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Desiderare bene é una cosa da imparare…

«Il Signore … esaudirà i desideri del tuo cuore» (Salmi 37:4)

É molto vero ed è un grande pericolo nel momento in cui i desideri
sono quelli del nostro cuore e non del suo…

Desiderare é un’arma potentissima che finiamo regolarmente per
rivolgere contro di noi.

Il vero corso di cui avremmo bisogno tutti é quello per saper usare
con accortezza ed oculatezza i desideri.

«Il desiderio é la via della vita» (Jung)

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7 punti per trovare il tuo talento.

Come ti ho già detto molte volte, il mio counseling non é mai fatto di

consigli, ma solo di domande. É come se io mi limitassi a darti delle
scatole, che poi sei tu a riempire.

Uno dei temi fondamentali della vita di tutti noi, uno dei problemi
che mi vengono portati più spesso a studio, é quello di riuscire a
trovare il proprio «vero talento», quello per cui ognuno di noi é
stato in qualche modo chiamato.

Sette domande per trovare la tua chiamata più autentica.

  1. Cosa ti è davvero sempre piaciuto fare da bambino? Cos’era che
    facevi nella quale sembravi avere un talento naturale?
  2. Cosa sei disposto a fare gratuitamente solo perché ti porta
    soddisfazione e realizzazione? Non deve essere un hobby o
    un’occupazione che ti sei dato per convenienza, conformismo, con lo
    scopo di evitare altre persone, come purtroppo a volte accade con
    alcune forme di volontariato: deve essere qualcosa che ti porta
    soddisfazione autentica, interrogati su questo senza giudizio, anche
    se si trattasse di un’attività illegale, illecita, immorale intanto
    devi ascoltare le tue emozioni a riguardo, cosa farne si valuterà in
    un secondo tempo.
  3. Che tipo di cose assorbono la tua attenzione e ti fanno perdere
    ogni senso del tempo? Quali sono le attività facendo le quali
    dimentichi te stesso, ti abbandoni al piacere di vivere e non ti
    accorgi che le ore passano?
  4. Preferisci lavorare con gli altri o da solo? Sembra banale, ma é un
    aspetto fondamentale per capire alcune il tipo di attività cui sei
    chiamato. Ti lascio un piccolo indizio: di solito, gli uomini
    preferiscono lavorare da soli, le donne in gruppi, dove però non ci
    siano solo altre donne, ma anche uomini.
  5. Preferisci l’ordine e la struttura, o preferisci la libertà e la
    possibilità di essere spontaneo? Ti piace lavorare in un contesto
    strutturato o sei più per gli ambienti da costruire che stimolano la
    creatività?
  6. Cosa faresti e dove saresti se qualcuno ti dicesse che
    finanzierebbe il tuo sogno? Costruiresti un’attività? Faresti un
    viaggio? Spendereati tutto per te stesso? Investiresti nel fare
    qualcosa di significativo per gli altri? Pensa per un attimo di avere
    il denaro per fare quello che preferisci: che cosa faresti? Sii
    autentico, anche qui.
  7. Se ti fosse chiesto di immaginare la vita ideale, come sarebbe?
    Quali sarebbero tutti i diversi aspetti e componenti? Immaginala più
    nel dettaglio possibile: cosa faresti dal mattino alla sera dal lunedì
    alla domenica?

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Counseling: non si danno consigli.

Il counseling si basa su due elementi:
– ascolto non giudicante;
– formulazione di domande che stimolano processi riflessivi.

Nel mio counseling, poi, c’è un terzo elemento, di carattere negativo: il divieto assoluto di dare consigli.

Nel counseling, infatti, è il «cliente» che trova, con la
fluidificazione del counselor, la sua soluzione; non è mai il counselor che eroga una consulenza e dice al «cliente» cosa deve fare.

La cura del counseling é un tocco molto più gentile di quello di chi pretenderebbe di avere soluzioni valide per tutte le persone e tutti i casi.

É come un amico che ti siede accanto, ti ascolta, senza giudicarti per i tuoi problemi e la tua incapacità di risolverli e ti propone degli angoli visuali nuovi su quegli stessi problemi, facendoti venire idee nuove riguardo possibili soluzioni degli stessi, che tu poi elaborerai in completa autonomia.

Per questo, un buon counselor mette da parte il suo ego e mantiene sempre un atteggiamento animico: non è importante che tu risolva i tuoi problemi grazie al mio metodo e ai miei consigli, é importante che tu li risolva, in qualunque modo ciò avvenga o, se non li risolvi, che almeno la tua sofferenza sia lenita.

Il counseling non è mai una teoria da dimostrare, quanto piuttosto una mano da tendere, una connessione da stabilire, perché non è la logica – questo è difficile da capire per l’uomo contemporaneo, che vive nella mente – che consente di affrontare i problemi, ma sono le connessioni.

Te lo ripeto.

Non ti serve mai un «piano». Ti serve molto di più uno che stia con te nella tua stessa situazione, nelle tue stesse emozioni.

Ti serve, insomma, più un “complice” che un piano…

Un piano, un consiglio, una «logica» non fanno altro che farti sentire giudicato, inadeguato, impreparato, a rischio di fallire di nuovo…

Una connessione ti fa sentire compreso e che non sei solo ad affrontare i tuoi problemi e le tue paure.

Essa mette in moto e sprigiona tutta l’energia e la capacità di risolvere i problemi che si trovano dentro di te, le tue capacità di autoguarigione, che sono essenziali in ogni situazione.

Non sono mai i ragionamenti che ci muovono, non sono i progetti, non gli obiettivi, ma i sogni.

Non abbiamo bisogno di consigli, ma di ascolto, presenza, vicinanza, connessione, un modo di relazionarsi delicato e davvero rispettoso sia dei nostri problemi che, soprattutto, dei nostri blocchi, perché in quei blocchi ci sono le nostre ferite e, in ultima analisi, ci siamo noi.

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«Veramente bello è soltanto ciò che non può s …

/n«Veramente bello è soltanto ciò che non può servire a niente: tutto ciò che è utile è brutto perchè è
l’espressione di determinati bisogni, e quelli dell’uomo sono ignobili e disgustosi, come la sua povera e inferma natura. Il luogo più utile in una casa è il cesso» (Teophile Gautier)

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«La bellezza non sta nell’andare avanti. Sta …

/n«La bellezza non sta nell’andare avanti. Sta nell’accorgersi.»

(Anna Perrella)

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Hai telegram? Terre dell’Anima é anche un ca …

/nHai telegram?

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Paura della bellezza?

L’uomo contemporaneo rifiuta la bellezza, a volte sino a detestarla, perché non si sente adeguato alla promessa di felicità di cui é portatrice.

Egli teme di arrivare in quella situazione, che lo terrorizza nel profondo, in cui avendo tutto per essere felice, tranne che la felicità, finirebbe per incolpare e condannare se stesso.

Per questo, spesso finisce per scegliere una consolatoria bruttezza, da cui si sente finalmente assolto e approvato.

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L’uomo contemporaneo rifiuta la bellezza, a v …

L’uomo contemporaneo rifiuta la bellezza, a volte sino a detestarla, perché non si sente adeguato alla promessa di felicità di cui é portatrice.

Egli teme di arrivare in quella situazione, che lo terrorizza nel profondo, in cui avendo tutto per essere felice, tranne che la felicità, finirebbe per incolpare e condannare se stesso.

Per questo, spesso finisce per scegliere una consolatoria bruttezza, da cui si sente finalmente assolto e approvato.

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Mostra la bellezza

Non smettere mai di fare il bene, soprattutto non smettere mai di mostrare la bellezza, a mettergliela sotto al naso, a tutte le persone che ami

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Amare e voler bene

La differenza tra amare e voler bene è una sola: il desiderio di prossimità ??????

https://blog.solignani.it/2015/04/16/amare-e-voler-bene-che-differenza-ce/