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Le strade vicinali.

Una strada di campagna

Cosa sono le strade vicinali.

La vicinale è, in generale, una strada solitamente di proprietà privata dei proprietari dei fondi che si affacciano sulla stessa e che sono serviti dalla medesima.

Su questa situazione privata, tuttavia, a volte si trova «spalmato» un uso pubblico, di cui è titolare il Comune, a favore della generalità dei cittadini che usano la strada.

In sostanza, la vicinale è una strada che «nasce» per servire alcuni terreni ed abitazioni specifici, ma che poi magari inizia ad essere utile anche a persone diverse dai proprietari, facenti parte della collettività indistinta della popolazione, con la conseguenza che si evidenzia un interesse di tutti all’uso della strada, cosa che ulteriormente determina la nascita di un uso pubblico.

Questo uso pubblico, praticamente, è una servitù di passaggio che, anziché essere a favore di un privato in particolare, è a servizio di tutti i cittadini, ragione per cui la sua gestione è affidata al Comune nel cui territorio si trova la strada.

Quindi la situazione giuridica della strada vicinale è solitamente questa: una strada oggetto di un diritto di proprietà privata in comunione a più comproprietari, titolari di terreni confinanti con la stessa e dalla medesima «serviti», con su «spalmato» un diritto di servitù di passaggio a favore di tutti, gestito dall’ente comunale.

Vicinali ad uso pubblico e non.

Bisogna però fare una distinzione tra strade vicinali ad uso pubblico e strade vicinali non ad uso pubblico.

Per le strade vicinali non ad uso pubblico il Comune può (ma non deve) dare un contributo.

Invece, se si tratta di strade vicinali ad uso pubblico il Comune, sarebbe obbligato a concorrere alla spesa per la manutenzione, sistemazione e riparazione della strada vicinale, ai sensi dell’art. 3, del D.Lgs. Luogotenenziale 01.09.1918, n. 1446.

Detto articolo prevede, infatti l’obbligo del Comune di partecipare agli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade vicinali (ivi incluso, quindi, lo sgombero della neve), nella misura variabile da 1/5 fino a metà della spesa a seconda dell’importanza delle strade, purché la strada sia soggetta a pubblico transito.

Sussiste tale requisito ogni qual volta la strada vicinale può essere percorsa indistintamente da tutti i cittadini per una molteplicità di usi e con una pluralità di mezzi, mentre è irrilevante che la stessa si presenti disagevole in alcuni tratti e poco frequentata nel complesso. L’uso pubblico, assimilabile a una servitù collettiva, legittima i comuni a introdurre alcune limitazioni al traffico, ad esempio vietando l’uso di alcuni mezzi (specie di quelli molto impattanti) in modo continuativo o in particolari periodi, come per il resto della viabilità comunale.

L’apposizione di limiti e divieti non fa venire meno la caratteristica del pubblico transito e quindi non esime i comuni dall’obbligo di contribuire alla manutenzione.” (in questo senso T.A.R. Lombardia Brescia, sez. I, 11 novembre 2008, n. 1602).

Come si fa a sapere se una strada è vicinale con uso pubblico?

La prima cosa è consultare il registro delle strade vicinali tenuto dal Comune in base ad una legge risalente addirittura al 1933.

Anche se questo registro non è comunque tassativo.

Infatti, per qualificare una strada come “ad uso pubblico” si rileva, inoltre, quanto statuito da T.A.R. Campania Napoli, sez. VII, 12 dicembre 2007, n. 16202, secondo cui: «Ai fini dell’accertamento dell’uso pubblico di una strada non sono determinanti le risultanze catastali o l’inclusione della stessa nell’elenco delle strade pubbliche (avendo la classificazione delle strade un’efficacia presuntiva e dichiarativa, non costitutiva), bensì le condizioni effettive in cui il bene si trova, atte a dimostrare la sussistenza dei requisiti del passaggio esercitato iure servitutis publicae da una collettività di persone qualificate dall’appartenenza ad una comunità territoriale, della concreta idoneità della strada a soddisfare (anche per il collegamento con la pubblica via) esigenze di interesse generale, di un titolo valido ad affermare il diritto di uso pubblico, che può identificarsi anche nella protrazione dell’uso stesso da tempo immemorabile».

Il pasticcio legislativo.

Bisogna anche specificare che la sorte dell’art. 3, del D.Lgs. Luogotenenziale 01.09.1918, n. 1446, è stata per un certo periodo incerta a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 2 del Decreto-Legge 22 dicembre 2008, n. 200 sulla semplificazione normativa, che così dispone: “1. A decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, sono abrogate le disposizioni elencate nell’Allegato 1. 2. Il Governo individua, con atto ricognitivo, le disposizioni di rango regolamentare implicitamente abrogate in quanto connesse esclusivamente alla vigenza degli atti legislativi inseriti nell’Allegato 1.” Confrontando l’Allegato 1 del D.L. n. 200/2008, al n. 7198, si rinviene il D.Lgs. Luogotenenziale n. 1446/1918 citato, il quale, quindi, a decorrere dal sessantesimo giorno dall’entrata in vigore del D.L. n. 200/2008, doveva ritenersi espressamente abrogato. Quindi, il D.Lgs. Luogotenenziale n. 1446/1918 sarebbe dovuto essere abrogato a far data dal 16 dicembre 2009, con conseguenze molto negative in materia di manutenzione delle strade vicinali di uso pubblico; infatti, i Comuni non sarebbero stati più obbligati a partecipare alle spese di manutenzione, sistemazione e riparazione e il relativo onere sarebbe risultato interamente a carico dei privati.

Prima che operasse l’abrogazione, il D.Lgs. Luogotenenziale n. 1446/1918 è stato tuttavia “fatto rivivere” dal Decreto Legislativo 1 dicembre 2009 n.179 (in Suppl. ordinario n. 234 alla Gazz. Uff., 14 dicembre, n. 290), recante “Disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970, di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore, a norma dell’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246”. L’art. 1, comma 2, del DLgs. n. 179/2009, infatti, così dispone: “Sono sottratte all’effetto abrogativo di cui all’articolo 2 del decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2009, n. 9, le disposizioni indicate nell’Allegato 2 al presente decreto legislativo, che permangono in vigore anche ai sensi e per gli effetti dell’articolo 14, commi 14, 14-bis e 14-ter, della legge 28 novembre 2005, n. 246, e successive modificazioni”.

Alla voce n. 157 dell’allegato 2 al D.Lgs. n. 179/2009, ritroviamo appunto il D.Lgs. Luogotenenziale n. 1446/1918, il quale risulta dunque riportato “a nuova vita”.

Chi paga la manutenzione nelle strade vicinali?

Di conseguenza la manutenzione della strada è di solito a carico dei proprietari di detti fondi, che dovrebbero a tal fine costituire appositi consorzi.

In virtù della legislazione attuale, sia pure dopo il percorso tortuoso di cui sopra, sussiste ancora oggi l’obbligo per i Comuni di partecipare alle spese per la manutenzione delle strade vicinali ad uso pubblico e ciò anche a prescindere dalla costituzione dei consorzi di cui all’art. 2 del DLLgt. 1446/1918 e di cui all’art. 14 della legge 12 febbraio 1958 n. 126.

In questo senso la sentenza del TAR Lombardia-Brescia, sez. I, 11.11.2008, n. 1602: «La norma di riferimento per stabilire la misura della partecipazione dei comuni agli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade vicinali è in effetti l’art. 3 del DLLgt. 1446/1918, il quale prevede una misura variabile da 1/5 fino a metà della spesa a seconda dell’importanza delle strade. Condizione essenziale perché possa sorgere l’obbligo di contribuzione è che le vicinali siano soggette a pubblico transito. (…) Se una strada vicinale può essere percorsa indistintamente da tutti i cittadini per una molteplicità di usi e con una pluralità di mezzi, come avviene nel caso in esame, non può essere negata la presenza del pubblico transito solo perché materialmente la strada si presenta disagevole in alcuni tratti e poco frequentata nel complesso. L’uso pubblico, assimilabile a una servitù collettiva, legittima i comuni a introdurre alcune limitazioni al traffico, ad esempio vietando l’uso di alcuni mezzi (specie di quelli molto impattanti) in modo continuativo o in particolari periodi, come per il resto della viabilità comunale. L’apposizione di limiti e divieti non fa venire meno la caratteristica del pubblico transito e quindi non esime i comuni dall’obbligo di contribuire alla manutenzione. L’esistenza dell’obbligo in capo ai comuni è indipendente dalla formazione di un consorzio tra gli utenti, sia nella forma facoltativa di cui all’art. 2 del DLLgt. 1446/1918 sia nella forma obbligatoria di cui all’art. 14 della legge 12 febbraio 1958 n. 126. La costituzione del consorzio è necessaria per imporre la ripartizione delle spese tra i privati, mentre nei confronti del comune competente per territorio l’obbligo di finanziamento è una conseguenza automatica del diritto di uso pubblico secondo il principio generale dell’art. 1069 cc. in materia di opere necessarie per la conservazione della servitù. Poiché l’uso pubblico è il risultato di un insieme di comportamenti omogenei ripetuti nel tempo, il contenuto del diritto ha un’estensione mediana e riflette l’utilità collettiva e non quella di ogni singolo utente. Pertanto i comuni non sono tenuti a introdurre nelle strade vicinali caratteristiche tecniche idonee a soddisfare speciali esigenze di transito di alcuni utenti. Tuttavia la manutenzione deve tenere conto degli interessi pubblici collegati alla viabilità, e in particolare dell’utilizzazione della strada per il servizio antincendio, le emergenze sanitarie e gli interventi di protezione civile. Queste considerazioni riassumono i criteri con cui deve avvenire il riparto della spesa tra i comuni e i privati. Un ulteriore criterio è costituito dalla presenza di un “consumo notevole” della strada da parte di un singolo utente o un gruppo ristretto ai sensi dell’art. 9 del DLLgt. 1446/1918. In effetti se vi è uno squilibrio nell’utilizzazione, nel senso che la strada è di fatto al servizio di pochi anziché della collettività, l’onere economico deve gravare in misura proporzionale su questi ultimi, a prescindere dalla formale istituzione di un consorzio».

In conclusione, per quanto riguarda la strada vicinale si potrà (sempre che sussista il requisito dell’uso pubblico) chiedere al Comune un contributo alla manutenzione. Se invece l’uso pubblico manca, si potrà ugualmente richiedere un contributo, ma il Comune non sarà obbligato a concederlo.

Come muoversi in concreto?

Problemi di manutenzione di strade vicinali sono frequentissimi. La vicinale è come una specie di condominio, nella quale interviene, a complicare le cose, anche il Comune, per cui ognuno può immagine come sia poco facile gestire situazioni del genere.

Ad ogni modo ci sono alcune cose che si possono fare.

Ne abbiamo parlato in un altro post, alla lettura del quale rimandiamo.

266 risposte su “Le strade vicinali.”

salve avvocato. sono proprietario di terreno agricolo dove passa di lato una strada vicinale ad uso privato. sulla parte della.strada verso l’ultima abitazione la persone che ci abita ha deciso per una 30 di metri di costruire scalini,muri e siepi..puòfarlo ?? come dovrei comportarmi? grazie mille.

Salve, ho una domanda molto semplice, mi sa dire il limite di velocità di una strada vicinale pubblica? La strada non è asfaltata ed ha una larghezza che permette il passaggio di una sola auto alla volta, ergo se due auto si incrociano, una delle due deve accostarsi per consentire il passaggio dell’altra.
La ringrazio anticipatamente per la risposta.

Salve vivo in una casa indipendente ho in comune con un mio vicino una strada privata che ad entrambi serve per recarci nei rispettivi garage. Il mio vicino che ha il garage prima del mio ha posto accanto al muro del suo garage legna e oggetti vari nn avendo a quanto pare spazio dove metterli restringendo pertano la strada di circa 1 mt. Oggi io ho necessità di installare un cancello di entrata nel mio giardino privato dove c’è il mio garage e volevo mettere l’apertura delle due ante verso questa strada privata di proprietà di entrambi ma il mio vicino si è opposto, mi chiedevo devo necessariamente avere la sua autorizzazione o essendo anch’io proprietario della strada privata e poiché il cancello verrebbe aperto solo alla necessità posso metterlo senza il suo permesso? Poi cmq se devo avere il permesso perché lui nn ha chiesto il permesso di mettere le sue cose sulla strada restringendola?, a questo punto posso pretendere che tolga tt visto che lui nn mi consente di mettere il cancello? Ringrazio in anticipo per la risposta che riuscirete a darmi

Devo necessariamente rivolgermi ad un avvocato? Posso far valere i miei diritti inizialmente dicendogli che se nn mi concede ciò che voglio fare a questo punto anche lui deve togliere le sue cose dalla strada. Quel che voglio capire è che cmq entrambi dobbiamo avere il permesso verso l’altro per poter far qualcosa su questa strada? Oppure lui puo’ continuare a tenere le sue cose sulla strada perché poggiano sul suo muro mentre io devo necessariamente avere il permesso, grazie in anticipo

Buonasera Avvocato Solignani. Dovendo effettuare dei lavori su una vicinale per interrare una tubazione, è richiesto ottenere il consenso di tutti i proprietari frontisti o solo della maggioranza di essi? E come fare per avere l’elenco di tutti i proprietari? Grazie

No il consorzio non è costituito. La vicinale è ad uso pubblico ed il Comune ha già rilasciato i permessi per quanto di propria competenza. L’autorizzazione è subordinata all’approvazione dei frontisti

Buonasera, 30anni fa ho acquistato casa (ultima di quel che è definito centro abitato) con annessi altri 2 mappali terreno con accesso carraio da vicinale , 10 anni dopo ho costruito recinzione lasciando strada in modo l’ultimo lotto di terreno abbia ingresso indipendente; le chiedo se è possibile che ora il Comune possa vantare l’uso pubblico su mia strada dicendo è ” ricompresa” in un vicinale demaniale da “estratto di mappa” . Effettivamente da verifiche ho scoperto esisteva nel catasto Lombardo-Veneto come “strada comunale “….”, ma del comune soppresso nel 1846 prima fosse annesso all’attuale, ora maggior parte sedime solo campi e boschi. Le chiedo se è possibile avendo atti acquisto terreno del 1956 con semplicemente “coerenza vicinale”, nel 1986 “vicinale privata”, non essendo iscritta nel registro strade comunali, non esistendo Elenco Vicinali, senza imporre servitù, consorzio, sia presente nel consolidato urbano, il tutto a mia insaputa, oggi possono “requisirmi la proprietà della mia strada” ? Secondo Lei, è possibile possa succedere, posso rivendicare mia proprietà ?

Io suggerirei l’acqusizione gratuita ai sensi dell’art.31, comma 21 e 22, della Legge 23.12.21998, che permette l’accorpamento al demanio stradale “previa acquisizione del consenso da parte degli attuali proprietari”

Buongiorno,
ho un terreno agricolo su una strada vicinale a uso pubblico. Dovendo chiedere l’allaccio della luce, ho chiesto un sopralluogo al distributore. Il tecnico mi ha detto che i cavi devono passare sotto la strada vicinale (la parte coinvolge due proprietari), perciò gli operai sono costretti a fare degli scavi. Vorrei sapere se devo chiedere l’autorizzazione a quei due proprietari o a tutti coloro che abitano lungo la strada.
Grazie mille,
Manuela Grillo Spina

Buongiorno, mi trovo nel caso di un terreno di proprietà percorso da una strada civinale che precedentenente andava oltre il mio casolare (ultimo della strada) e raggiungeva poi altri terreni oltrepassando un torrente.
Ormai da anni la strada vicinale di fatto non esiste più oltre il mio casolare e quindi mi chiedo se posso fare richiesta di perdita di uso pubblico per poter recintare il mio casolare.
Grazie

Buongiorno,
intanto la ringrazio per l’articolo che, tra tutti quelli che ho trovato in rete, è sicuramente il più esaustivo soprattutto in riferimento alla legislazione che “norma” le vicinali.
Ho una domanda: nel caso in cui uno dei frontisti di una vicinale ad uso pubblico decida di aprire al commercio pubblico alcuni prodotti, e che improvvisamente la strada inizia ad avere un traffico notevole di veicoli, il frontista in questione deve ottenere il permesso anche dagli altri frontisti per l’avvio dell’attività commerciale oppure bastano i permessi comunali e in questo caso il Comune si accolla la maggiore spesa per la manutenzione della strada?
Grazie per l’eventuale risposta

Avvocato la ringrazio. Vorrei porle un’ulteriore domanda. Dovendo attraversare una strada vicinale ad uso pubblico con un acquedotto interrato per servire un’abitazione priva di acqua, i frintisti possono opporsi? Nel caso invece che la maggioranza dei frontisti sia favorevole e che uno solo si opponga vale la maggioranza oppure deve esserci l’unanimità? Grazie

Salve,
volevo esporle il mio problema. Ho una casa con un terreno dove nel mezzo passa una strada vicinale, credo ad uso pubblico.La strada costeggia la mia abitazione sul lato destro non permettendomi la chiusura, o limitandola notevolmente, con il resto del terreno alla destra della strada. La mia casa è l’ultima abitazione presente (sono 3 in totale), ma la strada procede dopo il mio terreno per circa un km verso dei terreni agricoli. La prima parte, fino alla mia abitazione, è stata asfaltata e presenta illuminazione comunale. La strada è molto piccola, ci passa un mezzo alla volta, e i trattori hanno ultimamente problemi a passare, sfruttando quindi altri passaggi per raggiungere i propri campi (qualche centinaio di metri dopo il mio terreno).
La mia domanda è se posso far spostare/deviare la strada di qualche metro sulla mia proprietà, per permettermi di chiudere con una recinzione il terreno e lasciare il passaggio a tutti ma lungo il perimetro del mio confine. Cioè far passare la strada dal centro alla destra del mio terreno.
E’ fattibile come cosa e che figura può supportarmi verso il comune? Un geometra, un avvocato o entrambi?
Grazie per l’attenzione
I miei migliori saluti

Salve, io abito in campagna e abbiamo un azienda agricola.
La strada vicinale che porta al nostro podere (casa mia) per un pezzo (circa 60 MT.) Passa in mezzo ai campi altre 2 persone..: la strada col passare degli anni a forza di cottrare ecc l hanno fatta diventare piú stretta.. ma a parte quello.. ai lembi della strada sia a destra che a sinistra hanno piantato parecchi olivi.. che col passare degli anni crescendo hanno fatto diventare la strada stretta.. i rami entrano dentro la strada e io con la 500l ci passo a malapena graffiandola.
E non mi ci viene nemmeno la gente.. adesso dobbiamo fare un ambiente per degustazione di vino ma la strada per il passaggio è veramente allucinante.
Ho posto il problema ai proprietari dei due campi.. e non ne vogliono sapere di potare gli olivi..
Secondo voi chiamo un avvocato, sento in comune oppure mi alzo una mattina prendo la motosega e glieli taglio tutti?

Gent.mo Avvocato, ho un piccolo complesso residenziale in campagna (ex corte agricola restaurata) e vi si accede percorrendo 1 km di strada bianca vicinale. La strada è di proprietà di 5/6 frontisti, soggetti privati e una Cooperativa agricola che ne possiede la quota maggiore. Io possiedo un piccolo tratto (metà carreggiata) che costeggia la recinzione del mio complesso.
La strada è in ghiaia e una/due volte all’anno è necessaria la manutenzione che consiste nel riporto e stesura di nuova ghiaia. L’unica ad avere a cuore la manutenzione sono io in quanto proprietaria delle abitazioni, i cui abitanti la devono percorrere con le loro auto. Gli altri sono per lo più agricoltori o vicini alla strada asfaltata.
Gli altri frontisti, per lo più agricoltori, argomentando che loro la usano solo d’estate, e il consumo della ghiaia è soprattutto responsabilità degli abitanti del mio complesso, che per loro la strada va bene così e non sono tenuti a mantenerla per la carrabilità automobilistica.
E’ veramente così?

Buonasera.
in riferimento all’art. 892. Distanze per gli alberi .
“Chi vuol piantare alberi presso il confine deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti e, in
mancanza, dagli usi locali [c.c. 895]. Se gli uni e gli altri non dispongono, devono essere osservate le
seguenti distanze dal confine:…..”

La mia domanda e’ se in una strada vicinale di 3 metri (1,5 mt lasciati da me e altri 1,50 lasciati dal confinante) il “confine” e’ la mezzeria della strada da cui devo indietreggiare di 3 metri oppure per “confine” si intende il muro con recinzione del vicino.

Ho messo degli alberi di alto fusto nella mia proprietà a 3 metri dal suo muro con recinzione. Sono nel giusto o no?

Grazie anticipatamente per l’aiuto in merito.

Buona sera. Sono proprietario di fatto di un sedime di terreno che da più di vent’anni è sede stradale. Ora il comune mi chiede la cessione a titolo gratuito. Io non ho problemi a cedere il sedime che di fatto è da oltre vent’anni strada, ma il problema sorge per il fatto che il sedime è ancora intestato a mio nonno. Non è mai stato messo in successione perchè pensavamo erroneamente che essendo strada non andava inserito. Ora non intendo presentare successioni integrative per un terreno che mi verrà tolto. Esiste qualche altra formula che posso suggerire al comune per la cessione dell’area senza dover presentare le successioni?
Grazie.

Buonasera,
Innanzitutto complimenti vivissimi per il blog.
Mi piacerebbe porre una questione inbmerito all’argomento qui trattato cercando di essere il piu chiaro e sintetico possibile.
Sono titolare di una proprieta con terreno frontista su una strada vicinale a d uso pubblico.
La strada è sterrata e da un punto di accesso e solamente pedonale (quindi l uso pubblico e strettamente pedonale).
Non vi e alcun consorzio di gestione.
Tutti gli altri terreni hanno un cancello per l accesso.
Il mio essendo vittima di incurie per oltre 50 anni non e provvisto di acvesso al momento.
Posso aprire un cancello? ( sostanzialmemte fare un varco nella recinzione e creare un piccolo invito spianando un po di terra gia nella mia proprieta)
Devo richiedere un permesso o dare comunicazione al comune?
Devo avere il permesso dagli altri proprietari?
Il varco servirebbe per l accesso dei mezzi dei giardinieri che dall altra punto di accesso della casa e molto scomodo e complicato.

Grazie anticipatamente

Andrea

Grazie per le tue belle parole e benvenuto nel blog. Per il resto, come tutte le situazioni di proprietà fondiaria va approfondita adeguatamente per poter dire qualcosa, al momento direi più di sì che di no.

Dott. Solignani buonasera. Le pongo due quesiti a proposito di una strada vicinale di uso pubblico gestita da un consorzio di cui fa parte anche il comune di Viterbo. Sono un frontista e ho una vecchissima recinzione (anteriore al 1992) di pali e rete metallica a bordo strada. 1) Nel tempo, il dilavamento causato dalla pioggia ha provocato erosione del mio terreno mettendo a rischio la stabilità del piano stradale. Devo provvedere io personalmente o il consorzio a ristabilire la sicurezza della strada facendo le opere di consolidamento del terreno e del piano stradale? Il mio problema è soprattutto capire chi “paga” nel caso in cui una macchina fa cedere la strada e cade dentro la mia proprietà. 2) La recinzione a filo strada posta in essere prima del 1992 è fuorilegge? La devo spostare entro i 3 metri dalla strada, essendo la recinzione più alta di 1 metro o la posso lasciare, essendo stata impiantata prima del 1992?
Grazie per le sue risposte e complimenti per il blog.

Buongiorno,ho una proprieta’dove la strada per accedervi è dentro lo stesso fondo di mia proprietà, tale stradina agricola e rurale,sterrata,non viene percorsa più da oltre 50 anni,un tempo veniva usata fino agli anni 50 per portare ad un paese fantasma e disabitato dal 1943 per via di una forte alluvione.pertanto tale strada che risulta comunale e percorribile solo sul mio fondo,oltre questo si può dire che non esiste più.
Negli ultimi anni in tale fondo pretendono di passare per una questione di comodità due soggetti titolari dei fondi limitrofi al mio che vogliono entrare dalla strada del mio fondo per arrivare al loro pero la strada loro di accesso principale è ben asfaltata ed anche quella comunale.adesso che hanno scoperto la comodita’della stradina che passa SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per il mio fondo,pretendono di passare da me.
Strada che io ho sempre tenuta chiusa con un cancello da oltre 30 anni.come mi devo comportare?

Salve,
sono il Presidente, di un Consorzio Stradale Obbligatorio, e nei giorni scorsi ho ricevuto la richiesta di un nostro utente che comunica al consiglio di Amministrazione che il suo terreno agricolo lo ha affittato al figlio Coltivatore Diretto che è già nostro utente in quanto proprietario di un ulteriore terreno ricadente nel nostro Consorzio e quindi da ora in poi sarà il figlio a pagare il canone consortile del suo terreno.
Visto che il nostro canone è composto da una Quota Fissa uguale per tutti ed una quota variabile proporzionale alle dimensioni degli immobili, possiamo accettare questa proposizione visto che riducendo il numero degli utenti si riduce la somma ricevuta a titolo di Quota Fissa, del resto, come succederebbe in un condominio le tariffe sono a carico del possessore/affittuario.
Grazie.

Faccio seguito ad un mio post del 18 luglio 2018 e dopo aver incaricato il mio/nostro avvocato ad effettuare una consulenza presso di Voi per una situazione giudiziaria unica al mondo.
La nostra è una strada consorziale ad uso pubblico nella Provincia di Macerata con un budget annuale per la manutenzione di 1.500 E. di cui metà a carico del Comune e metà a carico di 11 consorziati. In 10 anni siamo riusciti a fare una sola manutenzione per l’ostruzionismo di un solo consorziato sedicente Prof. Avv.
Questo consorziato, nel 2014 fu fatto Presidente in buona fede dalla maggioranza dei consorziati, ma dopo un anno è stato sfiduciato e rimosso all’unanimità per il suo comportamento allucinante, disonesto e lesivo degli interessi di tutti rinominando il sottoscritto.
Al che lo stesso instaurava un contenzioso giudiziario nei nostri confronti e del Comune, al dettaglio 5 citazioni civili, una per ogni assemblea, per le quali due giudici ordinari, accogliendo le eccezioni dei nostri avvocati sulla giurisdizionalità (TAR), lo condannavano al pagamento di 25.000 E. di spese legali.
Poi come dal mio post del 18 luglio 2018, venivo rimosso perché equiparato all’Amministratore di condominio e quindi non potevo ricevere le deleghe degli altri consorziati.
In seguito a 4 querele del suddetto contro il sottoscritto inerenti altrettante assemblee consortili in cui mi equiparava a Pubblico Ufficiale, la Procura di Macerata chiedeva l’archiviazione anche perché non c’era nulla in fatto. Ma per una sua opposizione il GIP rimandava al PM l’archiviazione per la formulazione dell’imputazione in quanto io sono Pubblico Ufficiale nell’espletamento delle mie funzioni di Presidente e dovrò sottopormi ad un altro interrogatorio di garanzia.
Ora chiedo: posso essere considerato Pubblico Ufficiale in base alle elucubrazione di un GIP?
Ora capisco perché in Italia, con questa giustizia, ci sono 4 Mafie indigene più altre 4 di importazione.
Grazie.

Una vicenda davvero contorta, anche per me che in 25 anni ho visto cose incredibili. Nel merito, dovrei studiare la situazione e la documentazione per dare una risposta e soprattutto per capire se è la domanda giusta…

Certo il Presidente di un consorzio stradale obbligatorio è un Pubblico Ufficiale, in quanto il Consorzio stradale obbligatorio costituito secondo il decreto luogotenenziale 1446/1918 è un ente pubblico . Sia per il motivo che il sedime delle strade è di proprietà privata ma vi è spalmato sopra un diritto di passaggio pubblico che fa capo al comune, sia perché il comune da un contributo il quale per il decreto luogotenenziale 1446/1918 è obbligatorio se le strade sono di uso pubblico .Sia per come vengono riscossi i contributi dei consorzi stradali obbligatori cioè I contributi degli utenti si esigono nei modi e coi privilegi stabiliti per la riscossione delle imposte dirette, Anche perché secondo l’ art. 17 i ricorsi contro operato del Comune o del Consorzio Stradale obbligatorio si riccorre alla Giustizia Amministrativa .

Buongiorno,

su una strada vicinale privata cieca che serve due proprietà è presente un ponte su un fosso. La manutenzione del ponte a chi spetta? E’ coinvolto il comune per il fatto che il fosso è demanio pubblico?

Salve, ho un’azienda agricola. Ho sempre fatto accesso al mio fondo tramite un cavalcavia poi chiuso. Ad oggi non esiste altra via percorribile se non la fascia di rispetto su cui è stato costruita una vasca di irrigazione ritenuta abusiva dal Comune. Non ancora è stata rimossa. Ma il rifacimento della strada dopo la rimozione del vascone a chi spetta? Spetta al Comune o Autostrade? Ci sono proprietari che hanno piantato lungo quella fascia di rispetto.

Se tu riuscissi a metterti nei panni di chi legge senza conoscere i luoghi, vedresti che la domanda è incomprensibile. Per te è tutto chiaro, solo perché conosci bene la zona, ma chi non la conosce purtroppo non ha alcuna speranza di capirci qualcosa. Se credi, acquista una consulenza in cui si possono vedere fotografie, planimetrie e così iniziare ad approfondire adeguatamente la situazione.

Ho da poco acquistato abitazione che insiste su una strada che io pensavo fosse comunale in quanto dotata di fognatura e illuminazione pubbliche, tale strada ha un nome inserito tra le vie dello stradario comunale e parecchi numeri civici (oltre 100) , è una strada su cui ci può passare chiunque e ci sono pure cartelli stradali (senso unico, divieto di sosta) e per finire anche alcuni passi carrabili (che pagano al comune la relativa tassa). La strada in questione ha grossi problemi di manutenzione del manto asfaltato e da alcune informazioni non ufficiali sembra sia una strada Vicinale. Questa via molti anni fa effettivamente era ne piu ne meno che una stradicciola di campagna ma con l’urbanizzazione avuta negli ultimi 30 anni dove tra l’altro molte preselle di terreno sono state divise vendute e ci si è costruito sopra, e ad oggi rimane in effetti all’interno del tessuto urbano. chiedo quindi se questa classificazione di “strada Vicinale” non sia divenuta obsoleta nei fatti.
spero di essere stato abbastanza chiaro
grazie

Salve volevo un informazione io abito in una strada privata formata da 15 abitazioni, la strada in passato era esclusivamente per passaggio pedonale ed al massimo con carrozza… Adesso gli altri proprietari hanno iniziato ad entrarci con la macchina ma per entrare nelle loro case devono venire a girare nella mia proprietà.. Cosa che io non gli ho mai consentito… Per dippiu la strada e larga 175cm cioè se entra un auto io pedone devo ritornare indietro e incanalarni nella proprietà di un altro posso fare un esposto dal momento che per circolare con l’auto ci sarebbe da rispettare il metro di passaggio a piedi? E se succede un incendio e dobbiamo scappare a piedi e troviamo una macchina a metà viale come la mettiamo ditemi a chi mi devo rivolgere

Quesito

Buongiorno avvocato ho un quesito da esporle per chiedere un parere : strada vicinale di cui io sono proprietaria posta tra fondi agricoli dai primi dell’800, i cui frontisti o proprietari hanno curato da sempre i lavori e manutenzioni.
Non esistono servitù di passaggio di terzi eccetto dei tre proprietari dei terrreni e delle loro abitazioni che ne curano la manutenzione da tempi immemorabili.
Nel 1970 il Comune inizia a lottizzare nella zona agricola e comincia a costruire delle abitazioni che si trovano attualmente a fine dell’imboccatura della vicinale che porta alla mia abitazione. Costruisce anche una strada pubblica, illuminata e servita da autobus, la cui strada vicinale si immette.
Nessuno dei proprietari (sin dall’epoca dei miei bisnonni) e neppure io, ha mai negato il semplice passaggio sulla strada vicinale, almeno quando si tratta di semplice passaggio, per quanto la strada vicinale non porti a luoghi pubblici se non alle abitazioni e ai fondi agricoli dei proprietari della strada stessa.
Da qualche mese alcune persone della lottizzazione degli anni 70, si comportano in modo incivile e maleducato: portano saltuariamente il loro cane a fare i bisogni e hanno anche la pessima abitudine di non raccogliere gli escrementi del proprio cane ( sapendo che è rimasta una zona agricola) figurarsi cosa costantemente accade, quando si eseguono le operazioni di sfalciatura e manutenzione dei fossati da parte dei proprietari.
In maniera incostante e maleducatamente portando i figli schiamazzanti a giocare con la bici o ancor peggio con delle mini-moto, facendoli girare davanti al mio cancello e proseguono per ore aventi ed indietro lungo il tratto della mia proprietà sulla strada vicinale, infastidendo me, i miei ospiti e clienti (ho un’azienda agricola).
Queste persone, sono state richiamate per la scorrettezza del comportamento, ultimamente devo ammettere anche in modo energico. Loro sono proprietari della loro area condominiale che non interferisce con la mia proprietà agricola né con quella dei proprietari della vicinale. Nessuno di noi è mai andato nel loro condominio a scorazzare con bici e moto o a portare il loro cane a defecare senza raccoglierla.
Qualche arrogante (probabilmente perché sono una donna) ritiene il mio diritto insussitente e che una strada “è pubblica per principio” e che loro ci abitano quella zona (perché di recente lottizzazione). Peccato che la mia azienda esista da oltre tre generazioni, e che quindi loro sono arrivati molti anni dopo, che la strada è una strada vicinale in zona agricola (l’area agricola in questione risulta anche dello strumento urbanistico) e non in una zona urbanizzata, che invece è limitrofa alla zona agricola.
Mi chiedo come certi signori possono dimostrare passaggi ed usi nel tempo e aver pretese di qualsivoglia diritto: la strada è vicinale e il comune non ha MAI svolto nessun azione di manutenzione o interventi urbanistici o edilizi sulla strada vicinale, ben sapendo che è privata.
Come posso fare per limitare queste azioni altamente maleducate da parte di queste persone che si svegliano improvvisamente pensando che la strada sia loro?
In fondo all’imboccatura della strada i miei nonni apposero un cartello di proprietà privata, ugualmente fece il vicino della parte superiore della vicinale.
Grazie
.

La ringrazio della celere risposta. Lei dice “se poi é davvero una strada vicinale …” a questo punto le chiedo : se fosse una strada privata cambierebbe qualcosa ? Perchè in entrata ed in uscita non ci sono cartelli stradali , è la classica strada di campagna che porta nei vari appezzamenti o abitazioni…

Salve, vorrei chiedere gentilmente un parere : siamo un gruppo di motociclisti enduro ed ogni tanto passiamo in una strada vicinale molto corta che credo sia di proprietà di 3 o 4 persone, premetto che quando passiamo lo facciamo sempre con la massima cura per non recare disturbo ed a bassissima velocità. Uno dei proprietari del quale siamo amici ci invita periodicamente al suo appezzamento ( dove tiene un capanno) per fare una sosta e prendere un caffè, purtroppo un altro dei proprietari non vuole che passiamo nella strada e minacciandoci sostiene che per passare dobbiamo avere il permesso di tutti e non solo di uno. Mi chiedo, ma se una persona invita degli amici a casa propria deve chiedere il permesso dei vicini per farli passare sulla strada che è di proprietà ?
Quali diritti e/o doveri abbiamo in tale caso ?
Ringrazio anticipatamente per la risposta .

Buongiorno
Abitiamo in Prov. di Asti alle fine di una stradina consorziale gestita dal comune (cosi mi hanno detto sul comune), la stradina continua poi non piu asfaltata nella foresta.
L’anno scorso hanno messo con il permesso del vicino sul suo territorio una banchina gigante uso turistico, 500metri prima di arrivare da noi.
Da quell momento arrivano tanti fin da noi a fare manovra nel nostro cortile, giardino e sul prato, addiritura disturbi di notte. Abbiamo messo cartelli come”Strada senza uscita”,” Dievito pasaggio”, ma non serva a niente, ce troppa gente non educata!
Abbiamo parlato con il Sindaco ma senza soluzioni.
vorrei sapere se si poteva fare una cosa del genere senza chiedere tutti del consorzio.
Ho chiesto in una riunione di far mettere una barra da chiudere la notte e di domenica, ma il sindaco ha detto che poi verro escluso dal assemblea comunale e la stradina verrà al di là della barra non piu gestita.
Un anno prima che hanno messo la banchina avevo chiesto il comune se mi aiutano di asfaltare gli ultimi 80 metri davanti casa mia, dato che li l’asfalto era tutto rotto, mi hanno risposto “te la devi vedere tu”

che cosa potrei fare?
Grazie

Ma si poteva mettere la banchina per uso turistico senza chiedere ognuno del consorzio se sono d’accordo, adesso tutti che visitano la banchina usano la strada consorziale.

Buongiorno, ci siamo appena trasferiti in una casa (la seconda di tre) posta su una strada vicinale. La pulizia neve è carico dei residenti. Mentre con il primo vicino non ci sono problemi per la ripartizione della spesa, il vicino dopo di noi rifiuta di contribuire in quanto sostiene che l’ingresso principale della sua casa è su un’altra strada e da questa parte lui ha solo un diritto di passaggio che d’inverno non usa. Dice anche che il suo legale gli ha detto che “per buon vicinato” potrebbe dare un piccolo contributo, ma non è tenuto alla ripartizione della quota. Le cose stanno davvero così? E in caso contrario, cosa posso fare?

Buongiorno Avvocato Solignani.
In un Comune in provincia di Como esiste una strada consortile ad uso pubblico che conduce ad un ristorante e che prosegue poi in una pedonale molto battuta che arriva (scendendo per un dislivello di circa 500 metri) fino al comune di Como.
Sul tratto carrabile di strada, lungo circa 350 metri ,affacciano 7 case per la maggior parte abitate per vacanza nei mesi estivi. Coloro che risiedono per tutto l’anno sono in totale 10 mentre altre 25 persone gravitano nei periodi di vacanza. Il Comune intende estendere la rete fognaria arrivando a 200 metri in linea d’aria dalle 7 case e pretende di obbligare i proprietari delle 7 case a costruire una rete fognaria privata molto dispendiosa (il preventivo supera i 200.000 €, per non parlare dei costi successivi di esercizio e manutenzione) e complessa comprendente una vasca di raccolta e una stazione di pompaggio. Infatti per raggiungere il manufatto fognario del comune,oltre alla distanza ,c’è da superare un dislivello in salita di oltre 40 metri.
Il Comune sostiene che essendo la strada privata (seppure ad uso pubblico) la costruzione della rete fognaria è in carico alle 7 case.Oltre all’infrastruttura ogni casa dovrà poi sostenere i costi per raggiungere tale infrastruttura, nel mio caso ad esempio devo spaccare tutto il piano terra, il piazzale antistante alla casa e il vialetto di accesso per arrivare sino alla strada consortile suddetta. In definitiva ognuno si troverebbe ad affrontare un costi di circa 30-40.000 € per accedere al servizio fognario.
Lei ravvisa gli estremi per la sottoscritta di fare un ricorso al TAR ad esempio sostenendo che la strada è ad uso pubblico dunque il comune deve portare il servizio di fognatura e se non lo vuole portare può derogare ad esempio consentendo alle 7 case e di costruire vasche stagne da spurgare regolarmente? Quanto costerebbe a suo avviso un ricorso al TAR nel caso specifico? Grazie per una sua risposta. Claudia Scotti

Per sapere come stanno le cose a livello giuridico, ancora molto prima di parlare di ricorsi al TAR, che comunque noi tariffiamo flat con un prodotto che puoi vedere nella sezione e-commerce del sito, é richiesto un approfondimento ben maggiore, che peraltro dovrebbe essere indirizzato, come sempre, più a capire la strategia più opportuna per trattare una situazione del genere, prima ancora degli aspetti giuridici stessi. Se credi, valuta l’acquisto di una nostra consulenza di base, ti avverto solo che probabilmente non sarà sufficiente un’ora – ma ovviamente si potrà valutare appunto terminata la prima ora https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/

Salve a tutti,
avrei necessità di sapere se posso realizzare una strada privata ad uso mio privato ed esclusivo a ridosso del confine di proprietà o se debbo mantenere una distanza dal confine.
Grazie a coloro che mi risponderanno.
p.s. si tratta di terreno pianeggiante ed il regolamento edilizio e Piano regolatore non mi pare dicano nulla al riguardo.

É una questione assai complicata relativamente alla quale, dopo aver studiato la situazione dei luoghi, occorre consultare non solo quanto previsto dal codice civile ma anche dalle fonti locali e, in alcuni casi, dal codice della strada.

Buonasera Avvocato,
grazie dei Suoi chiarimenti e articoli.
La disturbo per chiederLe, cortesemente, 2 chiarimenti riguardo il comma 2 dell’articolo 7 del D.Lgs. Luogotenenziale 01.09.1918, n. 1446, che recita:
“Il contributo costituisce onere reale del fondo; ma niuno degli utenti può essere costretto a pagare annualmente, per le opere previste nel presente decreto, un contributo superiore al doppio dell’imposta principale gravante sul suo fondo.”

“Il contributo costituisce onere reale del fondo”
sembra quindi che si faccia riferimento quindi al fondo più che all’utente. Ma se un fondo è affittato, il ruolo ovvero il dovere di pagarlo è a carico del proprietario o dell’affittuario?
“ niuno degli utenti può essere costretto a pagare annualmente, per le opere previste nel presente decreto, un contributo superiore al doppio dell’imposta principale gravante sul suo fondo”
A cosa si fa riferimento per “imposta principale gravante sul suo fondo”?

Grazie anticipate dal presidente (volontario) di un Consorzio di uno dei tanti piccoli comuni italiani (nello specifico in provincia di Grosseto)

Gli oneri reali di solito nella ripartizione degli oneri tra proprietà e soggetto cui é stato concesso il godimento spettano alla proprietà, ma nello specifico bisognerebbe provare a fare magari una ricerca giurisprudenziale, anche perché se parliamo di affitto di fondo rustico la cosa potrebbe in effetti porsi in termini peculiari. Valutate voi se vale la pena approfondire, può anche darsi che sentenze non ce ne siano… https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/

Purtroppo la strada vicinale in questione attraversa la mia proprietà, attualmente si è verificata una frana (nel tratto di lotto dei terreni di mia proprietà) che limita notevolmente il passaggio.
La sistemazione della frana attraverso opere di consolidamento della sponda franata sono SOLO di mia competenza? grazie in anticipo

Salve, sono il Presidente di un consorzio stradale obbligatorio nella provincia di Macerata. Per un ricorso di un consorziato davanti al Presidente del Tribunale in base all’art. 1129 cc. che è stato accolto, sono stato rimosso dalla carica in quanto il giudice mi ha equiparato ad un amministratore di condominio. Il fatto più importante che mi ha contestato è stato quello di aver preso deleghe da altri consorziati che contravviene alla legge condominiale.
Ora le chiedo: posso essere equiparato ad un amministratore di condominio essendo la mia carica elettiva e triennale ed essendo, guarda caso, il decreto del giudice arrivato 3 mesi dopo la mia decadenza? Faccio presente inoltre che per statuto abbiamo un consiglio di amministrazione di 3 membri di cui facevo parte. Grazie.

É impossibile parlarne così in generale senza avere visto la documentazione del procedimento. L’unica cosa che si può dire è che alcune disposizioni possono essere applicate in via analogica.

Buonasera avvocato,
Vorrei chiederle se é legale per il comune chiudere tutte le strade (pubbliche) di accesso al centro città sia in entrata che in uscita, compresa la via dove si trova la mia abitazione e dove risiedo, durante i 3gg di una festa patronale. Questo comporterebbe a fine dei miei turni lavorativi serali lasciare la macchina in un parcheggio pubblico di un altro comune, distante almeno 7km. Sono previsti dei bus navetta per raggiungere il paese, ma ovviamente questi sono disponibili solo negli orari della festa.. il mattino dopo come dovrei fare per recuperare l’auto e recarmi a lavoro? Fare 10km a piedi?
Vorrei sapere se é legale negare il transito in auto ai residenti alle proprie abitazioni da qualsivoglia strada (ripeto sia in entrata sia in uscita dal paese) per futili motivi (una festa) quando questi devono recarsi a lavoro con turni anche fino a tardi (i miei turni terminano anche alle 21 o le 23). La ringrazio anticipatamente se potrà rispondermi e, se ci fossero i termini per un azione legale.
Grazie

Buongiorno Avvocato Solignani. Sono comproprietario di una strada privata unitamente ad altre 5 persone. Tale strada rappresenta l’unica via di accesso alle nostre abitazioni. Non è stato stipulato alcun accordo tra le parti che vieti il passaggio di altri mezzi che non siano quelli nostri cosi come nessun altro tipo di accordo verbale o scritto.
Spesso accade che vengano dei corrieri a consegnare merce acquistata su internet e due dei proprietari, più volte, hanno vietato l’accesso ai mezzi impedendo ai corrieri di effettuare le consegne oppure a farle lasciando i mezzi fuori dalla strada privata. Inutile dirle che i mezzi che invece devono consegnare a loro hanno sempre libero accesso alla strada. Secondo lei quale azione può essere utlile per evitare il ripetersi di queste azioni?

Buona sera, Una porzione di una strada vicinale ad uso pubblico è Privata, come posso fare per chiuderla? si devono chiedere dei permessi al comune? Basta la maggioranza dei frontisti per negare l’accesso?

Ringrazio, chiedo scusa per la mia poca chiarezza.
Sono proprietario di una casa in un piccolo borgo di montagna, borgo di 2/3 case, a questo borgo si accede tramite una strada vicinale ad uso pubblico, andando a consultare il registro strade emerge che per i primi 5 km la strada è ad uso pubblico, l’ultimo km invece è privato. Quello che chiedo è se si può chiudere la strada per questo ultimo km, se per farlo debbo avere il consenso della maggioranza dei frontisti, o eventualmente anche quella del comune?
Grazie

ho ottenuto dopo 20 anni che l’ho acquistato possibilità di ampliamento e quindi di costruire una piccola casetta il problema è che la strada dove io passo regolarmente per il comune è stretta,ho chiesto al vicino di vendermi 1 metro 4 della sua proprietà che è enorme e dove lui non abita ma è in vendita,ma per farmi dispetto non vende,ora il comune a questo punto può impedirmi di costruire?un impresario locale mi ha detto che per i suoi mezzi è stretta ma fattibile,a chi posso rivolgermi per avere chiarezza?

Vorrei porre un quesito, quando una strada vicinale viene chiusa per vari motivi, che possono essere il pascolo di animali od altro, come deve essere posta in essere la chiusura? Con cancello? Bastano fili di ferro? E la segnaletica necessaria? Questo per prevenire cause se qualcuno ci va a sbattere contro.
Grazie

Salve Avvocato,
le scrivo per avere una delucidazione in merito all’emissione dei ruoli di pagamento da parte del Comune per alcuni consorziati che non pagano. Ovvero: è stato costituito il Consorzio nel 2015 formato da 23 frontisti più il Comune che partecipa per il 20% (un quinto) di questi 23 solo 3 hanno detto che erano contrari e che non avrebbero mai versato le quote. Sono state approvate le tabelle millesimali a maggioranza (20 su 24 partecipanti). Ovviamente i tre soggetti non hanno mai versato le quote di spettanza (sia quelle di ricostruzione che di manutenzione). Ora il Comune avrebbe dovuto emettere i ruoli per la riscossione, ma non avendolo mai fatto, non sa come farli. Mi può dare indicazioni su come è fatto l’atto vero e proprio?
Il vice presidente del consorzio stradale.

Buongiorno. Non so se è la sezione giusta ma provo a chiedere. Io volevo avere una delucidazione. Ho casa che viene raggiunta tramite una strada vicinale che finisce 2 case dopo la mia. Ho un problema con i vicini che precedono la mia abitazione: quando nevica bloccano lo spartineve comunale che gentilmente toglierebbe anche la neve nella nostra via (mentre si gira per tornare indietro), non permettono neanche che io con il trattore e la pala la tolga mentre tolgo la mia dal cortile. Il tutto perchè a detta loro gli !ammucchia! la ghiaia della strada (notare che il loro pezzo è l’unico pezzo di strada non asfaltato o con blocchetti). Il fatto e che non la tolgono neanche loro e lasciano la strada così com’è, non mettono sale o sabbia e la neve viene schiacciata dallo spazzaneve che comunque viene a girarsi e dalle auto che passano. La neve cosi diventa una lastra di ghiaccio che rimane per settimane pericolosa per tutti, e in particolare per mia nonna che va a piedi a fare le commissioni dato che non ha la patente.Nonostante abbiamo gia chiesto di toglierla o di poterla togliere non siamo stati ascoltati anzi siamo stati pure insultati. Ci sarebbe un modo per risolvere il problema senza passare eccessivamente per vie legali? Avrebbe una soluzione?
Grazie Mille
In attesa di cordiale riscontro,
Cordiali saluti

Buongiorno, 24 anni or sono ci siamo “consorziati” ovvero uniti bonariamente informandone il comune per sistemare e bitumare una strada vicinale ad uso pubblico. Di comune accordo fu deciso che gli abitanti (cinque famiglie) avrebbero partecipato alla spesa mentre ulteriori tre frontisti proprietari di fondi agricoli firmarono per conoscenza.
Ove termina la strada pubblica inizia una proprietà privata: una casa, e un centinaio di ettari di terreno in gran parte boschivo, chi a suo tempo abitava la casa era un fittavolo (contribuente alla spesa), ora la casa e disabitata e la proprietà di quei fondi ha venduto il legname dei boschi ad un’impresa boschiva che sta distruggendo la strada passando con camion e rimorchio dal peso di circa 70t. Dal comune, che è intervenuto tardivamente è stata apposta segnaletica che limita il carico ai mezzi oltre 10t. ma l’impresa se ne infischia e continua a transitare cosciente che se subisse un verbale gli costerebbe una trentina d’euro.
La domanda-e:
C’è una responsabilità civile risarcibile della proprietà o impresa boschiva?
Nel caso la responsabilità ricadesse sull’impresa, la proprietà sarebbe chiamata in solido a risponderne?
La controversia è di gestione degli abitanti o del comune?
Grazie per la risposta.

Buongiorno Avvocato
mia moglie è proprietaria di un appezzamento di terreno di oltre due ettari oggetto di un rimboschimento con noci e ciliegi, finanziato dalla Regione Toscana con l’accesso ai fondi del Regolamento Cee 2080. Sull’estremo lato Ovest della proprietà insiste una strada sterrata riportata al catasto come strada vicinale ad uso pubblico. Detta strada, che trae origine dalla attigua strada provinciale, è asservita al passaggio di mezzi agricoli per le due uniche proprietà confinanti, non ha sbocchi in uscita e da decenni non viene di fatto utilizzata per uso pubblico ed inoltre è sempre stata mantenuta libera da erbacce e rovi da parte della ns. famiglia. Sul lato sud del del nostro confine sta sorgendo in area fabbricativa da poco autorizzata come tale, una azienda di medie dimensioni che necessita di energia elettrica in media tensione. .Siamo stati contattati dall’ENEL Distribuzione in quanto sull’estremo lato nord risulta posizionato un palo in cemento che sorregge le linea aerea in media tensione, dal quale dovrebbe partire, previa sostituzione con altro palo più idoneo, un elettrodotto interrato che dovrebbe percorrere tutta la strada ,di fatto vicinale, ma che in Comune considerano ad uso pubblico.
La cosa che ci ha sorpreso è che, sembra, il Comune abbia già rilasciato l’autorizzazione all’Enel per l’esecuzione dei lavori, senza che ad oggi non ci abbia minimamente interessati, senza che ci venisse riconosciuto alcun indennizzo e soprattutto che non sia stata presa minimamente in considerazione un percorso alternativo in modo da evitare l’attraversamento di un’area valorizzata con l’impianto di noci e ciliegi da legno (i terreni attigui sono semplici seminativi non arborati)..
Le chiedo se , secondo Lei, è applicabile quanto statuito da T.A.R. Campania Napoli sez VII, 12 Dicembre 2007, n.16202 ai fini dell’accertamento dell’uso pubblico della strada vicinale di cui sopra considerando pure, fino ad oggi, il completo disinteressamento del comune sia in termini di manutenzione che di contribuzione alla manutenzione.
In attesa di un suo gradito parere

Daniele Braconi

Stiamo redigendo la proposta di statuto per la costituzione di un consorzio relativo a una strada vicinale ad uso pubblico. In merito alla ripartizione delle spese da parte degli utenti, oltre ai criteri di proprietà millesimale e a quello della percorrenza (ovvero la posizione in cui si trovi la proprietà su detta strada), è opportuno introdurre una distinzione fra utenti privati e utenti che dispongono di partita Iva, cioè che svolgono sulla loro proprietà attività turistico/commerciali (per es. aziende agricole, B&B, agriturismo ecc.), per i quali è lecito e ragionevole presupporre un utilizzo più intenso della strada stessa?
grazie della disponibilità
Viviana Roveda

Buonasera Avvocato.
Un frontista di una strada vicinale “in mappa” con uso pubblico vorrebbe adeguare e migliorare l’intersezione della medesima con la strada provinciale da cui diparte.
A chi spetta proporre la richiesta di autorizzazione, con relativo progetto, all’Ente proprietario della strada demaniale (Provincia).
Non sono a conoscenza se esista l’obbligatorio Consorzio (Credo, in ogni caso, di no).
In attesa cordiali saluti.
Mario Verdolini

Salve Avvocato. Le chiedo un parere su di una strada sterrata interpoderale carrabile costruita all’inizio del secolo scorso, lunga circa 180 metri, che in origine aveva un solo scopo agricolo.Ad oggi il proprietario di un terreno che confina per circa 140 metri con un lato di tale infrastruttura, ha chiesto ed ottenuto dal Comune l’autorizzazione di recintare la sua proprietà potendo costruire tale recinzione in corrispondenza della linea dividente del confine stesso con la strada senza arretrare la recinzione come recita l’art,16 del codice della strada. Questo a suo giudizio ed a giudizio del Comune trattasi di strada interpoderale ad uso privato e quindi esclusa da detta normativa.
Il fatto però a me non è chiaro perché, circa 25 anni fa, il Comune in fondo a questa strada ha costruito il depuratore per il trattamento delle acque reflue domestiche cittadine ed i frontisti bonariamente hanno acconsentito che, sia i mezzi per la costruzione che quelli della manutenzione periodica dello stesso, transitassero sulla strada in questione.
Quindi lo scopo dell’utilizzo di tale infrastruttura si è modificato nel tempo, dato che serve comunque anche un bene di utilizzo della collettività quindi pubblico. Il Comune per motivi economici e finanziari non ha mai intrapreso un esproprio di tale strada (è possibile che un depuratore pubblico non abbia la strada di accesso?). Alla luce di quanto sopra espresso secondo lei tale strada si può considerare vicinale d’uso pubblico e perciò soggetta alle limitazioni del codice della strada?
La ringrazio anticipatamente della cortese attenzione prestatami.

Salve Avvocato. Le chiedo un parere su di una strada interpoderale costruita all’inizio del secolo scorso, lunga circa 180 metri, che in origine aveva un solo scopo agricolo.Ad oggi il proprietario di un terreno che confina per circa 140 metri con un lato di tale infrastruttura, ha chiesto ed ottenuto dal Comune l’autorizzazione di recintare la sua proprietà potendo costruire tale recinzione in corrispondenza della linea dividente del confine stesso con la strada senza arretrare la recinzione come recita l’art.16 del codice della strada. Questo a suo giudizio ed a giudizio del Comune trattasi di strada interpoderale ad uso privato e quindi esclusa da detta normativa.
Il fatto però a me non è chiaro perché, circa 25 anni fa, il Comune in fondo a questa strada ha costruito il depuratore per il trattamento delle acque reflue domestiche cittadine ed i frontisti bonariamente hanno acconsentito che, sia i mezzi per la costruzione che quelli della manutenzione periodica dello stesso, transitassero sulla strada in questione.
Quindi lo scopo dell’utilizzo di tale infrastruttura si è modificato nel tempo, dato che serve comunque anche un bene di utilizzo della collettività quindi pubblico. Il Comune per motivi economici e finanziari non ha mai intrapreso un esproprio di tale strada (è possibile che un depuratore pubblico non abbia la strada di accesso?). Alla luce di quanto sopra espresso secondo lei tale strada si può considerare vicinale d’uso pubblico e perciò soggetta alle limitazioni del codice della strada?
La ringrazio anticipatamente della cortese attenzione prestatami.

Ma scusate , dai mappali non si dovrebbe capire se la strada è vicinale o no? In comune spesso cambiano le risposte in base alle convenienze. Se la strada vicinale è su terreno appartenente a privati si può capire in base ai confini dei campi adiacenti? Nel mio caso vedo sul mappale che la strada passa nello spazio fra i confini di proprietà. Secondo me dovrebbe essere allora comunale. O sbaglio?? Grazie Mille

Ma per definizione le strade vicinali non devono essere su terreno privato in cui i 2 proprietari contigui si accordano per la formazione di una strada? Se fra le 2 proprietà private esiste invece uno spazio (non appartenente a nessuno dei 2) in cui passa una strada , allora questa dovrebbe essere secondo me comunale.
In caso contrario se appartenente ai privati,i Metri quadri della strada dovrebbero essere stimati nella superficie di proprietà, per cui aumentare la metratura in caso di compravendita?
Grazie Mille

Naturalmente ciò vale per un consorzio già costituito, mentre per una strada privata l’intervento del comune è facoltativo e limitato ad un quinto della spesa

Scusi Avvocato ma l’Art. n. 3 del D.L. :ltn. n. 1448/18, che regola le attività dei consorzi stradali è chiarissimo <“DL.LGT 01/09/1918 n. 1446 art. 3
Facoltà agli utenti delle strade vicinali di costituirsi in Consorzio per la manutenzione e la
ricostruzione di esse
3. Il Comune è tenuto a concorrere nella spesa di manutenzione, sistemazione e ricostruzione
delle strade vicinali soggette al pubblico transito in misura variabile da un quinto sino alla metà
della spesa, secondo la diversa importanza delle strade.Per le vicinali non soggette ad uso
pubblico il concorso del Comune è facoltativo; e può essere concesso soltanto per opere di
sistemazione o ricostruzione, in misura non eccedente il quinto della spesa.Il Comune è
rappresentato nei Consorzi con voto proporzionale alla misura del concorso.”> per tanto il comune è tenuto anche alla ricostruzione della strada vicinale aperta al pubblico traffico per un ammontare che và da un minimo di 1/5 alla metà del costo totale

(credo che il primo invio della mia domanda non sia andato a buon fine se invece l’avesse ricevuta, mi scuso della ripetizione e prego di ignorare questo ulteriore intervento)

Sono proprietario di un terreno inutilizzato. Alcuni proprietari vicini (credo riuniti in associazione agraria) vorrebbero costruire una strada interpoderale passante per la mia proprietà. Non ho difficoltà a permetterlo anche offrendo l’area necessaria a titolo gratuito; inoltre non mi verrebbe chiesto di sostenere alcun costo per la costruzione.

Quello che considero prioritario è però, evitare ogni obbligo economico futuro, visto che tale struttura pare prefigurarsi come strada vicinale (o sbaglio?)

Quindi chiedo: questa condizione è legata esclusivamente all’esistenza della strada o vi sono altre possibilità, come particolari forme contrattuali, che consentirebbero la realizzazione della strada, senza attribuirmi obblighi economici futuri?

Grazie per la sua attenzione ed aiuto molto apprezzati.

allora in effetti anche l’ultima versioend el codice della strada non aiuta- vediamo un po’- una strada classifcata vicinale con delibera di consiglio comunale lunga circa 1 km e terminante in aera rurale- quindi diciamo al servizio dei 20 trenta fondi che ci sono è stata nel apssato interessat da lavori di realizzazione parziale acquedotti ed asfaltatura anche se con fondi rurali. I problemi sorgoni sia per manutenzione che per neve. L’Ente comune, interviente di tanto in tanto con maestranze per il minimo della sicurezza anche se i frontisti , almeno per l’ordinanieratà dovrebbero contribuire.
Allora chiedo: resta nel turbinio legislativo che if rontisti dpovrebbe pensare all’ordinarietà comrpeso spalamento neve?
il Comune intervenire nella strordinarietà con compartezipazione?
Egregio avvocato ne approfitto , se permette, per darle un momento di confronto se possibile- grazie e mi scusi-

Buongiorno, ho acquistato un immobile recintato di due piani che vorrei utilizzare a scopo abitativo al primo piano e ad uso turistico al piano inferiore per ampliare la mia attività recettiva che si trova a 50 metri da questa abitazione. L’immobile confina con una strada provinciale,con un’altra abitazione e con una carrozzata di 4 metri che in fondo da accesso ad un’altra abitazione.Effettuando le misurazioni con il mio tecnico ci siamo accorti che una parte della carrozzata è di mia proprietà. Il proprietario dell’immobile che si trova in fondo alla carrozzata sostiene che quest’ultima sia interamente di sua proprietà, nonostante le misurazioni effettuate e circa 1 mese fà ha bloccato il passaggio collocando due pali posti alle estremità con una catena ( quindi anche in una parte della mia proprietà).Inoltre ho chiesto e ottenuto un’autorizzazione dal comune per poter effettuare un’apertura a metà della carrozzata che mi impedisce di utilizzare.

Il primo passo per trattare questo problema è sempre la diffida. Poi può anche darsi che sia necessario un certo lavoro di approfondimento sulla natura della strada e sull’esistenza di eventuali diritti di passaggio, che si possono sempre formare per usucapione.

Buonasera, nell’obbligo di manutenzione per il Comune di una strada privata ad uso pubblico lunga 600 metri può farsi rientrare il suo allargamento (attualmente è larga 3 metri pur essendo a doppio senso di marcia e nel prg comunale è previsto il suo ampliamento a 7 metri) visto che questo ampliamento è ritenuto necessario per rendere la strada sicura per la pubblica incolumità da una perizia giurata redatta da un utente della strada?
Nel caso di inerzia degli utenti è obbligato il Comune ad effettuare tali lavori di ampliamento salvo poi rivalersi sugli utenti dopo la costituzione del Consorzio?
Se si, come si possono imporre questi lavori di allargamento della sede stradale al Comune se il Consorzio non è ancora costituito?
Se è necessaria la costituzione preventiva del Consorzio, si possono imporre questi lavori oppure è sempre necessaria una delibera a maggioranza del Consorzio dopo la sua costituzione?
Grazie.

Discutibile. L’allargamento non è certo una manutenzione, in senso stretto. Potrebbe essere obbligato sotto l’altro profilo, quello di sicurezza. Più che discuterne in teoria, bisogna capire quali mosse si potrebbero fare in vista del risultato che si vorrebbe ottenere.

Salve , il mio problema è questo:ho una villetta con appezzamento di terra contigui ad una strada vicinale ad uso pubblico . È stato appena istituito un consorzio per la manutenzione della stessa e mi si chiede di farne parte e partecipare alle spese di manutenzione (premetto che anche il comune in questione partecipa alle spese )…le chiedo se sono obbligato a parteciparvi visto che io non usufruisco di tale strada ( ho l’ingresso alla proprietà su altra strada ) e che non traggo alcun beneficio da eventuali manutenzioni ne ora ne in futuro! Grazie dell’attenzione e buongiorno

Bisognerebbe approfondire molto di più la situazione sia dei luoghi (in fatto) che in diritto (titoli di acquisto, natura della strada, ecc.). Potrebbe valerne la pena visto che le spese annualmente sono non trascurabili, avendo il consorzio una sua contabilità, come una piccola società commerciale.

Buongiorno, le sottopongo una questione la cui soluzione può discriminare l’acquisto di una casa. Sono interessato ad acquistare una casa su un pendio, chiamiamo questa casa con la lettera B. Lungo il pendio, subito a valle rispetto alla casa in questione, vi è un’altra abitazione che chiameremo A. Per raggiungere la casa B esisteva in passato una breve stradina di 30 metri che partendo dal fianco della casa A saliva diretta sino alla casa B, dove poi terminava. I proprietari della casa A nel corso del tempo hanno però chiuso l’accesso a questa stradina inglobandola di fatto nel proprio giardino recintato privato. Oggi l’accesso alla casa B è possibile solo seguendo una impervia strada alternativa. L’antica strada breve però, quella che partiva dal fianco della casa A, è ancora riportata come esistente sulla “carta della mobilità” del PGT del comune (datato 2008) e viene persino indicata come “strada comunale” su più tavole del PGT, da qui sono portato ad ipotizzare una indebita appropriazione della strada da parte degli abitanti della casa A. Le chiedo: A) quali indagini devo effettuare per studiare a fondo la natura della strada e comprendere se la sua chiusura è stata o meno legittima? Se possibile, ma solo se possibile, vorrei evitare l’ufficio tecnico per ragioni di segretezza circa la mia compravendita (potrebbe essere un affare) B) qualora si configurasse il reato di appropriazione indebita quali passi dovrei seguire per ottenere la riapertura della strada? C) essendo realistici quali tempistiche dovrei aspettarmi?
La ringrazio infinitamente

Simone

Vedo i Vs. Commenti e mi vengono dei vertigini perché il problema chi deve mantenere le strade vicinali di uso pubblico non esiste . Quello che esiste invece è una capacità incredibile dei ns. Amministratori , avvocati e giudici di confondere la legge : Vi faccio un esempio :

Art 823 cc : …“ fanno parte del demanio pubblico ………………..le strade …..“
Art 823 cc: „ .. I beni che fanno parte del demanio pubblico sono inalienabili … spetta all’autoritá amministrativa la tutela dei beni che fanno parte del demanio pubblico .“v

Una strada vicinale di uso pubblico per destinazione o per consuetudine non può essere venduta privatamente , d’accordo !
Non può essere chiusa , perché non è a disposizione dei privati , d’accordo!

Quindi ; inconfutabilmente una strada vicinale di uso pubblico , appartiene in modo riconosciuto (registri) o virtuale al demanio pubblico .

Se è così , di conseguenza spetta all‘ amministrazione pubblica , Comune , Provincia , Regione o Stato –quello che sia, non ci importa , di mantenere – significa tutelare – le Strada vicinale di uso pubblico , e basta.
J.L.

buongiorno, io ho un problema.tra qualche giorno il comune chiudera l unica strada che porta al mio terreno per circa 2 mesi per fare dei lavori. parlando col sindaco mi ha riferito che la strada viene chiusa del tutto senza aver modo al passaggio, volevo sapere se e possibile una cosa del genere e se ci sono leggi al riguardo.la ringrazio in anticipo della risposta.

Una domanda così generica, posta senza che si possa capire lo stato dei luoghi e il disagio che verrebbe arrecato, purtroppo non può avere senso o utilità. Bisognerebbe vedere la situazione in concreto e la documentazione relativa ai lavori da farsi… Mi dispiace di non poter essere più utili.

Sono il penunltimo fontista di una strada vicinale. A causa di una frana che ha cancellato l’accesso all’ultimo fondo mi trovo ad essere l’ultimo fontista di una strada vicinale. Sono rimasti sono 10 metri di strada che insiste sul mio fondo. Posso disporre di questi dieci metri di terreno come voglio io oppure i vicini possono, magari per capricccio, sostare sulla strada, che oltretutto passa a 5 metri da un casotto, ove tengo attrezzi da lavoroe ove dimoro quando svolga dei lavori agricoli?

Buonasera, avrei bisogno di un indicazione sui miei diritti di frontista su una strada privata ( non so se sia designata come privata o privata a uso pubblico). Ho acquistato la casa che si affaccia sulla strada in questione , casa che non è collegata ad acquedotto comunale perché in passato veniva utilizzato dai precedenti proprietari un pozzo di oggi mi trovo nella necessità di procedere al taglio trasversale del manto stradale per procedere al collegamento idrico al contatore più vicino che è appunto dall’ altro lato della strada rispetto all’ubicazione della casa.
Gli altri frontisti interessarti in passato dalle spese di asfaltatura della strada privata NON vogliono darmi il permesso di procedere nei lavori anche se effettuati tenuto conto dei regolamenti comunali in merito alla tipologia di opere che devono essere appunto eseguite a norma del regolamento comunale per L’asfaltatura e le opere di idraulica che riguardano le strade Comunali.
Vi chiedo , se la strada fosse davvero privata ( e non di interesse pubblico) quale normativa disciplina la possibilità che io possa procedere nel raccogliere anche solo parzialmente i pareri positivi dei vari frontisti interessati per poter procedere alla realizzazione del mio allaccio al sistema pubblico idrico ? Avere l’ acqua in casa è un diritto certo per un cittadino ma sembra che molti dei frontisti non mi daranno autorizzazione alcuna e non so come far valere i miei diritti se posso farlo perché previsto dal Norme specifiche del Diritto.
E’ veramente importante ricevere qualche parere in merito. GRAZIE !!!!

È necessario un lavoro di approfondimento notevole da parte sia di un tecnico che di un avvocato per poter capire la situazione giuridica di una strada in una situazione come questa, operazione indispensabile per capire quale può essere la disciplina applicabile. Se è molto importante, è dunque il caso di effettuare un certo investimento per fare questi accertamenti e dunque te li consiglierei.

Una strada vicinale pubblica può collegare una struttura pubblica(impianto di depurazione) con una strada privata? Strada vicinale che non ha sbocco su strada pubblica.

Gentile Avvocato,
una domanda, se uno abita in una casa servita solo da strada forestale, chi pensa alla sua manutenzione e pulizia tipo neve? il comune? i residenti?

ex strada vicinale trasformata 40 anni fa in strada comunale asfaltata .Al catasto pero’ risulta ancora la strada vicinale .Gli atti di aggiornamento delle particelle frontiste con relativi frazionamenti staccando la superfice stradale dai seminativi sono a carico dei proprietari stessi? Ricordo che all’epoca non e’ stato fatto alcun esproprio e’ stata fatta la strada e basta di modo che i proprietari non hanno pagato la tassa di miglioria.Grazie

Quello che fa testo è la natura della strada, immagino ci sia un provvedimento di trasformazione. Per vedere a chi spetta pagare la pratica catastale, bisogna vedere chi figura attualmente come proprietario o titolare di diritti sulla strada. Ovviamente è sicuramente meglio un accordo, può essere molto complicato.

Al fine di proporre la costituzione di un consorzio (il Comune si è dichiarato disponibile), a chi compete l’identificazione di tutti i proprietari confinanti e dei fruitori della strada vicinale? Lo deve fare il Comune? o alcuni proprietari devono attivarsi?
Può un proprietario e/o un fruitore della strada sottrarsi dal partecipare alla costituzione del consorzio e/o dal contribuire per la propria quota millesimale come determinata?

Buongiorno
Abito a metà di una strada vicinale in quella che un tempo era la chiesa del paese come storicamente documentato. Dopo la mia abitazione è stato scavato un fosso che di fatto interrompe la strada. Lungo il tratto che conduce da me, ci sono altre 8 abitazioni. Presso la mia proprietà, svolgiamo attività agrituristica e quindi riceviamo clienti ai quali offriamo ospitalità. Il comune ha patrocinato corse ciclistiche non competitive organizzate dalla pro-loco. Ovviamente, la strada è percorsa anche da cacciatori, ciclisti escursionisti ecc
Nonostante ciò, il comune sostiene che la strada sia ad uso privato, ma con interesse pubblico, rifiutandosi di fare le manutenzioni (salvo contribuire sino al 20%).
Vorrei sapere di chi sia la responsabilità civile, nonché penale, nel caso di danni a persone o cose (per es. il ciclista che cade o l’auto che esce di strada)
Vorrei inoltre sapere se la strada vicinale privata sia sempre e comunque un condominio o se, anche per tutelarmi da responsabilità, io possa chiudere il tratto finale della strada che si sviluppa in mezzo al mio terreno.
Grazie

Per la chiusura bisognerebbe approfondire molto di più. Per la responsabilità io al posto tuo per prudenza mi farei una assicurazione visto che in questi casi non si possono mai avere certezze e conclusioni univoche.

Intendo dire:
-non posso far valere l’accordo verbale intercorso tra mio nonno ed i proprietari dimostrando che è sempre stato in essere in quanto non ci è mai stato chiesto di partecipare alle spese in alcun modo e non vi è traccia di alcun pagamento da parte nostra?
-non posso pretendere che l’accordo che ha previsto la cessione di una parte del terreno in questione per la realizzazione mi venga pagata?
-non posso chiedere che gli accordi presi verbalmente vengano imposti anche agli eredi?
-qualora applicando la legge dovessi partecipare alla spesa potrei chiedere una riparto delle spese più consono all’uso effettivo della strada ed al valore delle proprietà immobiliari site in loco?

Grazie

Buona sera, trovo questo blog dopo una ricerca internet e spero, a distanza di qualche mese, di ottenere ugualmente una risposta anche se l’articolo è datato rispetto alla mia richiesta.
Circa 40 anni fa mio nonno diede il permesso alla realizzazione di una strada su un terreno di sua proprietà da parte dei proprietari che godevano del diritto di passaggio per accedere ad alcune abitazioni e ad alcuni fondi agricoli.
All’epoca, mio nonno, autorizzò la realizzazione, purché non gli venisse chiesto di concorrere alla spesa ea quelle di manutenzione consentendo una variazione del percorso che richiese la cessione di alcuni metri di ripa di sua proprietà per un tratto di qualche centinaio di metri.

Sino a qualche anno fa non ci è mai stato chiesto di concorrere alle spese di manutenzione necessarie, come da accordi verbali.
Circa 5 anni fa riceviamo una lettere, in qualità di eredi, e ci viene chiesto di pagare una quota parte delle spese divise in parti uguali tra tutti gli utilizzatori della stessa.
Decidiamo di non concorrere alle spese sulla base degli accordi presi dal nonno e non partecipiamo nemmeno all’assemblea.

Oggi vengo a conoscenza del fatto che gli altri proprietari intendono effettuare un grosso intervento di manutenzione che richiede l’installazione di un guard rail su nostro terreno e che vogliono chiederci un contributo identico a quello di tutti gli altri proprietari.
Premesso che utilizziamo la strada 3 volte l’anno per tagliare il fieno e che i fondi di nostra proprietà hanno valore irrisorio trattandosi di ripe che il contadino non ha interesse a coltivare in quanto troppo onerose, che di tutti i proprietari siamo quasi i soli che possiedono solo un terreno e non delle abitazioni (tutte molto oltre le nostre ripe) vorrei sapere se la ripartizione delle spese può avvenire considerando il valore degli immobili e se la mancata partecipazione all’unica assemblea può pregiudicare la scelta del piano di riparto delle spese.
Inoltre vorrei sapere se l’accordo verbale intercorso tra i vecchi proprietari ed i nuovi/gli eredi , vista l’assenza di nostri contributi in precedenza che ne attestano la veridicità, possono in qualche modo tutelarci ed evitare che il consorzio ci obblighi a pagare queste spese di manutenzione.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro
Grazie

M.

Gentile Avvocato premesso che l’ acquisizione al demanio pubblico delle strade vicinali ad uso pubblico per quanto è a mia conoscenza possa avvenire per cessione gratuita della sede stradale , per esproprio per pubblica utilità e per accessione invertita vorrei sapere se le spese di frazionamento e di accatastamento e le spese notarili o del Segretario Generale del Comune spettano ai proprietari o sono in capo alla pubblica amministrazione ?

Cordiali saluti
Eugenio DE Zuliani

Dipende appunto dalle circostanze e dalle modalità con cui avviene il trasferimento… Come ho detto ormai milioni di volte, è inutile fare domande astratte e campate per aria, bisogna descrivere il problema in concreto.

Grazie per il suo impegno avvocato, non trovo il mio intervento al quale lei ha risposto via email; la situazione che mi riguarda è questa; sono proprietario di una villetta all’interno di un consorzio stradale obbligatorio a poche centinaia di metri dal mare, naturalmente aperto al pubblico. La proprietaria di un terreno, lottizzato nel 1963 lo ha diviso e venduto in lotti(circa 3000 unità) da 1000 MQ l’uno, nel 1976 è stato costituito il consorzio stradale obbligatorio con la partecipazione del comune al 20%(oltre a depositare in comune l’atto costitutivo e lo statuto, bisognava depositare anche la lista degli UTENTI STRADALI), la proprietaria della rete stradale è rimasta la lottizzatrice,tolto il 20% del comune, il restante 80% dei costi per la manutenzione stradale era a carico di noi LOTTISTI/UTENTI STRADALI e non della lottizzatrice proprietaria.Nel 1988 la signora cedeva la proprietà delle strade al consorzio, cioè a noi consorziati, con un atto notarile che è rimasto segreto sino al 2009 (dal 1976 ad oggi il consorzio è sempre stato amministrato dai grandi lottisti, avvocati, notai eccetera, senza la possibilità a noi comuni mortali e residenti di accedere alle cariche consortili, alla faccia della democrazia e delle deleghe; l’80% dei consorziati sono proprietari di seconde case e ci vengono ad abitare solo durante il periodo estivo e lasciano che ad occuparsi degli affari consortili(bollette, ruoli ecc.) siano degli amministratori condominiali, costituiti ad hoc, infatti questi amministratori condominiali siedono nel CDA, tra i sindaci ed tra i delegati(e qualcuno di loro anche nel consiglio comunale, abbiamo oltre 800,000 euro di bilancio ogni anno, per 16 km di strade(oltre 50.000 euro a km). abbiamo costituito un comitato di quartiere, ma è come combattere contro i mulini a vento, consorzio e comune sono 2 muri di gomma, le cause vanno tutte in prescrizione, nel frattempo è sorto un terzo muro di gomma che si chiama equitalia, il cui muro invece che di aria sembra riempito d’acqua, infatti è pieno di falle, perchè le commissioni tributarie ci stanno dando ragione ed una delle ragioni stà nel fatto che non sono i proprietari a dover pagare la manutenzione stradale di una strada aperta al pubblico, equiparata ad una strada comunale, ma bensì gli utenti che ne traggono un vantaggio, mentre i proprietari sono considerati tali e quali al resto dei cittadini del comune, che come tali già pagano le tasse tari, tasi eccetera, il resto degli utenti si annovera tra quelli che ne traggono vantaggio ed usarono maggiormente le strade con i loro mezzi pesanti; il comune con i scuola bus, autobus di linea, mezzi per la raccolta della nettezza urbana, pulizia delle stade, raccolta degli ingombranti(non lo fanno gratis, vedi tari e tasi), poi i costruttori edili con il trasporto di aggregati eccetera, venditori vari, giardinieri, servizi vari come Enel, telecom, acqua, fognature, posta, ambulanze ecc.Per questo nella mia precedente avevo menzionato la sentenza del TAR friuli venezia giulia n. 277/1989; la sentenza è questa: <E’ ILLEGITTIMA L’ORDINANZA CON CUI IL SINDACO IMPONE L’ESECUZIONE DI LAVORI, NECESSARI PER LA MANUTENZIONE DI UNA STRADA VICINALE, AI PROPRIETARI DEI FONDI LATISTANTI, E NON AI SUOI UTENTI, O A CHI L’ABBIA MANOMESSA, E SENZA PREVEDERE IL CONCORSO DEL COMUNE ALLA SPESE>. si tratta di Via Bologna,”STRADA PRIVATA APERTA AL PUBBLICO TRANSITO” comune di Pasian del Prato(Udine), sarà utile alla nostra causa conoscere il suo pensiero, grazie.

È un caso molto interessante, ma anche complesso, per poter dire, a questo punto della trattazione, qualcosa di sensato ed utile dovrei però studiarlo molto più approfonditamente da quanto sia consentito in questa sede, dove ci si possono scambiare semplici spunti. Se credete, valutare di acquistare una consulenza, per avere un secondo parere, ma non so se possa valerne per voi la pena, onestamente.

Buongiorno,
vengo considerato dal comune “frontista” di una strada di montagna lunga circa 6 Km, la strade e inscritta nell’elenco delle strade vicinali, l’uso pubblico che ha la strada a mio avviso è solo quello di consentire nel periodo estivo/autunnale il raggiungimento dei boschi da parte di fungaioli o scampagnate domenicali.
Il conune non si è mai occupato di alcuna manutenzione.
Mautenzioni ordinarie e straordinarie sono effettuate (bene o male) dalla provincia che chiama la strada “PISTA DI SERVIZIO”.
Ora il comune vuole istituire un consorzio, e da parte mia trova un po’ di ostilità in quanto viste le caratteristiche costruttive della strada e i frequenti passaggi di autovetture, spesso non idone, la strada si deteriora in breve tempo, poi considerando le cifre cui saremo chiamati a rispondere per lavori di manutenzione straordinaria che non saranno una tantum ma da ripetersi nei vari anni, non mi rende tanto felice.
Volevo chiedere se in una strada di questo tipo si può limitare il traffico veicolare e una volta chiusa, si può aver diritto a finanziamenti europei per un consorzio “privato” dei frontisti.
Ringrazio per la disponibilità, cordiali saluti.

Chiedo scusa ma non riesco ad interpretare il significato della frase “Potrebbe aver operato l’accessione”.
inoltre, mi spiace il fraintendimento ma il mio E’ un problema concreto, in quanto la risposta che otterrei dal suddetto caso teorico si ripercuote di riflesso nel mio caso reale per la definizione dei costi di manutenzione e pulizia dei due fossati nonchè sull’ onere della potatura e pulizia della pianta di alto fusto e le eventuali responsabilità nel caso questa produca danni.
Da ciò è comprensibile quanto la suddetta domanda non sia semplicemente un esercizio teorico ma una mia stretta necessità.
grazie della disponibilità.
Stefano

una esposizione schematica, asettica e senza divagazioni è sbagliata.
allora chiedo scusa.
la ringrazio, avvocato è stato gentilissimo.
(ovviamente complimenti per il blog)
Stefano

Buongiorno; innanzitutto vi ringrazio per la disponibilità che mostrate nel rispondere alle domande che vi vengono sottoposte!
la mia situazione:
Presenza di una strada vicinale privata cieca lunga 200metri, posta sul confine tra due lotti (A e B) e che consente di accedere ad un terzo lotto (C) posto alla fine della strada stessa.
La strada vicinale è fisicamente separata dai due lotti A e B per mezzo di due fossati posti sui fianchi della strada vicinale (fossati definibili A’ e B’)
Sulla spalla della strada vicinale tra la strada vicinale ed il fossato A’ è presente una pianta di alto fusto di notevoli dimensioni.
le mie domande:
– il fossato A’ è definibile come proprietà esclusiva del lotto A e di conseguenza il fossato B’ di proprietà esclusiva del lotto B ?
– la pianta di alto fusto posizionata a fianco della strada vicinale, tra la strada stessa e il fosso A’ è definibile come proprietà esclusiva del lotto A?
grazie per la disponibilità

Potrebbe aver operato l’accessione ma il caso andrebbe approfondito e studiato molto di più per poter dire qualcosa di utile e sensato al riguardo. Inoltre le domande campate in aria non hanno senso bisognerebbe limitarsi ad esporre i problemi concreti.

Salve, vi chiedo gentilmente delucidazioni riguardo una cosa su cui non trovo alcuna risposta.
Sto comprando un terreno edificabile che su un lato dovrebbe misurare 20mt come da catasto, ma andando a rilevare personalmente ho riscontrato 18mt fino a bordo stradina.
Il venditore (noto franchising immobiliare) mi ha spiegato che la proprietà arriva fino alla mezzeria stradale. La differenza sarebbero 50mq di terreno che comprerei senza poterne usufruire.
La stradina in questione ha un nome e serve altre case che si trovano prima e dopo del suddetto terreno.
Vi chiedo, è una cosa normale? ci sono delle cose che posso controllare per verificare?
Grazie mille, Davide.

È una cosa comune, anche la strada davanti a casa mia, nonostante sia urbanizzata e soggetta ad uso pubblico è per metà di mia proprietà. Poi devi valutare tu l’importante è che tu comprenda bene quali sono le implicazioni di una situazione del genere.

G.mo Avvocato,

Ringrazio per la risposta del 14.01.2016.
Nell’assemblea per deliberare sulla nomina dell’avvocato e della spesa per la resistenza ad un consorziato ricorrente è intervenuto un avvocato per rappresentare il dissenso di un’ altro consorziato ma senza avere delega al voto. (sic) All’unanimità dei presenti è stato deliberato sia la nomina che la spesa, senza naturalmente il voto dell’avvocato presente.
Chiedo: vale per quel consorziato l’art. 1132 cc. e se è giusta la ripartizione in millesimali delle spese legali?
Grazie

Salve io abito in campagna e sono 10 anni che portò a passeggio i cani in una strada sterrata
Adesso mi hanno detto e vietato di passare di là
Preciso che io pago per un pezzo di strada asfaltata X sgombero neve ma l’altro pezzo di strada sterrata che porta ai campi non la pago
Volevo sapere: posso continuare ad andare a passeggio con i miei cuccioli ??
Grazie.

Buon pomeriggio avvocato,
le chiedo gentilmente un suo parere in merito ad una situazione che mi trovo a dover affrontare, la mia abitazione usufruisce di servitù di passaggio su una strada vicinale privata che la collega alla strada pubblica con un dislivello di 120 cm dalla strada pubblica rispetto al mio terreno. Il primo tratto di strada vicinale è di proprietà di 2 fondi serventi distinti che sono però dello stesso proprietario (la strada vicinale con servitù di passaggio sta in mezzo ai due lotti ognuno distinto dall’altro e recintato.) Il loro proprietario ha nel lotto di sx un’immobile adibito ad attività commerciale frontestrada che ha il suo accesso direttamente alla strada principale e mentre la parte sul retro è un’abitazione ad uso residenziale in disuso da parecchi anni con un passo carraio(inutilizzato da tempo) che da sulla strada vicinale. Vorrebbe trasformare l’abitazione in disuso in attività commerciale adibita a magazzino e usufruire del passaggio carraio esistente per i propri clienti facendoli entrare dalla strada vicinale. Nel lotto a dx della strada vicinale lo stesso proprietario ha un’attività commerciale con passaggio carraio direttamente alla strada principale. Quest’ultimo fondo di dx si trova ad un piano rialzato rispetto alla strada vicinale di circa 120 cm. Il proprietario vorrebbe aprirsi un passo carraio sulla strada vicinale in corrispondenza del passo carraio dell’altro fondo di sua proprietà (che vorrebbe adibire a magazzino).Poichè c’è il dislivello della strada vicinale vorrebbe alzare il terreno della strada vicinale di 120 cm portando le due proprietà e la strada allo stesso livello per poter passare lui e i suoi clienti da una parte all’altra delle sue due proprietà e allo stesso tempo sulla strada vicinale.
Io che mi trovo in fondo alla strada mi troverei un dislivello di 120 cm e con una servitù di passaggio che passa da privata a pubblica (per il solo tratto che mi conduce alla strada principale), considerando poi che la larghezza della strada vicinale consente il solo passaggio di un veicolo alla volta mi troverei a dovere continuamente a fare i conti con i clienti che transiteranno da una parte all’altra delle due attività commerciali, con una rampa di 120 cm e con possibilità di trovarmi l’accesso bloccato da altri veicoli.
Chiedo: 1) se questo proprietario possa innanzitutto cambiare la destinazione d’uso della strada vicinale (nel suo tratto d sua proprietà) da privata ad uso pubblico o commerciale(non so se questa definizione è esatta). Questo comporterebbe che in questa strada vicinale (nel tratto di proprietà delle attività commerciali) non sarà più usata solo dai residenti ma verrebbe utilizzata in modo pubblico con i rischi che ne comporta per viabilità visto che ci passa un solo veicolo alla volta.
2)Se può alzare la strada di 120 cm comportando per me dislivello notevole.
3)L’attività commerciale di dx ha già un accesso carraio alla strada principale può effettivamente aprire un altro accesso sulla strada vicinale (visto che dai mappali non ne ha diritto e da un atto notarile del 1967 c’è scritto che la strada vicinale funge da servitù di passaggio solo per la mia proprietà, e altre ma non la sua).
Spero di aver spiegato in modo chiaro anche se non è stato semplice visto la situazione complicata, e la ringrazio se vorrà rispondermi, cordiali saluti.

Bisogna approfondire adeguatamente la situazione studiando sia il fatto che in diritto, esaminando e prima ancora reperendo e collezionando tutta la documentazione del caso, per poter dire qualsiasi cosa di sensato, se vuoi procedere valuta se acquistare una consulenza, anche se non so né se possa valerne la pena né quante ore possano essere necessarie, probabilmente più di una…

Grazie immagino sia una faccenda complicata, ma se può almeno rispondermi a questa domanda su una strada vicinale privata con servitù di passaggio il proprietario del fondo servente può aprirsi un accesso liberamente o deve chiedere autorizzazione al comune e questo aggrava la servitù? Grazie se vorrà rispondere.

G.mo Avvocato,
Mi richiamo al mio precedente post del 28.10. Siamo in attesa della sentenza del G.O. per il 02.02.2016, avendo l’avvocato di controparte, nell’udienza giudiziale, chiesto una proroga di 30 gg.
Avendo in corso altre citazioni in giudizio da parte dello stesso consorziato, chiedo se la convocazione dell’ assemblea consortile per deliberare la costituzione in giudizio e la nomina dell’avvocato deve essere notificata anche al consorziato controparte.
Grazie e a risentirci.

Gentile Avvocato

risiedo a Roma, in piena zona urbana, in Via Novacella, una strada privata (in comune tra 3 diversi condomini) che, ai sensi del Codice della Strada, può definirsi come “strada locale” (strada stretta, a senso unico, con marciapiede solo da un lato) da sempre aperta al pubblico passaggio, sia pedonale che auto.
Questa strada sfocia in Clivo della Montagnola, strada di proprietà del Comune di Roma (quindi pienamente “pubblica”) con analoga situazione (stretta, a senso unico in continuazione con Via Novacella e senza neanche il marciapiede); i residenti del Clivo per raggiungere le loro abitazioni in auto devono necessariamente utilizzare Via Novacella (strada privata); anche a piedi è preferibile accedere da quel lato perché dotato di marciapiede.
E’ applicabile anche in questa casistica la normativa sulle strade denominate come “vicinali” (denominazione che mi sembra nasca per le strade fuori dai centri abitati)? E’ possibile chiamare sia il Comune che i residenti nella strada pubblica), visto il costante e necessitato uso che fanno della strada privata a partecipare alla manutenzione del manto stradale di tale via? E’ opportuno/necessario costituire o sollecitare la costituzione di un Consorzio stradale ai sensi del DLL 1446/1918?
La ringrazio in anticipo per le indicazione che vorrà fornirmi

Buongiorno avvocato,
abito su una strada vicinale ad uso pubblico, di circa 300mt, che collega una strada comunale fino all’ingresso secondario in un grande parco, molto affollato! Purtroppo, abbiamo mandato, noi 4 condomini residenti in queste nuove abitazioni, una lettera al comune, con tutte le nostre motivazioni! il comune ha risposto che per manutenere la strada bisogna formare un Consorzio, altrimenti non è obbligata! E’ vero tutto questo? Non dovrebbe intervenire nelle spese anche senza la formazione del consorzio? La strada vicinale ad uso pubblico, così registrata catastalmente, è di particolare importanza, perchè ogni giorno circolano numerose persone per raggiungere il parco limitrofe, per non parlare di noi abitanti che da poco abbiamo acquistato casa! Non possiamo attraversarla neanche a piedi se non dotati di gambali, a causa di troppe buche, formatesi negli anni! Come mi devo comportare? La ringrazio per la sua ottima collaborazione! Lorenzo

Non è affatto così scontato, anche se è sicuramente l’ipotesi più «normale», vi suggerirei di incaricare un avvocato di riscontrare la risposta del comune e insistere, almeno in prima battuta, per l’intervento.

una strada laterale ad una grande via di traffico porta ad un grande condominio ed a due ville. La via ha un nome, ha l’illuminazione pubblica e ha i soliti 3 cassonetti. Non è stata costruita con un buon fondo (ho sentito dire che manca il “sedime”) è asfaltatata e periodica perde qui e la in dei buchi di 40 50 cmm l’asfalto con cui la si era rattoppata mesi prima. é lunga forse 200 metri. in fondo è tripartita. Da una parte una villa dall’altra il condominio. La naturale prosecuzione diritta finisce in una stretta strada bianca [ghiaia]. Successivamente alla costruzione del condominio [primi anni 70] e della villa [primi anni 80] mi dicono che è comparsa la strada bianca alla cui fine dopo altri 100 metri ci sono tre ville.

Questa situazione si trova in periferia e probabilmente è una strada cd vicinale. Per anni i proprietari di queste ultime tre villle in fondo alla strada bianca hanno chiesto di poter allargare la strada che consente l’acceso solo a piccoli suv e ad auto di medie dimensioni. Grosse berline tedesche o l’ambulanza vi si incastrerebbero. Ora questi proprietari esigono , ultimamente con lettera dell’avvocato, che il condominio cede una fascia del terreno per dare percorribilità ai mezzi. Chiedono almeno 1 metro lungo il perimetro comune e questo porterebbe a far sparire dagli spazi comuni interni del condominio almeno meta dei parcheggi. Questi parcheggi non sono registrati al catasto. Sono liberi all’interno della proprietà asfaltata interna al recinto del condominio.

Vogliono far passare la strada bianca come un bene che appartiene anche al condominio e con questa scusa vogliono sia avere l’allargamento che l’asfaltatura a spese nostre. Sono Notai ed avvocati e credo purtroppo che abbiano studiato bene il loro caso.

Che fare? Siamo obbligati a prenderci un avvocato? Non basta la perizia avversa di un ns. geometra?

Consigli?

Secondo me è il TAR dato che il consorzio è obbligatorio ed è quindi un ente pubblico. Il ricorso deve essere fatto entro 30 giorni dalla pubblicazione in albo pretorio .

Siamo riusciti a sfiduciare il Presidente del nostro Consorzio stradale obbligatorio su strada vicinale ad uso pubblico inserita nell’apposito elenco comunale ed abbiamo eletto un nuovo Presidente. Abbiamo inoltre deliberato tutto il necessario, sempre a stragrande maggioranza, tutti eccetto l’ex presidente, per far ripartire il Consorzio e la manutenzione della strada. L’ex presidente ha fatto ricorso per tutte le delibere al Giudice Ordinario.
Chiediamo: è quella la sede o è competente il T.A.R.?
Possiamo o dobbiamo costituirci davanti al giudice ordinario anche se mancano meno di 20 gg. alla data dell’udienza?

Noi viviamo alla fine di una strada sterrata di proprietà privata. Il proprietario della strada non vuole pagare per la manutenzione della strada. Le prime 16 case sulla strada vogliono farci contribuire al costo del mantenimento della strada, così come le luci che illuminano la strada e loro posti auto privati, nonché la erbicide per uccidere le erbacce su tutta la lunghezza della strada al confine il loro case ed i loro posti auto privati. Non abbiamo bisogno delle luci, perché quando guidiamo, le luci delle nostre auto illuminano la strada. Inoltre, non abbiamo alcun accesso per accendere o spegnere le luci e hanno poche luci privati aggiuntivi anche collegati alla stessa Contattore.

Il nostro costruttore ha acquistato un “accesso perpetuo e libero” nella nostra proprietà che è stata passata a noi quando abbiamo comprato le nostre case. Si è chiaramente indicato nel rogito. Dobbiamo pagare per la manutenzione della strada di fronte alle loro case, come davanti a nostra e compreso il erbicide e l’illuminazione lungo la strada?

Secondo Lei, il vicino aveva o meno la possibilità di escavare la strada vicinale di cui i sono frontista in assenza di una mia esplicita autorizzazione?

Preg.mo Avvocato, sono frontista di una strada vicinale ad uso pubblico. Il proprietario di un fondo vicino che percorre detta strada ha posto in opera al di sotto della carreggiata un cavo elettrico per poter avere l’elettricità nella sua proprietà. L’uso pubblico della strada vicinale impone comunque al frontista-proprietario l’instaurarsi di ulteriori servitù oltre a quella del transito pedonale e/o veicolare a carico della vicinale? ci sono testi che posso consultare per approfondire tale problematica?

Buongiorno e grazie per l’interessante articolo.
Confidando nella vostra disponibilità volevo porvi un quesito:
Siamo proprietari di un lotto di terreno raggiungibile attraverso strada vicinale privata, la stessa strada per i PRIMI VENTI METRI è in comune SOLO con un altro signore che accede, a sua volta, ad altro lotto di terreno.la strada ha bisogno di manutenzione straordinaria e poi all’ingresso della stessa volevo istallare un cancello in modo da chiudere e proteggere le proprieta’
Il punto e’, le spese vanno ripartite in egual misura fra noi e l’altro proprietario?
Questi può rifiutarsi di mettere il cancello? Se si,cosa dovrei fare?
sia il miglioramento dell manto stradale che l’istallazione del cancello sono delle migliorie di cui andrebbe a godere anche il signore proprietario dell’altro lotto di terreno.
grazie
l

in una strada privata lo sgombero neve deve essere suddiviso fino alla proprieta’ oppure fino al cancello d’entrata ? nel mio caso il vicino prima di me ha voluto pagare solo fino al suo cancello e non per tutto il muro di sua proprieta’ , circa 20 metri.

Nelle strade vicinali ad uso pubblico in centro abitato ( centro abitato perimetrato con delibera di consiglio comunale ) dove insiste un consorzio stradale obbligatorio istituito con delibera di GC e delibera di CC in base al D.Lgs.Lgt. 1 settembre 1918, n. 1446 è il Comune o il Consorzio che deve riscuotere il tributo di occupazione di suolo pubblico ?

Buongiorno, abito in una strada privata ma aperta al transito pubblico, in cui accedono in auto tipicamente i residenti.
La strada in questione non è asfaltata e non ha illuminazione pubblica, ma ha il cartello con il nome della via, numerazione civica, servizi di urbanizzazione (acquedotto, fognatura, gas, elettricità, servizio rifiuti), nessun limite di accesso. E’ lunga circa 120 metri e serve 8 abitazioni.
Inoltre non è “cieca”, dato che all’altra estremità termina in una pista ciclabile (questa sì asfaltata e dotata di illuminazione pubblica) che continua poi in un’altra strada pubblica, quindi si ha anche transito indifferenziato di pedoni e biciclette.

Uno dei residenti ha costruito una recinzione (prima assente) in rete metallica esattamente sul suo confine catastale, restringendo la carreggiata che è diventata ora larga esattamente 5 metri. Il resto della via è largo circa 6 metri, e si nota che altri residenti hanno costruito la loro recinzione ad una distanza di rispetto dal loro confine catastale in modo da non restringere la strada.
La restrizione è proprio nell’ultimo tratto della via, circa gli ultimi 30 metri prima dell’ingresso nella pista ciclabile, e in corrispondenza degli ingressi delle ultime tre abitazioni, che si trovano ridotto lo spazio di manovra rispetto a prima.

Il Regolamento Edilizio del Comune dice che “le strade di distribuzione (di esclusiva funzione di distribuzione ai lotti del traffico veicolare) … non possono avere larghezza complessiva inferiore a mt.8, riducibili a 6 se si tratta di una strada a fondo cieco”.
Dal Piano Attuativo del Comune (in scala 1:5000) è impossibile dedurre con precisione la larghezza della via.

Ho chiesto spiegazioni al tecnico del Comune (il quale ha dato il permesso di costruire), che mi ha risposto che la mia non è una “strada” ma un’area privata: che per essere una strada dovrebbe essere stata fatta una richiesta di acquisizione dal Comune, e altri (per me) complicati percorsi burocratici.

Ha ragione lui oppure posso oppormi? Se sì, qual è la strada giusta da seguire? (Ad es. chiedere di annullare il permesso di costruire?)
Mi scuso per la lunghezza.
Grazie in anticipo.

È una classica questione molto complessa, come tutte quelle che riguardano le strade e il loro regime, e natura, giuridico. Bisogna studiare approfonditamente tutta la documentazione per vedere se possibile dare un inquadramento in diritto. Se credi, valuta di acquistare una consulenza, non so nemmeno però se potrà essere sufficiente un’ora per questo lavoro, più facilmente due o tre.

Buongiorno avvocato. Vorrei porle un quesito. Sono il rappresentante di una associazione di volontariato e siamo su una strada sterrata che dopo di noi continua fino alla massicciate della ferrovia li vi ha un altro accesso il proprietario di un altro terreno. Vi è anche un nostro terreno conteso da una persona che vorrebbe dichiararlo suo ma ha accesso da un’altra strada. il problema che le pongo e che il proprietari dell’altro terreno ci ha chiesto se mettiamo una sbarra atta ad impedire l’accesso di altre persone alla strada. Quando avevamo chiesto al comune di asfaltarla ci ha risposto che la strada è privata. Volevo sapere dato che finisce alla ferrovia si possono avere problemi mettendo la sbarra? e il fatto che blocchi l’accesso può crearci problemi col comune anche se l’ha dichiarata privata? Grazie
Domenico

Buon giorno avvocato,
un suo parere su come sia meglio muovermi.
Io abito in una strada sterrata di circa 1 Km con accesso da strada comunale in zona agricola. La strada esiste da innumerevoli anni (oltre 100) le foto del comune risalgono al 1950. Tale strada è stata negli anni 70 divisa in due tronconi dalla costruzione dell’autostrada che è passata in mezzo. Pur conservando lo stesso nome ora di fatto le strade sono due un primo tratto che termina nei campi è stato negli ultimi anni densamente lottizzato ed asfaltato dal comune che provvede anche alla manutenzione ed un secondo tratto con accesso da altra strada comunale e termine su percorso pedonale a ridosso di un fiume, dove risiedono 8 famiglie e molte proprietà agricole, non asfaltata e con il comune che non effettua la manutenzione della strada bianca salvo qualche rifacimento ogni 4/5 anni dietro le lamentele degli abitanti con articoli sui giornali. Il nome della strada risulta nell’elenco delle proprietà del comune per un valore di oltre 100.000 euro.
Nell’elenco delle strade del comune la strada viene classificata vicinale.
Quini ricapitolando la prima parte della strada asfaltata viene riconosciuta dal comune come di pertinenza mentre la seconda parte non viene manutenta salvo ogni tanto. Il problema è con le pioggie la strada si rovina e si riempie di buche e gli abitanti vorrebbero trovare una soluzione definitiva. Il comune se ne lava le mani ed anche i frontisti proprietari dei terreni (che peraltro sono in buona parte responsabili delle buche per il passaggio di mezzi pesanti). Peraltro non so come fare a trovare un elenco dei frontisti interessati.

La ringrazio della risposta. Potrebbe dirmi di quali documenti ha necessità e quale sarebbe il costo per un suo esame e parere ?

Io ho: il contratto di acquisto del lotto di terreno da parte di mio suocero; il contratto di donazione da mio suocero a mia moglie ; le visure e le mappe castali dei vari terreni (su cui nel frattempo sono state costruite altrettante abitazioni) e della strada interna ; il “contrattino” del 1975 con cui i frontisti incaricarono e pagarono l’impresa che ha realizzato l’asfaltatura della strada. Non ho invece ricevute per le spese di manutenzione della strada, che ogni frontista ha curato per la parte antistante il proprio lotto, senza alcuna partecipazione da parte degli originari proprietari del terreno lottizzato. Comunque questo fatto non è messo in discussione neppure dalla controparte. Semplicemente, la controparte afferma che non essendo mai stata trasferita la proprietà della particella sui cui è stata realizzata la strada (dai frontisti) tale terreno è rimasto di loro proprietà ancorchè da loro non più utilizzato per 40 anni, ma utilizzato solo dai frontisti come strada di accesso alle loro abitazioni. Preciso che non esiste alcuna convenzione tra il comune ed i lottizzanti circa la cessione della strada, che oggi il Comune vorrebbe acquire al proprio patrimonio per necessità di viabilità pubblica.

Al momento, lavoro a 100€/ora, direi che un paio d’ore per avere un primo inquadramento di base siano necessarie. E sarebbe sempre solo comunque un primo passo, dopo probabilmente ci sarebbe da fare ulteriore attività, ma questo appunto si può valutare in seguito. I documenti da valutare li vedremo insieme al momento di iniziare il lavoro.

Buonsera avvocato, ho letto con molto interesse il suo articolo, e vorrei proporle questo quesito. Mia moglie è proprietaria di un lotto di terreno sito in una strada vicinale privata, acquistato da suo padre agli inizi degli anni 60. In questa strada ci sono 8 lotti, 4 per lato. La proprietà e natura privata della strada non è messa in discussione neppure dal Comune. Ma il dubbio è : chi è il proprietario della strada ? Gli 8 lotti furono ottenuti come frazionamento di un grande terreno, e la strada di accesso ai lotti è una nona particella a se stante, rimasta intestata agli originari proprietari del terreno lottizzato. Negli atti di vendita dei singoli lotti, quella particella è indicata come “strada interna”, ovvero a servizio dei vari lotti come via di accesso, e tutti gli acquirenti si sono impegnati a “conorrere alla strada”. Poi ogni prorietario ha lasciato un metro del propio lotto per allargare la strada, e le spese di asfaltatura sono state suddivise tra i vari frontisti. Il dubbio è : la proprietà della strada e del relativo sedime è ancora degli originari lottizzanti, a cui la particella è ancora intestata in catasto, oppure la strada può essere considerata di tipo consortile e di proprietà comune a tutti i frontisti ? Ovviamente, in questi decenni i frontisti hanno sostenuto ed equamente suddiviso tutte le spese, senza alcuna partecipazione da parte degli originari proprietari del terreno. Se così non fosse, i frontisti potrebbero acquisire la proprietà della strada e relativo sedime con una causa di usucapione ? Il problema nasce ovviamente da un contenzioso tra alcuni frontisti (tra cui mia moglie) ed i figli eredi degli originari lottizzanti, a cui il Comune ha offerto una somma per la cessione della strada.
Grazie per la risposta.

Gentile avvocato, non le sembra ora di fare chiarezza una volta per tutte e stabilire che le strade debbano esser PRIVAT o PUBBLICHE . Punto e basta.
Le vicinali(questo retaggiomedioevale) non hanno motivo di essere.
Generano un contenzioso enorme e sono una manna :per i Comuni che affidano ad altri la manutenzione e per gli studi legali che tentano di dipanare la matassa.

Cosa ne pensa (onestamente) ?

Saluti Grazie

Buongiorno,
stò lottando da anni per la revisione del catastino utenti e Vorrei sapere quale è la maggioranza necessaria.
La revisione è richiesta in quanto alla costituzione del consorzio le abitazioni erano in numero limitato e la strada era lunga 1 km. e per poter trovare un accordo ed asfaltarla i più disagiati accettarono una ripartizione che a parte la distanza percorsa prevedeva una forte penalizzazione in funzione della superficie di terreno posseduto che comunque all’epoca doveva essere di circa 4000 mq. per abitazione(coefficiente 4 al terreno). Un PEC successivo ha permesso l’insediamento di una dozzina di nuovi utenti con proprietà di terreno di 7/800 per abitazione e ciò nell’aggiornamento del catastino ha prodotto una disomogeneità assurda in quanto i vecchi utenti hanno all’incirca il quadruplo dei millesimi rispetto ai nuovi utenti.
Ovviamente ai nuovi fa comodo mantenere tale la ripartizione in essere.
Se fosse vero che occorre l’unanimità per la modifica non è possibile ricorrere all’autorità giudiziaria perché valuti l’iniquità della ripartizione??
Grazie

Non mi è mai capitata una questione del genere quindi non sono molto preparato e dovrei approfondire per poterti dare una risposta più precisa però non credo che si possa adire l’autorità giudiziaria, che di solito può limitare l’autonomia dei privati solo per violazioni macroscopiche e non semplicemente inique come sembra essere in questo caso.

Buongiorno,
intanto la ringrazio per l’attenzione; per cortesia mi conferma solamente se è effettivamente necessaria l’unanimità dell’assemblea per la variazione dei criteri di ripartizione?
Grazie

Buona sera,
volevo sapere se per la variazione dello Statuto o dei ruoli degli utenti ci sono quorum deliberativi previsti per Legge o se dipende solo dallo Statuto del singolo Consorzio.
Parlo di un Consorzio di strade vicinali.
Grazie anticipate!
pasquale

Il comune può decidere di dare l’assenso al passaggio di un acquedotto non utilizzabile dai frontisti senza sentire il parere dei frontisti stessi? I frontisti hanno diritto ad un indennizzo relativo alla servitù forzata senza un previo accordo?

Non credo che il Comune abbia il diritto di imporre una servitù solo sulla base dei suoi diritti sulla strada Vicinale che sono appunto diritti reali minori sia pure di uso pubblico consistenti perlopiù nella facoltà di passaggio. Però, molto probabilmente, il Comune ha, in base a disposizioni di carattere pubblicistico-amministrativo, il potere di costituire coattivamente una servitù del genere. Credo che sia quelle stesse leggi che si debba far capo per capire se è previsto o meno un tipo di indennizzo.

Salve, siamo 4 consorziati di un consorzio obbligatorio di strada vicinale ad uso pubblico.
Nell’assemblea del 1 agosto 2014, con il nostro inserimento nel consorzio, abbiamo stabilito tutti, tranne il presidente e suo delegante, che si sarebbero rivisti lo statuto ed il piano di riparto, approvati a maggioranza nella precedente assemblea, in quanto questi, presentati dal presidente, erano troppo a lui favorevoli (40% di voto e 17% di spesa) e qualcuno di noi aveva il riparto 30 volte il dovuto, secondo i parametri adottati dal comune per il consorzio unificato. Nella seduta successiva, ci impediva di partecipare, in quanto, secondo lui, eravamo arrivati in ritardo, ma nonostante ciò, ci rubava e se li metteva in tasca, gli emendamenti allo statuto ed al piano di riparto che avevamo appoggiato sul tavolo. (trattasi di ex avvocato e consorte ex direttrice agenzia entrate, entrambi con gravi problemi psichiatrici).
Chiediamo: come ci dobbiamo comportare? A chi dobbiamo ricorrere?
A causa di quello statuto non abbiamo ancora la maggioranza, a lui bastano due deleganti.

Bisognerebbe esaminare la documentazione del caso (statuto, delibere, ecc.) per vedere se ci sono illeciti e in quale eventuale modo si potrebbero far accertare e/o impugnare. Se credi, valutate l’acquisto di una consulenza, da noi o da un altro avvocato di fiducia.

Salve Mi chiamo Iris e da 30 anni i miei vivono in mezzo ad un incubo. Vivono in una Strada interpoderale convicinale e sono proprietari di una metà Strada mentre l’altra metà e di un altro frontistab(a monte)che gestisce la Strada sterrata in maniera arbitraria utilizzando la servitù di passaggio con i mezzi agricoli in ogni condizione climatica quando potrebbe transitare nel suo campo che affianca la strada. Mentre a valle esiste un altro proprietario che SI serve della servitù.I miei sono nel mezzo e subiscono ogni tipo didecisione arbitraria di questi vicini. La Strada è ad uso Privato,e per di più non hanno creato nessun consorzio. E SI fanno forti di due anziani. Ora chiedo possono fare manutenzione ordinaria (causata dalla loro incuria) senza darne avviso scritto e richiedere l’autorizzazione ai miei? Dicono che SI addossano gli oneri dispensando i miei ma SI Sa verbo volant scripta manent cosa fare?

Buongiorno,
la strada consortile inizia dalla statale e termina dopo 6 km circa entrando direttamente su una strada vicinale che accede al bosco e ad altre 6 proprietà ,quest’ultima mantenuta esclusivamente dai 6 proprietari, e usata da cacciatori cercatori di funghi ecc.
volevo capire se è possibile chiudere con una sbarra l’ultima parte vicinale senza urtare la suscettibilità del comune che partecipa al consorzio fino all’inizio della strada vicinale.
Grazie

Buon giorno Sig. Avvocato vorrei chiederle una cosa, si può impedire di raggiungere una strada vicinale da una strada privata? Nel senso io per arrivare alla vicinale dovrei passare per una strada privata.Mi possono impedire di transitare? grazie mille

Buongiorno, sono proprietario di un casolare in Toscana, raggiungibile grazie ad una strada vicinale ad uso privato percorsa principalmente dal sottoscritto, ma anche dai proprietari dei terreni agricoli confinanti.In questi anni mi sono sempre fatto carico delle spese di manutenzione della suddetta strada cercando di ottenere inutilmente un contributo dai confinanti. Sono circa quattro anni che la strada viene invasa dall’acqua proveniente dalla collina sovrastante, trascinando via la breccia e lo stabilizzato, obbligandomi ad interventi straordinari di ripristino del fondo stradale. Recentemente, grazie anche all’aumento delle precipitazioni e alla non manutenzione delle forme dei campi a monte la situazione è ulteriormente peggiorata. Sto cercando per l’ennesima volta di chiedere un contributo ai confinanti, ma il proprietario del terreno su cui insiste la strada da la responsabilità al proprietario dei campi ancora più a monte affermando che questi non ha mai provveduto alla corretta manutenzione delle forme (cosa peraltro vera e confermata dai tecnici comunali che hanno effettuato un sopralluogo). Vorrei sapere a chi nella fattispecie dovrei chiedere i danni e se i proprietari dei terreni agricoli confinanti sono tenuti per legge alla manutenzione delle forme per il deflusso delle acque e come viene regolamentata la ordinaria e straordinaria manutenzione delle strade vicinali ad uso privato.
Grazie

C’è scritto tutto nella scheda, devi far scrivere una diffida da un avvocato a tutti gli altri interessati a farsi carico del problema e in mancanza di riscontro collaborativo procedere con la costituzione del consorzio. Ti consiglio di farti seguire da un legale.

Buonasera avvocato, le porgo una domanda, ho comprato una casa nel bosco raggiungibile solo da un sentiero largo poco più di mt 1,50, ho scoperto che vicino la mia casa sorge una strada abbandonata che si collega alla strada asfaltata, fatta dal comune molti anni fà su terreni privati per fare dei lavori ad un depuratore in fondo al bosco, girano voci che i proprietari di questi terreni che includono la strada non vogliono cedere il diritto di passaggio alla mia casa, lo possono fare ? io posso esercitare qualche azione legale per avere diritto di raggiungere la mia casa ?

Riguardo alla costituzione del consorzio:
-se tra gli utenti/frontisti della strada vicinale uso pubblico non tutti sono d’accordo per l’istituzione del consorzio c’è un numero minimo di aderenti che può portare alla costituzione d’ufficio?
-il consorzio dopo 12 mesi può essere liberamente sciolto o ci sono vincoli?
Grazie!

1 direi anche uno solo, visto che è un provvedimento da prendere d’ufficio in presenza dei presupposti di legge;
2 dipende dalla situazione, se ci sono i presupposti per lo scioglimento sicuramente si può procedere, non è certo un organismo eterno.

leggendo qusto blog ho capito che nn sono l’unico nella mia situazione….a proposito dell’argomento volevo chiedere in che modo si puo’ costituire un consorzio quando gli altri frontisti fanno fatica a pagare,nessuno si interessa della manutenzione ecc….e quindi tanto meno costituire un consorzio volontariamente?…un’altra cosina…puo’ un comune trasformare una vicinale ad uso pubblico a privata senza fare una comunicazione ai frontisti e modificando solo il piano regolatore?…per lo piu’ se al fianco della strada scorre un fiumiciattolo che in caso di necessita’ deve essere raggiunto da chi ne dovrebbe fare la manutenzione?..ma chi deve farla?

1 devi inviare una diffida agli altri soggetti coinvolti e poi valuti, se alla fine proprio non si smuove la costituzione può avvenire forzosamente tramite provvedimento del prefetto
2 sarebbe da vedere il provvedimento con cui questa cosa è stata realizzata…

La vorrei ringraziare per gli articoli ben scritti e semplici da capire anche per me che non sono del mestiere. Meno male che esistono ancora persone come lei!
Ho capito che anche la mia situazione non sarà facile (ho acquistato una casa su una strada vicinale e il comune non ne vuole sapere di partecipare a NESSUNA spesa di manutenzione), ma almeno con i suoi consigli posso sperare di intraprendere la strada giusta per capirci qualcosa e cercare di far valere quei pochi diritti che sembrano avere i cittadini come me! GRAZIE!

Buon giorno Avvocato,vivo da 24 anni nella mia casa a cui si accede da una strada da sempre definita vicinale e in tutti questi anni non ho mai pagato niente.Oggi , tramite raccomandata ,mi si richiede ,da parte del Consorzio Strade Vicinali,al quale io non ho mai firmato alcuna adesione,il pagamento di 36 euro per recupero quote del 2010-11-12-13 , definendolo “recupero anno 2010-11-12-13 ai sensi dell’articolo 6 statuto per mancata iscrizione”. Sono molto preoccupata perchè ormai sono 2 anni che non lavoro per cui non saprei davvero come pagare questa nuova tassa . Poichè non ho mai firmato nessuna adesione a questo consorzio,sono obbligata comunque a pagare o no? E in subordinata presso quale struttura o patronato potrei rivolgermi per avere delucidazioni più approfondite e specifiche?La ringrazio fin d’ora per la sua attenzione

possiedo un terreno da 24 anni che si affaccia su una strada vicinale ad uso pubblico. prima di arrivare alla mia proprietà c’è un vicino che minaccia di non farmi più passare con la mia auto ma solo a piedi. sostenendo che detta strada sia stata fatta col solo uso della sua proprietà (acquistata da lui solo circa dieci, quindici anni fa). premetto che lungo questa strada e prima di arrivare alla proprietà di questo tipo, possedevo (ora donato a mia figlia) un altro terreno dagli anni ’60 e furono proprio i miei genitori insieme ad altri vicini a decidere di dare parte dei terreni per costruire questa strada che collegava due strade comunali.
Può farmi questo?

Per dare una risposta bisogna prima capire bene la situazione di fatto, cioè lo stato dei luoghi, e poi quella in diritto, cosa che non può essere così semplice purtroppo. Se vuoi approfondire, temo che sia inevitabile acquistare una consulenza da un avvocato.

Buongiorno
Io abito in una strada vicinale. Esaminando gli elenchi delle strade vicinali uso pubblco del comune la nostra strada non è menzionata. Tuttavia tutti gli elementi la portano ad essere da almeno 20 anni una strada vicinale ad uso pubblico (è aperta a tutti, frequantata dalla collettività, porta a luoghi di interesse pubblico, il comune organizza addirittura gare in mountain bike e gite scolastiche lungo la strada). Da sempre il comune non ha effettuato manutenzione ne spalatura neve.
Dopo diversi incontri col sindaco loro vorrebbero dare un contributo una tantum per l’asfaltatura molto esuguo e mantenere tutto invariato.
io chiedo: se il comune la considera perchè a loro fa comodo strada vicinale uso privato IO POSSO CHIUDERLA e non pretendere più niente da loro arrangiandomi per tutto??
grazie

È impossibile avere risposte certe in materie come questa, l’unica cosa che ti posso dire è che, se vuoi veramente fare questo, devi mandare una diffida al comune tramite un avvocato in cui lo preannunci e vedi poi cosa rispondono. Poi la cosa va gestita seguendone gli sviluppi, la risposta non si trova né nei libri né nei documenti

Grazie per la risposta. Chiedo solo un’ultima precisazione: il fatto che in comune mi abbiano detto “la strada non si può chiudere perchè ci sono servitù e diritti di passaggio pubblici”, “però la strada è vicinale a uso privato” (il tutto naturalmente solo a parole) non è una contraddizione?come è possibile che una strada abbia servitù di passaggio pubbliche ma rimanga a uso privato e non si possa chiudere??grazie 1000

Buonasera, ho una situazione simile. Il Comune mi vieta la chiusura della strada vicinale che porta solo a casa mia, passa interamente nella mia proprietà e la mantengo io. Motivo: devo permettere a cercatori di funghi e cacciatori i poter accedere.

Probabilmente c’è un diritto di uso pubblico, non limitato nemmeno a queste due categorie di persone che sono solo esempi, sulla strada. Per poter dire di più, bisognerebbe svolgere gli accertamenti del caso.

Per cortesia vorrei avere chiarimenti relativi alla trasformazione di una strada consortile (di vicinato) lunga circa 600 metri ma che collega due strade definite comunali (pubbliche).
Esiste in questo caso una legge che prevede la trasformazione da strada di vicinato a strada pubblica e quindi rendere municipale questa strada che collega 2 strade pubbliche?
grazie

Bisognerebbe innanzitutto verificare con precisione la natura giuridica della strada cosa che non è spesso né semplice né scontata, anche se in generale la avocazione al patrimonio pubblico di solito è una scelta discrezionale degli enti interessati.

un consorzio costituito per la manutenzione di una strada vicinale ad uso pubblico puo’ divenire titolare della proprietà di parte di essa (area urbana da annettere alla strada preesistente per allargarne la sede)?

Non mi è mai capitato un caso del genere onestamente, in teoria forse si può fare anche se poi in caso di chiusura per qualsiasi motivo del consorzio bisognerà fare il trasferimento ai frontisti, per cui in ogni caso io farei acquistare la proprietà direttamente ai frontisti con un unico atto, anche perché un atto di alienazione lo dovrete pur fare…

da cosa si può capire? la strada è carrabile, ma è cieca, cioè termina con un’ultima abitazione privata. Per ora il Comune non contribuisce ma pretende la tassa della spazzatura.

Se leggi la scheda te lo spiega, bisogna andare presso gli uffici comunali a vedere innanzitutto il registro. Ti consiglio comunque di rivolgerti ad un avvocato, sono cose piuttosto tecniche che si fa fatica oggettivamente a gestire senza un professionista.

Egr. Avvocati,
in una strada vicinale asfaltata ma molto ripida con sole quattro famiglie, può passare il camioncino per la raccolta dei rifiuti con servizio raccolta differenziata porta-porta? Se si allora il Comune deve contribuire alla manutenzione e o illuminazione?
o i sacchetti differenziati vanno depositati sulla via pubblica? e in questo caso la tassa sul servizio si paga?
Grazie

Sperando di trovare un po’ di chiarezza sulla questione che affligge l’unico accesso alla mia abitazione le scrivo innanzitutto qui, visto che gli avvocati da me contattati per le vie brevi si sono dimostrati poco ferrati in materia:
Per accedere alla mia abitazione vi è un relitto di strada vicinale, lo chiamo “relitto” perchè serve solamente a me, gli altri confinanti non hanno modo di accedervi dalla stessa a causa dell’elevato dislivello e vari impedimenti materiali, oltre a disporre di altri ingressi (1° domanda: sono ancora frontisti?) L’ultimo di questi, quello a valle ha realizzato lavori abusivi che hanno causato uno smottamento che ha interrotto il passaggio carrabile per casa mia con relativo l’intervento di un’ordinanza del sindaco ad hoc che vige da quasi due anni, la mia domanda è cosa si deve aspettare per poter usufruire nuovamente del passaggio?

Così non si capisce assolutamente niente: dovrei vedere qualche foto, planimetria, disegno dei luoghi e poter leggere questa ordinanza sindacale, che non dici nemmeno in sintesi che cosa dica. Ti conviene acquistare una consulenza da un bravo avvocato, nel contesto della quale la situazione potrebbe essere affrontata con il necessario grado di approfondimento, altrimenti non credo che riuscirai mai a fare chiarezza. Tieni presente che le situazioni di proprietà immobiliare sono intricate già per conto loro, quindi può anche darsi che una ricostruzione netta di fatto e diritto non si possa nemmeno fare, però è preferibile cercare di fare il possibile, per poi decidere come trattare il problema.

salve,in una strada vicinale trasformata tramite lavori di ampliamento da parte del comune in una strada pubblica quindi con muretti, asfalto e tutto quello che occorre.
gli eventuali ritagli della vecchia via vicinale non incamerati dalla nuova strada spettano o meno ai confinanti della stessa?

salve, le chiedo un consiglio
poco tempo fa è avvenuta una frana che ha interrotto una strada sterrata considerata dal comune vicinale tramite la quale si accede a diverse proprietà immobiliari (tutte più o meno abbandonate tranne la mia dove è residente da anni mia moglie) e terriere (castagneti, boschi, una tartufaia controllata e autorizzata ecc). Ora questa strada è regolarmente sfalciata dal comune che spazza anche la neve e pulisce le scoline; solo il manto non viene mai manuteso con ghiaino o stabilizzato. Per questa frana il comune non vuole intervenire , io cosa devo fare? Trovare i proprietari di case e terre e costringerli a fare cosa? E il comune lo posso coinvolgere in qualche modo? Devo io sobbarcarmi tutte le spese e quali autorizzazioni devo avere.
grazie mille

Si applicano le solite regole delle strade vicinali ti conviene incaricare un legale per convocare tutti gli altri frontisti coinvolgendo poi anche il comune, ci vuol pazienza ma poi spesso un accordo si trova.

Salve, ma se io sono un inquilino, dovrei dividere le spese della strada con gli altri compropietari o deve pagare il padrone di casa? Grazie.

Salve, le spiego meglio. Strada vicinale in parte sterrata, percorribile da tutti, all’inizio della strada c’è la tipica bacheca di legno tipo CAI con un numero riferito al percorso turistico. Normalmente viene usata solo dai proprietari delle case e da alcuni cacciatori e cercatori di funghi. La strada si può percorrere in auto fino all’ultima proprietà (dove vivo io in affitto in un bilocale) suddivisa in 5 terratetti più 2 appartamenti. Arrivati alla proprietà, la strada segue, ma diventa quasi un sentiero, percorribile a piedi, in moto da cross o con un buon 4×4. La strada doveva essere già tutta asfaltata, ma il costruttore purtroppo anche se era già stato pagato, ha chiuso per problemi di corruzione, ecc. Io pago 25€ come rimborso forfettario degli oneri condominiali, più il canone di locazione. La strada, nei punti sterrati, con le ultime piogge era diventata impraticabile ed è stata più o meno sistemata. La spesa eve essere suddivisa tra i 7 proprietari della colonica dove vivi io più un altro proprietario di una casa un po’ più in basso. Il padrone di casa mi dice che devo sostenere io la spesa che spetterebbe a lui. Quando feci il contratto di locazione mi dissero che l’asfaltatura della strada doveva essere ultimata a breve (2 anni fa), ma come citato sopra i lavori non sono mai avvenuti. Almeno mi avessero avvisato sulla spesa da sostenere per i lavori di ripristino, invece di chiamarmi solo per chiedermi i soldi, avrei potuto decidere se far fare altri preventivi. Praticamente pago l’affitto per una casa che per arrivarci mi devo anche comprare la strada….

credo che le spese, se si tratta di strade vicinali aperte al pubblico transito, le paghino in parte il comune ed il resto da pagare spetti agli utenti delle strade e non ai proprietari, in quanto gli stessi usufruiscono del passaggio come tutti gli altri cittadini del comune, per i quali lo stesso comune partecipa alle spese, per cui gli utenti ai quali addebitate il resto della spesa si annovera tra ditte ed enti che usufruiscono delle strade per costruire manufatti, posare cavi, tubature, vendere vari prodotti o esercenti di varie attività che traggono profitto dalla strada vicinale in quanto pubblica; vedi TAR Fiuli Venezia Giulia sentenza n. 277/1989

ho scoperto che quando si è costituito il consorzio stradale di cui faccio parte non sono state approvate le tabelle millesimali.
sono trascorsi ormai alcuni anni.
come posso sottrarmi alla determinazione arbitraria del contributo?

ma quando una amministrazione comunale non vuole sentire ragioni per intervenire su una strada vicinale aperta al pubblico transito da secoli.iscritta nell'elenco delle strade vicinali dal 1958 e si suppone da prima solo perchè l'archivio comunale è stato venduto e i documenti della prefettura finiti all'archivio di stato non si trovano.non importa se tale strada è sempre stata rappresentata nelle mappe dei vari catasti come strada pubblica.prima col nome della località che raggiungeva e poi come strda vicinale aperta che collega una strada provinciale ad una comunale.neanche se vi hanno fatto interrare le tubazioni del metano che alimenta le frazioni e gli altri comuni senza chiedere niente a nessuno e lasciato la strada nel più completo degrado.neanche se hanno espropriato terreni per pubblica utilità per costruirvi una strada che si collega con la vicinale,solo che la nuova strada è comunale e l'altra di nessuno solo perchè un proprietario di un terreno in fregio nel rogito in modo contestabile figura di confinare con l'altro proprietario in fregio .cosa contestata da questo che dichiara di confinare con la strada vicinale che è interposta fra la sua proprietà e l'altra.Neanche il prefetto ha voluto sentire ragioni,solo il tribunale ha nominato vari amministratori che non hanno mai svolto il loro compito di eseguire l'ordinaria amministrazione a danno dell'unico residente che non deve abitare li e nemmeno ci doveva nascere .forse non conveniva trasformarla da rurale a civile.oltre il carico della manutenzione che sostengo da solo ,perchè gli altri utenti frontisti hanno solo diritti e non doveri ho speso somme onerose per avere soddisfazione dalle leggi ,che forse a mio favore non ci sono o non vengono applicate. SOno lombardo e penso che i DON RODRIGO gli azzeccagarbugli i bravi in questa terra non spariranno mai

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