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Quando mi scrive un avvocato con la mail di t …

Quando mi scrive un avvocato con la mail di tiscali, virgilio, libero o jumpy non faccio MAI fare al mio cliente quello che chiederebbe – per una evidente ragione di principio.

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Da legaleso ad avvocato strategico: be smart!

Giovedì mattina mi son svegliato e non ho trovato l’invasor…

Bensì uno che, di notte, mi aveva comprato – e pagato – un ricorso per cassazione che scadeva ieri, lunedì.

leoneLa gazzella e il leone che corrono in Africa, all’avvocato che ha in Europa un e-commerce di servizi legali, insomma, gli fanno una ricca sega.

Penso a quello che avrebbe fatto il classico legaleso: restituito il bonifico, scritto un whatsapp al cliente «mi dispiace, ma é troppo tardi, doveva venire prima», screenshottato il messaggio e pubblicato sui vari gruppi di avvocati su facebook, per fare vedere quanto era stato bravo a blastare il cliente.

Invece le mie DAT sono queste: se un giorno mi vedeste restituire un bonifico, fate subito istanza per nominarmi un amministratore di sostegno.

Mi sono messo, ho raccolto tutti i documenti, li ho studiati e ho scritto il ricorso. Domenica mattina mi sono alzato alla sei per scrivere. Ieri sera tardi ho notificato.

In tutto questo c’è anche un altro concetto molto importante, anzi fondamentale, per tutti coloro che lavorano in proprio: il posizionamento (nella mente dei clienti).

Vuoi quanto più posizionamento possibile, quindi non devi MAI, MAI e poi MAI – mai significa anche quando avresti ragione – rivoltarti contro una persona che si è affidata a te per la tua classe di servizi, altrimenti caghi sul tuo posizionamento.

Te lo ripeto: se fai questo caghi sul tuo posizionamento e stai martellando sui chiodi che chiudono la bara del tuo studio legale – requiescat in pace.

Se proprio non riesci a servirla, DEVI trovarle una strada, devi aiutarla, devi darle una soluzione: altrimenti la prossima volta che avrà un problema di tua «competenza» non penserà più a te e il tuo studio finirà dimenticato…

Coltiva il tuo posizionamento e difendilo a ogni costo perché è centrale per la prosperità del tuo studio.

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«probatio diabolica» era un bel po’ che non l …

«probatio diabolica» era un bel po’ che non lo leggevo, a proposito dell’onere di provare la proprietà nella rei vindicatio ?

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Studio le carte di un ricorso per cassazione …

Studio le carte di un ricorso per cassazione, il viaggio in un viaggio di anni di dolore e sofferenza, un fascicolo che gronda umanità

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Il mio libro «Fare l’avvocato é bellissimo», …

Il mio libro «Fare l’avvocato é bellissimo», dove si insegna agli avvocati come gestire in maniera funzionale ed efficace uno studio legale, sarà piuttosto sessista.

Ci sono delle cose che si pongono infatti in modo piuttosto diverso a seconda del sesso dell’avvocato e che, conseguentemente, ho trattato in modo molto diverso anche con i clienti delle mie sessioni private di coaching.

Insomma, ci sono cose dove le femminucce hanno più difficoltà dei maschietti e, ovviamente, viceversa.

Una di queste ad esempio é la gestione dei rapporti con il cliente, che, nel modello che predico io, deve essere improntata
all’assunzione, in capo all’avvocato, di un ruolo di guida o, come piace definirlo a me di «sana dominanza», senza il quale il rapporto professionale é destinato ad essere disfunzionale sia per l’avvocato che, soprattutto, per il cliente.

A dispetto di tutta la – falsissima – retorica moderna del pensiero unico e del mainstream, per cui la donna sarebbe indipendente, leader, addirittura «con le palle» (espressione che, se fossi donna, considererei offensiva), la donna non è niente di tutto questo, ma rimane una personalità più docile e che mal volentieri o comunque con difficoltà si assume il ruolo di guida, tant’è vero che la lamentela più ricorrente delle mie clienti o coachees é appunto quella per cui i loro clienti mettono, a loro, troppo i piedi in testa…

Questo è tutto regolare, la donna avvocato ha altre qualità da spendere, ad esempio l’empatia, un ascolto più profondo, una precisione molto maggiore, rispetto all’omologo maschio.

L’importante è sempre conoscersi, purtroppo molte colleghe sono letteralmente vittima della falsa retorica del pensiero unico, che finisce per farle sentire inadeguate, quando invece non lo sono affatto.

Sfortunatamente, viviamo in un mondo in cui si vorrebbe che le donne fossero pessimi maschi e i maschi pessime donne, quando invece l’unico obiettivo funzionale sarebbe che le donne e gli uomini fossero ciascuno la versione migliore di loro stessi. Questo vale in qualsiasi ambito, tra cui sicuramente la pratica forense, dove ognuno dei due sessi ha delle specificità positive da spendere a seconda della situazione e del problema da trattare – questo va detto uscendo da un generico e poco intelligente ugualitarismo che non giova davvero a nessuno.

Chiaramente, questi sono tutti discorsi tendenziali, ben potendo ognuno di noi sviluppare caratteristiche e funzioni tipiche del maschile o del femminile pur appartenendo al sesso opposto, io stesso ho dovuto coltivare il mio femminile nel momento in cui ho iniziato a lavorare come counselor, ma, appunto, ciò richiede un lavoro specifico di crescita e coltivazione e non consente mai di uscire dalla biologia di partenza, a mio modo di vedere.

Iscriviti al libro per essere avvisato quando sarà disponibile.

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Backup incrementale per avvocati

«Il recupero delle versioni precedenti dei file può essere fondamentale.

Poni ad esempio che un file non sia stato cancellato del tutto, ma semplicemente sovrascritto o completamente «svuotato» nel contenuto per errore: magari, facendo copia e incolla del contenuto, anziché fare copia, hai fatto «taglia» e ti sei ritrovato così a salvare un documento completamente vuoto. Oppure, con un colpo di mouse involontario, hai cancellato le ultime ore di lavoro di un atto.

Qui le strategie solite di backup, se non hanno il controllo delle versioni, sono destinate a fallire. Prendi ad esempio la copia clone del disco: al momento dell’esecuzione, non farà altro che copiare il file vuoto, ormai già «rovinato», andando paradossalmente a rovinare la copia buona che si trovava nel backup… Ma ovviamente tutto questo avviene in automatico e non puoi certo andare ad aprire ogni file e controllare che non siano danneggiati prima di fare la copia clone.

Per effettuare il recupero di una versione precedente di un file, puoi utilizzare Time Machine, se hai un Mac, oppure li recupero delle versioni precedenti di Dropbox. In entrambi i casi, tuttavia, il tempo cui potrai risalire indietro per recuperare una versione precedente è limitato e non infinito. In Time Machine, il limite è dato dalla capienza del disco, che quindi ti suggerisco di acquistare il più capiente possibile, dato che al momento in cui viene raggiunto il limite della capienza Time Machine cancella i file sovrabbondanti a partire dalle più vecchie versioni degli stessi. Nel caso di Dropbox, il limite – pur essendo comunque alla fine legato allo spazio digitale a disposizione dei gestori del servizio – viene espresso e fornito agli utenti in numero di giorni: al momento, per gli account gratuiti è di 30 giorni, per quelli business di 180.»

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Una nuova aggiunta alla mia raccolta di film …

Una nuova aggiunta alla mia raccolta di film avvocateschi ?

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? Sei un avvocato o un bottegaio ??? …

? Sei un avvocato o un bottegaio ???

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archiviare i messaggi pec

I messaggi di posta elettronica certificata non si possono certo cancellare. Ogni tanto tuttavia bisogna svuotare la casella offerta dal fornitore di servizio perché si è raggiunto il limite massimo di capienza della stessa.

Occorre quindi salvarli in un formato utilizzabile in caso di bisogno. Va ricordato che la pec è a tutti gli effetti un documento ufficiale dotato di valore legale, ma va conservato nel formato giusto, altrimenti avrebbe solo il valore di una «fotocopia» dell’originale.
Questo formato, a mio giudizio, non può che essere il formato originale, informaticamente avente estensione .eml.
Per poter fare le copie in questo formato, ho messo a disposizione da molti anni, e uso personalmente, un metodo basato sull’utilizzo di Thunderbird, con un particolare componente aggiuntivo, ImportExportTools, che consente appunto l’esportazione dei messaggi in formato nativo. Dopodiché, archivio i messaggi così esportati in Dropbox, che è il mio «file system» di adozione per tutto quello che faccio. Il procedimento si articola sostanzialmente in queste fasi:
1) sincronizzazione dei messaggi delle cartelle «archivio» e «inviata» del mio account pec in thunderbird;
2) esportazione dei singoli messaggi e non della cartella in formato eml sul desktop tramite ImportExportTools;
3) spostamento dei messaggi così esportati in una apposita cartella di Dropbox – per praticità, io utilizzo sempre quella, una per le mail inviate e una per quelle archiviate, in modo da avere un archivio unico di ognuna in cui si assommano le varie esportazioni man mano che le faccio; 4) rimozione dei messaggi ormai esportati e al sicuro dentro Dropbox.

Se utilizzi mac o un altro dispositivo con funzioni di ricerca e indicizzazione, i messaggi salvati dentro a Dropbox sono ricaricabili per stringa, non solo con riguardo alla riga dell’oggetto ma anche al contenuto degli stessi.
In questo modo, diventa molto facile recuperarli, basta appunto fare una ricerca con un termine che si pensa possa essere contento nel messaggio che si intende cercare. Una volta trovati, in caso di bisogno, possono essere poi prodotti o inviati direttamente nel loro formato nativo .eml.

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«Che cosa devi fare se un cliente ti porta un …

«Che cosa devi fare se un cliente ti porta un caso per cui sei poco, o punto, competente?

Lo devi mandare da un altro collega o, ancora più radicalmente, mandare via e basta, senza nemmeno indicargli una “strada” dopo che lui si era rivolto a te prendendoti come punto di riferimento per i suoi problemi legali? O c’è un’altra soluzione molto più funzionale?»