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Parla con tuo figlio: digli che lo ascolterai.

Prendi tuo figlio e, con parole tue ovviamente, digli:

  • «Quando c’è qualcosa, qualsiasi cosa, anche una cosa che potrebbe sembrare poco importante, che però ti angustia, vieni a parlarne con me. Ti ascolterò volentieri e ti sorprenderà vedere come io non sia interessato a giudicarti, ma solo a stare insieme a te in quello che provi

Se senti molta resistenza al pensiero di pronunciare parole come queste, probabilmente c’è qualcosa di cui acquisire consapevolezza nel modo in cui ti relazioni con tuo figlio.

Se riuscirai a dirgli questo, e poi lui verrà a parlare con te, ricordati che lo devi ascoltare davvero.

Questo, nelle sue basi, significa che lo devi lasciar finire di parlare senza interromperlo mai, nemmeno quando ti sembra che ci sia qualcosa da dire, che prima di iniziare gli chiedi scusa, prendi in mano il cellulare per spegnerlo o silenziarlo e metterlo via e ti assicuri che mentre parla con te non intervengano altre interruzioni. Mentre lo ascolti non fai niente altro, non lavori, non ascolti la radio, non lavi i piatti, non lasci in sottofondo la televisione, ma ti concentri sull’ascolto e lo guardi.

Ricordati, soprattutto, che non sei lì per fornire soluzioni di nessun tipo, ma solo per ascoltare, e sei lì per ascoltare solo per stabilire una connessione, tutto il resto si vedrà in seguito.

Fagli questo discorso appena puoi e, con dolcezza, senza insistenza, ripetiglielo periodicamente, ogni tanto, con un sorriso.

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Il post di oggi stampalo e tienilo sempre in …

Il post di oggi stampalo e tienilo sempre in tasca ??

Ogni volta che qualcuno ti fa sentire inadeguato, disprezzato, fuori posto, senza valore, o comunque ti fa soffrire, tiralo fuori e leggilo.

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«L’ira non compie ciò che è giusto davanti a…

«L’ira non compie ciò che è giusto davanti a Dio.»

(Giacomo 1, 19b-20)

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«Le malerbe»: una graphic novel che racconta …

«Le malerbe»: una graphic novel che racconta una storia bellissima e molto intensa.

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«Il punto di vista contrario a quello del gi…

«Il punto di vista contrario a quello del giudizio é quello della compassione, nel suo significato etimologico di cum patior e non, invece, di pietismo: una connessione con l’altro che, a prescindere da qualsiasi valutazione, e quindi giudizio, ci consente di sentire le emozioni che l’altro sta provando in quel momento»

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Giudizio: un processo mentale altamente tossico.

Quando ci arrabbiamo con qualcuno, é sempre perché stiamo usando il punto di vista del giudizio, e quindi della mente, per guardare questa persona, al posto di quello del cuore o dell’anima.

Il punto di vista contrario a quello del giudizio é quello della compassione, nel suo significato etimologico di cum patior e non, invece, di pietismo: una connessione con l’altro che, a prescindere da qualsiasi valutazione, e quindi giudizio, ci consente di sentire le emozioni che l’altro sta provando in quel momento.

Per passare dal giudizio alla compassione, il cambiamento da fare é quello dal pensare al sentire.

Fai attenzione: non puoi pensare e sentire allo stesso tempo!

La nostra mente o dedica la capacità di attenzione e focalizzazione di cui dispone a svolgere ragionamenti (pensare) oppure la dedica ad osservare le sensazioni (sentire), non può fare le due cose contemporaneamente.

L’uomo di oggi, che si crede furbo, affronta tutto col pensiero, finendo con l’ottenere però risultati poco lusinghieri, quando invece tutto può essere gestito molto meglio dando il focus alle sensazioni, focus che generalmente non si vuole dare per … paura di soffrire, finendo poi per soffrire ancora di più.

Ma non è finita qui.

La nostra rabbia viene sempre da un giudizio, tuttavia parte di questo giudizio é sempre sull’altro, su quello che lui o lei ha fatto nei nostri confronti, ma un’altra parte di questo giudizio é sempre anche su noi stessi, per la nostra inadeguatezza a gestire situazioni di questo tipo… Praticamente ci diamo anche la colpa e ci giudichiamo per il fatto di arrabbiarci per cose che magari ci rendiamo conto noi stessi essere non così gravi, cose su cui non ci sarebbe da adontarsi, o persone per cui non ce la dovremmo prendere…

Ma il giudizio é un tossico che funziona esattamente così, perché se tu adotti quel punto di vista per guardare fuori da te la realtà, quello stesso punto di vista ti rimane addosso anche quando poi guardi te stesso e così finisci per tagliarti con la stessa lama che avevi impugnato per gli altri…

Se ti metti addosso un paio di lenti che distorcono vedrai tutto storto, sia gli altri, che quando ti piegherai a guardare te stesso…

L’unica strada é uscire dalle gabbie della mente e del pensiero e tornare agli infiniti della consapevolezza e del cuore.

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Le persone cui puoi dire la verità stanno div…

Le persone cui puoi dire la verità stanno diventando sempre meno. La gente generalmente preferisce emozioni di plastica a quelle vere, ma spiacevoli, che però farebbero evolvere.

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Una delle tappe fondamentali di ogni percorso…

Una delle tappe fondamentali di ogni percorso evolutivo é fare pace coi propri lati oscuri. L’odio non esiste per caso, anch’esso é un dono di Dio. Serve per proteggere tutto ciò che ami.

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L’uomo contemporaneo é sinceramente convinto …

L’uomo contemporaneo é sinceramente convinto di amare l’amore, quando invece, all’esatto opposto, é spesso molto più egoico e, perso tra mille nevrosi e manie che lo centrano sempre più su se stesso, é incapace di crederci davvero.

La verità è che oggigiorno «l’amore non é amato», come diceva San Francesco. Da Dio agli altri, pochi vogliono investire in una relazione che cambia.

Se hai una persona nel cuore, domani diglielo e celebra in qualche modo con lei, anche solo con un pensiero.

Le ricorrenze sono una buona occasione per ricordare alle persone che sono importanti per noi, non bisogna mai snobbarle, dimenticarle, lasciarle passare senza cogliere le opportunità che ci offrono.

Ognuno di noi, alla sera, quando la città si spegne, pensa a qualcuno o a qualcuno vorrebbe stringersi… Non fare finta di niente, in quella sensazione ci può essere la tua salvezza e c’è comunque la tua umanità e il tuo cuore divino.

Buon SanValentino ???????

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– «Cos’hai?» – «Niente…» Le donne non parl…

  • «Cos’hai?»
  • «Niente…»

Le donne non parlano per metterti alla prova di empatia: perché se non sei in grado di vedere, sentire e capire certe cose da solo, allora sanno già che le farai soffrire.