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Mi conviene spedire ad un cliente ebay senza avere prima il pagamento?

vorrei chiedere una delucidazione in merito alla vendita di un oggetto pubblicato su ebay mi trovo in difficoltà in quanto il mio acquirente è un americano cn parenti in portogallo sono in contatto cn lui tramite email da 4 giorni è intenzionato ad acquistare il mio oggetto ma vuole fare a modo suo a me la cosa nn convince…provo a spiegare ho messo in vendita una pelliccia al costo di 300 euro l’acquirente mi dice che l’acquista al prezzo di 300+120 x le spese di spedizione il totale della somma è quindi pari a 420 euro gli ho quindi inviato le mie coordinate bancarie x l’accredito della cifra mi chiede poi di spedire l’oggetto in portogallo. In altre email mi informa che ha provveduto al pagamento tramite la sua banca ma il trasferimento avverrà solo quando potrà verificare l’avvenuta spedizione tramite il numero tracking…mi sono informata ed ho contattato un corriere che mi ha sconsigliato di procedere con la spedizione prima i soldi e poi la spedizione.

Secondo me ha ragione il corriere…

Peraltro, questa non è una materia in cui sia utile più di tanto il consiglio di un legale, ma una situazione in cui deve essere il commerciante a valutare se intende concedere fiducia o meno, sapendo che ovviamente in caso di mancato pagamento poi c’è ben poco da fare.

La piattaforma ebay da questo punto di vista purtroppo non conferisce nessun valore aggiunto, nel senso che in caso di inadempimento di un acquirente ebay non si assume alcuna responsabilità e, in caso anche se la assumesse, purtroppo rimarrebbe molto difficile farla valere.

A me sembra una situazione poco chiara e io, se fossi al tuo posto, non spedirei onestamente.

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Se l’altra parte del contratto pretende di cambiarne il contenuto è estorsione?

desidero un chiarimento in merito alle compravendite fra privati anche non professionisti che si svolgono sui noti siti di aste online.
Una volta aggiudicato l’oggetto si conclude un contratto, che mi risulta essere legalmente valido e vincolante.
In particolare il venditore, può, dopo l’aggiudicazione, quindi a contratto concluso, variare unilateralmente i termini contrattuali ?
La richiesta di ulteriori importi, anche se esigui, sotto minaccia di recedere dall’accordo di compravendita non ha carattere estorsivo?
L’inadempienza contrattuale infatti sarebbe solo la minaccia di omettere quanto dovuto, mediante la quale si otterrebbe il condizionamento dell’altro contraente.
L’esiguità dell’importo non dovrebbe essere a mio giudizio rilevante, un po’ come per i parcheggiatori abusivi che pretendono pochi spiccioli per “custodire” l’auto, per i quali è stato plurime volte configurato il reato di estorsione . Mi sbaglio?

Parlare di diritto, e soprattutto di figure delicate come l’estorsione, in termini generali non ha nè il minimo senso nè la minima utilità pratica.

Se vuoi sapere se nel tuo caso si è verificata o meno un’estorsione, devi dire esattamente quello che è successo in concreto, lasciando poi a noi, che siamo i giuristi, di trarre le conseguenze in diritto.

Mi piacerebbe sapere se, quando andate dal medico, vi mettere a fare disquisizioni di medicina o se vi limitate a dire «mi fa male qui»…

Quando si va dall’avvocato, bisogna fare allo stesso modo, bisogna dire: è successo questo, è successo quello… Non mettersi a fare i giuristi che non è il vostro mestiere, ma quello per svolgere il quale ci assumete e ci pagate.

Su questa premessa, ti posso confermare che una parte contraente dopo la conclusione del contratto non può ovviamente modificare unilateralmente le condizioni del negozio, salvo che non sia stato previsto da una apposita clausola, che peraltro è generalmente considerata vessatoria e quindi presenta anche dei problemi quanto alla sua validità.

Da qui a dire che la pretesa di farlo configuri estorsione però ce ne corre un bel po’.

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cosa fare quando si subisce una truffa su ebay?

Lunedì 8 luglio alle 18:34 ho vinto un asta su ebay. Dopo tutte le varie mail di notifica e comunicazione coordinate bancarie, procedo col bonifico e comunico sia ad ebay, che al”truffatore”, che ho provveduto al pagamento tramite bonifico bancario. La mattina successiva, alle ore 03:43 (quasi 9 ore dopo), mi è arrivata una email da ebay avvertendomi che è stata bloccata l’offerta e di non proseguire col pagamento. Direi che è un po’ tardi per avvertire un utente, visto che un bonifico allo scattare della mezzanotte non è più possibile revocarlo! Sicuramente hanno bloccato la vendita perchè si sono accorti in ritardo che per certo l’account era clonato (aveva il 100% di feedback positivo, 101 traslazioni perfette…). Mi ha consigliato di contattarvi il signor Terrazzano di ebayabuse,visto che la cifra che mi han fregato è 3.772,36€! E sono un operaio…2 anni di risparmi… Vi volevo chiedere, prima di andare da un giudice di pace, vale la pena andare contro ebay alla luce di questi fatti?

Sono anni, probabilmente più di un decennio, che dico per fare acquisti su internet, specialmente su siti di aste on line, è assolutamente necessario munirsi di una assicurazione di tutela giudiziaria, ma tu sicuramente non ce l’avrai, perché nel nostro Paese è ancora poco diffusa, non si usa e uno come me, per giunta avvocato (e quindi visto con sfiducia perché, si sa, gli avvocati vogliono solo fregarti), che ne parla purtroppo sempre in solitudine o quasi non può cambiare le cose.

Chiudendo la parentesi, vediamo che cosa si può dire circa il da farsi in una situazione come questa, che purtroppo è tutt’altro che infrequente.

La cosa da chiarire è, per legge, che il primo, vero responsabile dell’illecito è solo il venditore, mentre ebay è solo una piattaforma fornitrice di servizio. Per poter stabilire, giuridicamente, la responsabilità di ebay ce ne corre purtroppo un bel po’.

La cosa è, poi, ancora più aggravata dal fatto che, se anche ci fossero buone basi per sostenere la responsabilità di ebay, comunque il circuito di ebay è gestito da una società, avente sede in Lussemburgo, alla quale è molto difficile mettere il sale sulla coda. Figurati che non rispondono nemmeno alle raccomandate, ignorandole completamente.

Per questi motivi, le possibilità di recuperare i tuoi soldi sono onestamente molto scarse. Se, nonostante tutto, vuoi tentare qualcosa, puoi fare la classica denuncia querela per truffa, che puoi fare sia con l’assistenza di un avvocato (cosa sempre preferibile, ma che naturalmente comporta una spesa), sia in proprio (in questo caso rischi di commettere qualche errore, ma non spendi niente e visto che si tratta più che altro di un tentativo forse ci può stare).

La strada che percorrerà la denuncia che eventualmente farai dipenderà molto dal funzionario di polizia giudiziaria al quale finirà in mano, se ha voglia di lavorarci sopra può darsi che qualche indagine venga fatta, viceversa in caso contrario. Non c’è bisogno di dire che la maggior parte dorme nei cassetti, ma nell’ottica del «tentativo» si può provare.

Ovviamente, in teoria, potresti fare anche tu le indagini tramite un avvocato, sono le famose «indagini difensive», ed eventualmente un perito informatico in collaborazione con il tuo avvocato, per vedere se dall’analisi dei messaggi, degli indirizzi IP e di tutte le altre tracce informatiche sia possibile risalire in qualche modo al responsabile, ma si tratta di attività molto costose, per cui torniamo al discorso iniziale: in mancanza di una tutela giudiziaria, che le avrebbe pagate al posto tuo, ti toccherà rinunciare.

Un profilo rilevante può essere quello che tu chiami di clonazione dell’account, ma che in realtà è un fenomeno diverso. Praticamente, se ho capito bene, un terzo malintenzionato, quello che poi ti ha truffato, ha carpito, tramite pratiche di phishing, craccando un sistema informatico o in altro modo, le credenziali genuine del soggetto titolare dell’account. Quindi l’account non è stato clonato, nel senso che non ne è stato creato un altro, è stato semplicemente violato, o appunto craccato, ed utilizzato da un delinquente che ha inserito aste proprie, indicando un proprio conto corrente come destinazione del bonifico, senza che il titolare dell’account se ne accorgesse fino ad un certo punto.

Ti dico tutto questo perché, a certe condizioni, si potrebbe profilare una responsabilità del titolare dell’account, dal momento che ognuno di noi ha il dovere (è un principio espresso dal diritto italiano, ma che trova corrispondenza nelle leggi di tanti altri paesi) di dotare i propri sistemi informatici di tutte le misure di sicurezza atte ad impedire che terzi possano impadronirsi dei dati conservati al loro interno, in particolar modo le credenziali degli account. La mancata adozione di queste misure potrebbe portare a responsabilità. Si tratta ovviamente di un discorso da valutare approfonditamente e bene, cosa per fare la quale sarebbero necessari accertamenti tecnici e raccolte di informazioni che ricadono in quanto esposto sopra: richiedono tempo e denaro.

In conclusione, purtroppo, non ho una soluzione per il tuo caso. Puoi provare a presentare la denuncia. A tutti gli altri che leggeranno questo articolo raccomando di nuovo esplicitamente di non muoversi da sprovveduti su internet, specialmente per somme di un certo tipo e su siti di aste, non state mica acquistando su Amazon. Munitevi di una assicurazione adeguata e spendete solo se siete sicuri dell’affidabilità del venditore.