Leggo questo articolo sul Corriere della Sera, secondo cui «l’editore sparirà in una generazione» e mi sento di sviluppare alcune riflessioni.
Sono un autore e sono in attesa che venga pubblicata la versione elettronica del mio libro a giorni, personalmente non vedo l’ora, anche perchè penso che sarà occasione di molte vendite che non si sarebbero fatte con il solo cartaceo.
Come lettore, io stesso sono oramai passato alla causa del libro elettronico, dopo un paio di tentativi abortiti, oramai riesco a leggere quasi solo ebook; le mie periferiche sono l’iPhone (sul quale, con Stanza, ho letto tutta la trilogia di Larssen) e l’iPad.
Per quanto riguarda il libro di Severgnini, che ho acquistato e sto leggendo, è vero ciò che si sostiene nell’articolo: la differenza è tra libro che nasce sin dall’origine per essere pubblicato su supporto elettronico, e pertanto ne sfrutta le potenzialità appieno, e libro che rappresenta la mera conversione di un progetto sviluppato per il cartaceo. Ma io non butterei via niente, possono essere validi ed utili entrambi. Certo che il formato elettronico apre la strada a molte possibilità, complimenti a Severgnini per averlo dimostrato anche concretamente: in sostanza, la possibilità di inserire note multimediali e quindi link a materiali pertinenti all’argomento che si sta sviluppando.
Un nuovo genere di libro? Forse, più probabilmente però sempre il vecchio libro, inteso come serie di informazioni ragionate ed organizzate dal suo autore (spesso con l’aiuto di un editor!) con qualche possibilità in più.
Non credo che gli editori spariranno mai e credo che il prossimo libro, nonostante tutto, lo farò sempre con l’appoggio di un editore, che è importante sia per la qualità del progetto che per la sua commercializzazione. Sicuramente, cambierà il loro lavoro, come del resto stanno cambiando tutte le professioni per effetto della tecnologia, ma credo che rimarrà senz’altro.
Buona serata a tutti.
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cordialmente,
tiziano solignani, da iMac
/tiziano-solignani/
~ il mio libro: /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/
3 risposte su “gli editori spariranno davvero?”
Io preferisco il profumo delle pagine di un libro, non solo per deviazione professionale di traduttrice.
Purtroppo però, gli ebook stanno aprendo le strade della pubblicazione a cani e porci, e non è un bene, considerando il già precario stato della conoscenza dell'italiano da parte nostra.
È vero che gli ebook stanno aprendo le strade della pubblicazione a tutti, ma è il «bello della diretta», starà poi al lettore scegliere e io credo che chi legge ancora libri sarà perfettamente in grado di farlo. Ricordati poi che il fenomeno della vanity press è nato col cartaceo, molto prima degli ebook, anche se naturalmente costava di più e quindi non tutti potevano permetterselo, ma ci sono già adesso tanti libri-patacca.
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cordialmente,
tiziano solignani, da iMac /tiziano-solignani/
~ il mio libro: /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/
Dimenticavo: certo, un vocabolario online o su supporto tecnologico è più comodo per certi versi. Ma le enciclopedie compatte da aprire a caso e iniziare a perdersi nei vari lemmi, saltando di novità in novità… non potrei rinunciarvi.