultato anche se deve ascoltarlo da impiedi.
I costi,sono ovviamente diversi.
Il costo di 5 euro è chiaramente un incentivo a non “bidonare” l’appuntamento.

Cosa ne viene in tasca all’avvocato?
Magari quei 5 euro,magari una integrazione di COOP,magari nulla,noi non lo sappiamo.
Sicuramente non tariffe da studio di palissandro.
Perchè lo fa?
Magari è giovane e vuole farsi pubblictà,tanto lo sfrutterebbero ugualmente negli studi e magari è anche disoccupato.
Magari è uno straricco che decide di dedicare un giorno delle settimana ad altri (esiste anche se raro).

Le sue parole hanno un valore?
Ripeto dipende dalla capacità e dalla motivazione e da come vive questo giorno che mette a disposizione di altri.
Esistono anche grandi nomi che non guarderebbero nemmeno piccoli casi.
Piccolo caso,piccolo avvocato…..la domanda e l’offerta si incontrano…perchè no…?

E anche il grande nome va a fare la spesa al supermarket….non sempre si fa consegnare a domicilio dal negozio di lusso….come mai?

Sono un avvocato che lavora a Bergamo.
Faccoio già il consulente di alcune associazoni e mi piacerebbe approfondire l'argomento, non solo per Bergamo, per motivi familiari infatti vado a Firenze ogni mese.
Avv GAETANO D'ANDREA

Sì hai ragione caro Francesco anche a me a volte capita, in casi eccezionali, di regalare un consiglio o una consulenza, credo che sia una facoltà di tutti, ed in effetti piuttosto che andare a lavorare per 5€ all'ora preferirei farlo gratuitamente, a dichiarato scopo di volontariato.

Deontologia a parte,questioni partitiche a parte e premesso che – come noto a chi mi conosce – sono un mercantilista convinto e felice, devo dire che l'iniziativa, che ignoravo, lascia perplesso anche me.Mi è stato insegnato che, al di là di tutto,non bisogna svendere la nostra professione.Se c'è una persona bisognevole,le si dà una mano con il minor incomodo economico possibile,ma questo deve rientrare nella eccezionalità della professione.Studiamo,apriamo studi,paghiamo dipendenti (chi ce li ha,beato lui) e rischiamo la nostra faccia per questa professione.Non è questione di metalmeccanici,nemmeno le donne delle pulizie prendono 5 euro all'ora.E,purtroppo,ancora una volta,si gioca sulla pelle di consumatori poco accorti (che non capiscono che se costa troppo poco è verniciato col piombo!)e di giovani professionisti alla fame.

Beh che le coop oramai siano come delle spa non è una novità. Purtroppo iniziative come questa degli avvocati e le altre che dici tu hanno sempre molto appeal su una buona fetta di utenti, per il resto le coop prosperano come prospera, oggigiorno, qualsiasi ipermercato, alla faccia della comodità di un tempo di avere il piccolo negozio sottocasa, dove la roba costava un pelo di più ma se ne comperava meno e soprattutto ci si poteva anche fidare di più, oltre che essere molto comodo e non ti costringerti a prendere la tangenziale per andare a fare la spesa… Grazie per il tuo intervento, comunque, l'ho letto con molto interesse.

Mha sono sbigottito per sta notizia -.-
Provengo da un esperienza di 3 anni come dipendente Coop e so' solo che vengono fatte le iniziative piu' disparate , corsi e attivita' extra lavorative all'interno dei supermercati spendendo soldi e risorse in attivita' che vanno a discapito di tutto il resto solo a scopo Pubblicitario ,e dalla qualita' pessima.. Ormai le Coop sono vere e proprie S.P.A. si pensa a sti fronzoli quando ci sono all'interno dei supermercati condizioni igeniche orripilanti , dipendenti malcontenti , responsabili e quadri completamente inadatti ai ruoli che ricoprono visto che per l'80% occupano tali posizioni per i soliti motivi di leccaculismo o conoscenze varie. Ci manca poco che apra pure na Tv privata. per non parlare delle Tonnellate di prodotti che vengono gettati nei cassonetti piu' vicini perchè graffiati o ammaccati. Sti avvocati in primis dovrebbero fare Causa alla coop e denunciare tali condizioni. Purtroppo ai clienti e ai soci questa visione della coop non arriva e continuano a "finanziarla" tramite la quota soci o i C/C altrimenti sarebbe gia' fuori dal mercato Econimico da un pezzo.

Rispondi a AirgnoxAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: