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Cose che eviti: é per motivi veri o per paure?

Le cose che eviti di fare sono davvero cose che non ti piacciono o sarebbero in realtà cose che ti piacerebbero, ma che eviti per qualche paura più o meno conscia? Ecco una riflessione che dovremmo fare tutti.

«Non è mai troppo tardi per meritare di più.
È tardi quando abbiamo un appuntamento fissato a una data ora e, per qualsiasi motivo, non siamo arrivati in tempo oppure è tardi quando dimentichiamo il fornello e si brucia la cena.
Quando, invece, si parla dell’intera vita di una persona e soprattutto di ricerca della felicità, la parola “tardi” non esiste, non è applicabile. È sempre un buon momento per lottare e conquistare il meritato benessere.
È la paura la barriera che, in molte occasioni, ci impedisce di costruire la nostra felicità o, per lo meno, di raggiungere quello che sogniamo, ma che si trova qualche passo oltre la nostra zona di confort.
Una cosa che facciamo di solito, senza esserne del tutto coscienti, è camuffare la paura con la rassegnazione, con pensieri come “è quello che ho a disposizione, che devo sopportare; se lo lascio,
probabilmente starò ancora peggio”.
Siamo talmente abituati a camuffare la paura, da restarne
intrappolati, perché ci siamo rassegnati.
Chi si rassegna e smette di lottare è destinato ad una lenta infelicità che può benissimo condurre a una forma nascosta di depressione .
La paura va intesa per quello che è in realtà: un’emozione che ci mette in allerta quando ci troviamo di fronte ad un pericolo. È un errore nascondere o non ascoltare questo istinto naturale: occorre capirlo, elaborarlo e, infine, agire nel modo più adeguato. Non dobbiamo “avere paura della paura”: è importante imparare ad ascoltarla, perché è un chiaro segnale di inquietudine e di malessere interiore.
Il semplice fatto di razionalizzare la paura, di mettere da parte gli atteggiamenti limitanti e le insicurezze ci permetterà di liberarci di tutte quelle corazze chi ci impediscono di avanzare come persone.

La soluzione sta, in molti casi, proprio nell’agire: superare la linea della paura, l’immobilità e, soprattutto, dimenticare pensieri come “il mio treno è già passato” oppure “ormai per me è troppo tardi”. Non sappiamo quello che troveremo o se quello che facciamo avrà un buon esito. La paura sarà un compagno inseparabile.
Ma fare il grande passo è un’esperienza che arricchisce. E non è mai troppo tardi.

Ognuno di noi merita il meglio, in ogni istante, in ogni momento della nostra vita. Invece di aspettare che siano gli altri ad offrircelo, vale la pena conquistarlo innanzitutto con le nostre forze.»

(Ana Maria Sepe, “Crescita Personale”)

#counseling #mindfulness #consapevolezza #crescitapersonale

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

4 risposte su “Cose che eviti: é per motivi veri o per paure?”

Giusto….per me la paura è stata ed è la compagna della mia vita e mi consola il fatto che questo sentimento ,oggi più di ieri, condiziona la vita di molti:paura di non farcela a laurearmi, paura di non trovare lavoro, paura di cambiare un lavoro che non ci piace, paura di cadere in povertà ,paura di non essere all, altezza dell incarico che devi portare a termine…Quello che più temo oggi,e soprattutto temono i miei figli, è il DNA. Già proprio quello….dopo aver assistito per sei lunghi anni il papà ammalato di Demenza a corpi di Lewy ora i miei figli hanno paura che nel loro DNA ci sia questa terribile malattia che hanno visto distruggere piano piano il corpo e la mente del loro papà senza alcuna possibilità di cura.. Io temo che questa loro paura condizionerà la loro vita per sempre. Ed ho paura. Grazie per avermi permesso di parlarne.

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