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La scudela modenese.

Una scudela ;-)
]1 Una scudela 😉

Che cos’è.

Può essere un’idea per la prima colazione per chi segue la paleo 1 oppure comunque uno stile alimentare più consapevole e sano.

Questa cosa mi è stata ispirata dalla ben più celebre tijela brasiliana di acai, che alcuni realizzano anche in Italia acquistando la polpa di acai congelata da fruttiamo.

Siccome in famiglia dispongo gratuitamente di molta frutta che so essere stata trattata con davvero pochi antiparassitari, sicuramente meno di quelli utilizzati nei protocolli dello stesso biologico, non mi andava di pagare per far arrivare frutta congelata importata dal Brasile che non saprei nemmeno come è stata irrorata, e ho quindi deciso di «adattare» l’idea e realizzare una mia versione di questa cosa.

In brasiliano, tijela significa scodella, non importa a questo punto che vi dica che cosa significa scudela in modenese… 😉 Ovviamente ho scelto il nome in modenese così rimane il tocco esotico di quello originale…

La scudela rappresenta da allora la colazione della mia famiglia, ma può essere anche un modo per gustare qualcosa che si avvicina molto all’esperienza di un gelato di stracciatella o al bacio, per chi come me segue la paleo o comunque vuole evitare alimenti non considerati idonei per l’alimentazione umana come appunto il gelato, per la presenza di zuccheri artificiali, latticini e altro.

Come si prepara.

Per la preparazione, io uso un masticatore di frutta (nel mio caso l’Hurom 400), ma va bene anche un frullatore, meglio se ovviamente utilizzato a bassa velocità per non strapazzare troppo le materie prime.

Come frutta, dal momento che credo abbastanza nella stagionalità, prendo volta per volta quello che è disponibile al momento. La scudela nella foto è stata fatta con pesche, uva, una mela e una pera, mezzo melograno.

È importante capire che il succo deve essere abbastanza denso per armonizzarsi con le parti solide e sorreggerle. Il succo di mela, ad esempio, è molto denso, mentre quello d’uva piuttosto liquido: state attenti a curare che ogni frutto sia nelle giuste proporzioni. Un’idea per aumentare la densità è aggiungere un avocado, come vedremo dopo.

La copertura.

Una volta estratto il succo, lo mettete appunto in una scodella e iniziate a tritare la «copertura».

Per essa, io uso di solito il cacao criollo «il 100%» della Domori (un quadratino singolo per scudela), che pur non avendo nessuna aggiunta di zucchero o dolcificanti ha un gusto incredibile, e due o tre noci (o altra frutta in guscio come le macadamia, anacardi, ecc.).

È essenziale triturare manualmente, senza usare un mixer, ma solo con un tagliere e un coltello, le materie della copertura: se usaste un robot i pezzi diventerebbero troppo piccoli e una volta in bocca conferirebbero a quel che mangiate un indesiderabile effetto «poltiglia» che è il contrario di quel che si vuol raggiungere con un piatto di questo genere.

La copertura deve rimanere a pezzettoni per essere croccante nella bocca.

Alcuni aggiungono anche alcune fettine di banana, come nella foto; a me non piace tanto, ma ovviamente va a gusti.

Il tocco dell’avocado.

Se volete una scudela più addensata e cremosa, con note più calde, che si sposano molto meglio con i sapori della copertura, specialmente nella brutta stagione, quando le note rinfrescanti della frutta schietta non sono godibili come d’estate, potete aggiungere un mezzo avocado all’altra frutta, direttamente dentro al masticatore.

L’unica condizione, come sempre quando si ha a che fare con questo frutto, è che sia maturo, cioè morbido e cremoso, tenero come il burro a temperatura ambiente. Se l’avocado che avete comprato non è ancora pronto, potete metterlo vicino ad altri frutti come pere e mele per accelerare la maturazione.

Io oramai aggiungo un mezzo avocado tutte le mattine e credo che questa aggiunta oltre che migliorare il gusto possa magari rendere più salutare la scudela, rendendola, grazie ai grassi dell’avocado, sia più nutritiva che, probabilmente, meno impattante sulla glicemia.

Sì, ma è paleo?

È discusso. Molti ritengono cose di questo tipo un po’ al confine. Io posso riportare di aver perso 40kg, senza fare esercizio fisico, facendo tutte le mattine colazione con un succo da masticatore, a volte come scudela e a volte no.

È assolutamente certo che una colazione o spuntino di questo genere è mille volte meglio di latte e biscotti o di un gelato, magari industriale, per cui io partirei intanto da questo concetto.

In un prossimo, ed apposito, post comunque torneremo sul tema dei succhi di frutta o frullati in paleo.


  1. So che in paleo il concetto di colazione è molto discusso, con alcuni esponenti che sostengono che la colazione si possa benissimo non fare e non rappresenti un problema. Personalmente, la faccio e conosco molte altre persone, in paleo, che la fanno, per cui un’idea in materia può sempre essere utile. Molti che si avvicinano alla paleo per la prima volta sono dubbiosi su cosa mangiare a colazione, hanno in realtà il «timore» di doversi mangiare una bistecca o delle costolette di maiale al mattino presto… Alcuni esperti paleo rispondono che se queste persone non sanno cosa mangiare per colazione, possono benissimo saltarla, ma secondo me non è la risposta più adatta per tutti… A parte che non ci sarebbe nulla di male nel far colazione con una bistecca, ci sono comunque mille cose che si possono mangiare, come al solito è bene che ognuno provi la soluzione che gli aggrada di più e poi ascolti il suo corpo e valuti i risultati. 

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “La scudela modenese.”

ma non è che alle 11.30 di mattina cominci a vedere la Madonna seduta accanto alla poltrona del Giudice in udienza?
a me accade non di rado.

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