Un altro testo «letterario» che ci dice tanto sul counseling e su chi può farlo davvero – chi ha messo a buon frutto il dolore attraverso cui é passato.
«Solamente un essere predestinato ha la facoltà di domandare ad un altro: “Qual è dunque il tuo tormento?”.
E non gli è data nascendo.
Deve passare per anni di notte oscura in cui vaga nella sventura, nella lontananza da tutto quello che ama e con la consapevolezza della propria maledizione.
Ma alla fine riceve la facoltà di rivolgere una simile domanda, nel medesimo istante in cui ottiene la pietra di vita e guarisce egli stesso.»
(Simone Weil)
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