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Contratto con caparra: come se ne può uscire?

mi sposo il prossimo anno e sono andata in due atelier a vedere l abito.Nel primo una tragedia,tutte cose non per me.Così ho telefonato a due altri punti vendita e chiesto esplicitamente se avevano abiti al caso mio spiegandogli il tutto.Uno aveva qualcosa e un posto disponibile due giorni dopo per cui sono andata demotivata. Al primo mi sono venute le lacrime e sono diventata paonazza….così ho scelto e versato la caparra di 200 euro.A distanza di un giorno mi sono venuti dubbi….sará quello giusto?potevo provarne altri in giro?Per cui ho intenzione di levarmi il peso ed andare anche nell’altro atelier che avevo contattato cosi da essere sicura o meno dell acquisto.La mia domanda é: se nell eventualitá trovo un abito che mi fa emozionare di più, e scelgo quello, perdo la caparra dell altro?

Non solo perdi la caparra ma rischi anche che il negoziante ti richieda l’adempimento del contratto o il risarcimento del danno oltre i termini della caparra.

Il punto è che hai stipulato un contratto rispetto al quale non hai diritto di recesso o facoltà di risoluzione, salvo che non siano previste dal contratto stesso, cosa che sarebbe la prima da verificare leggendo il modulo d’ordine.

In materia fa testo l’art. 1385 del codice civile, per cui «se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l’altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra; se inadempiente è invece la parte che l’ha ricevuta, l’altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra. Se però la parte che non è inadempiente preferisce domandare la esecuzione o la risoluzione del contratto, il risarcimento del danno è regolato dalle norme generali».

Quindi è il negoziante ad avere la scelta.

Egli può scegliere innanzitutto di chiudere il contratto trattenendo la caparra e definendola semplicemente così. Oppure può chiedere l’esecuzione: in questo caso, ti fornisce l’abito e tu paghi il prezzo intero. Ovvero chiede il risarcimento del danno subito in maniera piena ed eventualmente anche superiore alla caparra.

Il consiglio, in situazioni di questo genere, può essere solo quello di negoziare e trovare un accordo che ti consenta di uscire dal contratto senza pesanti conseguenze. Ovviamente, per fare questa negoziazione sarebbe bene che ti facessi aiutare da un bravo avvocato.

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Se il venditore accetta la mia proposta di acquisto proponendo però altre condizioni significa che ho un contratto?

In data 20 Marzo 2014 sottoscrivo, proposta di acquisto immobile tramite agente immobiliare “Tecnocasa” per un appartamento ad uso civile abitazione, che è porzione di un immobile più grande ma che il venditore dichiara di rendere autonomo. La nostra proposta è “a prezzo” nel senso che offriamo quanto richiesto dal venditore. All’atto della formulazione della proposta verso assegno bancario a titolo di caparra confirmatoria. In data 27 Marzo 2014 ci contatta l’agente immobiliare il quale ci informa che il venditore accetta la proposta, subordinandola ad un improbabile allegato integrativo, datato 26.03.2014 quindi con data successiva alla proposta ed all’incarico di vendita, in cui vengono elencati nuovi impegni e condizioni tra le quali quella non volersi accollare le spese per rendere autonomo l’appartamento. (allacci acqua, luce e gas). essendo che la mi proposta è a prezzo quindi di fatto una accettazione alla sua richiesta, posso fare valere i mie diritti?

Non so bene cosa tu voglia dire con «fare valere i miei diritti», sarebbe stato meglio che tu avessi detto più concretamente e in particolare quello che ti interesserebbe fare.

In diritto, infatti, non ha senso ragionare su ipotesi, mentre è preferibile farlo in base alle esigenze concrete.

Comunque, in generale nel vostro caso non c’è nessun contratto.

Il venditore, se ha chiesto l’accettazione da parte tua di ulteriori condizioni, non ha mai accettato la tua proposta, come sembri credere tu, ma ti ha semplicemente fatto una nuova proposta, che sta a te a questo punto valutare se accettare o meno.

Quanto alla somma che hai consegnato, qualsiasi considerazione al riguardo non può prescindere dall’esame del documento che hai sottoscritto al momento in cui l’hai consegnata.

Se la situazione dovesse diventare complicata, ti consiglio di far vedere il problema ad un avvocato.