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A bagno di cazzate: così vive l’uomo di oggi.

Non c’è niente di più inquinante e distruttivo sia per le capacità
logiche che per il benessere spirituale di una cazzata.

Purtroppo, l’uomo di oggi vive in una società in cui la maggioranza
sostiene con convinzione e sistematicamente pure cazzate.

Sempre l’uomo di oggi, sfortunatamente, non dispone se non in parte e
per alcuni casi degli apparati critici necessari per posizionarsi
adeguatamente di fronte al vero e proprio fiume di boiate da cui è
inondato tutti i momenti da parte degli «altri».

Tra gli altri, vanno annoverati tutti: parenti, amici, connessioni dei
social, media, cosiddetti esperti e chi più ne ha più ne metta.
Spesso, purtroppo, anche la scuola.

L’uomo di oggi è un uomo che vive letteralmente a bagno di cazzate.

Non ha mai avuto così pochi apparati critici come oggi, non ne ha mai
avuto così bisogno come oggi.

Comincia con un po’ più di diffidenza e con la considerazione per cui
la maggioranza é sempre e solo un criterio quantitativo, mai
qualitativo, come giustamente ricordava Bobbio.

Non fare la scimmietta, se un’opinione é condivisa dalla maggioranza
non è affatto detto che sia vera; anzi, spesso è più probabile
l’esatto contrario.

Fai sempre attenzione a quello che ti metti in testa.

Niente «non so se è vero, ma io intanto lo metto in testa» prima
verifichi con cura se é vero o meno e solo dopo te lo metti in testa,
che di cazzate nel cranio ne hai sicuramente già abbastanza.

Non vuoi il vaccino perché non sai cosa c’è dentro. Non mangi certi
cibi perché stai attento a tutto quello che ti metti in bocca.

Presta altrettanta attenzione a quello che ti metti in testa.

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Evviva noi.

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cultura

Morte a una certa: tragedia o ciclo naturale?

87 anni lui, 84 lei.

Muoiono.

Per la Gazzetta di Modena é una «tragedia».

É corretta come definizione o non dovremmo piuttosto parlare di un ciclo naturale?

A che età deve morire una persona perché non sia una tragedia, ma il naturale esito della vita di tutti?

La causa del decesso, poi, é il #covid o l’età avanzata o un po’ tutte e due?

PS il primo paragrafo del pezzo é comunque da Pulitzer: «il covid non conosce tregua nel lasciare le sue tragiche conseguenze sulle persone», ma che cazzo…