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Ed è un anno di paleo lifestyle!

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Un Anniversario.

Oggi 11 marzo 2014 faccio un anno di paleo.

Un anniversario non è niente in tutto, è solo una convenzione, ma può essere l’occasione per fare un po’ il punto della situazione, raccontare un’esperienza, mettere a disposizione degli altri le proprie idee, sensazioni, punti di vista.

Per questo ho deciso di raccontare tutto dall’inizio, partendo dalla situazione in cui mi trovavo prima di acquisire consapevolezza alimentare e di stile di vita e iniziare a valutare con attenzione sia quello che ingerisco sia quello che faccio durante tutto il giorno.

L’inizio.

La mia rinascita è iniziata, come tutte le cose importanti, per caso.

Una notte di poco sonno come al solito, tra la primavera e l’estate del 2012, mentre sfogliavo Amazon sul mio iPad mi sono imbattuto in una centrifuga, molto di base, per fare succhi di frutta e verdura. Siccome in quel periodo iniziava a fare abbastanza caldo, ho deciso così, d’istinto, di acquistarla.

In quel periodo mangiavo malissimo, la classica alimentazione occidentale contemporanea piena di cibi inadatti al nostro metabolismo, prodotti industriali, vera e propria spazzatura. Verosimilmente avevo una dipendenza da varie porcherie, di cui non solo non riuscivo a liberarmi ma di cui non mi rendevo nemmeno bene conto. Lo stile di vita in cui si inseriva questa alimentazione poi era piuttosto tremendo, stress acuto per via del lavoro, gestione familiare, quasi sempre in un vicolo cieco senza sapere bene che cosa fare, e nemmeno, anche qui, rendendomi davvero conto di essere dentro ad un buco.

Il juicing.

Le cose hanno iniziato a cambiare quando, all’interno di questa dieta disastrosa, ho iniziato ad usare la centrifuga per farmi alcuni succhi, quasi esclusivamente di frutta fresca.

Ho seguito semplicemente la mia voglia, non è stata una decisione salutistica, anche perché in quel periodo non sarei stato in grado di prenderne. Si vede che qualcosa dentro al mio metabolismo, nonostante anni e decenni di maltrattamenti pesanti, era ancora in grado di guidare i miei istinti verso qualcosa di sano, qualcosa di cui il mio corpo aveva effettivamente bisogno, in mezzo a tutte le false necessità e ai cravings generati dalle dipendenze da zucchero, grani, latticini e così via.

Dopo un po’ che andavo avanti a consumare succhi, inizialmente fuori pasto, come «merenda», poi al posto della colazione, sempre seguendo il mio gusto e facendo quello che mi piaceva fare, ho notato che il cibo spazzatura, stranamente, sembrava sempre meno attraente. Quelli che mi apparivano come biscotti deliziosi iniziavano a sembrarmi sabbiosi pezzi di roba comunque troppo dolce e innaturale.

Forse mi sono convinto da solo come per autosuggestione, forse sono stati, come sostengono molti autori fautori del juicing, i nutrienti apportati dai succhi, comunque sta di fatto che ho cambiato i miei gusti, spontaneamente, indirizzandomi verso cose più salutari, cibi freschi, cose semplici.

Sta di fatto che i succhi sono stati il «ponte» che mi ha fatto passare da una situazione di totale incuria alimentare e di stile di vita alla consapevolezza della necessità di curare questi aspetti per il proprio benessere, inteso sia come eliminazione e prevenzione di patologie che come qualità di vita.

Per questo ai succhi sono ancora molto affezionato, nonostante la loro efficacia sia controversa nella comunità paleo.

Dopo un po’ di tempo, sono passato dalla centrifuga ad un estrattore, l’Hurom 400, che uso tuttora pressoché tutte le mattine con soddisfazione, facendo anche cose un pochettino più elaborate.

La nutrigenomica.

Sempre cazzeggiando con l’iPad (questa periferica ha un ruolo chiave, come del resto ha avuto e avrà sempre la lettura in tutta la mia vita), un giorno, sfogliando iBookStore, il market di ebook della Apple, mi imbatto in «Mangia che ti passa» di Filippo Ongaro. Leggendo le recensioni, decido di acquistarne una copia. Mi si apre così il mondo della nutrigenomica e il concetto di base per cui tutto ciò che introduciamo nel nostro organismo rappresenta una informazione di regolamentazione per il nostro DNA, in grado di «accendere o spegnere» i nostri geni.

Seguo regolarmente il programma proposto dal dr. Ongaro, che è un programma validissimo che consiglio a tutt’oggi a tutti coloro che non si sentono di seguire l’impostazione paleo, eliminando con ancora più convinzione ulteriori categorie di cibi come il latte e i latticini, le farine bianche e i grani raffinati, ed ottenendo risultati ancora migliori.

Il tutto sempre con grande soddisfazione, senza sentirmi limitato in nulla e senza rimpiangere alcun cibo, anzi con la soddisfazione di essermi finalmente liberato di alimenti che mi danneggiavano senza che io ne avessi coscienza.

Dopo aver seguito per alcuni mesi le indicazioni del libro del dr. Ongaro, e degli altri testi dello stesso autore usciti successivamente, che sono ottimi libri che mi sento di consigliare a tutti, leggo della paleo e, più approfondisco, più mi pare un approccio dotato di tanto senso e molto legato all’impostazione nutrigenomica del dr. Ongaro.

La paleo sembra avere senso.

L’uomo ha vissuto, e si è evoluto, per due milioni e mezzo di anni mangiando solo certi cibi, per cui si è adattato a funzionare bene con quegli stessi cibi, dal momento che tutti gli esemplari o individui, diciamo così, che non li avessero ben tollerati, sarebbero stati eliminati dalla continuazione della specie, per un processo di evoluzione naturale.

L’alimentazione dell’uomo è cambiata con la rivoluzione agricola, che è avvenuta solo 10.000 anni fa, un «soffio» in termini di durata della presenza umana sulla terra, che è consistita sostanzialmente nella diffusione della coltivazione dei grani su vasta scala, con conseguente impostazione dell’alimentazione a base di cereali anziché carne di animali selvatici e tuberi come in precedenza.

La rivoluzione agricola è stata un disastro per l’umanità e questo disastro è stato perfezionato dalla successiva grande rivoluzione dell’uomo, quella industriale, che ha applicato all’agricoltura, già dannosa in sé per la nostra salute, i metodi industriali, facendo nascere le coltivazioni intensive, le qualità manipolate dall’uomo (fino ai moderni OGM), gli allevamenti in batteria.

Ciò a portato ad un uomo che vive in un ambiente sempre più diverso da quello per cui è stato programmato, da millenni di evoluzione che ne hanno scolpito il DNA e che, come succede agli animali rinchiusi in uno zoo, che si trovano in un habitat diverso da quello loro congeniale, soffre terribilmente.

Questo fatto che l’umanità si trovi in uno stato, oggigiorno, di grave prostrazione e sofferenza, specialmente nei paesi occidentali, paradossalmente dove c’è maggior «benessere» (le virgolette sono assolutamente d’obbligo), direi sia una circostanza oggettiva e incontestabile, una sofferenza che è poco materiale ma tutta esistenziale, diventa materiale quando ricade sullo stato di salute, perché, guarda un po’, lo stato del nostro cervello e del nostro umore condizione anche lo stato del nostro corpo.

Molti non credono che tutto questo sia vero, dicono che sono tutte cazzate perché «l’uomo si è evoluto in tutti questi anni» e «non siamo mica più gli uomini delle caverne!».

In realtà, tutto al contrario noi siamo proprio ancora gli stessi uomini che abitavano nelle caverne milioni di anni fa (e alcune fortunate tribù, sparse per il mondo, lo fanno ancora oggi).

Sapete qual è la fobia più diffusa nel mondo occidentale?

La paura delle auto, che causano in media 10 morti al giorno solo in Italia?

Macchè. Camminiamo tranquilli in mezzo alle auto, le guidiamo, le ammiriamo e le desideriamo persino.

La fobia più diffusa è invece la ofidofobia, che in Italia fa un morto ogni 4 anni se va bene.

Perché proviamo una sensazione di benessere e di intimità quando guardiamo un campo d’erba verde, mentre una gettata di cemento ci lascia spenti?

Forse la spiegazione è che cibiamo evoluti nelle savane africane, che a quel tempo erano verdeggianti, prima di distribuirci in tutte le parti del mondo.

Il passaggio alla paleo.

Chiudiamo, comunque, questa digressione e torniamo al mio percorso.

Per me passare alla paleo come dieta è stato semplicissimo, ho dovuto solo eliminare due categorie di alimenti rispetto al programma che già seguivo del dr. Ongaro: i legumi e i cereali.

Ho deciso di provarla per vedere se sarei stato meglio o peggio, nel perfetto solco della filosofia del biohacking, che è quella che di base oramai mi caratterizza in pieno.

Dopo avere eliminato i grani, ho scoperto che la mia pancia prima era sempre gonfia, ma io non me ne rendevo bene conto, e che invece si può vivere con una pancia molto più tranquilla e serena. Inoltre ho scoperto che si può mangiare senza accorgersene, a livello digestivo, alzandosi da tavola nella stessa condizione in cui ci si era seduti, senza alcuna sonnolenza, tutti aspetti inediti per me.

I primi giorni di rinuncia a pane e pasta avevo un po’ paura. Decenni di abitudini e convinzioni innestate non si sa bene da cosa e da chi, mi facevano temere che senza i carboidrati sarei «crollato», mi sarebbe girata la testa e ad un certo punto mi sarebbero mancate le forze, tanta era la convinzione che fossero quei cibi a dare energia (in realtà, poi, è vero il contrario e cioè che la tolgono).

Mi ricordo che giravo con una mela in tasca, uno snack di emergenza per l’ipotesi in cui avessi avuto un calo di energia…

Ora sembra tutto molto ridicolo, ma per uno che non ha mai vissuto un solo giorno senza mangiare pane o pasta forse non è così inverosimile.

Ovviamente, non c’è stato nessun calo di energia, anzi tutto al contrario ci sono stati solo miglioramenti, e proprio oggi è un anno che non mangio grani in nessuna forma (pane, pasta, pizza, grissini, farine, fritti, merendine, cazzi e mazzi).

Non ho sofferto nemmeno di carb flu, probabilmente con il programma del dr. Ongaro mi ero abbastanza ripulito bene in precedenza.

Per me la paleo, dunque, è stata solo una ulteriore rifinitura di un processo di biohacking iniziato precedentemente, che nel mio caso ha dato buona prova e che quindi ho deciso di mantenere.

Naturalmente, le vostre esperienze potrebbero essere diverse.

Va anche ricordato che la paleo è solo un modello di dieta, non una dieta rigida, ma un modello che lascia ampi spazi a variazioni o personalizzazioni. Può essere chetogenica, low carb, low fruit, con procotollo autoimmune o senza, adattata alle stagioni, alle disponibilità locali, ai tuoi gusti e inclinazioni e così via. La mia stessa paleo varia costantemente, a seconda di quello che trovo e a volte che mi va di mangiare, ad esempio in questo periodo non so perché ma consumo moltissimo cacao (al 100%), dopo essere stato alcuni mesi senza mangiarne. Inoltre dispongo di carne di angus grass-fed di cui non ho avuto la disponibilità per molto tempo, quindi i piatti che mi arrivano in tavola dipendono anche da questo.

Resta il fatto che la paleo o la dieta evolutiva è la dieta naturale dell’uomo, di questo sono piuttosto convinto. Nella nostra società corrotta e idiota non ha il molto maggior successo di quello che ha adesso che si meriterebbe, anzi viene ritenuta una dieta «di moda», solo perché alla paleo e alle diete evolutive in generale non è collegato un marchio e una industria che la spinge commercialmente sul mercato, così la gente finisce per fare la tisanoreica, la Dukan, la Axodiet e tanti altri sistemi che servono per lo più a vendere a caro prezzo prodotti appositi. Queste sono le vere diete FAD, le diete alla moda del momento, mentre è assolutamente demenziale parlare di diete del momento con riguardo a quelle evolutive, che sono diete che l’uomo ha seguito per oltre due milioni e mezzo di anni…

Ovviamente pochi se ne renderanno conto, ma questo è un discorso ancora più grande e che non riguarda solo il settore delle diete purtroppo, ma anche tanti altri e deriva da come è organizzata la nostra società.

Per fortuna, con internet qualcuno che inizia ad aprire gli occhi ogni tanto salta fuori.

La situazione attuale.

Quali sono i risultati che ho ottenuto con la consapevolezza alimentare e con la paleo, che ne rappresenta al momento il massimo grado di affinazione che sono riuscito a darle?

  • Ho perso quasi 50 kg di peso. Adesso peso 85 kg, per una altezza di 178 cm, con un 25% circa di massa grassa. C’è ancora da lavorare su questo versante, e il lavoro diventa sempre più difficile man mano si avvicina il traguardo, ma … non mollo, anzi mi sto solo divertendo
  • Non so più cosa sia l’acidità di stomaco, il gonfiore intestinale, non ho emicranie (che prima avevo abbastanza spesso) da un anno
  • Ho molta più energia per il lavoro e per giocare con i miei figli, più voglia di godermi la vita in generale
  • Non ho mai fame. Paradossalmente, quando mi imbottivo di grani, zuccheri e cibi industriali, avevo sempre fame, probabilmente per un processo di ipoglicemia reattiva. Attualmente, posso saltare un pasto senza problemi e ogni tanto lo faccio.
  • Quando mangio, anche quando mangio molto, mi alzo da tavola nello stesso stato in cui mi ci sono seduto: non ho sonno, non mi sento appesantito, lo stomaco e l’intestino non mi tirano, mi alzo e riprendo a fare quello che facevo prima come se non avessi neanche mangiato. L’unica cosa che mi fa capire che ho mangiato è che sono sazio e soddisfatto, ma non sento nessun carico digestivo.
  • Mi diverto a fare la spesa e ad occuparmi delle provviste della famiglia. Ho anche allevato e macellato un vitello di Angus galloway per avere carne grass-fed che in Italia è difficilmente reperibile. Sono cose che mi piace fare.
  • Mangio roba buonissima e completamente appagante continuando a dimagrire e a stare bene: ciccioli, salsiccia, pancetta, bacon, prosciutto, salmone, sgombro, uova, cacao, fiorentine di oltre 1kg, grigliate, frutta e verdura deliziose, ogni tanto frutta secca, miele, avocado… È vero che la paleo è una dieta di eliminazione, e quindi uno potrebbe pensare che si tratti di una dieta fatta di restrizioni, in realtà si elimina solo la zavorra: cos’è che ti piace degli spaghetti col ragù, dov’è il gusto, negli spaghetti collosi o nella carne? Io ho buttato la colla e tenuto la carne… E non lo rimpiango
  • Mi piace leggere di alimentazione, salute, fitness, insomma ho anche questi nuovi interessi, che non fanno mai male, ma soprattutto un nuovo, interessante, curioso … punto di vista.

Ecco che cos’è la paleo in fondo: un punto di vista con cui guardare noi stessi e il mondo, che ti fa capire tante cose. E questo per me, che mi considero da sempre un venditore di punti di vista, è assolutamente fondamentale ed appagante 😉

La paleo interessa anche a te?

Nel caso, qui trovi la lista dei libri che puoi leggere per iniziare ad approfondire un po’.

Se sei su facebook, puoi entrare nella nostra comunità della «tribù della paleo», composta da altri pazzoidi che parlano tutti i giorni di alimentazione, stile di vita, consapevolezza alimentare…

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Qui faccio il punto sulla «letteratura» #paleo  disponibile, distinguendo purtroppo necessariamente tra chi sa l'inglese e chi invece può leggere solo in Italiano. Se vi interessa questo stile di vita, dateci un'occhiata e iniziare a … leggere 😉 #alimentazione  

e così vuoi leggere i testi sacri della paleo?

Introduzione. Ti interessa la paleo, vuoi capire meglio come funziona e su che cosa si basa questo «stile di vita» e approccio alimentare, oppure vuoi approfondire quello che già sai. Per te, ci so…

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Che libri leggere sulla paleo?

La paleo dieta

Cosa leggere sulla paleo?

Questo documento vuole essere una piccola raccolta – tutorial per chi è interessato alla paleo e vuole capire quale libro è meglio procurarsi, o come primo testo in assoluto da leggere in argomento, oppure per approfondimenti successivi, tramite una ricognizione dei principali scritti offerti dalla letteratura in materia.

In molti gruppi di paleoisti esistenti su internet, come la nostra tribù della paleo, è caldamente consigliato, per ovvi motivi, leggere almeno uno dei testi di base prima di postare, appunto per evitare il ripetersi sempre delle solite domande ed usare il gruppo per i vari approfondimenti.

First off: puoi leggere in Inglese?

Il quadro dei libri disponibili è sensibilmente diverso a seconda che tu sappia l’Inglese o solo l’Italiano.

Se non conosci l’Inglese, le risorse disponibili si riducono incredibilmente. Volendo fare una proporzione, si può dire che in Italiano c’è 1/100 di quello che è disponibile in Inglese, purtroppo.

Ad ogni modo, se conosci solo l’Italiano, la scelta pressoché obbligata in fatto di libri è leggere quello di Wolf e magari la traduzione, che però non è aggiornata, del libro «La paleo dieta» di Cordain. Altri testi assolutamente eccellenti, poi, sono quelli di Giovanni Cianti, a partire dalla «Dolce catastrofe».

Se però sei proprio all’inizio, e non hai ancora letto nient’altro, prendi il libro di Wolf, comincia con quello.

Se, invece, sai l’Inglese, puoi innanzitutto prendere comunque le versioni originali di ogni libro, anche di quelli tradotti, che sono sicuramente migliori, come accade con ogni testo, che perde sempre qualcosa nel passaggio ad un’altra lingua. Soprattutto, poi, avrai accesso a diversi libri non disponibili per il pubblico italiano, che contengono informazioni fondamentali di approfondimento, come The Paleo Answer dello stesso Cordain, oppure che affrontano la materia con approcci originali e interessantissimi come quello di De Vany, o ancora molto chiari e ricchi di spunti interessanti come Neanderthin di Ray Audette e Perfect Health Diet dei coniugi Jaminet.

In che formato prendere i libri?

Per quanto riguarda il formato del libro, il mio consiglio, come noto, è prendere, tutte le volte che è possibile, l’ebook.

Il formato elettronico è ancora più comodo per i libri tecnici, ricchi di informazioni e dettagli, ma anche ricette, come i classici della paleo.

Nel formato ebook potrete infatti: evidenziare alcuni passaggi importanti, copiare brani e riportarli in vostri appunti o condividerli sui social network, anche per chiedere chiarimenti; potrete inoltre ricercare il testo per parola chiave, cosa utile ad esempio quando avete bisogno di sapere cosa pensa un certo autore di un determinato alimento. Ad es., volete sapere se Wolf considera «paleo» i funghi? Basta aprire l’ebook e cercare «funghi»… Oppure cercate una ricetta che si possa fare con un determinato ingrediente.

Tutti i libri indicati nell’elenco seguente sono disponibili sia in formato cartaceo che in ebook, quindi la scelta spetta a chi acquista. Fanno eccezione solo alcuni libri, cui abbiamo già cennato, di Giovanni Cianti, come «La dolce catastrofe», purtroppo non ancora disponibili in ebook.

Veniamo adesso i singoli libri, senza far distinzione tra tradotti e non tradotti, cosicché ogni lettore, una volta avuto un quadro sintetico ma completo della letteratura disponibile, si possa regolare in base alle proprie capacità e preferenze. Dopo i principali testi di riferimento, troverai alcuni testi consigliati per approfondimenti vari.

I principali libri paleo.

  1. Loren Cordain, The paleo diet, disponibile in Italiano come La paleo diet. È il libro capostipite della dieta paleo dal suo più autorevole esperto, colui che l’ha elaborata e divulgata al resto del mondo. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 2002, poi nel 2010, sulla scorta del suo successo, ne è stata fatta un’edizione aggiornata in diversi punti importanti, come i grassi. Purtroppo, la traduzione italiana riguarda la prima edizione, mentre la seconda edizione, quella rivista nel 2010, è disponibile solo in Inglese. Per avere un’idea delle differenze tra le due edizioni, riporto di seguito un breve passaggio dello stesso Cordain, nella prefazione alla seconda edizione (la traduzione è mia, il testo originale in nota): «Allora, cosa c’è di nuovo in questa edizione, e quali sono i cambiamenti degni di nota. Il primo cambio di orientamento riguarda gli olii consigliabili. Oggi ci siamo ridotti a solo quattro: olio d’oliva, olio di semi di lino, olio di noci e olio di avocato. Non raccomando più assolutamente l’olio di colza, e l’unico olio che credo dovrebbe essere usato per cucinare è quello di oliva. Il mio amico e famoso nutrizionista Robert Crayhon diceva sempre “lascia che siano i dati a parlare”, e io credo che queste parole siano proprio vere. La ragione di queste diverse raccomandazioni è appunto basato solamente su nuovi fatti che sono emersi. Si potranno trovare questi aggiornamenti in questa nuova edizione. Un altro cambiamento è che ho ammorbidito le mie posizioni sulla questione dei grassi saturi man mano che sempre più dati diventavano disponibili, comprese informazioni da un mio recente studio evoluzionistico sull’argomento. Per concludere, man mano che gli scienziati iniziano a chiarire il mistero delle malattie autoimmuni, sta diventando evidente che molte scelte nutrizionali della dieta paleo potrebbero proteggerci da esse e da molte altre malattie che affliggono circa il 10 per cento della popolazione degli Stati Uniti. Tutte queste informazioni, insieme con tutti i più piccoli aggiustamenti necessari per aggiornare la dieta paleo al 2010, si potranno trovare in questa edizione» 1. Quindi, se potete, prendete il libro in Inglese. Se non sapete l’Inglese, e volete scegliere un solo libro da leggere, lasciate perdere il pur fondamentale Cordain e andate al punto in cui parliamo del libro di Wolf.
  2. Loren Cordain, The paleo answer. Disponibile solo in Inglese, è un testo dove Cordain approfondisce singole tematiche già trattate in generale nel libro «base». A tratti molto scientifico, è comunque una lettura utilissima e ricchissima, ma più consigliata per chi possiede già le basi e vuole approfondire che per chi si approccia per la prima volta alla materia. A me personalmente questo libro è piaciuto tantissimo e ho potuto conoscere un Cordain più entusiasta della paleo, un accademico meno abbottonato e più disponibile a parlare di sé, come quando racconta di come si procurava acqua da bere andando a prenderla al centro, e sul fondo, del lago Tahoe… In questo libro, comunque, Cordain approfondisce molte questioni di cui non aveva parlato nel suo primo testo, per me è una lettura obbligatoria per comprendere davvero la paleo.
  3. Robb Wolf, The paleo solution, che, in Italiano, è stato tradotto in La paleo dieta. La traduzione italiana, per una volta, è decente e completa. È il libro da prendere per primo, da parte di chi vuole iniziare a leggere qualcosa in materia, specialmente se non si conosce l’Inglese. Sembra voluminoso, ma la narrazione è scorrevole e piacevole, a tratti addirittura simpatica e pervasa di umorismo. Se non avete mai letto un libro sulla paleo, potete iniziare da questo. Se, dopo aver letto Cordain, volete approfondire, o comunque volete un punto di vista diverso, e tante altre informazioni utili, potete prenderlo tranquillamente, rimane un bellissimo e fondamentale libro sulla paleo.
  4. Art De Vany, The new evolution diet. Questo è un libro assolutamente meraviglioso, scritto da un autore che sa come scolpire i concetti di base della materia e che regala in ogni riga abbondante materiale per riflettere sia sullo stile di vita paleo / evo che su concetti generali come l’incidenza del caos nella vita umana, l’importanza dei «picchi» negli allenamenti e nell’esperienza di vita e altre cose del genere. Purtroppo disponibile solo in Inglese, se però leggete questa lingua lo dovete prendere assolutamente. Per me è il migliore di tutti ed è un libro che dovrebbero leggere anche coloro che non sono minimamente interessati né alla paleo/evo né alle diete in generale.
  5. Giovanni Cianti, La dolce catastrofe. Espone i concetti fondamentali dell’approccio evolutivo insistendo in particolare sui danni derivanti agli uomini dall’esser posti, sin dal momento in cui si stanno formando, quando ancora si trovano nel ventre materno, ad un costante «bagno di zucchero», che è assolutamente inadatto alla nostra specie. Il tutto con foto (personalmente mi ha colpito il confronto tra il cranio, e i denti, di un cacciatore raccoglitore, e quelli di un uomo dell’epoca agricola), riquadri di approfondimento, notevole rigore scientifico della trattazione, note in calce per chi vuole approfondire. Purtroppo, come cennato, non disponibile in ebook, ma solo in cartaceo. Personalmente, ho trovato eccezionali le parti in cui getta le basi filosofiche e sociologiche dello stile evo, con tanto di analisi di passi biblici. L’autore ha anche recentemente aperto un gruppo su facebook dedicato esplicitamente a questo libro, in cui risponde alle domande dei lettori e interagisce con loro.

Altri libri da me consigliati ai paleoisti.

  1. Salt, Sugar, Fat: How the Food Giants Hooked Us. Il testo definitivo per capire che cos’è veramente il cibo industriale, solo in Inglese. Prendetelo anche se doveste leggere solo le prime pagine, con il dettagliato resoconto della riunione segreta tra i big dell’industria alimentare USA, dove essi hanno preso perfettamente coscienza del problema dell’obesità dilagante a causa del cibo spazzatura e deliberamente deciso di non fare nulla al riguardo.
  2. Play. Il gioco è un tema fondamentale in paleo, correlato con la riduzione dello stress. A chi segue la paleo, viene raccomandato di «giocare», con i figli, gli amici, i propri animali da compagnia. Questo libro lo approfondisce in svariati modi e con riferimenti sempre interessanti. Solo in Inglese, purtroppo.
  3. John Briffa, Escape the diet trap, tradotto in Dimagrisci subito mangiando. Sebbene non annoverabile a stretto diritto tra i classici della paleo, il tipo di approccio alimentare e di stile di vita è paleo o consimilare ed è un libro scorrevole che affronta i vari temi con approccio scientifico rigoroso senza diventare mai noioso. Pur essendo un libro «minore», è stato quello che mi ha convinto, o dato l’occasione per passare dall’approccio nutrigenomico sostenuto dal dr. Ongaro che stavo seguendo in quel periodo a quello paleo, per cui ci sono in qualche modo affezionato. Al di là di questi aspetti soggettivi, credo che sia un buon testo per l’introduzione ad un tipo di alimentazione paleo, con buoni approfondimenti sul tema di cereali, latticini, legumi e altri «classici» argomenti della paleo.
  4. Mark Sisson, The Primal Blueprint 21-Day Total Body Transformation: A step-by-step, gene reprogramming action plan, tradotto in Italia, con una scelta editoriale assolutamente demenziale ed irrispettosa del pubblico dei lettori, in Paleo total body. Questo libro, nonostante nell’edizione italiana abbia un titolo esponente il termine «paleo», non è paleo. Sisson propone una dieta, sempre di tipo evolutivo, chiamata tuttavia «Primal», che presenta alcune importanti differenze con la paleo, la principale delle quali è ammettere i latticini. Si tratta comunque di un’ottima lettura, un buon completamento specialmente per chi non conosce l’Inglese e non può così accedere agli altri libri paleo fondamentali.
  5. Filippo Ongaro, Mangia che ti passa. Questo libro non è paleo, perché l’autore non consiglia di eliminare cereali e legumi, ma propone una visione nutrigenomica ed evolutiva dell’alimentazione con vasti punti di contatto con la visione paleo. Alcuni concetti di base e comuni della materia, inoltre, sono illustrati qui con ancor più efficacia che su molti altri testi paleo veri e propri. Sono molto affezionato a questo libro, perchè è stato quello che mi ha fatto iniziare il percorso di guarigione e mi ha accompagnato per mesi, sino a che non l’ho portato al passo successivo entrando in paleo. Se la paleo vi spaventa, o vi sembra troppo da fare tutto in una volta, potreste cominciare dal programma alimentare indicato in questo testo. L’autore, in seguito, ha poi pubblicato altri libri, tutti interessanti, che ugualmente consiglio.

Libri consigliati dalla tribù della paleo.

In questa sezione indico alcuni libri che non ho letto, ma che vengono segnalati come interessanti all’interno del nostro gruppo di discussione.

  1. Michael Pollan, Il dilemma dell’Onnivoro e, dello stesso autore, In difesa del cibo. Segnalazione di Gianpaolo Usai, che riporta come questi libri «potrebbero essere letti per completezza da chi segue la paleo. Bene o male si tratta di uno scrittore neutrale e che segue un approccio aconfessionale ma che nella sostanza è paleo fino al midollo».
  2. Michael R. Eades, Mary Dan Eades, Protein Power, segnalato sempre da Gianpaolo Usai, che sostiene «andrebbe insegnato se non altro per essere preparati a dovere alle obiezioni veg/vegetariane».
  3. Hertoghe Thierry, Margherita Enrico, La dieta ormonale, segnalato da Gabriele Ciamarra, secondo cui è una «lettura interessantissima, che evidenzia alla grande il rapporto che esiste tra il cibo e le comunicazioni ormonali. Anche se dal titolo non si direbbe…E’ comunque un libro sulla Paleo!». Disponibile anche in ebook.
  4. Ray V. Audette, Troy Gilchrist, Neanderthin: Eat Like a Caveman to Achieve a Lean, Strong, Healthy Body, segnalato da Gianluca Lorefice come «il testo in assoluto più esaustivo sulla paleo». Disponibile solo in ebook (almeno per chi acquista dall’Italia).

Usa le comunità.

Quando hai preso il tuo libro, e hai iniziato a leggere, se si tratta di un ebook puoi usare le comunità italiane per condividere passaggi, chiedere spiegazioni, ecc. Questi sono i due gruppi principali italiani.

  • Gruppo di discussione la tribù della paleo su facebook. Il gruppo da me fondato, sei ovviamente invitato a partecipare.

  • Gruppo di discussione PaleoItalia su facebook. Gruppo utilissimo, consigliatissimo. Attenzione: vige una policy rigorosa per cui è necessario leggere almeno un testo fondamentale prima di postare. Nella sezione file del gruppo, ci sono documenti utilissimi.


  1. «So, what’s new in this edition, and what are the noteworthy changes? The first revision involves recommended oils. We are now down to only four: olive oil, flaxseed oil, walnut oil, and avocado oil. I no longer can recommend canola oil at all, and the only oil I believe should be used for cooking is olive oil [alla faccia di tutti quelli che consigliano l’olio di cocco]. My friend and noted nutritionist Robert Crayhon always said to “let the data speak for itself,” and I believe his words ring true. The rationale for these new recommendations is solely based on new facts that have emerged. You can find this updated information in this revised edition. Another shift is that I have softened my stance on the saturated fat issue as more and more data become available, including information from my recent evolutionary paper on the topic. Finally, as scientists begin to unravel the mystery of autoimmune diseases, it is becoming apparent that multiple nutritional elements of the Paleo Diet may protect us from these one hundred or more illnesses that afflict nearly 10 percent of the U.S. population. All of this information, along with the tweaks needed to bring The Paleo Diet up to date in 2010, is to be found within this edition». 

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