Ho un piccolo appartamento all’interno di un condominio dove un commerciante, che ha accesso allo stesso, ha posizionato due condizionatori che durante il funzionamento emettono una quantità di calore insopportabile. La mia domanda è questa: a norma dell’art. 674 Cp e dell’art. 844 Cc è possibile obbligarlo a spostare i suoi condizionatori all’esterno dell’edificio, cioè sulla pubblica via (come tanti altri fanno), senza soffocare con l’eccessivo calore? Inoltre come si può stabilire se le immissioni di calore sono moleste e provocare danni alla salute? Bisogna attendere di ammalarsi? Quanti sono i gradi consentiti e tollerabili per legge? Qui si è giunti nell’ambiente anche a 36/37° centigradi.
È sempre un problema di immissioni per cui vale, in via generale, il criterio della normale tollerabilità e sul quale comunque ti invito a leggere la nostra scheda apposita.
Per fare accertamenti più specifici, bisognerebbe chiamare un termotecnico, prima ancora di questo, comunque, io consiglierei di far inviare una diffida da un avvocato, che rappresenta sempre il primo passo per trattare problemi di questo genere.
Può darsi anche infatti che il commerciante, ricevuta la diffida, si renda conto anch’esso che la situazione non è più tollerabile e sia disposto a spostare le macchine all’esterno.
Peraltro, per questo tipo di immissioni, come per molte altre, ci potrebbero essere profili legali alla salubrità degli ambienti, che consentirebbe forse di invocare l’intervento di altri soggetti deputati alla gestione di questo genere di cose.
Ti consiglierei comunque di procedere intanto con la diffida, per poi valutare in seguito che cosa è meglio fare. Anche sulla diffida, ti consiglio di leggere la apposita scheda di approfondimento.