
Oggi facciamo il punto sugli smartwatch.
Si tratta di oggetti indossabili, che per molte persone non hanno ancora un senso ben preciso, molti infatti non capiscono a cosa possano servire oggetti del genere. In realtà, gli smartwatch sono abbastanza utili perché portano al polso una serie di cose che sono collegate al cellulare e che può essere effettivamente più comodo vedere anche quando abbiamo il cellulare in tasca o comunque lontano da noi.
La pressoché totalità degli smartwatch è collegata ad un telefono di riferimento e si tratta quindi di un tethering il collegamento ovviamente è tramite bluetooth. Alcuni modelli, come vedremo meglio in seguito, sono dotati della possibilità di inserire una scheda SIM e quindi di una connessione dati, di un numero telefonico e della possibilità di inviare e ricevere chiamate esattamente come avviene per i cellulari.
Ad ogni modo, tramite gli smartwatch riusciamo a vedere le notifiche che arrivano sul cellulare. Se un nostro contatto dunque ci manda un messaggio, di tipo sms ma anche whatsapp o telegram o altro, noi siamo in grado, alzando il braccio, di vedere il messaggio e se del caso andare a prendere il cellulare per rispondere oppure rispondere direttamente dallo smartwatch, per i modelli in cui è possibile. Ovviamente, se il messaggio non fosse urgente, potremmo semplicemente ignorare la notifica e rispondere più tardi senza fretta.
Un’altra cosa molto importante che viene portata sul polso è la indicazione delle chiamate. Quando un nostro contatto chiama il nostro cellulare, sull’orologio siamo in grado di vedere chi sta chiamando. Se riteniamo di rispondere alla chiamata, quindi, andiamo a prendere fuori il cellulare, altrimenti possiamo soprassedere per richiamare più tardi o in alcuni casi anche inviare un messaggio preconfezionato in cui appunto diciamo che non possiamo rispondere, ma che richiameremo ad esempio più tardi.
In realtà, dunque, gli smartwatch sono oggetti molto utili. Purtroppo, il mercato non ha ancora capito le loro potenzialità, ma questo non toglie che rimangano periferiche piuttosto importanti per incrementare la nostra produttività o comunque rendere più piacevole il modo in cui utilizziamo i nostri cellulari.
Oggigiorno, chi volesse provare uno smartwatch o dotarsi di un esemplare si trova innanzitutto di fronte alla scelta della famiglia di smartwatch da adottare.
Grosso modo oggi giorno ci sono 4 grandi soluzioni disponibili. Più alcune strade ulteriori di cui diremo brevemente.
La prima soluzione è quella della Apple, che si sposa perfettamente con i telefoni della stessa casa e cioè con gli iPhone. La seconda soluzione è quella di Android wear. Una ulteriore alternativa è quella offerta da Samsung con i suoi orologi di tipo Gear che montano il sistema operativo Tizen. La quarta soluzione possibile, che presenta alcune peculiarità ma che a mio giudizio è nonostante tutto ancora oggi la migliore di tutte, è quella di Pebble.
Le strade alternative sono innanzitutto quelle dei telefoni «cinesi» che montano versioni complete di Android, cioè non Wear ma Android completo, e che si possono vedere ed eventualmente acquistare su Gearbest. Ho avuto uno di questi orologi / cellulari, il loro problema è ovviamente il consumo eccessivo di batteria, per alcuni versi sono versatili e interessanti perché puoi montare tutte le applicazioni previste per Android, purtroppo non ci sono cose con un livello adeguato di finitura. Io ho avuto un Domino DM368 che dopo alcuni mesi un bel giorno è morto definitivamente, senza accendersi più.
Un’altra strada alternativa allo smartwatch sono gli ibridi di Fossil, che mi ha segnalato il mio amico Francesco Fumelli. Si tratta di orologi costruiti in modo tradizionale, con integrate alcune funzioni «smart».
Torniamo comunque alle principali 4 «famiglie» ad oggi disponibili, seguendo l’ordine già indicato.
L’orologio di Apple è un prodotto abbastanza ben rifinito e con il quale si riescono a fare diverse cose interessanti, tra cui ad esempio rispondere direttamente ad una chiamata dall’orologio sfruttandone il microfono e l’altoparlante e rispondere ad alcuni messaggi di posta elettronica dettando all’orologio, cosa che a me è capitato di fare in più occasioni con buoni risultati. Il prodotto di Apple è, dopo Pebble, quello sicuramente meglio rifinito e ben concepito il suo difetto è quello di sposarsi per lo più con gli iPhone anche se mi pare che in qualche modo sia utilizzabile anche con le periferiche Android, ma ovviamente con un set di funzioni necessariamente più limitato.
Gli orologi Android wear invece a mio giudizio sono ancora davvero molto acerbi, nonostante recensioni molto, troppo giulive che si possano leggere in giro. Ho avuto diversi modelli di orologi Wear e li ho man mano restituiti tutti, in quanto sostanzialmente inadeguati ad un uso di produzione e più simili a dei prototipi. Ho avuto l’orologio di LG (Urbane 2) con la sim interna quindi in grado di fare telefonate così come un vero e proprio cellulare e di collegarsi alla rete, purtroppo dopo alcuni mesi ha smesso di ricaricarsi e l’ho dovuto restituire per malfunzionamento in ogni caso era un orologio rifinito in maniera ben peggiore di Apple watch a partire dalla base di ricarica dal cinturino non ripiegabile e da tutta una serie di cose che dimostravano che il progetto era stato portato avanti con davvero poca cura. Un altro orologio assurdo che ho avuto è stato il primo Huawei che ho restituito dopo alcuni giorni perché, anche qui, nonostante recensioni benevole e giulive mancava di un set di funzioni minime perché potesse essere utilizzato in maniera davvero produttiva. In seguito ho voluto provare anche la versione 2 dell’orologio di Huawei ricevendo in questo caso una delusione ancora peggiore in quanto l’orologio non arrivava mai a sera con la batteria, l’ho tenuto una decina di giorni e non sono mai riuscito ad arrivare a sera un giorno verso le 5:00 addirittura l’orologio moriva alle 5 del pomeriggio ovviamente e così l’ho restituito ad Amazon mi sembra che una periferica del genere sia assolutamente inidonea per essere collocata sul mercato, a meno che la mia unità non fosse una unità difettosa.
Lo stesso sistema operativo Android Wear è un lavoro che sembra lasciato a metà avevo riposto alcune speranze nella seconda versione di questo sistema operativo, ma quando l’ho potuto provare l’ho trovato ancora largamente inadeguato e non finito e portato a dei livelli idonei per un utilizzo davvero produttivo. Probabilmente, per le case produttrici di Android gli smartwatch sono al momento progetti collaterali ai quali non vengono destinate adeguate risorse o sui quali non vengono svolti investimenti di una certa importanza per cui ci ritroviamo con il mercato invaso da veri e propri zavagli pressoché inutilizzabili.
Un discorso diverso vale per le soluzioni di Samsung una casa che per quanto riguarda i cellulari non mi sta simpaticissima per il fatto di avere modificato in maniera eccessiva la sua versione di Android per introdurre delle utilities e delle funzioni di sistema che sono sostanzialmente inutili e appesantiscono il sistema operativo. Per quanto riguarda la linea di orologi gear, ho avuto occasione di provare un s2. Devo dire che qui la progettazione è stata molto più felice a partire dalla presenza di due bottoni sul lato destro dell’orologio abbastanza funzionali e soprattutto della ormai famosa e utile ghiera ruotabile dell’orologio. Se si tiene in mano un orologio Samsung si ha l’impressione a differenza di quanto avviene con Android wear di avere a disposizione un oggetto che è stato pensato da persone e ingegneri con un po’ di sale in zucca e che hanno lavorato davvero sul progetto. Il problema di Tizen e quindi di conseguenza di questi orologi Samsung è che le applicazioni a disposizione sono abbastanza poche. Per avere Spotify ad esempio gli utenti europei hanno dovuto aspettare fino a luglio 2017 quando Spotify a mio giudizio è una utility assolutamente fondamentale per uno smartwatch perché ti deve consentire di telecomandare la tua musica ma anche di poter salvare le canzoni sull’orologio per poterle ascoltare ad esempio quando si è fuori senza cellulare come tipicamente nel caso in cui si va fuori a correre. Forse è ancora un po’ presto per vedere se Tizen come piattaforma si diffonderà al momento le applicazioni sono abbastanza poche. Gli orologi Samsung rimangono comunque abbastanza ben congeniati è abbastanza stabili per cui possono essere presi in considerazione a seconda delle esigenze di chi deve utilizzare ovviamente. Il modello attuale è venduto anche in una versione con LTE e quindi con la possibilità di installare una scheda SIM per essere indipendente dal cellulare e quindi per poter inviare e ricevere telefonate anche quando si è lasciato il cellulare a casa, oltre a consentire una connessione dati tramite la quale si possono ricevere ad esempio sull’orologio le notifiche che arrivano sul cellulare. Purtroppo ad oggi questa versione non è ancora venduta nel nostro Paese è venduta solo all’estero ma non credo che anche potendo acquistare questo orologio all’estero possa essere una buona idea perché ogni paese ha delle proprie bande LTE e quindi la compatibilità dell’eventuale prodotto estero con la rete italiana sarebbe da verificare. Una cosa che mi è piaciuta molto di Samsung è che rileva automaticamente l’attività: un giorno sono uscito con la bicicletta e lui se ne è «accorto», iniziando a registrare l’allenamento.
Adesso parliamo di Pebble. Vi ho già anticipato che secondo me lo smartwatch migliore di tutti mai realizzato è pebble. Purtroppo pebble è stato acquistato da Fitbit e l’intera produzione è stata dismessa. Attualmente, pebble è un prodotto in corso di smaltimento si trovano ancora alcuni esemplari su Amazon che chi vuole può comprare anche per poche decine di euro ad esempio io in questo momento che sto scrivendo questo articolo al polso ho un pebble di prima generazione di colore rosso pagato €40. Da questo punto di vista, nonostante la dismissione della linea, chi non ha mai avuto uno smartwatch potrebbe cominciare proprio con un pebble. La spesa è bassissima e in ogni caso se non ci si trova bene con Amazon si può fare il reso entro qualche giorno.
Ma vediamo quali sono le particolarità del pebble che lo rendono a mio giudizio è migliore smartwatch ad oggi realizzato nonostante il triste destino che gli è stato riservato.
Allora innanzitutto la batteria del pebble dura effettivamente è questo lo posso dire perché io ho avuto 4 pebble anche fino ad una settimana. Questa è una cosa fondamentale per tutti gli smartwatch che i produttori più blasonati purtroppo non hanno capito. Sia il prodotto di Apple che quello di Samsung devono essere caricati almeno ogni sera ben difficilmente possono fare due giorni di seguito senza essere ricaricati. Non parliamo poi di quelli di Android wear dove molti oggetti purtroppo non arrivano nemmeno a sera. La possibilità invece di avere una batteria che dura fino ad una settimana consente di utilizzare lo smartwatch anche ad esempio durante la notte per monitorare la qualità del sonno una cosa che nonostante le applicazioni disponibili è difficile da fare con tutti gli altri orologi.
Una peculiarità del pebble è che il suo schermo non è touch screen. Lo schermo del pebble inoltre è realizzato con tecnologia e ink e cioè ad inchiostro elettronico simile a quella del lettore Kindle di Amazon o di un qualsiasi altro ebook reader punto Il pebble tradizionale è in bianco e nero ma esiste anche una versione a colori che è il pebble time che si trova ancora su Amazon e che ha uno schermo molto bello. Non è uno svantaggio la mancanza di un touch screen su un orologio come questo? A mio giudizio no anzi la scelta di Pebble è azzeccata. Piuttosto in prodotti come questo servono molti pulsanti o ghiere ruotabili come hanno fatto Samsung è Apple Il pebble a questo riguardo a quattro pulsanti I sulla sinistra che è assimilabile ad un pulsante di tipo indietro o Bach E3 sulla destra che hanno funzioni diverse anche a seconda del tipo di pressione cioè singolo tappo tap prolungato questo secondo me è il modo giusto di ingegnerizzare un prodotto di questo genere. Il pebble tra l’altro è completamente impermeabile quando mi alzo al mattino lo prendo dalla mia base di ricarica me lo metto e vado sotto la doccia sotto la doccia il pebble è completamente utilizzabile e quindi lo posso usare per aumentare il volume della musica cambiare traccia visualizzare le notifiche rispondere ai messaggi con quei modelli che hanno il microfono tutte cose che sono inutilizzabili con gli orologi che hanno un touch screen che sotto la doccia non può essere utilizzato.
Un altro grande vantaggio di questa scelta particolare sullo schermo è la visibilità in qualsiasi condizione di luce ed illuminazione. Mentre i touchscreen adottati da tutti gli altri produttori in pieno sole sono leggibili solo a fatica, Il pebble è sempre leggibilissimo come se si stesse guardando un foglio di carta, allo stesso modo di un book reader o del Kindle di Amazon. Addirittura LG con il suo orologio è riuscita ad essere così demenziale da non mettere nemmeno un sensore di luminosità così un orologio che costa quasi €500 come il suo modello urban sotto il sole è praticamente illeggibile mentre in casa in condizioni di scarsa luminosità sembra una torcia, una ulteriore indicazione del fatto che questi progetti non sono stati seguiti adeguatamente.
Un altro vantaggio del pebble, che si è incrementato ultimamente per effetto della sua dismissione, è stato il prezzo ridotto che induce tutti quei potenziali utenti insicuri ma attratti dal oggetto tuttavia non disponibili a sborsare centinaia di euro a provare un indossabile, a vedere che cosa si può realizzare con uno smartwatch e come si può essere più produttivi. Come accennavo prima, adesso i pebble vengono letteralmente svenduti è il mio consiglio è proprio quello di prendersene uno nonostante l’incertezza circa le loro funzionalità. Ultimamente ad esempio io stesso mi sono comprato, al prezzo di uno solo, 3 pebble: un pebble 2 color bianco e acquamarina con rilevazione del battito cardiaco un pebble time steel con cinturino in pelle e schermo a colori e un pebble classico di colore rosso. Tra tutti e tre i modelli, tendo a preferire il pebble 2 con schermo in bianco e nero ma cinturino in silicone che mi posso infilare al mattino subito prima di entrare in doccia anche se probabilmente prenderò un cinturino alternativo per il pebble time per poter fare la stessa cosa. A proposito di questo va detto che non tutti gli smartwatch hanno la possibilità di cambiare il cinturino ad esempio il modello di LG che addirittura aveva integrato il GPS nel cinturino non consentiva ha fatto di cambiarlo e così molti altri mentre invece i prodotti di Apple di Samsung e tutti i pebble hanno i cinturini intercambiabili e questa è una grandissima comodità.
Bisogna dire qualcosa anche riguardo del futuro di Pebble. Al riguardo c’è molta incertezza. L’orologio ovviamente dovrebbe continuare a funzionare anche una volta che i server di Pebble siano stati smantellati e le notifiche dovrebbero essere portate sull’orologio senza nessun problema. Molti più dubbi ci sono invece sulla funzione di riconoscimento vocale che come tale si appoggia ai server di Pebble che a loro volta sono appoggiati ai server di Nuance. Trattandosi di un prodotto dismesso, queste funzionalità di riconoscimento vocale potrebbero cessare da un momento all’altro Senza molto preavviso ed è veramente un peccato perché la funzionalità di riconoscimento vocale funziona abbastanza bene ed è davvero comodo rispondere ad una notifica ad esempio di WhatsApp dettando la risposta direttamente dall’orologio, io stesso lo faccio spesso anche questo di nuovo mentre sono sotto alla doccia.
C’è da dire che il gruppo di sviluppo di Pebble è ancora al lavoro anche se nessuno se lo sarebbe aspettato. Proprio in questi giorni è stata rilasciata una versione beta della app del pebble che corregge alcuni baci che si erano manifestati ultimamente tra cui la scomparsa delle anteprime dei quadranti all’interno dell’applicazione stessa. Il fatto che il gruppo continui a lavorare fa ben sperare e ipotizzare che Fitbit non voglia smantellare del tutto un progetto così bello per poter eventualmente realizzare se non un nuovo pebble almeno un nuovo prodotto Fitbit che si appropria di tanti pregi dei vecchi pebble. Ovviamente la speranza è anche che Fitbit continui a supportare le funzionalità dei modelli esistenti. Anche al netto di questo, a mio giudizio conviene sempre trovare un pebble, specialmente se non avete mai avuto uno smartwatch per vedere che senso possono avere questi indossabili prendendo la migliore realizzazione che ne sia mai stata fatta.
Il mio consiglio finale, per tutti quelli che genericamente sono interessati al mondo degli smartwatch, è di provare ad entrarci prendendo ad esempio un Pebble da 50 euro su Amazon. Anche se cesserà di funzionare in tutto o in parte resterà comunque funzionante come orologio e potrete sperimentare la comodità di un indossabile che porta alcune funzioni del cellulare al posto.