/n«Viaggiai per giorni e notti per paesi lontani. Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari.
E non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.»
(Rabindranath Tagore)
/n«Viaggiai per giorni e notti per paesi lontani. Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari.
E non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.»
(Rabindranath Tagore)
/n«Bisogna avere un cuore per capire quello altrui.» (Gustave Flaubert) | via Daniela ?
/n«Secondo il Baal-Shem, nessun incontro – con una persona o una cosa – che facciamo nel corso della nostra vita è privo di un significato segreto.
Gli uomini con i quali viviamo o che incrociamo in ogni momento, gli animali che ci aiutano nel lavoro, il terreno che coltiviamo, i prodotti della natura che trasformiamo, tutto racchiude un’essenza spirituale segreta che ha bisogno di noi per raggiungere la sua forma perfetta, il suo compimento.
Se non teniamo conto di questa essenza spirituale inviata sul nostro cammino, se – trascurando di stabilire un rapporto autentico con gli esseri e le cose alla cui vita siamo tenuti a partecipare come essi partecipano alla nostra – pensiamo solo agli scopi che noi ci prefiggiamo, allora anche noi ci lasciamo sfuggire l’esistenza autentica, compiuta.»
(Martin Buber – da “Il cammino dell’uomo”)
/n«Se un atomo di ferro, una molecola d’acqua rimangono, non può avere un senso che un amore, un’esistenza (di pensiero), tormentata, ardente, che un semplice sguardo dolce cessino un giorno di esistere per non so quale assurda eccezione.»
Emmanuel Mounier
/n«Nei periodi difficili, vai avanti a piccoli passi. Fai ciò che devi fare, ma poco alla volta. Non pensare al futuro, nemmeno a quello che potrebbe accadere domani. Lava i piatti. Togli la polvere. Scrivi una lettera. Fai una minestra.
Vedi?
Stai andando avanti passo dopo passo. Fai un passo e fermati. Riposati. Fatti i complimenti. Fai un altro passo. Poi un altro. Non te ne accorgerai, ma i tuoi passi diventeranno sempre più grandi. E verrà il tempo in cui potrai pensare al futuro senza piangere.»
(Elena Mikhalkova, “La stanza delle chiavi antiche”)
Due giorni fa, in studio, ho fatto togliere la mascherina ad una donna che mi stava parlando dei suoi problemi più intimi.
Questo del counselor, ma anche dell’avvocato che si occupa di materie personali come quelle di famiglia, é un mestiere che purtroppo non si può fare senza guardare bene le persone in faccia.
Senza vedere la piega della bocca, degli occhi, il tono generale del volto e tutti gli altri segni di cui sono portatori i nostri visi bellissimi e misteriosi non si può nemmeno ascoltare.
Ma l’ascolto è fondamentale per qualsiasi lavoro e lo é ancor di più per mestieri fatti di ascolto, come l’avvocato e soprattutto il counseling, dove, come é stato giustamente detto, bisogna riuscire ad ascoltare anche e soprattutto quello che l’altro non dice.
Questo ascolto più profondo avviene con l’osservazione del volto e del resto del corpo, che parla un linguaggio suo proprio, generalmente più profondo e inconscio rispetto a quello verbale e non così di rado in palese contrasto con esso.
Per noi, il volto dei nostri assistiti é una cartina di orientamento nelle loro inquietudini, nelle cose che li angosciano o anche solo angustiano, nei punti di vista e angoli visuali da cui guardano le loro stesse vite. Senza questa mappa di carne decifrare il percorso su cui proporre una riflessione diventa estremamente più difficile e approssimativo.
Concludo dicendo che in tutto questo solo un cieco riesce a non vedere la mano del grande separatore (dell’uomo da Dio e degli uomini tra loro): questi teli che ci vengono, per ragioni a volte condivisibili (non intendo negarlo), applicati in faccia non fanno altro che renderci e farci sentire ancor più invisibili di quanto già non fossimo prima, ancor meno unici, sempre più omologati e massificati, come se compiersi e diventare la cosa diversa che ognuno di noi è fosse un peccato da evitare.
Evviva noi, sempre e nonostante tutto.
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/n«È un periodo difficile per tutti.
Abbiamo bisogno di fermarci ogni tanto.
Fermarsi significa ascoltarsi, entrare in connessione con la fragilità e le emozioni profonde.
Abbiamo bisogno di un po’ di pace per proteggere anche l’anima.»
(molecoledigiorni)
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A forza di smaniare per mostrare di essere il più bravo a litigare, l’uomo di oggi ha dimenticato di avere sempre bisogno di cose belle, di bellezza come di ossigeno, per questo annaspa sempre più disorientato.
Abbiamo più bisogno di anima che di ego, più di luce che di ombre: il viaggio negli inferi deve sempre essere circolare e concludersi ogni volta con un ritorno.
Servono abbracci, complimenti, vicinanze, ascolti, parole genuine, sorrisi, aiuti e confidenze. Serve fede, fiducia, amore e capacità di amare davvero tutti questi tre atteggiamenti, buttando via tutte le corazze e abbassando tutti gli scudi.
Fai volare la tua anima alta nel cielo come un’aquila e torna a guardare tutto dall’alto ogni volta che puoi.
/n«Avete messo un fazzoletto in una scatola profumata: quando lo riprendete, dopo qualche tempo, sarà anch’esso profumato.
Ebbene, sappiate che avviene lo stesso con la vostra vita psichica: essa si impregna delle emanazioni di tutti gli argomenti nei quali avete l’abitudine di immergervi e se quegli argomenti sono
nauseabondi, non stupitevi se un giorno le stesse vibrazioni emaneranno da voi.
Non prendete alla leggera ciò che vi dico: si tratta di leggi che bisogna conoscere e saper applicare.
Fate quindi attenzione ai libri che leggete, ai film e agli spettacoli che guardate e alle conversazioni cui partecipate, perché nulla di tutto ciò resta senza conseguenze.
Fate lo sforzo di interessarvi a temi profondi, educativi; anche se per il momento superano la vostra comprensione totale.»
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)