Ieri ho visto Nomadland e devo dire che – nonostante gli oscar, premi ormai per lo più assegnati ad minchiam – é davvero meraviglioso.
Mi è piaciuto talmente tanto che sono andato subito a recuperare il libro, di cui sono in corso di lettura, come ormai avranno visto gli amici che mi seguono sui social, dove condivido sempre i passaggi che mi colpiscono di più di tutto quello che leggo.
Il libro, della giornalista Jessica Bruder, é molto più virato sulla denuncia sociale, mentre la pellicola, per ovvie ragioni, contiene anche in buona parte il tema del viaggio e della libertà.
Tutto parte dalla situazione di alcune persone che, negli Stati Uniti, pur dopo aver lavorato una vita, perdono il lavoro, a volte anche la casa – come accaduto agli abitanti di Empire, che lavoravano tutti per la stessa azienda / mamma che poi ha chiuso lo stabilimento a seguito della crisi dell’edilizia – e che si ritrovano a vivere in un «mezzo ricreativo» (RV), cioè un van o un camper, diventando vandwelling, appunti abitanti di van.
La libertà sta nel non avere più affitti, utenze e altro da pagare, ma solo carburante e costo, a volte, di campeggio o parcheggio. Queste persone continuano a lavorare, svolgendo mansioni umili, abitando nel loro mezzo e spostandosi all’occorrenza o lungo la stagionalità, esattamente come i lavoratori di un secolo fa in America, anche se con mezzi diversi, come ci racconta il celebre «Furore» di Steinbeck.
Come sempre da una grande sfortuna nascono delle opportunità, fatte di più leggerezza di vita, più libertà, più solidarietà tra persone che vivono in questa condizione, che in parte é sicuramente anche una scelta.
Ti consiglio di vedere il film appena puoi, ma di leggere anche il libro che é scritto benissimo, in maniera scorrevole e fa riflettere su tante cose.
Clicca qui per il libro.
2 risposte su “Nomadland: bellissimo il film, ancor meglio il libro.”
Di sicuro andrò a vederlo, è proprio il genere di film che apprezzo di più, storie di vita vera!
Vedrai ti piacerà tantissimo