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Fascismo autobiografia della nazione ancor oggi?

Mai come in questi giorni, in cui tanta gente, tra cui anche diversi intellettuali, si spertica a sostenere la bontà delle inammissibili, liberticide, ipocrite e disgustose censure di facebook e twitter, torna in mente la considerazione di un celebre antifascista, uno vero, non di allevamento come quelli di oggi, secondo cui il fascismo è «l’autobiografia di una nazione».

libertàSi tratta di Piero Gobetti, morto in esilio a Parigi dove aveva trovato rifugio dalle persecuzioni del regime.

Questo è tanto vero che gli antifascisti a costo zero di oggi con le bandierine arcobaleno, quelli che odiano l’odio, ma solo quando rivolto verso di loro, lo testimoniano in modo estremamente chiaro ed esplicito quando sostengono le censure di cui sopra, ricordando un’altra nota osservazione, estremamente vera e fondata, per cui «in Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti» (Ennio Flaiano).

«Che ho a che fare io con gli schiavi?»