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da ieri notte i clienti dei professionisti hanno diritto di ottenere un preventivo scritto

Ieri, poco prima della mezzanotte, è entrato in vigore il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 20 gennaio 2012, tramite pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e, appunto, vigenza il giorno stesso della pubblicazione, come disposto dall’art. 98 del decreto stesso.

La principale novità per gli utenti dei servizi professionali, siano essi privati o società, di qualsiasi dimensione, è il diritto di ottenere dal professionista un preventivo scritto per il lavoro che si sta valutando di affidargli, strutturato in modo tale da consentire al “cliente” di poter avere un’idea di quello che va a spendere.

Il preventivo non è obbligatorio di per sè, come previsto da precedenti versioni del decreto, ma lo diventa se lo chiede il cliente. A fronte della richiesta del cliente, il professionista lo deve fornire altrimenti commette un illecito deontologico.

Il preventivo, poi, non potrà più essere basato sulle vecchie tariffe, che sono state definitivamente abrogate per tutti gli ordini professionali, ma su criteri diversi, ancora in buona parte da definire, che comunque lasciano ampia libertà al professionista e al suo assistito.

Al nostro studio legale, nel campo appunto dei servizi di assistenza giuridica, costerà poco adeguarci a questa importante rivoluzione, dal momento che come sanno tutti quelli che ci seguono noi lavoriamo già pressappoco così da oltre cinque anni e cioè da quando lo hanno reso possibile le prime riforme Bersani.

Proponiamo da anni un sistema tariffario di tipo “flat”, il nostro “forfettone”, che consente al cliente di sapere cosa va a spendere almeno su base annuale. Da sempre, consentiamo alle persone che stanno valutando se incaricarci di chiedere un preventivo, tramite un apposito modulo on line oppure anche con il classico contatto personale in studio, preventivo che forniamo sempre per iscritto. Diciamo che la legge ha introdotto quello che a noi è sempre stato spontaneamente congeniale.

Per altri studi, anche operanti in altri settori, non credo, invece, che sarà facile, dal momento che si tratta di una rivoluzione abbastanza radicale rispetto a quanto previsto precedentemente e occorrerà il solito cambio di mentalità perchè la legge sia ben attuata.

Questo cambio culturale non dovranno farlo solo i professionisti ma anche gli utenti.

A questi ultimi, viene data maggior libertà di scelta rispetto al passato, tra varie ipotesi chiare, come ad es. nel caso in cui un potenziale cliente chieda, come a mio giudizio è sempre preferibile fare, due o tre preventivi ad avvocati diversi. Di questa libertà, gli utenti dovranno fare un uso oculato. Se in alcune pratiche di tipo routinario, come ad es. le separazioni consensuali dove c’è poca materia da sistemare, la scelta di un avvocato piuttosto che un altro può essere meno importante, in tutte le altre questioni, che rappresentano poi la stragrande maggioranza della pratica quotidiana, l’utente non dovrà valutare solo il prezzo, ma anche il modo in cui i vari avvocati che sta valutando di incaricare “vedono” il suo problema e quali rimedi e strade percorribili pensano ci possano essere per esso.

Per avere il parere dell’avvocato sul merito della sua questione, l’utente non potrà limitarsi a chiedere il preventivo, perchè il contenuto del preventivo previsto dalla nuova legge riguarda solo gli aspetti economici. Se vorrà sapere come la pensa il suo potenziale legale, dovrà come prima, almeno a mio giudizio, acquistare una consulenza, sedersi con lui (o comunicargli a distanza le informazioni necessarie), per poi avere un suo parere preciso sulla situazione. Ogni caso, infatti, è diverso da un altro e spesso la soluzione non è già scritta nella legge, che tante volte è uno strumento a maglie larghe, ma deve essere individuata se non addirittura ricostruita dall’interprete. In altri termini, all’avvocato non costerebbe nulla indicare come vede il problema dell’utente nel preventivo se solo potesse saperlo in modo immediato; il fatto è che nella pressoché totalità dei casi è necessario studiare bene il caso concreto e fare valutazioni in diritto che richiedono, solitamente, un’ora o più di tempo. Nella pratica, spesso, mezzora viene impiegata solo per interrogare l’utente sulla sua situazione, dal momento che non tutti sono in grado di comunicare adeguatamente con un professionista e la bravura del professionista sta proprio nel raccogliere le informazioni che molti utenti gli portano a pezzi e bocconi, per poi mettere tutto insieme.

Le nuove disposizioni sono state emanate in forma di decreto legge. L’articolo che ci interessa è il numero 9. Come è noto, il decreto adesso dovrà passare in Parlamento per la sua conversione. In questa fase, il decreto potrebbe cadere – cosa assai improbabile vista la situazione politica attuale – o – più probabilmente – venire modificato. Può darsi che dopo aver sentito associazioni di categoria da una e dall’altra parte vengano introdotti dei correttivi, delle disposizioni chiarificatrici e così via, per cui necessariamente il discorso andrà aggiornato a tra 60 giorni, quando scadrà il termine per la conversione.

Rimane comunque, a mio giudizio, un notevole passo avanti per la chiarezza che, come tale, almeno nella mia esperienza, serve anche a noi professionisti, perchè ho potuto constatare nella mia pratica che gli utenti sono più propensi a confermarti un incarico se sanno cosa vanno a spendere e possono programmarsi la spesa. Oltre, naturalmente, a ridurre e praticamente eliminare le discussioni sui compensi degli incarichi già accettati, una volta che sarà stato tutto messo nero su bianco.

Personalmente, sono comunque, ed è oramai fatto notorio, favorevole a queste innovazioni che, se viste con spirito costruttivo, nonostante magari la non eccellente tecnica legislativa con cui spesso sono introdotte, possono farci fare dei veri e propri passi in avanti, tutti insieme, sia professionisti sia assistiti o clienti che dir si voglia.

Buon lavoro a tutti.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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