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Donne e uomini veri: no al genere neutro di oggi.

«Dio creò l’uomo a sua immagine: maschio e femmina li creò» (Gen 1, 26-28.31a)

Oggi sia l’uomo che la donna sono in profonda crisi, si presentano molto smarriti e non l’una categoria per colpa dell’altra (questo è un grande inganno cui alcuni credono), ma per un sistema che tende ad annullare le differenze tra noi, che sono così preziose e
indispensabili per ottenere un completamento reciproco.

La donna vuole essere sempre più simile all’uomo, l’uomo sempre più simile alla donna, si spinge per l’affermazione di un genere conosciuto come «neutro» – che io invece definirei «squagliato», a considerare come è messa la gente oggi – quando invece la direzione da percorrere sarebbe far diventare le donne più donne possibili e i maschi, analogamente, quanto più maschi possibile.

Il maschio non deve aver paura o vergognarsi della propria forza, o addirittura pensare che possa essere qualcosa di sbagliato, ma, tutto al contrario, svilupparla sempre più nell’anima, nel corpo e nella mente (esattamente in quest’ordine), per poi metterla interamente al servizio della sua donna e dei suoi piccoli, cui solo così può essere davvero utile.

La donna può rinunciare ad avere paura della propria empatia, ad avere timore di usare il cuore, di essere quella che dà sempre agli altri, perché la grande verità, che oggi si vorrebbe sottotraccia come se fosse un errore, è che è solo dando agli altri che la donna realizza se stessa.

Analogamente può rinunciare a sentirsi inadeguata per via della sua finitezza e delle sue inquietudini, tutto al contrario può accettare tutto questo per diventare donna, madre, confidente, amica, compagna fino in fondo.

La nostra chiamata come maschi è quella di proteggere, sino al sacrificio, quella delle donne di sorreggere e sostenere le vite degli altri.

La donna che rifiuta questo non troverà mai una vera e propria centratura: se l’egoismo, una svolta egoica sono segno di malessere spirituale in entrambi i sessi, nella donna, che è fatta di empatia e collegamento con gli altri, è indice di un corto circuito molto profondo, che la smarrisce e rende infelice interiormente, dal momento che la considerazione per gli altri e l’apertura verso gli stessi le sono indispensabili, ancora di più che al maschio, per cui sono comunque importanti, come dimostra la vicenda di Guillaumet.

Ognuno dei due sessi può dare quello che è stato chiamato dalla natura a dare, va accettato che ognuno dei due sessi, essendo diverso, ha cose che può fare meglio ed altre che può fare peggio.

Chi si mette contro questo, come tutti cercano di farci fare oggi riempiendoci la testa di veri e propri inquinanti psichici, si mette contro la natura e questo alla fine non va mai a finire bene.

Qualsiasi discorso sulla parità uomo donna, come diceva Chesterton, deve necessariamente fare i conti con il fatto che un uomo non sarà mai una donna e viceversa, cioè con il dato biologico.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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