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si passa a google docs

Dopo un po’ di sperimentazione, come studio siamo passati all’utilizzo, ancora non esclusivo ma sempre parallelo a quello classico, a seconda dei casi, di google docs per la redazione degli atti processuali.
A livello “tradizionale” usavamo e usiamo ancora in alcuni casi una copia di open office locale, con documenti salvati su un server di rete, il tutto integrato nel nostro gestionale fatto in casa. Quando abbiamo bisogno di lavorare su un documento e siamo fuori studio, usiamo terminal server per connetterci al nostro server interno, in modo da avere un “desktop” simile a quello che avremmo se fossimo in studio ed in questo modo possiamo lavorare sugli atti anche da fuori.
I vantaggi di google docs rispetto al sistema tradizionale sono il fatto che il lavoro da fuori studio è molto più rapido: terminal server lavora discretamente, ma è sicuramente più lento dell’accesso ai server di google. In secondo luogo, si può lavorare contemporaneamente sullo stesso documento, cosa per il momento ancora impossibile con una applicazione di tipo classico come open office. Infine, il vantaggio più grande è quello di poter lavorare sull’atto insieme con il cliente.
Dando i permessi di condivisione all’indirizzo e-mail del cliente, questi può innanzitutto vedere l’atto e i vari progressi che vengono fatti, quindi intervenire per segnare commenti, che rimangono evidenziati in giallo verso l’autore,  oppure modificare direttamente il testo, tanto di ogni modifica rimane traccia nelle varie revisioni, gestite molto bene da google docs.
Questo fatto dell’intervento diretto e concreto da parte del cliente, che naturalmente non può avvenire sempre ma solo quando gli assistiti hanno una conoscenza adeguata dei problemi sul tappeto ed una altrettanto buona capacità di comunicare per iscritto, lo abbiamo sperimentato con successo in diverse occasioni ultimamente e ci ha dato molta soddisfazione. Una delle critiche tradizionali che si sente fare all’avvocato è quello di non aver scritto la tale o tal’altra cosa… In questo modo, anche il cliente viene messo in grado di intervenire direttamente nella redazione dell’atto, scrivendo o evidenziando quello che ritiene opportuno. Naturalmente, noi come professionisti ci riserviamo il diritto-dovere di intervenire su tutto quello che inserisce il cliente, valutandone adeguatamente l’opportunità per la sua linea difensiva, ma solitamente l’atto, tramite questo approccio più collaborativo, viene più ricco e completo.
Abbiamo quindi deciso di continuare su questa linea, usando google docs insieme ai nostri assistiti, per un approccio molto più collaborativo nella stesura degli atti. Naturalmente, se avete suggerimenti, siamo a disposizione.
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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

5 risposte su “si passa a google docs”

Collaboro con diverse riviste di informatica straniere, specializzate in software libero, e vorrei scrivere un articolo sul vostro modo di usare google docs e Internet in generale (ho già scritto in passato su temi simili, vedi "Italian lawyers in love with open source" su Linux.com. Vi prego di contattarmi via email se interessati.

Grazie,

Marco

In realtà ci sarebbe anche Zoho che sembra molto interessante, in combinazione con box.net offre un servizio che, anche se non l'ho ancora mai provato, sembra molto valido.

Però devo dire che nel panorama delle web app diffido da quelle realtà che si presentano volendo costruire la "suite" di applicazioni… Preferisco sempre quelle organizzazioni che fanno una cosa e la fanno bene, eccetto naturalmente google che è una organizzazione talmente grande da poter affrontare seriamente progetti anche diversi, per non dire del fatto che poi alcuni non li crea direttamenta ma si limita ad acquistarli da quelli che li hanno sviluppati originariamente, come proprio google docs che era in origine writely.

Quello che manca ora a google è una impostazione veramente aziendale per le sue webapp, c'è qualche tentativo in questo senso in google apps for domain, ma non è ancora abbastanza, ci vorrebbe una versione dedicata ai gruppi di lavoro, anche se per il momento è comunque molto utile così.

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