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quando una figlia in udienza viene definita un «incidente di percorso»

Si discute attualmente (se ne è parlato persino nella nostra legalit) dell’opportunità di regole deontologiche più specifiche e stringenti per i legali che si occupano di famiglia; questo episodio di ieri sembra riportare ad attualità la questione.

Il contesto dei fatti è un procedimento da me seguito, fuori Modena, insieme ad un collega corrispondente. Oggetto del contendere è la modifica delle condizioni circa il mantenimento di una figlia «naturale». La cosa è stata avviata dal padre nei confronti dell’ex convivente e della loro figlia naturale, per richiedere che venga abbassato l’assegno mensile di mantenimento. Parliamo, nel caso del padre appunto, di una persona che almeno fino a poco tempo fa aveva un lavoro che gli garantiva uno stipendio di circa 10.000€ al mese, che lui sostiene essersi poi ridotto, anche se sul punto non c’è prova certa e pertanto come al solito valuterà il giudice.

All’udienza erano presenti il mio corrispondente, la ex convivente, la figlia, il padre, uno dei legali «avversari». La figlia è oramai maggiorenne, anche se … non di molto, e comunque non ancora autosufficiente in quanto impegnata in un percorso universitario. In passato, ha dovuto seguire un percorso di sostegno anche per elaborare l’abbandono del padre, che si è successivamente sposato con un’altra donna, è andato a vivere molto lontano e ha avuto altri figli.

Dopo la consueta liturgia, con le richieste delle parti, consistenti sostanzialmente nell’insistere per quanto già detto, e a verbale già chiuso, il legale del padre ha continuato a discutere la vertenza, informalmente, e, in questo momento, non ha trovato di meglio da dire, per corroborare la richiesta di diminuzione dell’assegno, che la figlia, per il padre suo cliente, ha rappresentato un mero «incidente di percorso», lasciando intendere che i figli «veri», di prima classe, sono quelli che ha avuto in seguito, con l’attuale moglie, all’interno di un matrimonio benedetto da Dio e dallo Stato.

La figlia è naturalmente scoppiata a piangere, tanto che lo stesso Magistrato si è sentito in dovere di uscire dall’abito consueto, diventare umano e consolarla, dopo la sorpresa generale per una uscita che definire stonata e infelice è di gran lunga riduttivo.

Non so se una difesa di questo genere sia frutto di una strategia elaborata serenamente e razionalmente o piuttosto, e più probabilmente, di un momento di smarrimento. Forse non si tratta neanche di una difesa, anche perchè sembra essere un clamoroso autogol, anche se è vero che i giudici, per fortuna, hanno quasi sempre pietà delle parti in questi casi.

Posso dire, insieme a tutti i colleghi che si sono occupati del caso, il corrispondente e il collega di studio, che una cosa del genere non ci era mai capitata. Sinceramente, la troviamo inqualificabile e non riusciamo a trovare parole adatte per descrivere una mancanza di sensibilità tanto vasta quanto gratuita, non essendo certo un argomento tecnico e sul quale si possa sperare che il giudice possa fondare qualche provvedimento.

Non so se, a questo punto, coniare nuove regole deontologiche possa servire ad impedire gesti di questo genere. La stessa buona educazione, mai abrogata, dovrebbe impedire anche solo di pensare a dire una cosa del genere in presenza della persona interessata, anche se ognuno naturalmente è libero di intenderla a sua maniera. Resta vero, comunque, che le offese bruciano sempre di più quando sono inaspettate e, appunto, gratuite.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “quando una figlia in udienza viene definita un «incidente di percorso»”

Ero presente e vi garantisco che assistere alla scena dell’avvocato che si gira dicendo:”…non erano sposati, è stata una relazione brevissima e lei (puntando il dito su mia figlia) è stato solo un incidente di percorso!”, è stato sconcertante, ma ancora peggio è stato assistere alla totale indifferenza del padre di mia figlia, che ha tranquillamente assistito alla scena senza agire!!!

Questa frase buttata li così, con leggerezza, ha lasciato un'altra ferita profonda che segnerà per sempre mia figlia, appena 20enne che, dopo l’entrata in scena dell’attuale moglie è stata rifiutata e abbandonata più volte dal suo papà, dandosene la colpa e senza riuscire a spiegarsi il perché.

Purtroppo c’è ancora chi ritiene che ci sia differenza tra figli naturali, figli biologici, figli legittimi, ma inutile dire che l’importanza della figura paterna per un figlio di qualsiasi classe A,B o C che sia è sempre la stessa, è indispensabile!

Ho dovuto leggere più volte negli atti giudiziali la dicitura “figlia naturale”, quando la controparte si riferiva a mia figlia, o quando il padre parlava della sua famiglia “legittima”, o quando diceva di avere 3 figli + 1!

Oggi la nostra società si è evoluta al punto, e personalmente ritengo giustamente, da multare chi abbandona il proprio cane o chi maltratta gli animali, ma ancora per i molti padri o genitori che fanno sentire “bastardi” i propri figli “nati fuori dal matrimonio” e girano le spalle ad essi, non esiste alcuna punizione!

Tornando all’atteggiamento del legale, non penso che nuove regole deontologiche possono cambiare chi è ignorante, maleducato e insensibile, ma servirebbero piuttosto nuove leggi per dare gli stessi diritti a tutti i figli e bisognerebbe eliminare la dicitura “naturale”, “legittimo”, ecc, i figli sono figli, punto e basta, piuttosto ci sono genitori buoni e genitori cattivi!

Mi dispiace molto per la Sig.ra Didi, ma ancora di più per la figlia, vittima dell'indifferenza del difensore del padre, ma ancor peggio del padre.

Una cosa che mi interessava sapere era la reazione di questo padre all'uscita del suo difensore, ma da quanto dice si sono perfettamente trovati e lui non ha avuto nulla da ribattere.

Per quanto può valere, in bocca al lupo per tutto.

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