Il PC non funziona? Posso riavere i soldi?

Salve, qualche settimana fa ho comprato un portatile. (presso un centro commerciale). Mi era stato detto che, in caso di problemi, nei primi 15 giorni, avrei dovuto rivolgermi a loro (e, alla scadenza di questi, avrei potuto rivolgermi solo al centro di assistenza dell’azienda produttrice). Premettendo che sono inesperta in materia di pc, ho notato alcune cose strane:
– nei primi giorni, seguendo le istruzioni della guida, ho tentato di creare il cd di ripristino… ho sprecato (inutilmente) 3 o 4 dvd, perchè ogni volta, al termine della procedura e della fase (automatica) di verifica del cd… risultava che questo non era stato creato correttamente (mah!). Mi sono decisa a chiamare l’assistenza per capire i miei possibili errori… ma loro si sono subito offerti di inviarmi gratuitamente il cd; in merito alla possibile causa dell’errore mi è stato detto che “probabilmente dipende da un’errore nella partizione dell’hard disk” (non ricordo bene) – sul pc in esposizione, c’era scritto 120 GB di HardDisk e non veniva specificato che parte di questi 120 erano già occupati dal sistema operativo e dalle altre applicazioni installate!!! (Già  solo per questo motivo non lo avrei comprato!).  E qui, ok, ho sbagliato io nel non aver letto sulla confezione quando mi è stato consegnato. (ma non immaginavo una cosa del genere) Dopo mi sono innervosita ancor di più nello scoprire che il totale dei GB disponibili non era 112 (i GB occupati erano 8) ma 103. (mah!). Ahimè i 15 giorni sono passati… e volevo sapere se posso restituire il pc e riprendermi la somma versata. Quali sono i termini per sciogliere il contratto per mancanza delle qualità promesse o essenziali? (il mio caso potrebbe essere uno di questi?). In attesa di una vostra risposta, vi porgo cordiali saluti.

Il codice civile (legge generale) parla del diritto di recesso come facoltà delle parti di inserirlo in un contratto. Se nel contratto non è previsto questo diritto, allora, come abbiamo già visto in un altro post, non si puo’ esercitare. Probabilmente i 15 giorni ai quali fa riferimento Lei sono relativi, appunto, a un diritto di recesso che Le era consentito entro quel termine.

Il codice del consumo (legge speciale) parla di diritto di recesso, ma lo fa esclusivamente in riferimento ai contratti conclusi a distanza o fuori dai locali commerciali (ad esempio via mail). Siccome la legge speciale prevale sulla generale, se il Suo contartto di acquisto rientra nei due tipi indicati, allora ha il diritto di recedere, ma entro dieci giorni lavorativi. Ma se (sempre che il contratto sia stato concluso a distanza o fuori dai locali commerciali) il venditore non l’avesse adeguatamente informata per iscritto circa i termini e le modalità del recesso, allora troverebbe senz’altro applicazione la norma che prevede 90 o 60 giorni dal ricevimento del bene.

Se invece non trovasse applicazione la disciplina del recesso, discorso diverso si potrebbe (e dovrebbe) fare circa un bene privo delle caratteristiche promesse e affetto da vizi che il consumatore non poteva conoscere se non dopo avere “testato” il prodotto.

In proposito il codice del consumo dice che “il venditore ha l’obbligo di consegnare al consumatore beni conformi al contratto di vendita”. In caso di difetto di conformità il consumatore “ha diritto al ripsristino senza spese della conformità del bene mediante riparazione o sostituzione”.

Tali riparazioni devono poi avvenire in termini congrui in modo da non arrecare ulteriori danni al compratore che è garantito per due anni dall’acquisto (rectius dalla consegna) del bene. Per godere di questa garanzia, però, deve denunciare il vizio al venditore entro due mesi da quando ha scoperto il difetto.

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Di Emanuele Roli

Sono nato nel 1975, vivo a Casalecchio di Reno (BO) e collaboro con lo studio Solignani dal 2005

17 risposte su “Il PC non funziona? Posso riavere i soldi?”

Spiro, il nostro diritto ha più di duemila anni. Le disposizioni sulla garanzia per i vizi delle cose risalgono addirittura al diritto romano. Non c'è bisogno di creare norme nuove, ma solo di adattare, tramite interpretazione, quelle già esistenti, che sono norme generali, che stabiliscono principi di base che si applicano a tutti i fenomeni della vita, se gli interpreti sono bravi ad utilizzarle. La nostra tradizione giuridica ha attraversato, modellandovisi quando necessario, tante rivoluzioni e tante società diversissime tra loro, sarà in grado di dare risposte anche nell'era della rivoluzione informatica e di internet, vedrai, al massimo saranno necessari alcuni piccoli adattamenti, ma sicuramente non stravolgimenti o anche solo leggi speciali.

Purtroppo non sempre esistono delle specifiche tecniche previste, o meglio non su tutto. Ovviamente ci sono degli standard che vengono rispettati dai prodotti sul mercato, ma esistono caratteristiche secondarie non standardizzate e soprattutto non documentate. Una RAM verrà probabilmente prodotta in modo da funzionare sulla maggior parte delle schede madri attualmente sul mercato, ma è di poca consolazione se l'ho comprata e sulla mia scheda, che magari funziona con la maggior parte delle RAM in commercio (o almeno che erano in commercio quando è stata prodotta), rende il PC talmente instabile da risultare inutilizzabile.
Intendo questo quando dico che la legge è indietro (cosa comunque normale vista l'evoluzione velocissima del mondo informatico!), che non dice chiaramente come vanno gestiti questi casi….
Un negoziante di un negozio della catena FRAEL PC voleva, nell'accettare una RAM a mio parere difettosa, farmi firmare un modulo in cui dichiaravo che avrei pagato le spese di verifica se a loro fosse risultata funzionante, e diceva che la loro azienda esige questo perché, almeno secondo loro, è opinabile a chi spettino in quel caso. Adesso come faccio io cliente a sapere se si tratta di una incompatibilità o di un pezzo difettoso?
Adesso, so bene che le aziende cerchino di fare il proprio interesse e di interpretare le leggi a proprio favore, ma non penso che ci siano dubbi sul fatto che lo possono fare tanto più una situazione è poco chiaramente regolamentata.
Il fatto che il diritto di recesso sia consentito solo per le vendite "a distanza", penso abbia senso per i prodotti tradizionali in cui l'avere "tra le mani" il prodotto aiuta a capire se è davvero quello che si vuole, ma, in campo tecnologico, solo la verifica a casa può dare informazioni utili, quindi forse andrebbe (e chissà che in futuro non sia così) dato il diritto di recesso per legge anche agli acquisti fatti in un negozio fisico, differenziando quindi l'acquisto, ad esempio, di una RAM da quello di una borsa…

La RAM che non funziona su tutte o quasi le schede madri è da considerare difettosa, perchè se tu immetti un prodotto hardware sul mercato deve funzionare con la generalità delle schede, salva solo l'ipotesi in cui non sia la scheda madre a non essere conforme alle specifiche tecniche previste e quindi non sia tanto la RAM che non funziona con quella scheda madre, quanto la scheda madre che non funziona con quella RAM.

Per fortuna esiste il diritto di recesso, per cui se acquisti un componente hardware non compatibile puoi sempre esercitarlo. Purtroppo questo diritto non esiste quando si compra in negozio, ma ci si può accordare per averlo ugualmente io ad esempio di solito faccio così, o meglio facevo perchè è molto tempo che non mi costruisco più un computer (ultimamente ho preso dei mac).

Io vorrei dire alla signora non che ha sbagliato lei a non conoscere certe cose, perché non c'è nulla di male ed al giorno d'oggi molta gente ha bisogno di un computer anche se non sa quasi nulla in campo informatico, ma semplicemente che, proprio perché quella mancanza di GB rispetto alle Sue aspettative è assolutamente normale, può stare tranquilla e capire che il suo portatile non ha nessun difetto. Anche se finora non le ha dato molte soddisfazioni, si ricordi che è abbastanza normale, non è il portatile che ha preso che è peggiore di altri!
Purtroppo, però, il fatto che capiti con tutti (o quasi) i portatili, non vuol dire che sia giusto che l'acquirente si ritrovi senza saperlo e senza possibilità di scelta, un sacco di software non voluto già installato. E' un classico caso in cui il senso etico delle persone si discosta da quello che dice la legge o almeno da quello che effettivamente riesce a far fare, o meglio a non fare, ai produttori.
Vorrei anche dire che ritengo che in campo informatico la legge sia indietro. A volte, infatti, non è per ignoranza che un consumatore non conosce le specifiche esatte di un prodotto, ma semplicemente perché la casa produttrice non da la possibilità di conoscerle e così, spesso, ci si ritrova con delle incompatibilità che era impossibile conoscere prima dell'acquisto. Per quel che so io, la legge, tratta i prodotti informatici in modo simile a quelli tradizionali, mentre servirebbero norme differenti; ad esempio una RAM che non funziona su una scheda madre ma funziona su un'altra, in particolare quella su cui la prova il negoziante, va considerata difettosa? Il produttore può cambiarla mille volte, ma probabilmente si tratta di una incompatibilità non dichiarata.
Vorrei anche dire che non concordo con Matteo che dice di far fare a ognuno il proprio mestiere. Alcuni negozianti, per incompetenza o per "furbizia", danno informazioni assolutamente sbagliate ed è bene diffidare da quello che dicono. Se un idraulico viene a casa mia e mi da spiegazioni poco convincenti, non ci vedo nulla di male a sindacare il suo operato, anzi, da quello che emerge da inchieste come quelle de "Le Iene", in moltissimi casi farei proprio bene! 🙂
Ops… scusate, mi sono dilungato troppo, ma il diritto applicato al mondo informatico è un argomento molto stimolante! 🙂

Attenzione perchè i ladroni dei rivenditori spesso raccontano la balla che dopo i 10 giorni dall'acquisto, in caso di difetti del prodotto si dovranno recare ai centri assistenza autorizzati.
QUESTA E' UNA BALLA PAZZESCA!!!!
E' sempre il rivenditore che è tenuto a ritirare il bene difettoso ed applicare la garanzia di 2 anni anche perchè ci sono alcune aziende (per esempio HP) che fanno 1 anno solo. E' nel loro diritto ma il consumatore ha diritto a 2 anni per legge ed è il rivenditore a doversi occupare di tutto. Ritiro, spedizione al centro asistenza, riparazione, gestione delle pratiche ecc…
Se poi un cliente è comodo puo' andare direttamente al centro assistenza ma è sua facoltà decidere di farlo.

Questo che dice Elfo è vero ed è un aspetto su cui gli utenti potrebbero avere ragione, visto che solitamente ai consumatori non viene detto che sui loro computer saranno installate versioni demo di questo o quel programma, che in fondo sono altrettante reclame di programmi spesso veramente inutili e capaci solo di far perdere spazio utile.

..c'e' anche da dire che nei centri commerciali i pc vengono venduti con la piu' improbabile fogna installata.. l'ultima volta ho passato un'oretta a eliminare demo di giochini e inutility varie.. :/

..ringrazio la tizia dell'articolo per avermi fatto sorridere in quest'afosa giornata di luglio 😀

@ Matteo (commento sopra), il fatto che al computer sia legato un certo software (e non faccio nomi) è una pessima piaga della società, e va contro qualsiasi diritto umano. Chiusa parentesi. 😀
@ Matteo (commento sotto), esattissimo! Come si dice spesso "perché la gente legge il libretto di istruzioni di un microonde e si rifiuta di dover imparare ad usare un oggetto mille volte più complicato?". Questa frase la dovrebbero stampare a caratteri cubitali sui giornali e nelle piazze. 🙂

Come già scritto in precedenza, le cose che la signora dice di trovare strane sono normali per chi se ne intende di computer. Quello che io dico, se un idraulico viene a casa vostra e vi fa un lavoro e al termine di questo, la tubatura non ha perdite, voi andate a sindacare sul suo operato?No io credo. Allora la domanda è una:
Perchè quando si parla di informatica tutti trovano stranezze e danno pseudosuggerimenti/consigli in merito quando in realtà non sono informati sull'argomento?
Lasciate fare a ognuno il proprio mestiere!
Per quelli che hanno scritto nei commenti che nei grossi centri commerciali avete sentito molti pareri diversi su un unico problema, ripeto di nuovo lasciate fare a ognuno il proprio mestiere! E permettetemi di dirlo, se vi affidate a gente che vende computer, ma vende verdura, vende carne, vende farmaci e vende 1000prodotti non si può neanche pretendere che questi ragazzi abbiano una conoscenza su tutto quello che un grosso centro commerciale propone….Se poi considerate che la paga è uno schifo e che questi ragazzi lavorano come dei muli, allora ribadisco che bisognerebbe che ognuno tornasse a fare un mestiere e a farlo bene!
Per il problema della signora, un'ipotesi plausibile è che il computer non digerisca bene i DVD. Alcuni modelli accettano DVD solo a specifiche velocità, 8x diciamo che funziona su quali tutti i notebook abbastanza bene, inoltre se vengono usati DVD o supporti di marche scadenti, i risultati spesso sono questi. Provi con DVD di marche quali Verbatim, sony, TDK, o brand simili e secondo me non avrà nessun problema!Faccia una prova e mi dirà!

Questa cosa delle "modalità di misurazione della memoria" è oramai una questione ricorrente. Comunque di solito da qualche parte, magari in piccolo, tipo sul manuale di accompagnamento dell'hardware è riportata la "conversione" ufficiale in base alla quale si dichiara una certa capacità dell'hard disk. Inoltre basta una breve ricerca in google per vedere i termini della questione.

Quoto dalla voce hard disk di wikipedia:

"La capacità è in genere espressa in gigabyte (GB). I produttori usano i gigabyte metrici, invece delle approssimazioni per potenze di due usate per la memoria. Questo significa che la capacità di un disco rigido è in realtà un poco più piccola di quella di un modulo di memoria con la stessa capacità, e lo scarto aumenta all'aumentare delle dimensioni. Quando la capacità è espressa in GB, il fattore di correzione è di (1000/1024)3, pari a circa 0,93, per cui un disco rigido da 320 GB ha una capacità effettiva di circa 298 GiB. "

@ Paolo, avevo anche pensato di parlare della differenza di base sui gigabyte ma poi mi sono dimenticato. 😀
Aggiungerei inoltre alla tua frase "la politica a mio avviso scorretta di infarcire l’installazione di un PC con applicativi in versione dimostrativa (30-60 giorni) inutili e pesanti" che non si tratta solo di applicativi demo, ma anche di sistemi operativi a loro dire completi che sono inutili e pesanti. 😉

Ragazzi io lavoro in un grosso centro commerciale proprio nel reparto pc e non avete idea delle cose che sento e delle pretese che hanno molti clienti…
La signora avrebbe avuto questi "problemi" con qualsiasi computer ma crede di avere ragione…purtroppo secondo me è semplicemente poco informata.
In questo ambiente capita di continuo di avere a che fare con persone che hanno pretese allucinanti, il vero problema è che nel 99,9% dei casi queste persone non sanno minimamente di cosa stanno parlando e pensano di avere davanti una persona che "ovviamente" ne sa molto di meno peccando di poca umiltà perchè almeno nel mio luogo di lavoro siamo veramente tutti preparatissimi!

Riguardo le regole sul recesso non è da dimenticare che sul computer vi è un software legato quindi ad una licenza (personale) e quindi a varie norme regolarizzate dalla siae quindi credo che per legge un rivenditore non possa ritirare il computer se non per difetti di fabbrica (ricordo che i malfunzionamenti software non sono legati alla garanzia ma bensì al mancato buon uso da parte del cliente).
Ricordo inoltre che un rivenditore è obbligato a ridare il denaro speso ad un cliente SOLO se in caso di difetto di produzione il negoziante non ha lo stesso prodotto per poterlo dare al cliente e chiaramente entro i 15 gg ! (anche se ricordavo che per legge i giorni sono 7 ma magari sbaglio).

P.S.
Magari con un mac avrebbe avuto meno problemi!

Ciao!

Ahimè, la signora può lamentarsi di tutto ciò che le è capitato, ma come dice lei stessa, essendo inesperta di PC le risultano strane cose che invece sono comunissime. Gli altri utenti hanno già espresso in massima parte i concetti, io ne aggiungo solo uno piccolissimo:

la capienza dell'HDD viene pubblicizzata usando la base 10 dei numeri, mentre invece nei termini informatici si usano le potenze di 2 (2^1, 2^2=4, 2^3=8, …., e 2^10=1024!!!).

1 GB per i produttori/venditori = 1.000.000.000 di byte. Questo se messo nella comune base 10 che usiamo tutti i giorni!
Ma in realtà per fare 1 GB (informatico) servono 1.024.000.000 byte, così come per 1MB servono 1.024.000 byte, per fare 1KB servono 1.024 byte.

Se la signora divide i 120GB indicati dal rivenditore per per 1,024 vedrà che i reali GB saranno poco più di 117! togliendo poi i 3-5 Gb per il ripristino si scende appunto ai 112 da lei indicati, ai quali va sottratto poi lo spazio dell'installazione del sistema operativo (obbligatorio se si vuole far funzionare il PC).
Vista è sicuramente esoso in tal senso!
Inoltre esiste ormai da qualche hanno la politica a mio avviso scorretta di infarcire l'installazione di un PC con applicativi in versione dimostrativa (30-60 giorni) inutili e pesanti a cui l'utente, se non è esperto nell'uso del PC e sà come rimuoverli (alcuni non hanno nemmeno l'icona di disintallazione e bisogna ricorrere al pannello delle installazioni del SO!!!) come la signora, ahimè, deve fare buon viso a cattivo gioco!

A me una volta è capitato di fare una coda di mezzora in un negozio Computer Discount, una catena almeno un tempo molto consumer… Ebbene, ne ho sentite di tutti i colori da quelli che erano davanti a me e parlavano con i commessi vari.

Tutte non le ricordo, ma ad esempio rammento che un signore di una certa età era andato a chiedere come poteva fare a visualizzare il sito delle ferrovie dello stato, dal momento che l'ultima volta che ci era provato ad entrare a suo dire il server aveva mandato al suo browser un messaggio per cui non poteva entrare nel sito perchè il processore del suo computer non era abbastanza potente per farlo…

Il consumatore ha pieno diritto di essere tutelato, ma deve metterci anche del suo per capire come stanno le cose, un po' di concetti tecnici purtroppo sono indispensabili, altrimenti anzichè un computer uno si può prendere qualcos'altro…

Da venditore di PC, trovo come Lazza che sia tutto assolutamente normale nel pc in questione. Il problema spesso è la poca conoscenza tecnica degli acquirenti che si "fissano" su dettagli tecnici che per gli addetti ai lavori sono ovvii (posso azzardare che forse era il primo acquisto di PC che quest'utente abbia fatto?) Purtroppo i centri commerciali non danno molto supporto: quando mi trovo problemi di creazione dischi, di solito basta scaricare la nuova versione dell'applicativo e nel 99% dei casi si riesce a crearli. Ma chi lo sa in un centro commerciale? Quasi nessuno…

Spero di non risultare offensivo all'autrice dell'email se le dico che non trovo nulla di strano nel suo computer, da come lei lo ha descritto. Il fatto che la dimensione dell'hard disk sia calcolata a disco vuoto è una cosa normalissima (è sempre stato così) e che Windows Vista (non l'ha detto, ma sono convinto abbia questo) occupi l'assurdo sproposito di 18 giga è risaputo, purtroppo.
Che "manchino all'appello" alcuni giga è logico, immagino che lei consideri la dimensione della partizione C, e non dell'intero hard disk. Per permettere il ripristino ci sarà una partizione nascosta che contiene i dati del sistema, e occuperà dai 3 ai 5 giga.
Poi per quanto riguarda la creazione del disco di ripristino… se è veramente certa di aver seguito le istruzioni (credevo si usassero i cd, non i dvd, ma probabilmente mi sbaglio io) allora si arrenda: Windows funziona male. E questo fatto è di dominio pubblico…

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