È un tema molto importante. È vero che noi avvocati facciamo così, molte volte purtroppo di fronte a questo nostro atteggiamento i clienti pensano che o ci siamo accordati con la controparte, o non abbiamo voglia o coraggio di seguirli «fino in fondo», oppure, ancora peggio, abbiamo fatto qualche errore, magari procedurale, che vogliamo coprire. In realtà, nella pressoché totalità dei casi, non c’è nulla di più lontano dalla verità. Gli avvocati consigliano di accordarsi con la controparte, di trovare insomma una soluzione bonaria, perchè conoscono per esperienza i vantaggi di un accordo e gli svantaggi della soluzione giudiziaria.
Qui da noi a Modena c’è un vecchio detto secondo cui «è meglio un triste accordo di una buona sentenza», che la dice molto lunga sul punto.
Un accordo ti lascia sempre un po’ l’amaro in bocca, perchè per raggiungerlo devi inevitabilmente fare alcune rinunce, ma questo motto ti dice che un accordo, per quanto tu ne possa essere poco felice, non potrà mai essere peggio di una sentenza, anche fatta bene, per te. Il chè risponde ad una verità oggettiva. Un accordo è un insieme di regole dettato direttamente dai protagonisti della vicenda, a seguito di trattative tra loro, mentre una sentenza è una decisione presa da un giudice che non così di rado è solo un burocrate svogliato, che giudica in base al codice civile, senza sapere davvero chi sei tu, la tua famiglia, il tuo lavoro. Per non dire del fatto che l’accordo può intervenire subito, o dopo qualche mese, mentre una sentenza va attesa per anni. In conclusione, noi avvocati abbiamo ragione da vendere a insistere, in generale (poi, naturalmente, bisogna vedere caso per caso, anche e soprattutto nei contenuti), per le soluzioni bonarie e i clienti fanno malissimo a diffidarne per partito preso, solo perchè temono di prendere una fregatura.
Ma ci sono altri aspetti da approfondire su questo, ci torneremo sopra!
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