Quelli che scrivono nei social sono nati cretini ma si sentono
intelligenti: occorre tuttavia rispettare la loro scelta d’identità
cerebrale.
Se non facciamo questo é intelligentismo, cioè discriminazione in base
alla realtà fattuale per cui ogni persona dispone di gradi e tipi
diversi di intelligenza.
L’unica forma possibile di rispetto é far finta, quando dicono una
cazzata, che sia una cosa brillante, cercando di considerarla come
tale e profondendosi in commenti di ammirazione, come «sacrosanto»,
«giustissimo» e, soprattutto, «vorrei avere io il tuo coraggio».
Di anche tu no all’intelligentismo: se possiamo fare finta che maschi
e femmine siano uguali per evitare il sessismo, possiamo anche
considerare uguali un cretino e un genio ?
Conclusioni
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4 risposte su “Intelligentismo: combattilo anche tu.”
Al di là della giusta ironia, la locuzione “scelta d’identità cerebrale” mi sembra illuminante.
Il cretino “ci è” di natura per così dire, ma, anche, “ci fa”, lo sceglie.
È indispensabile tenere presente questo nelle interrelazioni su piattaforme social (e non solo).
Interagire con chi tiene un comportamento cretino (o idiota) sottostà alla famosa regola che chi discute con un cretino (o idiota) viene sempre sconfitto: l’idiota o cretino porta l’avversario al proprio livello o lo batte con l’esperienza.
L’unica strategia che conosco è spostare accortamente il campo di battaglia.
Non garantisce tutte le vittorie, ma previene molte sconfitte.
Sono d’accordissimo, grazie per il tuo interessante e appunto condivisibile commento.
questa è ipocrisia
Mi sa.