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Come scegliersi un avvocato.

«Quando deve scegliere un avvocato, la gente lo cerca specializzato in questo o quello, mentre dovrebbe solo accontentarsi di non trovarne uno con la testa piena di segatura» (ts)

Il problema.

Ecco un messaggio che riceviamo spesso:

Ho un problema legale e devo incaricare un avvocato, ma non so come devo fare dal momento che non mi è mai capitato di averne avuto bisogno prima, ho alcuni amici che mi consigliano, blandamente, ma ho sentito anche tante storie davvero spaventose. Come posso fare per trovare il professionista che fa al caso mio? Voi cosa consigliereste?

E’ un problema classico. Quando una persona ha un problema che richiede necessariamente l’intervento di un legale, non sa non tanto a chi affidarsi, ma che metodo seguire per trovare un avvocato. Quasi sempre si finisce per chiedere un po’ in giro nella cerchia dei parenti, amici, conoscenti e quindi ad usare il passaparola, con tutti i limiti che questo può avere. E’ comunque un problema che, nella sua interezza, non siamo assolutamente in grado di risolvere, ma possiamo comunque dare qualche indicazione che può essere utile.

Una cosa che si può dire subito è che scegliere un avvocato è un po’ come scegliere un qualsiasi altro artigiano o imprenditore, con alcune peculiarità che vedremo meglio subito dopo. Quando portiamo la macchina dal carrozziere o dal meccanico, quando chiamiamo l’idraulico o il tizio dell’aria condizionata vogliamo tutti essenzialmente due cose: che il lavoro sia fatto bene e che il costo sia giusto e non esorbitante e magari anche chiaro, cioè comunicato in anticipo.

La prima cosa, la cosa fondamentale nel rapporto avvocato cliente è comunque la fiducia. Occorre che la persona che si rivolge ad un professionista abbia fiducia, cioè senta di aver riposto la sua questione e i suoi interessi nelle mani della persona che meglio di altre può curarla, che questa persona è di sufficiente onestà, correttezza e diligenza per portarla avanti con serietà e impegno.

Su tale importante premessa, si può fare una serie di osservazioni.

Alcuni suggerimenti.

La «specializzazione» e i suoi limiti.

Alcune persone cercano l’avvocato per specializzazione, molto spesso magari sbagliandola anche, come ad esempio quando si cerca un penalista per una costituzione di parte civile in una vertenza il cui “succo” è il risarcimento del danno, magari da trattare con una compagnia di assicurazioni, cose alle quali è molto più avvezzo, e abile, un civilista. Ad ogni modo, alcune persone infatti pensano che la specializzazione, come per i medici specialisti, possa essere un primo criterio per scegliere il legale e quindi si mettono alla ricerca, ad esempio, di un civilista, un amministrativista, un “esperto di recuperi crediti”, un “parafangaio”, come viene chiamato scherzosamente chi si occupa quasi esclusivamente di sinistri stradali, o un novello “Jack lo sfrattatore” da lanciare contro l’inquilino.

Questo metodo può essere buono o no, a seconda dei casi. Infatti la specializzazione, nel campo delle professioni legali, è, almeno ad oggi, una realtà intanto scarsamente realizzata e comunque anche controversa nella sua opportunità. Io stesso sono da sempre più anti che pro specializzazione, per una serie di motivi.

Il problema, poi, è che molto spesso, anzi quasi sempre, l’utente sbaglia a individuare la specializzazione che gli serve.

Nel caso dei medici, è il medico di base che, dopo una prima consulenza, rimanda allo specialista o ad una struttura dove sono presenti più specialisti diversi per fare degli esami. Nel caso, invece, dei problemi legali è l’utente che presumendo di sapere cosa gli serve si rivolge ad un amministrativista, quando invece gli serve un civilista o viceversa. Anche in questi casi, dunque, il criterio della specializzazione non aiuta. E’ meglio rivolgersi ad un avvocato verso cui si possa pensare di avere fiducia, il quale avvocato, se la fiducia sarà stata ben riposta, sarà in grado di confermare la capacità di occuparsi del problema ovvero di indicare a quale altro professionista l’utente si può rivolgere o che è necessario associare nella gestione del problema. C’è una prima fase, quella in cui l’utente deve limitarsi a raccontare quello che gli è successo, i suoi problemi o “sintomi” se vogliamo continuare con l’esempio medico, e un professionista deve capire come questi si inquadrano. Per esperienza, in più del 50% dei casi l’utente da solo non è in grado di capire qual’è la natura tecnica del suo problema, se civile, penale o amministrativo o magari multiprofilo.

L’avvocato: che tipo è?

Un altro aspetto sempre collegato alla fiducia è quello relativo al carattere stesso dell’avvocato. Questa è una materia molto soggettiva e che va molto a seconda dei gusti individuali.

Personalmente, tendo molto a preferire i legali che a loro volta tendono a sminuire le mie pretese, a valutarle rigorosamente, a mettere più in evidenza i pericoli e i rischi che si corrono piuttosto di quelli – ce ne sono non pochi – che tendono a darmi ragione, anzi a soffiare sul fuoco. Preferisco le persone posate, riflessive, che ascoltano e paiono comprendere piuttosto che quelle che fanno scenate, gli urlatori e le grancasse. Qui, comunque, come dicevo, è questione di gusti individuali, ci sono molte persone che hanno gusti diversi dai miei ed è giusto che si scelgano il legale con il temperamento che li fa sentire tutelati.

Meglio intendersi.

Un altro profilo molto importante è che tra l’utente e il suo patrocinatore si stabilisca una certa intesa, che serve non solo per sentirsi tranquilli ma anche per poter comunicare adeguatamente. Questa è una cosa fondamentale: l’utente deve scegliere un avvocato con il quale può parlare e che lo può capire. Qui entrano in gioco molti fattori, anche prettamente umani e indipendenti dalla capacità professionale in senso stretto, però rimane almeno a mio giudizio un aspetto importante e fondamentale. L’utente deve sentire che quando si siede nello studio del legale ha di fronte una persona che, per carattere, età, esperienze, intuito o altro, è in grado di ascoltarlo e capirlo. Non si può più andare, come si faceva fino a poco tempo e come in alcuni casi si fa tuttora, davanti all’avvocato come ci si reca di fronte ad un oracolo, che rimane distante, sibillino, avulso dai problemi e comunque sfuggevole. L’avvocato, insomma, richiamando quello che è oramai diventato un po’ il nostro slogan deve, a mio giudizio, avere un “volto umano”, non solo per la piacevolezza dei contatti con lo stesso ma anche per la efficacia nella trattazione della vertenza che solo un dialogo vero può conferire.

Usare la pubblicità?

Relativamente alla pubblicità, naturalmente gli utenti sono perplessi di fronte alla opportunità di scegliere un legale tramite la reclame, anche se c’è da dire che se questa contiene informazioni sullo studio o sul professionista e non è solo uno slogan commerciale privo di significato può essere utile. Ad esempio, in molte pubblicità di studi legali sono indicati, come anche nelle nostre, i mezzi di pagamento accettati, cosa che sotto il profilo dei costi, che vedremo subito dopo, può essere molto utile sapere. Anche di questi aspetti si parla comunque nelle risposte di yahoo.

Sì ma quanto mi costa?

Per quanto riguarda i costi, innanzitutto chi ha diritto al gratuito patrocinio deve sapere che può scegliere il suo legale solo all’interno dell’elenco appositamente previsto e tenuto dal Consiglio dell’Ordine. In base alla legge attuale, può sceglierlo in qualsiasi parte d’Italia. In ogni caso, è importante anche in questi casi che la scelta non avvenga solo in base al fatto che il legale è inserito in un certo elenco, ma in base, ancora una volta, alla fiducia che in lui si può riporre. Meglio quindi anche in questo caso informarsi, come si può, tramite il passaparola, anche in quella sua forma moderna che è internet, per poi scegliere.

Per tutti coloro che non hanno diritto al gratuito patrocinio, o non dispongono di una forma di tutela giudiziaria, il consiglio può essere quello di valutare per bene le varie alternative. Oggigiorno, in seguito alle riforme Bersani, non esiste più un unico sistema tariffario, basato sulle tariffe forensi da applicarsi alle attività esercitate, ma più regimi alternativi, tra cui ad esempio il forfettone o il patto di quota lite o anche sistemi misti tra i due. In particolare, il forfettone consente sempre di sapere quello che si va a spendere e quindi soddisfa il requisito della chiarezza di cui si diceva all’inizio. Una idea può essere quindi quella di considerare gli studi o i professionisti verso cui si pensa di poter avere fiducia e che sono disposti a praticare questi regimi tariffari relativamente nuovi ma convenienti per gli utenti, non solo per gli importi ma soprattutto sotto il profilo della chiarezza dei costi, che consente agli utenti di programmare per bene i propri impegni, senza ricevere poi “sorprese” come spesso purtroppo avveniva con il sistema tariffario classico.

In conclusione.

In conclusione, l’utente deve scegliere accuratamente il proprio legale, anche perchè si tratterà di un professionista destinato ad accompagnarlo, vista la lunghezza abnorme dei nostri processi, anche per sei, sette, otto anni e forse anche di più.

Può anche valere la pena chiedere alcune consulenze prima di conferire l’incarico, in modo da conoscere direttamente il professionista e vedere se si può avere fiducia in lui, sia sondandone la preparazione, per quel poco che è possibile, e il possesso di un certo know-how nella materia a cui è interessato l’utente, nonchè la capacità di avere idee magari innovative o particolari al riguardo piuttosto che no, sia per vedere se il suo carattere si adatta a quello dell’utente stesso e alle sue aspettative.

Dopo dieci anni: addedum (del 12.7.2017).

Torno, dopo quasi dieci anni, su questo nostro fortunatissimo post, che hanno letto in molti, che è stato linkato da molti altri blog, anche di colleghi, proprio perché credo abbia riguardato un tema poco affrontato e di cui invece gli utenti sentono molto il bisogno, perché, posto di fronte alla necessità di trovarsi un legale, non sanno bene come muoversi.

Che cosa è cambiato in questi 10 anni e che cosa si può dire di nuovo adesso?

Direi sostanzialmente il fatto che anche questo ambito è diventato più «social». Cosa fate voi ad esempio spesso quando dovete scegliere un ristorante, un albergo o una struttura? Guardate su tripadvisor. Che è diventato un sito di riferimento, tanto che a noi già sono capitate alcune questioni e vertenze legali legate a recensioni lasciate su questa piattaforma, sia per conto di utenti che avevano ricevuto diffide o addirittura querele dai locali, sia da parte dei locali che avevano ricevuto recensioni ingiuste.

Per il campo dei servizi legali, non esiste ancora un sito paragonabile a tripadvisor, almeno nel nostro paese. Ci sono alcuni piccoli esperimenti, ma a mio modo di vedere al momento non ancora significativi. Però c’è modo ugualmente di lasciare una recensione per un avvocato e, soprattutto, leggere quella che ha ricevuto.

Innanzitutto, c’è Google My Business. Questo servizio, essendo offerto dalla grande G, è già diventato un po’ il punto di riferimento (e tutto lascia pensare che lo diventi sempre più), per tutti quei tipi di attività per cui non esiste una piattaforma più focalizzata, come ad esempio per quelle di ristorazione per cui esiste tripadvisor. Il fatto è che, ricercando un’azienda o un’attività, google presenta come primo risultato la voce della sua directory My business.

Anche gli avvocati cominciano ad avere le loro prime recensioni. Quelle del mio studio ad esempio si trovano qui (e sono orgoglioso di constatare che ad oggi sono tutte a cinque stelle su cinque…). A proposito, se anche tu volessi lasciarmene una, lo apprezzerei.

Ovviamente, non potete pensare di cercare un avvocato con le recensioni di google my business, anche perché non è strutturato come tripadvisor e non si può ottenere ad esempio «l’avvocato con più stelle della zona» come si può ottenere invece per i locali.

Però può essere un buon strumento per controllare, dopo aver fatto le prime ricerche e considerazioni, quei due o tre professionisti verso cui ci si sta orientando.

Ovviamente, ci vuole la consapevolezza dei limiti di questo strumento, come di tutti gli strumenti social. Come ci sono eccellenti ristoranti che ricevono pessime recensioni, per colpa di qualche cretino, ci saranno anche bravi avvocati che magari rimediano una recensione negativa solo perché la causa è stata persa, non per colpa loro… Chi legge deve sempre valutare l’attendibilità di una recensione. Ad esempio, personalmente tendo a fidarmi poco o pochissimo delle recensioni anonime e ancor meno di quelle scritte con un linguaggio che definire traballante è dir poco… Insomma, questi strumenti social sono belli e utili, ma vanno utilizzati cum grano salis. Va anche valutato l’intervento del gestore dell’attività e la sua eventuale assenza. Personalmente, tendo a rispondere sempre ad ogni recensione, se non altro per ringraziare. Se, invece, un avvocato si trovasse con 20 recensioni senza aver risposto a nessuna di esse, se ne potrebbe forse dedurre una scarsa dimestichezza – per quel che può valere – con questi tipi di strumenti.

Un altro strumento che si può consultare, che però nella mia esperienza è meno attendibile di Google My Business, sono le fan page facebook dello studio legale. Qui però più che le recensioni suggerirei di guardare i contenuti pubblicati, perché gli utenti di facebook sono poco abituati a lasciare recensioni e infatti ne lasciano pochissime, inoltre le recensioni non sono allo stesso livello qualitativo di My Business.

Ancor oggi, di avvocati c’è bisogno e ce ne sarà sempre. Scegliere bene è importante.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

51 risposte su “Come scegliersi un avvocato.”

Piu che mi si indichi come trovare l avvocato giusto mi piacerebbe maggiormente poter criticare quello sbagliato e raccontare quali sono i tipici comportamenti dei cosiddetti professionisti in modo che non cadano altri ignari nella rete dei furbastri. I furbastri non sono pochi, sono davvero troppi. I metodi utilizzati sono solitamente molto simili uno tra tanti “esercitare terrorismo” anche se tu sei la parte offesa. Un consiglio spassionato…..mai consegnare acconti che superano il giusto prezzo dell azione che il legale dovrà esercitare. Mai presentarsi impreparati a costo di diventare voi il vostro legale, è l unico modo per nn essere presi in giro. Mai prendere per oro colato a quanto vi viene detto dal vostro legale, è triste da dire ma non ci si può fidare, il vostro legale nn porta per voi ma solo per se stesso.

Gentile Solignani, nella ricerca di assistenza legale si danno ad avvocati e a studi di avvocati associati documentazioni, prove, dettagli e informazioni sensibili, anche controproducenti. Come ci si tutela da una possibile “fuga di notizie” alla futura controparte da parte di eventuali avvocati consultati e poi non incaricati da noi? Grazie

L’avvocato è già incaricato nel momento in cui lo consulti, infatti il suo lavoro è quello appunto di renderti una consulenza, se vuoi preliminare, rispetto ad un incarico che poi è solo per tanti motivi eventuale. Quindi l’avvocato è tenuto al segreto professionale e in molti casi si determina anche una incompatibilità rispetto alla vertenza. Per me, il segreto è una delle poche cose sacre rimaste, ma anche qui è importante, come sempre, scegliere un professionista serio.

Ho concordato un prezzo con il mio avvocato ma ora, visto le lungaggini dei tribunali italiani temo che vorrà ritrattare il prezzo. Nell’eventualità come devo comportarmi? L’accordo era un tot in caso di vittoria, diversamente il 50%. Un’altra domanda: dovessi pagare le spese della controparete posso trattare il prezzo, o pretendere di pagare lo stesso importo concordato con il mio avvocato ,o subire un salasso senza fiatare? penso che l’informazione sia utile a tutti. Grazie

Dovreste avere un contratto che, fino a che non viene modificato di comune accordo, fa testo a prescindere, generalmente, da quel che succede, a meno che il tuo avvocato non voglia sostenere l’eccessiva onerosità sopravvenuta, ma mi pare abbastanza improbabile.

Buongiorno
Gli chiedo una conferma. A ottobre 2015 ho venduto licenza e arredamento del ristorante, pagamento a 50% dal notaio e saldo per 30 novembre come da contratto. Ad oggi nessun pagamento, nonostante diffida del avvocato.
Premetto che c’è la tutela del riservato dominio.
L’avvocato mi ha proposto di fare il sequestro cautelare perché immediato è per una maggiore tutela. Per poi proseguire con la causa.
Mi dice che ci sono delle spese non indifferenti, mi spiego, Contributo unificato: € 237,00=
Estrazione di copia autentica: € 14,68=
Notificazione: € 15,00=
Trascrizione sequestro: € 800,00=
In attesa della sua risposta la ringrazio anticipatamente e mi scuso per il mio italiano, eventuali errori, non essendo madrelingua.
Cordiali saluti

Il mio avvocato invece di aiutarmi mi sta andando contro chiedd solo i soldi!! C’è un avvocato con le palle che può aiutarmi pro bono?

Salve. Vorrei sapere i tempi e la modalità della procedura diciplinare nei confronti di un avvocato.
Informazioni limitate e non molto chiare si aggiungono alla particolarità autoreferenziale dell’ ordine degli avvocati in ambito disciplinare, con rischio d’ intesa interna per convenienza condivisa alla stessa professione.
Inviato l’esposto ho riscontrato ambiguità da parte della segreteria dell’ ordine. Solo dopo vari solleciti telefonici ricevo comunicazione di un semplice riscontro di ricezione dell’ esposto. Segue asimmetria d’informazioni tra me esponente e gli avvocati indicati dal procedimento di cui vengo a sapere essere stati informati . Passano mesi, più altro. Diritto d’informazione e termini temporali e forme scritte di giudizio in merito all esposto non sono contemplati?
Grazie per l’eventuale cortese risposta

Salve io sono stato condannato a febbraio 2011 ad una pena di mesi 2 e giorni 20 (patteggiata) con il beneficio della non menzione della pena. Dopo quanto tempo posso chiedere l’estinzione della pena per il reato di attività di scommesse senza le dovute autorizzazioni? E soprattutto se dovessi ottenere l’estinzione potrei partecipare ai concorsi nelle forza armate? Grazie

Rispondo dopo essermi consultato con la collega Alessia Gherardi che ha approfondito meglio il punto.

Il reato di esercizio abusivo di attività di gioco e di scommesse prevede diverse fattispecie. In base al capo di imputazione, se sei stato condannato per un delitto puoi chiedere l’estinzione del reato dopo 5 anni dalla sentenza di patteggiamento; dopo 2 anni se si tratta di contravvenzione.

Quanto ai concorsi, occorre leggere attentamente il bando, sia per la valutazione dei requisiti di accesso sia per comprendere se nell’autocertificazione dei precedenti penali occorre indicare i reati estinti.

Lei egregio avvocato accetterebbe questo incarico con il gratuito patrocinio?
Nel caso di intesa con un avvocato quanto potrei proporgli per iniziare? Quanto potrebbe costarmi una causa del genere senza il grat. patrocinio? Quale percentuale offrirgli per stimolarlo ad accettare e a far bene il suo lavoro? Lei come legale esperto di lavoro,come
instaurerebbe il procedimento per questa causa? Per cortesia, la verità.
Cordiali saluti Antonio

Non capisco a cosa ti riferisci, io comunque non faccio quasi più patrocinio gratuito che per come funziona oggigiorno significa lavorare gratis, per il compenso a percentuale va esaminato in concreto non ci sono comunque parametri di riferimento standard dipende dal caso in questione.

Gentile avvocato sono antonio 60 disabile che ha già cambiato 3 legali con il gratuito patrocinio. Lei ha scritto sul suo blog che fà molte cause con il gratuito patrocinio. Legga le mie email precedenti per rispondermi adeguatamente. La saluto

Cosa mi consiglierebe di fare dopo aver perso quasi un anno senza avere il che minimo risultato? Perchè con il gratuito patrocinio non si vuole tentare una causa del genere: per esempio mobbing,danno biologico, la mia percentuale invalidante è aumentata dal 60% al 100% dal 2006 a causa del lavoro al quale l’azienda mi ha sottoposto, nonostante disabile. Discriminazione. Di cosa hanno paura gli avvocati ad affrontare una causa di questo genere? Forse se non chiedessi il gratuito patrocinio ma pagassi io il loro onorario, allora ci metterebbero il cuore ? Non si potrebbe trovere per esempio un accordo a percentuale? L’azienda finanziariamente è molto solvibile e sana. Gli avvocati temono di affrontare una causa del genere. Dove è la verità.

Non saprei, forse il compenso a percentuale potrebbe essere un’idea da approfondire come approccio anche se le cause di lavoro e specialmente quelle di mobbing sono molto aleatorie. Forse combinandolo con un po’ di compenso di base magari potrebbe essere più fattibile, non so valuta un po’ e prova a sentire qualche avvocato. In bocca al lupo.

Purtroppo gentile avvocato Solignani mi chiamo Antonio quasi 60 enne disabile assunto con lg. 66/98 ho già cambiato 3 avvocati con il gratuito patrocinio. Non sono stato licenziato, ma prorio perchè disabile non possono farlo, mi hanno causato mobbing,discriminazione e vessazione ancora ora patisco tutto questo. Dequalificazione professionale e ritorsione tenendo in C.I.G. in deroga a zero ore e senza rotazione il sottoscritto. Hanno distrutto la mia famiglia e non so piu cosa fare. Capisco che i sodi del gratuito patrocinio sono un’offesa alla vostra categoria e riterrei anch’io umiliante lavorare tanti anni per pochi soldi. Ma sarebbe meglio per gli avvocati dire la verità ad un lavoratore all’estremo non crede?
Agli avvocati a cui mi sono rivolto, non hanno scritto nemmeno una lettera all’azienda, nemmeno per la richiesta di R.O.L.non pagati e non fruiti da 11 anni e differenze retributive di livello. Sono veramente stanco e scoraggiato. Questo accade in Puglia. Grazie per lo spazio che riserva ai lettori del suo blog.

SALVE ,MI PARE SI LEGGA CHIARO CHE PIETRO ABBIA RICEVUTO DELUSIONE DA QUALCHE “ESSERE ” AVVOCATO ,IO RITENGO CHE SIA CHIARO CHE UN AVVOCATO SI MUOVA D’APPRIMA IN BASE A CIO’ CHE COMPORTA IL SUO INTERESSE,MA SE E’ ONESTO SI MUOVERA’ SICURAMENTE ANCHE A CIO’ CHE COMPORTA IL TUO DI INTERESSE, DA CAMPO MIO MUOVENDOSI SUL TUO INTERESSE FASSI’ CHE NE VENGA PROFITTO DEL SUO, NON MUOVENDOSI SA BENE CHE NON NE TRARRA’ NESSUN PROFITTO, DUNQUE E’ VERO SI CHE MOLTI E MOLTI AVVOCATI, NE SO QUALCOSA DI PRIMA PERSONA, NON TI RISOLVONO UN BEL NIENTE, MA E’ ALTRETTANTO VERO CHE NON TUTTI SONO NE’ DISONESTI NE IGNORANTI DA MANTENERE QUESTO COMPORTAMENTO, ORA DICO SOLTANTO UNA COSA ,NESSUNO E DICO NESSUNO DI NOI SE NON CHE’ ABBIA AVUTO APPROCCIO DI PERSONA CON L’ALTRA PARTE, SI PUO’ PERMETTERE DI GIUDICARE ,PERCHE’ VERAMENTE NOI NON POSSIAMO FARNE DI NESSUNO TUTTA L’ERBA UN FASCIO,FORSE LUI FA PUBBLICITA’ …OK!!!! SERVE A SUO INTERESSE,LO FAREMMO TUTTI NELLE VESTI DI PERSONE CON UN CERTO LAVORO DA SVOLGERE CHE SIA UN BAR CHE SIA UN AVVOCATO NON NE TROVO DIFFERENZA,MA POTREBBE ESSERE CHE TALE AVVOCATO CUI TU HAI ASSALITO ….TI SALVEREBBE DA OGNI SITUAZIONE,CONCLUDO DICENDO CHE SONO UNA MADRE PIENA DI DOLORE, SOTTO I SERVIZI SOCIALI DA CIRCA 15 ANNI, DUE FIGLI FUORI DI CASA CUI NON SO PIU SE VIVERE O MORIRE ,PAGATI 20000 EURO DI AVVOCATO SENZA RISOLUZIONE MINIMA ANZI A MIO FIGLIO GRANDE E ‘STATO DIAGNOSTICATO NON IN GRADO DI INTENDERE E DI VOLERE SENZA CHE LO SIA,TI ASSICURO….SENZA CHE LO SIA …..NON SO PIU’ DOVE RIVOLGERMI,SONO DEL PARERE CHE CI SIA DI MEZZO QUESTO CONFLITTO D’INTERESSE TRA GIUDICI SERVIZI SOCIALI PSICOLOGI E DI GRAN LUNGA ANCHE AVVOCATI!!!!!!!!!!!!!!!!! MA NON PER QUESTO POSSO PERMETTERMI DI GIUDICARE CHI MAGARI NON FA PARTE DI QUELLA PASTA…….SIAMO COERENTI,NEL PENSARE E FARE …….NESSUNO DI NOI PARE ESSERE STATO NOMINATO SANTO!!!!! CONCLUDO SALUTANDO TUTTI IN PARTICOLARE PIETRO E IL DOTTOR TIZIANO

Salve avvocato,
La ringrazio anticipatamente dell aiuto che ci fornisce..volevo chiederle…il mio compagno vive in una casa in comproprieta’con l ex compagna nella quale leil dal 2012 non vive piu fisicamente ma dove ha lasciato la residenza riportandocela ad insaputa del mio compagno. Ad oggi lei si avvale del diritto di poter decidere di nn darmi entrare in casa xke sua..premetto che dopo svariatissimi solleciti x fargli togliere tutte le sue cose ad oggi lei nn vuole portare via nulla.legalmente casa non e’stata assegnata s nessuno ma esiste solo una sentenza che sancisce che la minore e’srata affidata alla casa materna a roma pertanto anche questo testimonia che lei nella casa in qyestione ha solo la residenza..chiedevo siccome vogliamo convivere in qst casa io e il mio compagno..lei puo ostacolare qst cosa?..lei comubque ha domucilio a roma e convive in affitto cn la figlia e un nuovo compagno..vorrei la conferma he lei nn puo opporsi alla via vita in qll casa visto che lei nn ci abita e dopo svariati tebtativi di accorfo nn prende neanke una devisione x dividere strutturalmente o vendere..in attesa possiamo convivere li??grazie

Tu sei uno di quelli fuori dagli schemi ma credi di non poterti permettere di sputare nel piatto dove mangi. Ti capisco. Te lo dice un muratore cosa devi fare da grande. Salverai capra e cavoli.
Fai l’avvocato contro gli avvocati. Quegli ipocriti dell’ordine non potranno dirti nulla, anzi ti dovranno solo fare buon viso.
Attacca ferocemente i tuoi colleghi stronzi, ce ne sono talmente tanti, il lavoro fioccherà copioso ed avrai buon gioco perchè sei stato di loro.
Ribellati al lavoro sporco, ne trarrai soddisfazione personale ed econmica.
Altrimenti………….fa che cazzo vuoi.
Questo non era necessario che te lo dicessi io.
Ciao.

Dopo averti scritto ho letto il blogger.
Fermo restando quel che ho detto credo che tu sia una persona più seria di quanto non ho potuto pensare leggendo una parte del tuo lungo messaggio su “come scegliere un avvocato.
Ti stai facendo della becera pubblicità e da buon paraculo, come altro non potresti essere, visto il mestiere che fai, fatichi per portar la pagnotta a casa, come fa un muratore, un imbianchino e un ladro qualsiasi. Siamo tutti uguali e diseguali allo stesso tempo.
Braintorming
L’avvocato onesto esordisce dicendo al suo clienti che:
– lui è li perchè dev’essere profumatamente pagato
– tanto più sarà il profumo maggiore sarà l’impegno profuso
Quanto all’esperienza se non è già nota la deve snocciolare e presto, se non ha ciarli, dovrebbe esserne capace, poi si adoperi, anche temerariamente.
Non vince chi ha ragione ma chi ha un bravo avvocato, così è.
Giustizia di merda.
Gli avvocati sono nella migliore delle ipotesi inutili, molto spesso dannosi.
Tu cosa ne pensi ?

Ciao.

Le opinioni non necessitano di indizi, ovviamente posso essere discutibili.
Penso che se la deontologia non impedisse all’avvocato di farsi pubblicità questo sarebbe costretto ad avere un approccio più sincero con il cliente e secondo me tu firmeresti subito per l’abolizione dei vincoli deontologici.
Tu ti esperimi più onestamente della maggior parte dei tuoi subdoli colleghi.
Al tuo cliente diresti:
Mario, io ti difendo perchè mi paghi, mi impegno di più se mi paghi meglio.
Ho esaminato la tua questione e se è come me l’hai descritta vinceremo oppure possiamo solo procastinare la condanna, anche questo e talvolta solo per questo può convenire far delle cause.
Anche il fruttivendolo dice così decine di volte al giorno: le banane che costano 2 euro sono migliori di quelle a finaco che costano solo € 1.5.

Bene. Assodato che la chiarezza è basilare, secondo te “l’avvocato” quant’è chiaro? Assodata la risposta.
L’avvocato è “naturalmente” in conflitto d’interessi con il cliente, perchè vi ostinate a negarlo – ammettetelo basilarmente – è giusto per voi e per il cliente.

Nel rapporto cliente avvocato la chiarezza è tutto. L’avvocato deve dare il massimo possibile su quel fronte. Nel mio caso, credo che questo blog me ne sia testimone, ma è vero che in generale c’è ancora molto da fare come categoria.

Ho trovato il titolo “come scegliersi un avvocato” e incuriosito ho cominciato a leggerlo.
E’ un problema classico.
Quando un problema è classico significa che non è mai stato risolto e quindi è più giusto definirlo tragico.
Quasi sempre si finisce per chiedere un po’ in giro nella cerchia dei parenti, amici, conoscenti e quindi ad usare il passaparola, con tutti i limiti che questo può avere.
Può essere sbagliato chiedere al casellante dell’autostrada o ad un passante qualsiasi dov’è un buon ristorante: dovrebbe rispondere in base ai suoi gusti e non necessariamente coincidono con i nostri.
La stessa cosa vale per quando ci si avvale del passaparola per la scelta dell’avvocato o del medico.
I cittadini non hanno la possibilità di fare una scelta oculata e questo è un dato di fatto.
Gli avvocati con l’aiuto dell’ordine impediscono che questo possa avvenire.

E’ comunque un problema che, nella sua interezza, non siamo assolutamente in grado di risolvere, ma possiamo comunque dare qualche indicazione che può essere utile.
Contraddizione paraculistica.

Chiosa:
Una cosa che si può dire subito è che scegliere un avvocato è un po’ come scegliere un qualsiasi altro artigiano o imprenditore, con alcune peculiarità che vedremo meglio subito dopo.
Banalità inserita ad arte:
Quando portiamo la macchina dal carrozziere o dal meccanico, quando chiamiamo l’idraulico o il tizio dell’aria condizionata vogliamo tutti essenzialmente due cose: che il lavoro sia fatto bene e che il costo sia giusto e non esorbitante e magari anche chiaro, cioè comunicato in anticipo.

Altra chiosa che tenta di spiegare, insistendo, un ragionamento più truffaldino che assurdo.
La prima cosa, la cosa fondamentale nel rapporto avvocato cliente è comunque la fiducia. Occorre che la persona che si rivolge ad un professionista abbia fiducia, cioè senta di aver riposto la sua questione e i suoi interessi nelle mani della persona che meglio di altre può curarla, che questa persona è di sufficiente onestà, correttezza e diligenza per portarla avanti con serietà e impegno.
Ma ti rendi conto di quel che stai dicendo ? Sei sicuro di essere in buona fede ? Come si può indurre la fiducia ? Come puoi sapere se una persona è sufficientemente onesta, corretta e diligente, come si misurano queste qualità nel tempo a disposizione per scegliere un avvocato ?
Compito
Prova ad immaginarti un avvocato scafato, invisibile e impalpabile, che segue 100 signore Maria durante la scelta dell’avvocato. Quando l’anno trovato a proposito della fiducia devi dire:
– se le signore Maria l’hanno ben riposta e perché
– se gli avvocati interpellati l’hanno meritata e perchè
– quanti avvocati sono stati incaricati perché sono stati i migliori ciarlatani e quanti sarebbero stati i più adatti ma non sono stati scelti
Quanto all’idraulico o al carrozziere se il lavoro è fatto male lo si vede subito e puoi non pagarlo, se l’avvocato ha fatto un brutto lavoro l’hai già pagato e tu potresti essere in galera.
Hai fatto un paragone inadeguato, te ne sei reso conto ? nel senso che ci fai o ci sei ?
Ho letto il paragrafo successivo e mi sono stancato di darti retta.
Ritengo che tu ti stia facendo una becera pubblicità e ho deciso di non andare oltre salvo che tu non intenda intrattenere un dialogo pubblico su un blog o su un forum.
Ti saluto.
Pietro Farinotti

Beh, se non altro il mio articolo ti è stato utile a capire almeno che io non posso essere l’avvocato che fa per te, così ti sei portato avanti, anche se di poco, col lavoro 😉 Buona giornata e in bocca al lupo per la tua ricerca.

Forse è vero proprio il contrario, obbligato a scegliere, tu saresti uno di quelli che prenderei in seria considerazione.
Noi cittadini siamo costretti ad avervi, cari inutili avvocati e il problema è che non abbiamo gli strumenti per fare una scelta oculata.

Grazie della considerazione, ma non lavorerei mai per chi mi considera inutile, sarebbe un rapporto che non porterebbe a nulla di buono, onestamente. Mi piace lavorare solo dove posso dare un contributo effettivo, altrimenti preferisco fare altro, gli interessi non mi mancano. Grazie comunque.

Forse non mi sono spiegato, dice il paraculo, per non dire – non hai capito un cazzo.
Ho detto che la categoria degli avvocati è inutile perchè potrebbe essere facilmente essere sostituita dal solo giudice.
Dannosa perchè spesso inquina la verità e la giustizia a seconda di quant’è ben prezzolata.
Tu come tutti, lavoresti solo per chi, comunque, ti paga: in denaro, in natura o in gloria.
Anche al ladro piacerebbe devolvere ai poveri una parte della refurtiva che gli avanza e quindi poter dar loro un contributo effettivo.
Può far altro solo chi può, se tu ti sei crearto “gli interessi” sei stato bravo, ma non ostentarlo troppo.
Non mi devi ringraziare.

La categoria degli avvocati non potrebbe mai essere facilmente sostituita dal solo giudice, nel penale per evidenti ragioni, nel civile per il fatto che il giudice ha bisogno di una sintesi che la parte non sarebbe mai in grado di offrire, tant’è vero che gli avvocati esistono in tutti i paesi del mondo e in tutte le epoche storiche. Bisogna capire che la giustizia statuale non funziona come forum.

Tutto quel che è facile prima d’essere tale è stato difficile.

Pensi che una persona imparziale e per bene a cui viene affidato l’incarico di derimere una questione della quale è competente raggiunga risultati peggiori di quelli conseguiti dal tridio composto da avvocati di parte + il giudice ?

Spoglia la toga e rispondi, anzi tienila la toga e rispondi lo stesso, spogliati solo dei tuoi interessi.

Se poi mi vuoi dire che anche i tuoi interessi vanno e devono essere presi in considerazione, allora la discussione è un’altra.

Quanto la mia pancia si rifiuta di capire c’è qualcosa che non va e ti assicuro che il mio cervello, con i suoi ovvi limiti, si sforza di farlo.

Forum, prende spunto da alcuni casi comuni e li spettacolarizza; questa è la sua esigenza, ma il modello di giustizia che propone non va sottovalutato.

Come si può dubitare della giustizia dispensata durante lo spettacolo dalla dolce Beatrice Dalia, dai simpatici Nino Marazzita,Francesco Foti, dal serioso Stefano Marzano.

Io purtroppo di avvocati carogne ne ho incontrati tanti potrei fare nome e cognomi nonostante che sono stati pagati e tutti hanno voluto essere risarciti in nero tra cui anche un noto studio a tutt'oggi non ho ancora incontrato un'avvocato onesto se qualcuno di voi ne conoscesse uno (penalista) ne sarei grata

…dimenticavo:
Solo dopo ho scoperto che
non è assolutamente vero che
la sua specialità era quella che mi detto.
Purtroppo ho l'impressione che tra tra
avvocati si confrontano a costo di danneg-
gere tutta la categoria.
grazie.
Vittima di un avvocato
privo di morale e irresponsabile
Roma

Tempo fa malauguratamente
un legale si è dichiarato specialista in
cause di minori e aimè conflitti
tra le parti. Questo avv. non solo
sembrava l'avv. avversario in udienza,
ma alla fine e anche dopo aver sospeso il mandato pensando di salvare il salvabile;
Ritira lui la documentazione in tribunale nonostante sono andato anche in cancelleria
a licenziare questo balordo.
Me la spedisce allo scadere dei termini per appellarmi, ma ha fatto molto altro
e se esistesse giustizia forse portei
fare il papà come tutti!
Quando leggo di genitori privati
dai propri figli ingiustamente
che commettono gesti estremi
non lo condivido grazie a Dio
ma non mi sentirei di condannannare
perchè umanamente sò cosa provano
perchè lo vivo da 12 anni!
Ora non sò come fare?
Vittima di un avvocato
privo di morale e decisamente
irresponsabile!
Roma.

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