Ecco la preoccupazione del pensiero unico: che nonostante l’epidemia in corso la tratta degli schiavi possa continuare, anche se
particolarmente pericolosa e assurda in una situazione in cui gli Europei non possono nemmeno uscire di casa… Ovviamente, nel sostenere una enormità del genere, loro «non hanno dubbi»
«Caterina Ciufegni, che ha 35 anni, è medico ed è a bordo della Alan Kurdi (una delle due imbarcazione di una ong presenti nel mare tra la Libia e l’Italia, l’altra è l’Aita Mari di Salvamento Marìtimo Humanitario), la mette giù così: “Cos’è più importante, il pericolo coronavirus o la vita delle persone che muoiono nel Mediterraneo? Io non ho dubbi. Quando mi sono imbarcata con l’equipaggio sapevo quali rischi stessimo correndo, ma la volontà di salvare chi, pandemia o non pandemia, sale sui gommoni per fuggire da torture e dalla guerra, era prevalente”»