Non è mai il giudizio degli altri a ferire, é sempre il tuo, quando in fondo condividi quello degli altri. Se conosci te stesso, e comunque non ti giudichi, ma riesci a guardarti con l’opposto del giudizio, che è la compassione, il giudizio degli altri non ti tocca per nulla. Un abbraccio.
«È così importante cosa gli altri pensano di noi? No, non lo è. Le opinioni degli altri si attaccano a noi quando non sappiamo davvero chi siamo e riempiono facilmente il vuoto causato dalla nostra mancata conoscenza di noi stessi. Dunque, come recitava l’iscrizione sull’immenso Tempio greco di Apollo a Delfi “Conosci te stesso”, perché quando tu per primo sai chi sei e soprattutto chi non sei, le altrui opinioni su di te scivoleranno come gocce d’acqua su una lastra di cristallo.»
(Alberto Simone)
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Giusto il giudizio degli altri non mi ferisce per più di 15 minuti, il giudizio delle persone che amo, amici veri, famiglia ecc. mi condiziona! Tutta la vita mi è stato detto che c’era qualcuno migliore di me, se te lo dice una madre ti fa male.
Non è così facile. Non lo è quando sei vissuta in un ambiente dove l opinione altrui è considerata un valore aggiunto se è positiva. Un demerito quando, anche erroneamente, è negativa. È un meccanismo, a volte inconscio, che diventa un abitudine. E le abitudini sono dure a sparire. Buona giornata.
Il primo passo è appunto prendere consapevolezza che non é il giudizio altrui a ferirci direttamente, ma il nostro stesso, mutuato da quello altrui. Sei obbligata a interiorizzare e condividere i giudizi altrui o puoi sostituire questo automatismo con la curiosità, la compassione (per te e per gli altri), la riflessione?
Io non sono completamente d’accordo in questo caso. Sai, per me sono importanti le opinioni degli altri, soprattutto di chi stimi o di chi vuoi bene sinceramente e con affetto. Anche quando conosci te stesso infatti, non sempre chi ti è vicino pensa ciò che pensi tu su di te e questo può ferire quando ciò non aderisce alla tua natura. Certamente il punto di vista o il giudizio di un altra persona per me può essere importante anche per mettere in discussione me stessa e avere la possibilità di migliorarmi. Ma quando il giudizio “negativo” è convinto, beh, un senso di inveritiero e di incomprensione prende su di me il sopravvento e mi porta sofferenza… e considera che sono un tipo che si fa scivolare le cose ! Ciao
La tua sofferenza deriva dal non essere ascoltata e, tantomeno, compresa. Considera però quello che diceva Conrad: «Di giorno viviamo come sogniamo di notte: soli». Nessun altro essere umano potrà mai comprenderci ed essere «con noi» veramente, anche se, sia pur molto di rado, si incontrano persone che, grazie a Dio, ci fanno sentire come se lo facessero. Occorre una terza via nelle relazioni, fatta di stare accanto, anche senza fare niente, solo ascoltando e condividendo. E il giudizio non c’entra niente con le opinioni.
Grazie della bella risposta… rifletterò sulla base dei tuoi spunti
Sei la benvenuta, buone riflessioni…