Vantarsi pubblicamente di aver abortito più volte, come ha fatto la Lucarelli, é puro narcisismo d’annata, bello stagionato e saldamente assiso nella struttura della personalità.
Definire l’aborto un «diritto inviolabile» della donna é una nevrosi o psicosi ancora priva di etichetta ma che io conosco perfettamente perché la incontro più volte al giorno, consistente in una estrema mentalizzazione e prigionia nella logica, non importa se genuina o fasulla, che fanno perdere il contatto col cuore e, di conseguenza, vivere nella sofferenza o, nei casi migliori, limitarsi ad esistere.
Queste sono le strutture spirituali figlie della cultura di morte al cui interno vive l’uomo oggigiorno.
C’è una sola ribellione possibile: tornare ad amare, tornare a metterci il cuore, ritornare a questi liberi infiniti che sanno tutto quello che c’è da sapere.
C’è un’anima dentro di te, e probabilmente sta soffrendo: torna a prendertene cura.