Alcuni pensieri sparsi in relazione alla chiusura delle palestre.
Sia per palestrai che per chi si allena.
L’allenamento con gli elastici non é la stessa cosa di quello coi pesi: la resistenza dell’elastico diminuisce man mano che cala la tensione dello stesso, quella di un peso invece no.
Esempio. Se rilasci un elastico, verso la fine non ci sarà quasi più resistenza, mentre se abbassi un peso, la resistenza sarà sempre uguale sino a che non arrivi a terra o a un punto morto.
Per questo, meglio usare i pesi. Anche se costano di più, ma poi ti durano tutta la vita, a differenza degli elastici.
Personalmente, ho dei manubri a peso variabile che consiglio anche a te, sono probabilmente il primo elemento da procurarsi per costruirsi una home gym visto che ci si possono fare tantissimi esercizi, arrangiandosi in alcuni casi con “panche di fortuna”. Ti metto di seguito il link al post. Se succede come al precedente lockdown, le scorte finiscono in fretta, quindi vedi tu.
Vedo che molti stanno ipotizzando il coaching on line, ma secondo me, a parte alcune rifiniture consulenziali a “spot”, non é un sistema di allenamento funzionale, a meno di non essere disposti a fare video in continuazione – e anche in quel caso comunque l’efficacia sarebbe ridotta. In conclusione, specialmente per chi è all’inizio, meglio un coach in situ.
Questo, credo, potrebbe essere il modo di fare business di chi gestiva una palestra chiusa: andare ad allenare e seguire le persone a casa. Ovviamente c’è il commuting da considerare, ma credo che per mille motivi sarebbe un mercato da sviluppare.