Avete visto il film «Il matrimonio che vorrei»?
Una mezza baggianata, ma anche no…
Parla di due coniugi in crisi che, per iniziativa di lei, prendono un aereo per andare a farsi una settimana intensiva di terapia di coppia.
Dopo essersi sistemati in loco, tutte le mattine si alzano e, anziché andare al lavoro, vanno dal loro terapeuta per vedere se riescono a riparare e sistemare il loro traballante matrimonio.
Ebbene, ho allestito un servizio del genere qui a Vignola (Mo), una terapia intensiva di una settimana per coppie in crisi che vogliono tentare di sistemare il loro rapporto.
Il pacchetto si chiama FixFam.
E sono pieno di entusiasmo e felice come un bambino.
Perché?
Sono vent’anni che vedo persone sfasciare le proprie famiglie, per motivi non di rado futili.
Quello che ho sempre potuto fare è solo aiutarle in questo percorso, in modo che la separazione prima, e il divorzio poi, fossero meno traumatici possibile.
Ma mi rimaneva sempre un fondo di insoddisfazione, un senso di impotenza, una tristezza per l’esito finale.
Non so voi, ma io penso che non si butti nel cesso un matrimonio, un rapporto importante, dove magari ci sono anche dei figli, senza aver tentato seriamente di sistemare le cose.
Per questo ho deciso di passare alla pratica giuridica positiva: perché intervenire solo quando le situazioni sono già degenerate, quando si può prevenire, evitare o magari anche persino ricostruire?
Inoltre credo molto nelle soluzioni, per questo tipo di problemi, di tipo intensivo, negli interventi «di attacco».
Credo cioè che nelle crisi familiari, nei rapporti di coppia problematici siano indispensabili interventi forti, per smussare grandemente o risolvere problemi stratificatisi per anni, vecchie ferite, situazioni dolorose risalenti e profonde.
Se due partner hanno dei problemi, insomma, non hanno così tante speranze di risolverli con, ad esempio, una seduta di mediazione o terapia al mese, mentre continuano a fare le stesse, identiche vite di prima, dove ormai non comunicano, spesso si offendono e si feriscono, senza nemmeno più accorgersene.
È assurdo.
Io voglio, invece, che queste persone rimettano la loro coppia al centro di tutto, anche se fosse solo per un ultimo, estremo tentativo.
Voglio che sospendano le loro vite ormai malate, si prendano le ferie, si spostino, venendo qui, facendo un viaggio, soggiornino qui per tutto il tempo necessario, e durante il giorno, tutto il giorno, si occupino solo del loro matrimonio, della loro famiglia, di loro stessi.
Questo è un gesto fondamentale da fare, se il rapporto è importante. Un gesto che può dare loro davvero tante speranze in più: dedicarsi a loro stessi e alla coppia per una settimana.
Può anche darsi che non si riesca a ricostruire, ma almeno così, con un impegno così serio e importante, non si avrà più nessun rimpianto se si dovesse poi prendere atto dell’insanabilità della rottura.
Ovviamente non ci sarò solo io, ci sarà Gianluca Ruggeri, mediatore familiare con cui lavoro da anni. Sto inoltre cercando di coinvolgere altri professionisti che considero delle eccellenze nel campo, di cui farò i nomi solo ovviamente una volta che ci saranno effettivi accordi.
Il pacchetto sarà venduto ad un premium price anche perché si tratta di tante ore di lavoro di diversi professionisti, con esperienze decennali. L’idea è comunque fare per il momento dei preventivi individuali volta per volta, per arrivare a definire una o più tariffe standard in seguito.
Io e doc Ruggeri siamo già pronti per accogliervi:
- Chiedete un preventivo gratuito e senza impegno.
- Chiedeteci maggiori informazioni, scrivendoci dalla pagina dei contatti, o chiamando la infoline, chiedendo del servizio «FixFam».
Per tutto il periodo del lancio, un mio sintetico ebook con l’elenco dei libri consigliati per nutrire e riparare la coppia. Leggere un libro, il primissimo gesto da fare per cambiare e migliorare le cose…
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3 risposte su “Relazione in crisi? Se fai un ultimo tentativo, fa’ che sia FixFam.”
Grandissimo!
io sono una collega che nel lontano 2005 ha frequentato un master universitario di II livello (cioè per un anno intero) con la dr.ssa Isabella Buzzi, per diventare (anche) mediatore familiare.
Mi è tanto servito nella professione di avvocato, ma non sai i muri e la diffidenza incontrati…
complimenti ancora!
Veronica
Grazie Veronica. Mi pare di ricordare un altro tuo commento in passato… Benritrovata, restiamo in contatto!
È comunque è vero, c’è molta diffidenza e persino ignoranza anche tra molti avvocati.