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La gestione della luce: filtrare la luce blu.

Gestire la luce è necessario.

Oggi ti voglio parlare di gestione della luce.

Quando si inizia un percorso di cura, guarigione, crescita personale, solitamente si pensa a cose tipo la nutrizione, l’allenamento e al massimo la meditazione, in realtà invece ci sono tantissime altre cose da curare se si vuole ritornare ad uno stato naturale in cui il nostro corpo e il nostro spirito vivono felicemente e in armonia con il resto del mondo.

Una delle cose che bisogna curare riguarda la gestione della luce ovvero le fonti luminose a cui siamo esposti durante la giornata e la notte.

Sappiamo che la gestione della luce è di importanza fondamentale per la salute umana. Uno tra i tanti studi che lo indicano in modo molto forte ad esempio é questo, in cui é stato comprovato che, in alcuni animali (pesci e cavie), l’esposizione alla luce fluorescente determina cambiamenti nell’espressione genica di pelle, fegato e cervello.

A riguardo, ti invito ad ascoltare le interviste ad Angelo Rossiello light trainer contenute nel podcast che sono molto illuminanti in materia.

In generale, occorre riprendere una connessione con il sole esponendosi quanto più possibile alla luce relativa mentre occorre evitare per converso quanto più possibile l’illuminazione artificiale sfruttando quella naturale ogni volta che si può.

Tendiamo a pensare, insomma, che la luce sia importante solo per le piante, invece é un pezzo fondamentale di natura da recuperare, forse anche prima di altri cui pensiamo comunemente, anche per noi esseri umani, oltre che per ogni altro essere vivente sul pianeta.

La luce blu degli schermi.

Tra le fonti di illuminazione artificiale particolarmente dannosa ci sono gli schermi e quindi le televisioni i tablet i computer i cellulari.

Soprattutto i cellulari, che oggigiorno molti di noi tengono piantati in faccia per molte ore del giorno, emettono una luce blu che è particolarmente dannosa per la nostra salute e il nostro benessere

Oggi ti parlo intanto di questa piccola cosa, che poi così piccola non è, considerato il tempo giornaliero in cui noi guardiamo il cellulare e che può essere un buon punto di inizio per cominciare a lavorare sulla gestione della luce un argomento su cui tornerò per dirti altre cose che si possono fare per migliorarla pian piano fino ad arrivare ad una gestione ottimale.

Attivare un filtro luce blu.

Quando guardiamo i nostri dispositivi elettronici, la luce va gestita adeguatamente in quanto è destinata ad influenzare il nostro benessere in modo significativo incidendo in modo notevole ad esempio sulla qualità del sonno.

Sui telefoni samsung, la funzione filtro luce blu è prevista nativamente, a differenza di altri dispositivi dove bisogna installare applicazioni di terze parti che sono però più scomode perché interferiscono con l’uso normale del dispositivo.

Ad ogni modo, la prima cosa da fare é appunto questa:

  • se il tuo telefono, come ad esempio i Samsung e gli Huawei, ma anche i dispositivi Apple, supporta nativamente la filtrazione della luce blu, attivala subito;
  • se il tuo telefono non la supporta, installa subito un’applicazione di terze parti in grado di svolgere questa funzione di filtraggio.

Molti pensano che il filtro luce blu vada arrivato solo alla sera, io la penso diversamente e cioè credo che la luce blu vada filtrata sempre, applicando il filtro in misura maggiore man mano che ci si avvicina alla sera.

La funzione filtro luce blu sui telefoni Samsung nella sua versione più elementare può essere gestita in due modi: si può lasciare sempre attiva, oppure si può programmare l’accensione o in dipendenza dell’alba e del tramonto o in dipendenza di orari specifici. Una cosa che però non si può fare è variare l’intensità del filtro a seconda dell’orario della giornata cosa invece possibile con le applicazioni di terze parti.

Questa cosa di variare l’intensità del filtro a mio giudizio è importante, in quanto la luce varia a seconda dell’orario in cui ci si trova durante la giornata.

La gestione avanzata del filtro luce blu.

Ho trovato così un sistema per poter utilizzare la funzione nativa di filtrazione dei telefoni Samsung variando l’opacità del filtro in modo da renderla sempre maggiore man mano che ci si avvicina alla sera.

Per fare questa cosa, bisogna usare un’applicazione di automazione di Android la più famosa applicazione di questo genere nel mondo Android è tasker, personalmente da qualche mese però ho preferito un’altra soluzione che si chiama automagic.

In questa applicazione si possono creare dei flows che vengono eseguiti quando si verificano determinate condizioni, tra le quali anche il sopraggiungere di un determinato orario.

Ho costruito così vari flussi, che hanno per oggetto la variazione di un’impostazione di sistema che è l’opacità del filtro della luce blu. In questo modo, man mano che la giornata progredisce e ci si avvicina alla sera si vede aumentare automaticamente l’opacità e quindi l’intensità del filtro.

Di seguito, ti metto gli screenshot dei miei flussi.

Per far funzionare automagic con una impostazione di sistema bisogna installare una ulteriore applicazione helper fornita sempre gratuitamente dallo sviluppatore di automagic che si chiama Workarounds for automagic e che si trova sempre sul play store.

L’intensità del filtro luce blu dei Samsung varia in una scala da 1 a 10 dove uno rappresenta ovviamente il grado minore e 10 il grado massimo.

Personalmente, ho previsto questo schema:

  • 6 del mattino: opacità a 3
  • Mezzogiorno: opacità a 6
  • Ore 17: opacità a 8

Ovviamente, potete variare lo schema a seconda delle vostre preferenze, vedete come vi trovate e poi aumentate o diminuite l’intensità del filtro. Naturalmente questo discorso andrebbe tendenzialmente sincronizzato anche con le stagioni dal momento che la luce funziona in modo molto diverso a seconda del periodo dell’anno in cui ci troviamo.

Anche questo potrebbe essere oggetto naturalmente di programmazione cui per il momento non ho provveduto ma che non escludo di prevedere in futuro. Ad esempio posso prevedere che l’opacità passi a 8:00 le ore 17:00 solo se siamo in inverno mentre se siamo d’estate l’opacità passi a 8 più tardi ad esempio nelle 19:00.

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benessere

Vivere secondo natura: sì ma quale?

Oggi ti voglio parlare di un libro molto interessante, uscito da poco, per tutti coloro che si interessano di stili di vita evolutivi.

Si tratta di «Il nuovo vivere secondo natura», di Angeleri e Rossiello.

Come probabilmente sai, seguo da alcuni anni uno stile alimentare e, più in generale, di vita di tipo evolutivo, conosciuto nel mainstream anche come dieta «paleo», grazie al quale ho potuto migliorare molti aspetti della mia vita e della mia salute.

Tradizionalmente, la «paleo» viene intesa come una dieta, cioè una specie di regime alimentare, anche se molto diversa dalle diete grammate tradizionali.

In realtà, il concetto «paleo» è molto più ampio e riguarda più o meno tutti gli ambiti della vita dell’uomo, ai quali si può, con uguale profitto, applicare l’intuizione evolutiva, che consiste nel far riferimento a ciò che l’uomo ha fatto per milioni di anni, prima delle tre grandi rivoluzioni (agricola, industriale, digitale), e a cui si è adattato.

Pur essendo la paleo sbertucciata da diversi esponenti del mondo della salute, a volte in buona fede, a volte in mala fede, l’approccio evolutivo è utilizzato in ogni ambito, basta aprire un qualsiasi libro di psicologia, anatomia, medicina, ortopedia e altro per rendersene conto.

La dieta elaborata dal medesimo Panzironi, la «Life 120», che scriveva la prefazione a «Vivere secondo natura», mentre quella del nuovo è scritta da Gambacciani, non è altro che un rebranding di una versione low carb della paleo, che però, con questo nuovo marchio che si è inventato, «vende» e convince molto di più.

La realtà però non sempre coincide con il marketing.

La cosa più bella di questo libro, comunque, è di non essere il solito libro di diete, di cui onestamente non si sarebbe sentito il bisogno, ma di affrontare tutti gli ambiti in cui l’uomo contemporaneo può beneficiare dell’approccio evolutivo, ambiti che per il suo benessere sono importanti tanto quanto l’alimentazione se non di più e che comunque devono essere curati insieme all’alimentazione, compresi la qualità del sonno e la gestione della luce cui siamo sottoposti, due aspetti che peraltro sono intimamente legati tra di loro.

Proprio perché gli autori, tra l’altro, ritengono la luce blu degli schermi dei computer e cellulari dannosa per la salute umana, il libro esiste solo in formato cartaceo. Ciò rende purtroppo più scomoda la consultazione, ma sotto certi versi anche più piacevole.

«Vivere secondo natura» è oggigiorno forse un titolo un po’ fuorviante, perché attualmente quando si parla di «ritorno alla natura» – un concetto su cui tutti sono in linea di principio d’accordo – il pensiero corre all’immagine di una donna, probabilmente vegana, che si mangia un gambo di sedano o una bella insalata…

In realtà, la vera natura dell’uomo è molto diversa e si può vedere benissimo osservando quello che fanno i cacciatori raccoglitori ancora esistenti sul pianeta, cioè gli uomini che – beati loro – a differenza mia e tua vivono ancora allo stato libero, anziché inquadrati in una civiltà che li ingabbia e li costringe a vivere in modo innaturale.

Per un esempio tra tanti, si può vedere questo video con un servizio sugli Hadzabe. Costoro si procurano il cibo cacciando altri animali, macellandoli sul posto, riportandone le carni al villaggio, ma non prima di averne mangiato il fegato crudo – questo molto giustamente dal momento che la carne d’organo a differenza di quella di muscolo è molto più deperibile.

Orbene, che ci crediate o no, questo è lo stato naturale della nostra specie. La vegana che, in una città italiana, si nutre, o meglio tenta di nutrirsi, di tofu, ceci, fagioli, insalate, è, invece, un portato dell’agricoltura, dell’industria, dell’urbanizzazione.

Questo, comunque, è il modello cui fa riferimento il «Vivere secondo natura» dei tre autori già menzionati. Ovviamente, è impossibile vivere in questo modo all’interno di una civiltà come la nostra e, più in generale, come quella occidentale, però è possibile, e molto utile per la salute e il benessere, cercare di rendere il più possibile compatibile il nostro stile di vita con le modalità naturali di vivere, per quanto riguarda alimentazione, luce, sonno, movimento e così via.

Un libro da leggere, che si può acquistare qui.

Se ti interessa lo stile di vita paleo, sei invitato al nostro gruppo facebook «la tribù della paleo». Se invece vuoi una consulenza da un nostro naturopata, puoi chiedercela compilando il modulo di contatto.