Cosa sono i gruppi di discussione.
Sono fondatore e amministratore di numerose comunità e gruppi di discussione, ospitate su varie piattaforme e reti sociali.
Credo da sempre che i gruppi siano un sistema meraviglioso per raccogliere informazioni di prima mano, interagire con esperti, imparare a conoscere meglio un argomento, scambiandosi esperienze e consigli, interagire e «fare rete».
Faccio il «community manager» da quasi vent’anni, e alcune mie comunità sono state studiate in saggi di sociologia, come «La rete che lavora» di Ivana Pais, che ha studiato legalit, il primo gruppo di discussione italiano per avvocati.
Ovviamente, se vi interessano i temi trattati, siete tutti invitati ad iscrivervi e partecipare.
Di seguito, le varie comunità divise per argomento.
Diritto.
Fate attenzione alla distinzione tra quelle per persone comuni e quelle per giuristi.
Se siete operatori giuridici, potete iscrivervi ad entrambe, se non siete giuristi, invece, conviene per voi iscrivervi solo alle prime, quelle appunto per persone comuni, altrimenti vi troverete sommersi da interventi tecnici per lo più incomprensibili per voi, che magari siete solo alla ricerca dell’opportunità di presentare un caso o fare una domanda.
Comunità giuridiche per persone comuni.
- avvocati dal volto umano, su facebook
- avvocatidvu, su google plus
Comunità per giuristi (roba tecnica!)
- giuristi di facebook, su facebook (gruppo chiuso)
- avvocati italiani, su facebook (gruppo aperto)
- giuristi di g+, su google plus
- giuristi di LI, su LinkedIn
- legalit, su google groups
- legalmac, per giuristi che usano prodotti Apple, su google groups
- netis, per avvocati alla ricerca e offerta di domiciliazioni, network interprofessionale, su google groups
- IESL, su LinkedIn – Italian English Speaking Lawyers, per avvocati Italiani in grado di lavorare e correspondence in lingua inglese con clienti e colleghi all’estero.
Cultura
- in angulo cum libro, su facebook: per gli amanti della lettura e dei libri, che vogliono anche spesso condividere brani dai testi che stanno leggendo
- bbq4all, su facebook, per chi vuole affinare la tecnica del grilling e gli appassionati di barbecue, coamministrato col maestro Gianfranco Lo Cascio di bbq4all.
- zodiaco e dintorni, su facebook: astrologia e cura del sé, coamministrato con il maestro Gianluca Ruggeri
Benessere
- la tribù della paleo, per chi segue e vuole approfondire il più possibile il paleo life style.
- paleo Emilia Romagna, su facebook, per i paleoers che abitano in Emilia Romagna, per organizzare incontri, scambiarsi consigli su fornitori e cose del genere.
- biohacking Italia, dedicato al biohacking, cioè la messa a punto della propria alimentazione e stile di vita, senza un’ottica necessariamente paleo.
Risorse Locali
- Terre di castelli, per gli abitanti di Vignola e dintorni
- Ander a vagg’, su facebook: gruppo interamente dedicato a parlare in e della lingua o dialetto Modenese.
- paleo Emilia Romagna, su facebook, per i paleoers che abitano in Emilia Romagna, per organizzare incontri, scambiarsi consigli su fornitori e cose del genere.
24 risposte su “Gruppi”
Salve Avv. Solignani,
apprezzo la chiarezza delle sue risposte, motivo che mi spinge a porle un quesito che mi tormenta.
Qualche anno fa sono tasto parte attrice in una causa civile contro una banca. I fatti fondamentali documentati e dimostrati nell’atto di citazione erano:
A- La banca elevò un illecito protesto
B- La banca prelevò illecitamente una somma dal mio conto con la causale “devoluta pro
Telethon” . Prima dell’avvio della causa, la mia richiesta di restituzione della somma sottratta dal mio conto non ebbe mai riscontro.
Poiché il rapporto tra cliente e banca è un rapporto fiduciario, il prelievo effettuato sul mio conto configura il reato di appropriazione indebita aggravata.
Il Giudice omettendo di estrapolare e inoltrare l’implicita notizia di reato esplicitata al punto B, ha commesso un reato?
In caso affermativo, poiché nel suddetto procedimento sono stato fortemente danneggiato, al punto che anche la vittoria ottenuta la considero un danno, le chiedo se a suo parere esistono strumenti legali, tipo il ricorso al CSM, o altri. Il suo studio potrebbe occuparsene?
Cordialmente
Arturo
Per poter fare qualsiasi valutazione dovrei conoscere molto meglio il caso e leggere quantomeno il provvedimento. Se vuoi approfondire, puoi valutare di acquistare una consulenza, ma onestamente non credo ne possa valer la pena perché in generale è difficile che sia configurabile un reato (più probabile, anzi meno improbabile, un illecito disciplinare semmai) in un caso del genere.
Buongiorno Avv. Solignani,
comprendo le difficoltà nel formulare risposte senza aver preso visione di tutti gli elementi, perciò voglio ulteriormente circoscrivere l’ambito del mio quesito.
A) È corretto affermare che se una banca opera sul conto del cliente movimentando somme senza l’autorizzazione del correntista, commette il reato di appropriazione indebita aggravata?
B) Se il suddetto reato è usato per argomentare l’abitudine della banca ad agire “fuori dagli schemi”, all’interno di un atto di citazione difronte al Giudice civile, poiché trattasi di notizia di reato, il Giudice ha l’obbligo di agire?
C) Il mancato agire del Giudice oltre a configurare un illecito disciplinare, configura il reato omissione d’atti d’ufficio?
D) L’eventuale reato o illecito disciplinare ascrivibile al Giudice è soggetto a prescrizione?
Cordialmente
Arturo
Non ha il minimo senso in diritto fare domande generiche svincolate dal caso concreto, è una cosa completamente assurda e mi ritrovo a doverlo ripetere tutti i giorni. Si parte dal caso concreto, approfondendolo adeguatamente, e solo dopo si ricostruisce il diritto. Almeno io la penso così.
Gentilissimo Avv,
poiché l’insieme di regole, norme, reati e sanzioni che costituiscono il diritto privato sono improntate al principio di eguaglianza, poiché il mio quesito è circoscritto a precisi soggetti e comportamenti, non comprendo perché asserisce che il mio quesito è improponibile.
In altre parole, se il diritto punisce chi si appropria di cose altrui, ai fini del quesito fin qui posto, poco importa il contesto, “il caso”, in cui avviene il furto o l’appropriazione indebita, etc. Il reato o c’è o non c’è.
Il caso fin qui descritto, per cui, ai fini della risposta al quesito posto chiedo il beneficio del dubbio, anche se traslato in uno scenario di simulazione, a mio avviso, non modifica la valenza delle domande poste, di seguito riformulate.
Se la banca x opera priva di autorizzazione sul conto del correntista y, generando una bonifico a favore di terzi, senza produrre valida prova dell’avvenuto ordine impartito dal cliente, rifiutandosi di restituire il maltolto; si configura un reato?
Se la risposta al punto 1 è affermativa, per i motivi fin qui addotti si configura un reato di tipo penale perseguibile d’ufficio?
Se la risposta al punto 3 è affermativa, quando il reato è inserito nell’incipit di un procedimento civile e in quasi la totalità degli atti che lo compongono, a prescindere dalla strategia legale che ha portato a enunciare la notizia di reato; il giudice è tenuto a dare seguito ad una notizia di reato, anche se appresa in sede civile?
Se la risposta al punto 3 è affermativa, venendo meno ai sui obblighi, il giudice commette un reato o un illecito disciplinare?
Grazie ancora per la disponibilità al dialogo dimostrata.
Arturo
Come ti dicevo, questa è una conversazione priva di alcun senso o possibile utilità, peraltro inserita sotto ad una pagina che non ha niente a che fare con la materia, ma questo non sarebbe un problema. Sarà magari un limite mio e forse un altro avvocato al mio posto avrebbe potuto gestire in modo positivo la cosa, che ti devo dire, io però la penso così e non da oggi.
Forse per lei i quesiti da me formulati sono troppo elementari, ma deve scusarmi, le mie conoscenze in ambito di diritto sono molto limitate, motivo per cui ho formulato delle domande che a mio avviso richiedono un semplice si o no come risposta.
Se ho approfittato del suo spazio mi scuso, ma ingenuamente ho creduto che chiedere ad un esperto telegrafiche risposte a conferma di quanto determinato nel diritto, fosse oggetto di questo spazio.
Forse il detto “cane non morde cane” è improntato al principio di supremazia come avviene nel diritto pubblico. In altre parole se si rischia di mettere in dubbio l’operato della magistratura, rispondere con un si o un no alla semplice domanda: “se la banca sottrae denaro dal conto del correntista per destinarlo a terzi senza disporre dell’autorizzazione del cliente e si rifiuta di restituire le somme sottratte”, commette reato? Anche questa semplice o ovvia risposta implica un esposizione…
Concludendo, quello che trovo senza senso è proprio l’eccesso di parole quando è sufficiente un semplice si o un no.
Grazie e buon lavoro.
Arturo
Non è affatto sufficiente, e non lo è mai, e io oramai non so più come spiegartelo. Mi dispiace, ma non ti posso proprio aiutare.
Avv buona sera, volevo chiederLe se durante una causa, Divisione ereditaria, che dura da oltre 20 anni, 2 dei 3 convenuti tramite una convenzione non registrata si sono sollevati da tutti gli effetti materiali e giuridici del giudizio civile, lasciando tutto all’unico convenuto rimasto, a favore ed a carico. SI può annullare quella convenzione?. GRAZIE
Mi dispiace ma è impossibile rispondere ad una domanda del genere senza vedere il contratto che è stato stipulato tra le parti, non ha proprio senso.
Gentile avvocato Solignani,
Le scrivo in merito ad un problema in cui mi sono riscontrata. Sono separata di fatto da quasi un anno, e per motivi burocratici la separazione consensuale è stata rimandata dal mese di dicembre. Sono in attesa di un bambino di un’altra persona che ha deciso di chiudere il rapporto al momento della notizia. Volevo chiederle se è possibile alla nascita di questo figlio riconoscerlo da sola. E se si cosa fare.
La ringrazio.
Cordiali saluti.
Rosaria
È esattamente quello che succederà se il padre biologico non vorrà riconoscerlo anche lui…
Caro avvocato Solignani,
spero tutto bene. Ho un piccolo enigma riguarda al concetto di “privato” riguardo alle strade:
Ci sono questi tipi di strada:
1. Demaniale (di tutti, della collettivita’. Tutti possono passare senza autorizzazione)
2. Privata ( appartiene ad un individuo che puo’ fare quello, a sua totale discrezione)
3. Privata ad uso pubblico (detta vicinale ad uso pubblico): quelli con un preciso scopo possono usare la strada. In teoria la possono usare tutti. La parola “privata” indica semplicemente che la gestione della strada non e’ in mano al comune/demanio….
4. Privata ad uso privato (strada vicinale ad uso privato, strada agraria): non e’ una strada privata in senso lato (non in senso stretto). La strada e’ gestita da quelli che ne fanno un particolare uso (accesso a fondi agricoli, ecc.)
Sono curioso riguardo alla differenza fra la tipologia 2. e la tipologia 3.
Se una strada, in passato completamente demaniale (consortile), viene declassata a strada vicinale ad uso privato, non si significa che “appartiene” in senso stretto a nessun particolare individuo, vero? Chi ci puo’ passare? Chi ci passava per tempo immemorabile per uso specifico?
Un bene demaniale che diventa privato non viene “venduto” a dei privati, vero?
Tanti saluti e tante grazie per i suoi utili suggerimenti,
Marco
Non ha senso parlare di diritto in termini generali specialmente in un settore come quello della natura giuridica delle strade, senza partire da un problema concreto.
Il diritto non serve a soddisfare curiosità astratte ma a risolvere problematiche reali, altrimenti è un esercizio inutile e ozioso, almeno io la penso così.
Gent.avv Solignano
noi siamo una piccola impresetta familiare nel campo edile,nel 2008 un impresa di intonaci lavorava per noi andava tutto bene fino a quando abbiamo riscontrato dei lavori eseguiti molto male che sono tuttora visibili,piu’ volte abbiamo chiesto di metterli a posto ma niente
oltretutto sono andati via e ho dovuto finire i lavori con un altra impresa.Noi avevamo trattenuto 4500 dal loro conto per ripristinare la facciata.
A distanza di 4 anni mi vedo recapitare una raccomandato da un avvocato nella quale mi si chiedeva il pagamento di 4500 € a codesta ditta.noi rispondiamo con le nostre motivazioni
e da loro nesuna risposta.Se non che nel dicembre 2012 mi arriva un atto ingiuntivo che mi obbligava di pagare.abbiamo fatto ricorso all’atto ma il giudice non vuole proprio sentire le nostre ragioni,non accetta i miei testimoni accetta solo i loro,al mio avvocato non fa parlare
non so se giusto ma sembra che la sentenza sia gia scritta.cosa possiamo fare?Per noi e’ una vera e propria truffa.spero in una sua risposta Grazie
Non è detto che questo atteggiamento sia indice necessariamente di uno sfavore del giudice verso di voi. Per dire di più bisognerebbe conoscere i fatti in concreto e vedere il provvedimento con cui il magistrato ha rigettato la vostra richiesta di prove. Certo, sarebbe stato preferibile per voi fare un ATP o CTU preventiva prima che arrivasse il decreto ingiuntivo, in mancanza di una transazione. In bocca al lupo.
Grazie. Purtroppo le strutture usa non hanno alcuna colpa. Mia madre ha avuto un’improvvisa un’emoraggia gastrointestinale e l’abbiamo portata al pronto soccorso. Dopo averla stabilizzata e mandata a casa i vari dottori hanno raccomandato nei giorni successivi un esame interno di endoscopia per verificare la posizione e gravita’ della lacerazione. Tale esame richiede una preparazione (assunzione di fluidi speciali) e non viene fatto immediatamente. L’assicurazione italiana si e’ pronunciata diversi mesi dopo il ritorno di mia madre volendo solo rimborsare la visita al pronto soccorso e considerando “elettiva” la visita endoscopica qundi non rimborsabile. Secondo l’ assicurazione mia madre poteva mettersi su di un aereo senza sapere cosa effettivamente aveva causato l’emoraggia….Questo ce lo hanno detto dopo diversi mesi dal ritorno di mia madre in Italia. Ci hanno chiesto documenti all’inizio, poi documenti dopo alcuni mesi, pur sapendo che le agenzie di recupero credito ci stavano tartassando. Si giustificavano dicendo che mancavano certi documenti. Noi abbiamo provveduto tutto quello che ci chiedevano, prima le fatture, poi i report clinici e altro, mesi dopo la prima richiesta di informazioni… A me sembrerebbe inerzia e negligenza da parte loro. Perseguibili? Il passare del tempo ci ha creato grattacapi, abbiamo dovuto anticipare i soldi agli ospedali. E’ vero che l’assicurazione deve solo rimborsarci, ma in teoria in tempi tali da non far sborsare prima a mia madre cifre di migliaia di EURO. E se non li avessimo avuto quei pochi EURO per pagare?
Se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stato una carriola, come si dice qui da noi… Purtroppo il diritto non vive di ipotesi, ma di fatti concreti. Il vostro caso, al di là di questo, rivela le problematiche che si presentano quando si scontra un sistema sanitario come quello USA, che è abituato ad avere a che fare con assicurazioni che funzionano, con un sistema assicurativo come quello italiano, che, oltre ai suoi tradizionali difetti, comunque opera in un contesto di servizio sanitario pubblico e in un paese socialdemocratico. L’unica soluzione in chiave preventiva, se tua mamma va spesso negli USA, sarebbe farsi una polizza statunitense.
Gentile avvocato Solignani,
la ringrazio nuovamente per il suo blog.
Mia madre ha stipulato una polizza con una grande assicurazione per copertura medica durante un viaggio all’estero (usa). Ovviamente la polizza informa il contraente dei “tempi” in cui bisogna segnalare l’infortunio, malattia, ecc… all’assicurazione. Si parla di giorni.
Ma l’assicurazione, secondo il codice civile, non ha anch’essa dei tempi da rispettare? L’assicurazione non puo’, secondo la mia logica, prendersi 2 anni, 3 anni, ecc… prima di pronunciarsi, a favore o meno? Saprebbe quale e’ il tempo massimo? Mia madre ha avuto un infortunio, ha dovuto anticipare le spese, e stiamo ancora aspettando dopo 4 mesi un responso.
Che ne dice?
Grazie e saluti,
Marco
Non esiste un termine previsto dalla legge, non è un sistema «procedimentalizzato» come quello della responsabilità automobilistica, questo significa che il termine deve essere valutato in relazione alle circostanze, nella pratica ciò si traduce nel fatto che l’assicurazione dovrebbe risarcirvi appena possibile, per cui se ritenete che ci sia un ritardo ingiustificato potete rivolgervi ad un avvocato e far inviare un sollecito tramite diffida ed eventualmente in caso di problemi urgenti depositare poi in seguito un ricorso di tipo giudiziario, ma questa seconda cosa è un’eventualità da valutare ben attentamente.
Grazie!!!!
Il problema e’ che gli istituti sanitari in USA ci hanno inviato le fatture da pagare e sollecitato per un paio di mesi. Dopo, non vedendo arrivare niente, hanno passato la riscossione a delle agenzie di recupero credito dalle quali abbiamo ricevuto molte sollecitazioni e chiamate telefoniche. Nel frattempo noi continuavamo ad informare l’assicurazione italiana di questa precaria situazione.
Il mancato pagamento poteva intaccare il credito di mia madre che ha dovuto pagare in toto le fatture. E’ vero che l’assicurazione, secondo la polizza, doveva rimborsare il contraente di eventuali spese mediche.
Ma l’inerzia dell’assicurazione ci ha messo nel pericolo di rovinare il credito. L’assicurazione giustifica il suo ritardo dicendo che dovevano analizzare i referti medici e che mia madre ha ritardato a fornire “tutti” i documenti necessari. In verita’ l’assicurazione ha strascicato la richiesta di documenti. Dopo un mese ha richiesto nuove informazione, ecc…Nel frattempo il tempo passava e mia madre ha sborsato diverse migliaia di Euro che erano depositati in un conto corrente che generava profitto attraverso interesse….
Pensa ci sia una negligenza/inerzia da parte dell’assicurazione perseguibile legalmente? Se ritiene ci sia qualcosa da fare potrei chiamarla per una consultazione via telefono….
Grazie,
Marco
Non credo, onestamente. Piuttosto, avere valutato di richiedere il risarcimento del danno negli USA, a seconda di come si è svolto l’infortunio? A me è capitato di curare un risarcimento per una signora che era scivolata in una vasca da bagno in un hotel…
buongiorno .ho una causa legale in corso contro una grossa assicurazione dove un loro agente assicurativo mi ha rubato tutti i miei risparmi.ora l assicurazione mi vuole risarcire prima dandomi la quota capitale e in un secondo momento la somma degli interessi.e possibile?non e che poi rischio di perdere quella cifra?grazie
È tutto possibile con l’accordo delle parti, devi ovviamente stipulare una transazione scritta quanto al rischio di insolvenza successiva non saprei dirti andrebbe valutato in concreto ma io intanto i soldi li prenderei.