Max Gazzè finalmente sembra Ron Jeremy Sanremo Sanremo2021
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Ieri sera ho dormito davanti a Sanremo. Così vado bene?
La sit-com «Il decreto» è ormai un evento ancora più nazional-popolare di Sanremo.

Dopo i commenti estremamente critici ricevuti al mio post sul monologo di Rula a Sanremo2020, devo dire che ho riconsiderato la mia opinione a riguardo.
Attualmente penso, molto pianamente, che se fossimo un popolo con le palle organizzeremmo una vera class action contro la Jebreal, la Rai e Sanremo in cui richiedere i danni causati dall’iniezione degli inquinanti psichici che sono stati sparsi col monologo in questione e con molte altre trasmissioni.
L’inconscio collettivo, come sa chiunque svolge un lavoro di cura, é determinante per il benessere individuale e allora ti chiedo come possiamo vivere sereni e felici se:
a) le donne sono convinte che la maggior parte dei maschi sia cattiva e violenta e;
b) gli uomini sono convinti che non devono sviluppare il loro pieno potenziale di forza, ma diventare vegani, saper rimuovere il calcare e servire le loro donne cucinando il pollo alle mandorle?
Questo sovverte l’ordine naturale delle cose e, soprattutto, é basato su considerazioni non vere e completamente infondate, in altri termini su convinzioni tossiche e limitanti.
La pressoché totalità degli uomini adora le donne e le vede così belle e preziose da desiderare solo di servirle, mettendo al loro servizio la loro forza e le loro specificità.
Per un uomo é assolutamente fondamentale poter essere utile ad una donna, se l’uomo pensa di non poterlo essere perde interesse.
Se la donna non è accogliente, se non c’è un rapporto di fiducia, che cosa può nascere di positivo?
Guardate che questa gente di merda ha come scopo quello di scassare le relazioni umani e ci sta riuscendo alla grande.
Le persone non sanno più, quando sono angustiate, con chi andare a parlare, non c’è più il counseling della vita quotidiana che c’è sempre stato per milioni di anni. Le relazioni sono sempre più superficiali e meno significative.
É ora che mandiamo sonoramente a fare in culo tutti questi falsi maestri, che diffondono e seminano odio e zizzania tra i sessi e tra le persone, e ricominciano a volerci bene ed abbracciarci tra noi, con tutti i nostri difetti, i nostri limiti e la nostra finitezza.
Rula, sei bella e brava, ma le tue stronzate, le tue litanie, le tue tragedie di Eschilo basate su dati falsi e artefatti valle a raccontare a qualcun altro!
Sanremo comunque alla fine é un gay pride con gli steroidi: dopo il ferocio dichiarato, dopo l’efebico in pigiama, i due maschi che litigano come checche isteriche, guardandosi bene dal fare a mazzate. Stasera mi aspetto qualcosa di ancora più petaloso per il finale.
Quando ero bambino, esistevano come noto solo due canali televisivi, in bianco e nero. Ogni trasmissione, di conseguenza, diventava un evento nazional popolare, perché non c’era altro da guardare e tutti guardavamo le stesse cose.
In questo modo, i rari film, gli sceneggiati, le trasmissioni di varietà entravano a fare parte della nostra cultura, delle discussioni di tutti i giorni a casa, a scuola, sul lavoro.
Questo col tempo si è perso, dapprima i canali sono diventati molti di più con le emittenti private nazionali di Berlusconi, poi con decine di altre minori, Sky TV, ma anche noleggio videocassette, DVD, sino allo streaming odierno, diviso peraltro in tante piattaforme diverse.
A questa frammentazione sempre maggiore, si è accompagnato il tramonto del mezzo televisivo, che ormai non fa più parte delle abitudini di molti, che nei momenti di pausa o alla sera aprono e si mettono a sfogliare i social, perché a loro interessa – comprensibilmente – molto di più leggere le cazzate degli amici che quello che ha dichiarato Trump o Bergoglio.
L’unico evento che ha conservato la vecchia natura nazionalpopolare di ogni evento televisivo di un tempo, nonostante l’infima qualità, é Sanremo.
Con questo festival, quasi un popolo intero si riunisce per vedere come si vestono i presentatori e le presentatrici, chi si è
ingrassato, chi è invecchiato e riversa tutto il gossip che una volta restava a casa e scuola sui social.
Tanto é vero che é nato il movimento iononguardoSanremo, cosa che non avrebbe alcun senso per qualsiasi altra trasmissione televisiva.
É una circostanza da non sottovalutare, perché un evento così polarizzante ci fa discutere, confrontare e appassionare, nonostante, ripeto, la qualità tradizionalmente infima dell’appuntamento, da cui la musica di qualità si tiene per lo più accuratamente lontana, tanto che si finisce per parlare e ascoltare di tutto.
Buon divertimento a tutti, un abbraccio.
Sanremo2020