I vicini hanno comprato a corpo e nello stato di fatto e di diritto attuale. Dopo 4 anni mi contestano l’erroneitâ dei confini. L’estirpazione della siepe, che si trova solo al di quá della rete e solo nel mio giardino, e la rimozione degli attuali pali e rete metallica sull’errato confine va pagata, per legge, al 50%? Avendo sbagliato io l’acquisto lo hanno sbagliato anche loro. La nuova rete metallica, pali e manodopera essendo nuovo confine va divisa al 50%? Grazie se mi rispondete chiaramente per i due quesiti. Estirpazione e nuova riconfinazione. Vilma Pelosi
La disposizione di riferimento è l’art. 951 del codice civile, a mente del quale «se i termini tra fondi contigui mancano o sono diventati irriconoscibili, ciascuno dei proprietari ha diritto di chiedere che essi siano apposti o ristabiliti a spese comuni».
Dunque, se c’è l’accordo sulla linea di confine, e l’unico problema sono le opere da realizzare per «segnare» tale linea nella realtà, la norma codicistica, per antica tradizione, dice che le spese devono essere divise a metà.
Sulla natura e sulla portata delle opere da realizzare, tuttavia, occorre sempre un accordo tra le parti, dal momento che il codice civile parla semplicemente di «apposizione di termini» riferendosi ad opere minimali quali ad esempio l’apposizione di picchetti, quando invece nella realtà di tutti i giorni si preferisce rifinire la linea di confine con opere più importanti e funzionali, come di solito, quantomeno, una recinzione con pali e rete.
È evidente, a riguardo, che ognuno dei due confinanti potrebbe avere diverse idee, anche in base al proprio patrimonio, sulle opere da realizzare e che quindi sarà necessario un compromesso che soddisfi in qualche modo entrambi.
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