… i tarocchi si imparano a conoscere per immagini, quindi guardandoli, più che per parole e cioè ascoltando descrizioni degli stessi. Quello che devi fare, insomma, è ascoltare le sensazioni che ti provocano le visioni delle loro immagini.
Le descrizioni servono per iniziare ad avvicinarsi ai medesimi, ma poi, fatti questi primi passi, dovrai stabilire un collegamento diretto con loro tramite le immagini, quindi le allegorie e i simboli, lasciando perdere le parole.
Solo in questo modo, potrai sprigionarne appieno la potenza evocativa, sia nelle pratiche individuali che svolgerai con loro, sia nelle letture che farai per altre persone, che, ricordati sempre, sono comunque anche pratiche individuali.
Per «ascoltare le immagini» dei tarocchi ci sono un paio di difficoltà di cui è bene essere consapevoli.
La prima difficoltà è relativa all’epoca in cui ci troviamo a vivere oggigiorno che, come ti ho segnalato più volte, è caratterizzata dalla mentalizzazione. La mentalizzazione focalizza l’uomo sulla logica e sulla parola, al contrario del cuore, che lo centra sulle emozioni e sul simbolo, cioè, ulteriormente, sull’immagine.
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La seconda difficoltà dell’ascoltare le immagini degli arcani discende invece dalla loro contestualizzazione storica differente rispetto a quella attuale.
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Ovviamente i tarocchi sono simboli universali e senza tempo, per accedervi però bisogna avere la consapevolezza dei connotati che hanno assunto in dipendenza dell’epoca in cui le loro immagini si sono cristallizzate.