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Lumaca aliena nel cervello? Anche no.

L’etimologia delle parole é sempre fondamentale, purtroppo chi non ha fatto studi classici non può rendersene conto fino in fondo, ma spesso le parole di una domanda contengono la risposta alla domanda stessa, inoltre l’etimo consente di capire molto meglio qualsiasi discorso o anche singolo termine.

Oggi voglio parlarti della parola, che ritengo oggi centrale, di «mentecatto».

Correntemente, si usa questo termine per indicare un povero scemo, o un pezzente, dal punto di vista economico.

L’etimo però ci dice che il vero e più appropriato significato di questa parola, quello originario da cui sono derivati,
comprensibilmente, anche gli altri appena menzionati, é quello di una persona la cui mente é stata catturata da altri.Mente e capta sono appunti i due termini latini.

La radice é la stessa della cattività, i captivi erano quelli tenuti prigionieri, ed erano tali perché avevano connesso, naturalmente, azioni negative.

Dunque, il mentecatto non è affatto, necessariamente, un povero scemo – anzi spesso, come vedrai tra poco, é una persona più intelligente e acculturata della media – ma più diversamente una persona che ha ceduto, consapevolmente o inconsapevolmente, il proprio cervello ad altri.

Un po’ come nei film di fantascienza di serie B dove attaccano una lumaca aliena alla testa di uno e questo inizia ad esserne schiavo e a fare e dire tutto quello che comanda la lumaca…Bene, chiarito questo concetto, e sulla sua base, te ne introduco subito un altro, poi, dopo ancora, ti parlerò dell’aspetto più importante.

Il punto é che la maggior parte delle persone, almeno in Occidente, in Europa, in Italia, é oggigiorno composta da veri mentecatti.

Non parlo a caso o per approssimazione quando ti dico «la maggior parte delle persone»: lo intendo, e lo credo, proprio letteralmente.

É il problema del pensiero unico e del politicamente corretto, che viene magistralmente descritto da Spengler nel suo maestoso saggio sul tramonto dell’Occidente:

«Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace.
Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà.»

(Oswald Spengler, Il tramonto dell’Occidente)

Quando senti qualcuno sostenere da qualche parte cose come ad esempio le seguenti:

  • l’Italia è uno stato laico
  • l’utero in affitto é solo amore
  • l’aborto é un diritto della donna

Sei molto probabilmente, anche se per fortuna non necessariamente, in presenza di uno con la lumaca del pensiero unico attaccata al cervello.

In quel caso, é inutile che perdi tempo a «confrontarti
democraticamente»: puoi usare il tempo che vi impiegheresti per ad esempio scaccolarti, sapendo che é stato usato molto meglio.

Adesso vengo al terzo aspetto, che é il più interessante, e nella pratica fuorviante, di tutti.

I mentecatti contemporanei non sono persone ignoranti, anzi, tutto al contrario, la pressoché totalità dei mentecatti si registra tra le fila di quelli che hanno studiato, si sono acculturati, in molti casi scrivono sui giornali o tengono banco in televisione.

Oggi sono gli intellettuali che si sono attaccati la lumaca del pensiero unico al cervello, mentre gli ignoranti generalmente ragionano con la loro testa.

Anche qui zio Orwell era stato profetico nel dire che erano solo i prolet ad essere la speranza del mondo, perché tutti gli altri erano collusi col sistema e corrotti da esso.Tutto ciò pone il grande problema e la grande vergogna del tradimento degli intellettuali, di quelle persone cioè che, disponendo di risorse mentali e di studio particolarmente efficaci, dovrebbero metterle onestamente al servizio degli altri, del popolo in generale, mentre all’esatto contrario si sono fatti, spesso addirittura
inconsapevolmente, sacerdoti della lumaca aliena del pensiero unico.

Non solo non sono utili al popolo, ma lo corrompono, confondono e dividono in continuazione.Che fare dunque?Oggi hai a disposizione molte occasioni di comunicazione, puoi approfittarne per testimoniare un punto di vista diverso.

Non voler mai convincere nessuno.

La grande verità è che nessuno può togliere la lumaca aliena dalla testa di un altro.

Solo chi ce l’ha può togliersi la sua stessa lumaca.

Limitati a dire che tu la pensi diversamente.

Dopodoman c’è la grande ipocrisia della giornata contro la violenza sulle donne, come se tutte le forme di violenza non fossero sbagliate, che ha come unico ed esclusivo scopo quello di diffondere un pregiudizio negativo sulla categoria e la figura dei maschi, che sono invece, quando sono forti, come previsto dalla natura e da Dio, la cosa di cui questa società, senza più padri e senza più punti di riferimento, ha più bisogno.

Puoi iniziare subito ad esercitarti, fai incazzare qualche lumaca.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

4 risposte su “Lumaca aliena nel cervello? Anche no.”

Riferimento agli articoli su “ Lumaca aliena…”,“Punto di vista”,“Crocifisso”.

Vorrei testimoniare il mio punto di vista diverso dal tuo, negli articoli citati a riferimento.
Premetto che non credo nella libertà totale, nel libero arbitrio, e neppure in nessuna delle
tante, troppe interpretazioni della Bibbia cristiana. Credo nella libertà non da qualcosa
o da qualcuno, ma nella capacità di sottoporre a dubbio qualsiasi cosa, usanze, tradizioni,
pensiero unico e relativi “ mentecatti ”. Nei tuoi articoli ti vedo counselor geniale,
a volte sgarbato/divertente, esperto in quasi tutti i rami dello scibile.
Al contrario, quando parli di religione, ti vedo “ mentecatto “ del pensiero unico cristiano,
con l’aggravante che tale pensiero non è stato mai unificato, stante le troppe congregazioni
religiose una contro l’altra armate, e tutte inneggianti a Cristo Re.
Sembri un Fanfani antidivorzio, antiaborto, e perfino un risorto Savonarola quando
definisci Papa Francesco Bergoglio “beota in mala fede”.

Nel mio agnosticismo religioso, ammiro tutti i credenti di ogni religione monoteista, in
particolare i “Testimoni di Geova”, con i quali hai in comune diverse interpretazioni.

Nel libro “mille soli”, l’autore Dominique Lapierre, famoso giornalista, parla degli incontri
con Madre Teresa di Calcutta e con altri personaggi straordinari. Tu immagini che il Crocifisso
debba essere l’unico simbolo da esporre nei luoghi pubblici. Diversamente, nella descrizione di un
centro di accoglienza di lebbrosi, ogni stanza è decorata con simboli di religioni diverse, compreso
il Crocifisso. Quindi, nessuna discriminazione, nessun togliere. Anzi, includere.

Il mio pensiero sulla libertà della mente e del cuore, viene rappresentato da D. Lapierre
a pagina 453 del citato libro, quando accompagna una famiglia di migranti da Calcutta
verso il villaggio di origine. La scena del commiato fra credenti indù e un cristiano (non sacerdote )
descritta in otto righe, merita un oscar mondiale per come sono espressi i sentimenti
e la commozione che coinvolgono miliardi di lettori in tutto il mondo.

Buon Natale e lunga vita felice. Nel caso non avessi letto quelle otto righe, ti auguro di leggerle.
Michele Sfregola

La tua analisi descrive perfettamente la situazione attuale.
Quel che è peggio, non è l’atteggiamento degli intellettuali, ma quello dei politici, di ogni genere.
Gli intellettuali ora hanno perso buona parte del loro ruolo e peso, a causa della ricchezza di informazioni disponibili e non solo attraverso il web.
E’ la politica che è ferma da 20 anni alla ricerca di denaro e potere.
E questo perchè il cervello di lumache dei politici li fa pensare solo a questi due aspetti.
Buona Natale!
Pietro

Grazie Pietro. Purtroppo é proprio così. Poi molti intellettuali sono confusi con la politica, pensa ad esempio ad una pessima maestra sempre in primo piano come la Gruber. Grazie degli auguri, che ricambio di cuore.

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