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Padre che maltratta e non lascia andare all’estero: che fare?

Sono una madre single, ho 23 anni. Ho interrotto la mia relazione con il papà di mia figlia a causa di ripetute violenze domestiche davanti alla mia figlia di un’anno e mezzo. L’ultimo episodio risale agli inizi di Giugno dove mi fratturo le ossa nasali, sono uscita addirittura sulla Gazzetta di Mantova. Ho sporto diverse denunce e ho ottenuto solo un allontanamento da me. Non si interessa della figlia e non manda alcun tipo di aiuto solo saltuariamente “supplicandolo” . Ho una situazione economica molto difficile , vivo con mia madre ma siamo entrambe cittadine Americane e vorremmo tornare al nostro paese perché abbiamo famigliari che ci potrebbero aiutare e inoltre una miglior qualità di vita, la situazione sta diventando molto tragica.. mio nonno sta morendo e non posso neanche poter andare a trovarlo per colpa del padre della bambina che si rifiuta di firmare alcun tipo di documento che sia passaportocarta d’identità. Sono molto frustrata e arrabbiata!

Innanzitutto, mi dispiace per la tua vicenda.

Detto questo, cominciamo… dall’ultima riga. Come ti puoi immaginare, né la frustrazione né la rabbia ti potranno aiutare a gestire la situazione in cui ti trovi. Nè, soprattutto, un avvocato e le soluzioni che un avvocato ti potrebbe fornire o meno possono aiutarti da questo punto di vista. La prima cosa che devi fare, dunque, è cercare di recuperare, per quanto possibile, un po’ di serenità per poter disporre di tutte le tue risorse spirituali che, come immagini, ti saranno preziose in questo periodo. Valuta anche di frequentare uno psicologo o un counselor o, se sei credente, un consigliere spirituale: vicende come la tua metterebbero in crisi chiunque.

Detto questo, che è molto importante, direi che sul piano legale giudiziario il primo passo sarebbe quello di far regolamentare l’affido di tua figlia dal tribunale. Ti consiglio di muoverti subito perché comunque è una cosa che, nella probabile mancanza di collaborazione da parte del padre, richiede un certo tempo.

In quella stessa sede di regolamentazione dell’affido, puoi richiedere anche l’autorizzazione al trasferimento all’estero, dimostrando che lo stesso è conforme all’interesse di tua figlia, anche per il grave comportamento manifestato dal padre, sia nei tuoi confronti, sia nei confronti di tua figlia, verso la quale il padre manifesta comunque completo disinteresse.

Per quanto riguarda tuo nonno, potresti ottenere l’autorizzazione ad un viaggio temporaneo con un ricorso al giudice tutelare.

Il primo passo, dunque, è comunque scegliere un bravo avvocato che possa seguirti in questo iter. Se vuoi un preventivo da parte nostra, puoi richiederlo compilando il modulo apposito, pratichiamo anche tariffe agevolate per persone in particolare difficoltà o con basso reddito annuale.

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Carta d’identità: la mia ex può farla avere a mio figlio?

sono un padre separato da due anni e mezzo. Non entro nel merito del calvario che ho dovuto subire. Siamo stati in tribunale 2 volte (causa ricorso in appello da lei voluto perchè la prima sentenza secondo lei era troppo a mio vantaggio .Ora c’è stata la nomina di assistenti sociali . Durante il colloquio è emerso che la signora è riuscita a procurare la carta d’identità (a mia insaputa) del minore recandosi da sola in comune io attendevo delibera del tribunale e non mi sono reso disponibile perchè temevo che con la carta d’identità in mano potesse andare all’estero e non fare più ritorno (conoscendola…) La domanda è sono passibili di querela o denuncia il comune o la mia ex oppure entrambi? Anche se non valida per l’espatrio io non ho dato ne consenso ne fornito deleghe o documentazioni. E’ stato quindi commesso un illecito? e se si cosa posso fare? Stanco solo di subire ingiustizie.

Da quanto capisco, trattandosi di una separazione molto conflittuale il tribunale o comunque l’autorità giudiziaria ha disposto il controllo o l’intervento dei servizi sociali.

In un contesto come questo, una denuncia del comune o della tua ex moglie per aver richiesto e consentito il rilascio di una carta di identità a tuo figlio come potrebbe essere valutata, anche a prescindere dall’eventuale fondamento della medesima?

Per dire che non mi sembra proprio il caso di inasprire il conflitto, varando nuove vertenze per motivi e aspetti tutto sommato trascurabili, quand’anche fondati, dal momento che il documento di identità non è valido per l’espatrio e quindi rischi di sottrazione del minore sono esclusi in radice.

Il mio consiglio dunque sarebbe di mettere completamente via l’idea.

Non so se abbiate mai fatto mediazione familiare, ma, in caso negativo, sarebbe bene che valutaste l’idea di iniziare un percorso del genere.