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Audiolibri: cosa sono, come si usano.

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Gli audiolibri in generale.

Oggi facciamo il punto sugli audiolibri.

Gli audiolibri, come dice la parola stessa, sono libri letti – e, qualche volta, mi permetterei anche di dire: recitati – da una persona, che vengono poi fruiti dall’utilizzatore finale come se fossero un qualsiasi pezzo musicale e quindi tramite un riproduttore di audio che, oggigiorno, di solito è il cellulare e un paio di cuffie, anche se ovviamente non è certo vietato utilizzare altri sistemi di riproduzione.

Da amante inveterato dei libri, sono sempre stato un po’ scettico sugli audiolibri proprio perché la modalità di fruizione nel caso dell’audiolibro è completamente diversa rispetto alla lettura, ma ultimamente mi sono dovuto parzialmente ricredere e ogni tanto mi piace sentire un audiolibro letto, o recitato, da altri.

La modalità di fruizione è molto diversa perché ad esempio fare una pausa quando si legge e tornare indietro per rileggere un passo che ad esempio ci ha colpito particolarmente è molto più semplice di quanto possa avvenire durante l’ascolto di un audiolibro. E anche più facile, ad esempio, fare la foto di una pagina per condividerla sui social o addirittura fare copia incolla di un passaggio per conservarlo tra i nostri preferiti oppure sempre per condividerlo sui social. La differenza principale però riguarda semplicemente l’andare avanti o indietro nella lettura: chi si trova in mano un libro cartaceo può agevolmente indietreggiare del numero di parole che ritiene opportuno, mentre invece con un audiolibro non è sempre facile riuscire a tornare indietro al punto esatto in cui si vuole ritornare.

Gli audiolibri però presentano sicuramente alcuni vantaggi e ci sono situazioni in cui può essere piacevole e interessante fruire di un audiolibro piuttosto che di un libro cartaceo o di un ebook, cioè di un libro da «leggere».

Generalmente, innanzitutto, un audiolibro è utile per tutti coloro che hanno problemi o difficoltà di lettura da vicino, magari anche per stanchezza dopo essere stati a un terminale per diverse ore oppure alla sera. Personalmente, pur essendo miope, non ho ancora difficoltà di lettura da vicino e leggo bene sia sul cartaceo, a condizione che ci siano adeguate condizioni di illuminazione, sia sui supporti elettronici – cioè per lo più cellulari o tablet. Da questo punto di vista, gli audiolibri possono consentire la fruizione di un libro a persone che per motivi legati alla difficoltà di lettura non potrebbero più godere dei contenuti e dell’esdi un buon libro.

Anche a prescindere, tuttavia, dalla difficoltà di lettura ci sono delle situazioni che fanno parte del quotidiano un po’ di tutti in cui può essere utile o divertente ascoltarsi un audiolibro. Pensiamo ad esempio a quello che stiamo facendo un po’ tutti in questo periodo di vacanze e cioè prendere il sole sotto l’ombrellone. In questi casi, è sicuramente più comodo sdraiarsi completamente senza tenere il collo incurvato verso un libro, di carta o elettronico, e infilarsi un paio di auricolari per sentirsi un audiolibro. Un’altra situazione molto interessante per gli audiolibri è ovviamente quella del viaggio in macchina oppure in treno o in corriera (o, persino, in scooter) per chi fa pendolarismo o per chi si sposta per qualsiasi ragione: in questi casi può essere interessante appunto ascoltarsi un libro durante il viaggio, sfruttando nel caso dell’auto addirittura la radio della stessa e il relativo impianto con una resa sonora a mio giudizio particolarmente interessante.

Cosa usare per sentirsi gli audiolibri.

Vediamo adesso alcune considerazioni che possono essere ancora più particolarmente utili per chi non ha mai sperimentato, o ha sperimentato magari in modo solo parziale, il mondo degli audiolibri e quindi vuole iniziare ad approfondire un pochettino di più.

Abbiamo detto che per riprodurre gli audiolibri si può utilizzare la stessa apparecchiatura, si possono utilizzare gli stessi strumenti che si possono utilizzare per le canzoni per la musica in generale. In realtà, se questo è vero, è anche vero che è sicuramente preferibile utilizzare degli strumenti specifici.

Anziché utilizzare, ad esempio, il riproduttore di musica di default sul proprio cellulare – che, per chi utilizza i cellulari Android, è Google play music – è preferibile installare un riproduttore di audiolibri di terze parti. Questo perché questo tipo di riproduttori sono dotati di funzionalità specifiche per gli audiolibri tra cui ad esempio la possibilità di definire una copertina che ci consente di individuare a colpo d’occhio il nostro audiolibro, la possibilità, ulteriormente, di sincronizzare tra il cellulare e il tablet la posizione di riproduzione con la facoltà quindi di mettere a caricare il cellulare e finire di ascoltarsi un audiolibro con il tablet che magari abbiamo lasciato sul comodino.

Una funzione abbastanza interessante che hanno solitamente i software che vengono utilizzati per riprodurre audiolibri e quella di riprendere la riproduzione da alcuni istanti precedenti il momento in cui la riproduzione era stata in qualche modo fermata. Questo è molto utile per non perdere il filo del discorso ed è una funzionalità che ovviamente non è presente nei riproduttori musicali dove la musica può essere fatta ripartire solo dal momento esatto in cui era stata messa in pausa, mentre per un audiolibro che si riprende magari dopo alcune ore e invece opportuno ripetere un pezzettino che era già stato ascoltato, proprio per poter ritornare all’interno dell’universo del libro stesso. Da questo punto di vista, ci sono addirittura dei riproduttori di audiolibri che ripartono da tanto più indietro nella lettura del libro quanto più lunga è durata la pausa. Questo ha abbastanza senso, perché è chiaro che se io metto in pausa e riprendo dopo 5 secondi perché semplicemente mi sono limitato a rispondere al campanello di casa aprendo la porta è inutile che il software mi torni indietro di un quarto d’ora perché io mi ricordo ancora che cosa ho ascoltato fino a 5 secondi prima, viceversa se invece metto in pausa per tre ore può anche darsi che sia opportuno che il software ritorni indietro anche di una decina di minuti, tanto quanto è sufficiente per farmi ritornare «dentro alle pagine» diciamo così del libro e riprendere in mano il filo del discorso.

Un’altra funzionalità molto importante dei lettori specifici di audiolibri è la possibilità di variare la velocità di riproduzione, altra cosa che non è prevista nei lettori musicali classici, dove anzi la velocità deve essere quanto più possibile vicina all’originale. Variare la velocità di riproduzione consente di «leggere» o «sentirsi» l’audiolibro più in fretta e si tratta di una opportunità che personalmente uso abbastanza spesso. La voce narrante si sente ovviamente abbastanza bene, in modo sempre distiguibile, naturalmente il tono di voce diventerà più «alto» come accade quando appunto si aumenta la velocità di riproduzione (molti si ricorderanno quando si facevano andare a 45 giri al minuto i vecchi vinili da 33). Ci sono libri più che altro di saggistica che si prestano particolarmente ad essere ascoltati a velocità più rapida. In generale, credo che comunque dipenda anche dal grado di concentrazione che siano in grado di dare all’audiolibro in quel momento (che a sua volta dipende dalla nostra stanchezza, lucidità, pensieri dominanti, ecc.): se non è molta la velocità si può persino rallentare e viceversa.

L’applicazione che utilizzo io sul mio cellulare Android si chiama listen audiobook player e tra quelle che ho provato mi sembra la meglio rifinita, anche se ci sono dei concorrenti che comunque si difendono bene. È un’applicazione a pagamento, ma mi pare che costi davvero molto poco parliamo di un paio di euro e gli aggiornamenti sono abbastanza frequenti. Questa app effettua la sincronizzazione del punto di lettura tramite Google Drive e sembra funzionare da questo punto di vista abbastanza bene.

Potete chiaramente trovare altri lettori di audiolibri e vedere quello che fa più al caso vostro: vi ho detto quali sono le funzioni che sono più utili e quindi vi raccomando di accertarvi che queste funzioni siano presenti perché poi nell’uso quotidiano ne sentirete probabilmente il bisogno.

Come procurarsi gli audiolibri.

Veniamo adesso ad un altro aspetto molto importante e cioè dove ci si possono procurare gli audiolibri e come vanno gestiti una volta che ci se li è procurati.

Allora innanzitutto ci sono audiolibri disponibili sia negli store previsti per i cellulari e dispositivi Android sia in quelli previsti per i dispositivi Apple, quindi per cercare un audiolibro, magari anche per provare il primo della vostra vita, potete semplicemente aprire Play Store se avete un cellulare Android oppure iTunes Store se avete un iPhone o un iPad.

Personalmente, non mi piace tanto acquistare i miei audiolibri in questo modo, preferisco comprarli direttamente sul sito del produttore, o meglio, in questo caso, editore. Questo perché gli audiolibri acquistati tramite gli stores come quelli citati sono protetti da sistemi di tipo DRM che impediscono la copia per cui se ad esempio un domani passate da iPhone ad Android o viceversa rischiate di non poter più leggere i vostri audiolibri, salvo solo l’ipotesi di non riuscire a craccarli cosa che non è poi sempre così semplice.

C’è un editore in Italia che effettua pubblicazioni a mio giudizio di pregio di audiolibri e si tratta di Emons audiolibri.

Personalmente, per acquistare i miei audiolibri e poi ascoltarmeli procedo in questo modo.

Innanzitutto li acquisto direttamente sul sito di Emons, facendo poi il download dei file MP3 sul Mac e inserendoli all’interno di una directory contenuta in Dropbox che come sapete è un sistema di sincronizzazione tramite la cloud dei file locali.

Ogni libro lo inserisco in una cartella a sé stante, senza fare ramificazioni ulteriori con altre sottocartelle, usando la sintassi di mettere il nome dell’autore e il titolo del libro. In questo modo, comunque i libri rimangono ordinati per nome dell’autore stesso.

Una volta fatto questo, i libri vengono sincronizzati tramite Dropbox. Per poterli portare in una cartella locale dei miei dispositivi utilizzo una utility che si chiama dropsync e che consiglio vivamente a tutti coloro che utilizzano un cellulare o un tablet Android. Tramite dropsync, i miei audiolibri vengono copiati da Dropbox in una cartella locale sulla memory card dei miei dispositivi.

Dentro a Listen Audiobook Player, poi, così come anche dentro ad altri lettori di audiolibri, è possibile definire una cartella «radice» in cui il programma deve cercare tutti i file degli audiolibri. Ovviamente, ho definito come cartella radice quella in cui dropsync mi sincronizza la cartella degli audiolibri in locale. Listen Audiobook Player a quel punto fa una scansione di tale cartella e trova tutti i libri che vi sono contenuti, organizzandoli in un’apposita libreria da dove l’utente li può scegliere per la riproduzione.

Questa impostazione anche il vantaggio di consentire ad esempio di sistemare i tag degli mp3 che non dovessero essere stati compilati correttamente dall’editore attraverso un’app locale per la modifica di questi tag restando inteso che, dopo la modifica, poi, tramite la sincronizzazione mediante Dropbox, le modifiche si propagheranno anche a tutti gli altri dispositivi.

È vero che una configurazione del genere è un po’ laboriosa e probabilmente per utenti più avanzati; ho ritenuto comunque opportuno appunto, a beneficio di questi ultimi, descriverla, restando inteso che gli utenti invece con meno capacità informatiche possono limitarsi benissimo a fruire degli audiolibri acquistati tramite gli store presenti nei loro cellulari e con le applicazioni relative. Anche se l’uso sarà meno avanzato, comunque saranno in ogni caso in grado di utilizzarli.

La qualità degli audiolibri.

Parliamo ora di un altro aspetto abbastanza rilevante relativo agli audiolibri. Si tratta della qualità della lettura o, se vogliamo, «recitazione».

Su internet, specialmente in lingua Inglese, si trovano molti audiolibri, ma una buona parte di questi sono stati letti e registrati da persone comuni senza particolari abilità di dizione e recitazione e quindi la qualità dell’esperienza purtroppo ne risente, a volte in maniera abbastanza pesante.

Prima accennavo alla produzione editoriale di Emons. Gli audiolibri prodotti da questa casa mi sembrano di buona e a volte anche eccellente qualità, perché questo editore incarica attori professionisti del cinema e di teatro di leggere i propri audiolibri e la differenza a mio giudizio si sente molto.

Tra l’altro i prezzi non sono nemmeno impossibili anzi ci sono spesso degli sconti e comunque gli audiolibri hanno un costo più o meno paragonabile a quello del libro cartaceo se non addirittura inferiore. Recentemente ad esempio ho avuto occasione di acquistare l’audiolibro dei Promessi Sposi letto da Paolo Poli, attore di teatro recentemente scomparso, e devo dire che la qualità è assolutamente eccezionale: la resa, specialmente nei dialoghi, è incredibile e quindi la professionalità di questi attori effettivamente attribuisce maggior valore ad un audiolibro.

Conclusioni.

Spero di avervi dato qualche spunto interessante per entrare in questo mondo che vale la pena di coltivare anche perché magari ci consente di poter consumare un libro, sia per ragioni di intrattenimento, sia, molto più spesso, per ragioni di crescita personale, dal momento che esistono audiolibri anche di manuali di auto aiuto e appunto di crescita personale che magari non riusciremmo a trovare il tempo e il modo di leggere se procedessimo nel modo tradizionale.

Non so come la pensiate voi, ma personalmente nonostante il proliferare di corsi a destra e a manca a cui assistiamo oggi giorno, continuo a ritenere che il libro sia uno dei veicoli principali, se non il principale in assoluto, per veicolare la conoscenza e promuovere la ricchezza e la correttezza del linguaggio, sia quello proprio nazionale sia spesso un eventuale linguaggio estero.

Buona lettura e buon ascolto a tutti.