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Mantenimento periodico figli: si può ridurre in certi mesi?

Se mio figlio trascorre con me 15 giorni mi spetta corrispondere l’intera somma di mantenimento?

Assolutamente sì. Devi fare sempre esattamente quello che prescrive il «titolo» che regola la crisi della famiglia, senza poterti inventare nulla di diverso che non sia prima autorizzato da un giudice, visto che si tratta di materia indisponibile.

Pensa che addirittura se venisse emessa una sentenza che accerta che tuo figlio in realtà non è figlio tuo, ma di un altro, dovresti comunque continuare a pagare il mantenimento fino a che un altro giudice, sulla base di questa sentenza di disconoscimento della paternità, non cambia il titolo della crisi familiare, a seguito di un procedimento di modifica delle condizioni. Di questa sentenza, parlo anche nel mio oramai famoso libro, in uscita a settembre 2010.

Al di là della indisponibilità della materia, comunque, l’assegno di mantenimento periodico viene considerato dai giudici come riferito alle spese dell’intero anno di mantenimento del minore e non a quelle del mese corrente.

Ad esempio, secondo una sentenza «in tema di separazione coniugale, posto che il contributo al mantenimento dei figli minori a favore del genitore affidatario ha natura di rata mensile di un assegno annuale determinato in funzione delle esigenze della prole nel corso di tutto l’anno e non, quindi, di rimborso delle spese sostenute dallo stesso genitore nel mese corrispondente, si ritiene, salvo diverse disposizioni, che il genitore non affidatario non possa ritenersi sollevato dall’obbligo di corresponsione della somma per il tempo in cui i figli si trovino presso di lui ed egli provvede, pertanto, in modo esclusivo al loro mantenimento» (App. Roma, 01/09/2006).

La Cassazione, interpellata sul punto, ha confermato l’orientamento dei giudici di merito: «Non appare viziata da carenza o illogicità della motivazione la decisione con cui il giudice di merito abbia determinato la misura dell’assegno di mantenimento in favore della prole distribuendo uniformemente lungo l’anno il contributo dovuto dal genitore non affidatario, senza analitica e prolissa suddistinzione in funzione dei giorni di permanenza del minore, alternativamente, presso i due genitori» (Cass. civ. Sez. I Sent., 04/05/2009, n. 10222, Famiglia e Diritto, 2009, 8-9, 773 nota di ARCERI).

L’unico modo in cui si può, dunque, dar conto della maggior permanenza del figlio in un certo periodo presso il genitore tenuto al pagamento dell’assegno è prevedere una apposita clausola nelle soluzioni consensuali (separazione consensuale e divorzio congiunto).

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

23 risposte su “Mantenimento periodico figli: si può ridurre in certi mesi?”

Buongiorno mio figlio minorenne vive con il padre ma le vacanze estive viene da me.quest anno verrà per metà luglio. Può il mio ex marito ridurre l assegno di mantenimento? E se non può c è una legge che lo vieta? Grazie se vorrà rispondermi

È una cosa di cui abbiamo parlato già dozzine di volte perché ogni estate ci sono dei genitori che si mettono in testa di ridurre il mantenimento visto che i bambini trascorrono più tempo con loro, purtroppo per loro non si può fare perché l’assegno di mantenimento è determinato su base annuale di cui i pagamenti mensili sono solamente semplici ratei.

Salve avvocato. C’è qualche legge che mi difende dalla madre di mio figlio grazie alla quale sono diventato padre dimenticandosi di dirmi che non usava più anticoncezionale. Mio figlio l’ho riconosciuto e ho dovuto lottare perché diceva che sarebbe stato bene anche senza padre. Come mi devo comportare con il mantenimento di mio figlio? La madre lavora io no. Grazie Vincenzo

Buongiorno avvocato,
vorrei domandare se legalmente il mio ex marito può scalare eventuali spese straordinarie, come acquisto materiale scolastico e altro da lui sostenute (parte imputabile al 50%)direttamente dall’assegno mensile (concordato in fase di divorzio – comprensivo di spese mantenimento moglie e figli), senza interpellarmi e, soprattutto, senza tenere conto che la parte a me spettante andrebbe saldata a parte.
E come posso agire nei confronti del mio ex bloccando tale azione “forzata” e se esiste un articolo di legge al riguardo.
La ringrazio anticipatamente e cordialmente saluto,

Buonasera,
Ho 2 figli di 13 e 15 anni, da una convivenza .
Quando ci siamo lasciati abbiamo deciso in comune accordo ..l’assegno di mantenimento e davanti ad un avvocato abbiamo stilato un accordo sottoscritto da entrambi i genitori.
Dopo qualche anno abbiamo deciso sempre in comune accordo di cambiare l’accordo … e cioè siamo passati da un mantenimento per i figli di 400€ per entrambi più il 50% di tutte le spese ordinarie e straordinarie i ragazzi stavano con me un weekend si ed uno no… vivevo da mia mamma perché non ero in grado di sostenere un affitto.
Difronte alle lamentele della mamma che non riusciva più a gestire i ragazzi…abbiamo trovato un accordo di gestire i ragazzi più o meno al 50% con l”unica opzione che nei giorni che stanno con me in settimana, la sera dopo cena li porto a casa dalla mamma a dormire ..(perché io ho iniziato a lavorare di notte x guadagnare di più per riuscire a sopravvivere meglio)…
A fronte di una gestione al 50% come giorni pranzo e cena con me…. abbiamo deciso che l’assegno di mantenimento da me versato scende a 150€ al mese cosi da permettermi di prendere un alloggio e poter gestire questo 50%.
QuestI 150€ che abbiamo stabilito come forfait perché i ragazzi nei miei giorni infrasettimanali rientrano a dormire dalla mamma (8 gg). Tutto questo l’abbiamo messo per iscritto tra do noi.

A distanza di 2 anni circa la mamma mi minaccia di andare da un avvocato e di portarmi in causa. Ora pare che abbia un’amica avvocato che secondo me la sta pompandò. …
..lei vive in casa sua senza mutuo…. guadagna circa 1500/1600 con un partime verticale.. ha un compagno che vive con lei.
Io da quando faccio la notte fissa guadagno circa 2200 euro al mese… ho un mutuo su di una casa che ho dato in affitto.. con l”affitto non copro interamente il mutuo.. aggiungo circa 70 € al mese più altri 90 € al mese di tasse che pago x l’affitto… I 150€ poi ho circa 400€ di rate ,pago la metà dell’affitto dove abito con la mia attuale compagna 300€… quello che rimane lo uso per le spese dei ragazzi che ho al 50% e il vivere quotidiano… benzina, spesa,bollette.. non mi permetto vizi perché non posso permettermi. …ho qualche bollo aretrato da pagare ..ci sono dei mesi che non arrivo a fine mese ….
detto questo
se mi porta in causa, premesso che io non ho neppure i soldi x un eventuale avvocato…
Cosa potrebbe accadere?
Grazie x l’attenzione
Raffaele

E chi lo può prevedere? Non ci sono regole così precise di riferimento. Purtroppo avete sbagliato a fare tutto per scrittura privata che in queste materie non ha validità… Prova magari la strada della mediazione familiare.

Nel mio caso, i miei figli non vedono il padre da quattro mesi, per problemi creati da lui. Considerando la totale permanenza presso di me, gli ho chiesto il rimborso delle spese che sto sostenendo per i figli nei giorni in cui sarebbero dovuti stare con lui, ma lui si rifiuta di darmelo. Ho sbagliato o è un mio diritto?

Con comportamenti e decisioni oggettivamente discutibili, che non tenevano conto della sensibilità dei figli, li ha portati alla decisione di non vederlo, piuttosto che sottoporsi a un grosso stress psicologico. Lui ha accettato la cosa senza far nulla per far loro cambiare idea, limitando il contatto a sporadici messaggi telefonici di circostanza. Uno dei due figli è maggiorenne, non economicamente indipendente. Posso chiedere una modifica delle condizioni di separazione con questi presupposti?

Io mi trovo nella condizione in cui la madre sta ristrutturando casa . i 2 ragazzi vivono con me da oltre 6 mesi . A me fa indubbiamente piacere ma inizia ad essere un problema economico. come posso comportarmi?
Grazie

Secondo la legge 54/2006 esiste il mantenimento DIRETTO dei figli, ovvero i genitori provvedono direttamente ai figli abbandonando il vecchio modello femminista di affido esclusivo alla mamma e papà ridotto a babbomat.

Ad esempio in questo caso l'assegno è stato revocato in quanto già il padre si prendeva direttamente cura per 15 giorni al mese del figlio:

http://www.dirittoerovescio.com/2011/10/sentences

Il mantenimento diretto non è affatto una figura prevista espressamente dalla legge e parlarne in questo modo potrebbe portare ad equivocare. È vero che in situazioni di affido condiviso reale, cioè con parità di tempi di permanenza, se i due genitori hanno pari capacità economica, ognuno dei due genitori può provvedere direttamente al sostentamento della prole, senza bisogno di far girare assegni dall'uno all'altro. Però ci sono anche casi in cui, pur con parità di tempi di permanenza, se ci sono forti differenze di reddito tra i genitori, uno dei due può essere condannato a pagare un assegno per la prole all'altro, per consentirle di mantenere los tesso tenore di vita anche quando si trova con il genitore «meno ricco». Il caso linkato è quello del primo tipo, dove i due genitori hanno sostanziali capacità lavorative (anzi probabilmente può aver pensato anche lo stato attuale di disoccupazione del padre).

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it https://blog.solignani.it

Io ho la stessa situazione all'opposto, il mio ex non mi ha dato per anni il mese di mantenimento in cui il figlio stava con lui. Dopo anni di mie richieste mi sono rivolta ai cc. Morale della favola, è imputato per l'art. 570, ma vedendo l' orientamento del giudice probabilmente nel penale il mio ex verrà assolto in quanto non viola (a parere del giudice) il 570. Se ne potrebbe parlare per ore della grande Delusione di chi dovrebbe difenderci. Ma evitiamo.

Solo per direi che nonostante l'assoluzione in sede penale la somma non pagata la puoi sempre richiedere in sede civile. Penale e civile sono due piani diversi, ad esempio può essere mandato assolto nel penale perchè il giudice magari ritiene che abbia sbagliato in buona fede, nel civile lo stato soggettivo non conta e si deve pagare.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac
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