Il mio commento sulle #elezioni in Emilia, quello vero, é che gli scontri di civiltà non si possono combattere mettendo un crocesegno, come analfabeti, chiusi, come vigliacchi, dentro ad una cabina, su un pezzo di carta, da conferire in un’urna di cartone dove andrà poi a morire e confondersi nel tutto.
Per difendere principi, ad esempio, come l’appartenenza dei bambini ai loro genitori, e non al sempre malefico Stato, e l’intoccabilità della vita nei momenti in cui é più debole – dentro all’utero, all’inizio della stessa, o, al contrario, verso la fine, nella vecchiaia – per difendere, inoltre, le famiglie, sempre più devastate dall’inconscio collettivo neoliberista, l’unico sistema onorevole sarebbe fare a cazzotti con chi sostiene il contrario, con le forze del male, che si travestono da agnelli per compiere le loro gravi nefandezze.
Prendere gente per cui il rispettivo corso di studi e percorso di formazione é servito solo a mentalizzarsi, a diventare più ignorante e presuntuoso, come il capo delle #sardine, e – naturalmente dopo essersi rilasciati a vicenda un’adeguata liberatoria – decidere a forza di sberle chi ha ragione e le soluzioni di chi devono prevalere, assolvendo al duplice compito di trovare un indirizzo di governo e di mettere tutti contro la realtà ed il principio di necessità, che sono sempre grandi maestri per tutti.
Non condivido e non condividerò mai le vostre idee, ma darei la mia vita per avere la possibilità di decidere a forza di mazzate se dobbiamo fare a modo vostro o a modo mio.
Tutto il resto mi interessa sempre meno.
Engioi.