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Aborto: solo una cultura di morte lo festeggia.

Donne che cantano, saltano e ballano nella mia cara Argentina per festeggiare l’approvazione della legge che consente l’aborto.

Ora, si può anche essere d’accordo, malgrado tante cose,
sull’opportunità di una legge che consenta l’aborto, per evitare mali peggiori, sempre a condizione che tale percorso sia circondato da una cultura di vita e sia soprattutto consapevole e non utilizzato come mezzo di contraccezione a posteriori.

Non si può tuttavia, in nessun caso, festeggiare e accogliere una legge che consente, di fatto, alle mamme di sopprimere i loro piccoli mentre stanno ancora nel loro ventre.

Mi dispiace, ma questo può accadere solo in una cultura di morte.

Solo in una cultura di morte si può festeggiare un evento come questo.

Senza alcun giudizio, ma con tutta la compassione possibile, quelle donne che festeggiano cantando e ballando come se fosse nato un figlio o un figlio facesse la cresima sono nelle mani di Satana dalla testa ai piedi.

Questo va detto e testimoniato molto chiaramente, specialmente di fronte alle nuove generazioni, in modo che non confondano la felicità di plastica con la vera felicità, quella dell’anima, di Colui che è, nella cultura della vita, in contrapposizione alla prima, quella di colui che non è e appartiene alla morte.

Testimonia sempre la tua fede e le tue idee.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

6 risposte su “Aborto: solo una cultura di morte lo festeggia.”

Sei bravissimo a non cogliere il senso degli articoli. Sembri quasi un avvocato.
In realtà, sai benissimo (o almeno dovresti sapere se l’Argentina ti fosse davvero cara) che le feste erano legate alle circostanze in cui si è giunti all’approvazione della legge sull’aborto.
Opposizione fortissima del Vaticano; resistenze notevoli da parte dei partiti sedicenti liberali che si esprimevano in questi esatti termini: “Gli occhi di Dio stanno guardando ogni cuore in questo emiciclo”, ha tuonato María Belén Tapia. “Ci pongono di fronte a una scelta che segnerà il futuro del nostro Paese. Saremo benedetti se valorizziamo la vita, saremo maledetti se autorizzeremo a uccidere innocenti. Non lo dico io, lo dice la Bibbia sulla quale ho giurato”.
Ora, io penso che Dio o Gesù o qualsiasi altro fantasmatico profeta nel quale si creda ha ben altro da fare che occuparsi di maledire chi approva una legge che tralaltro prevede l’obbligo per lo Stato di insegnare l’educazione sessuale e dunque anche l’utilizzo dei metodi contraccettivi (su questo auspico che tu sia d’accordo).
Quindi prima di scrivere, sarebbe opportuno tu approfondissi le questioni altrimenti mi diventi il mago di Segrate piuttosto che un avvocato

Non c’è granché da approfondire Massimiliano mi sembrano solo mentalizzazioni rispetto ad un tema che si coglie più col cuore che con la mente, cuore dove é una evidenza. Quando all’educazione sessuale, bisogna vedere come dovrebbe essere svolta, oggi sarebbe molto più importante l’educazione sentimentale. Il discorso é molto lungo. Un abbraccio.

Concordo su:

… “Ora, si può anche essere d’accordo, malgrado tante cose,
sull’opportunità di una legge che consenta l’aborto, per evitare mali peggiori, sempre a condizione che tale percorso sia circondato da una cultura di vita e sia soprattutto consapevole e non utilizzato come mezzo di contraccezione a posteriori.
Non si può tuttavia, in nessun caso, festeggiare”
Non sono d’accordo sulla negazione del libero arbitrio che è ciò che ci identifica come cristiani.

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