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Nella convivenza non c’è nessun obbligo di fedeltà.

Note dell’episodio.

Oggi parliamo di convivenza e obbligo di fedeltà, rispondendo alla seguente domanda di un nostro lettore:

«Salve in realtà mi sto preoccupando per mio cognato che è da diversi mesi che la sua attuale compagna lo tradisce ma lui ha paura di fare qualcosa perché un amico sua gli ha detto che non deve fare niente sennò lei lo può buttare fuori di casa e poi deve pagare un botto noi abbiamo foto e video delle macchine che stanno insieme in una casa di un’altra persona e fanno le loro cose (intime) lei esce dal lavoro alle 29 e torna a casa alle 00/01/02 di notte mi può dire cosa POSSIAMO FARE per non prenderlo di dietro?»

Riferimenti.

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diritto

Indennità post convivenza: è dovuta?

vorrei sapere se la mia ex-compagna ha diritto ad essere ricompensata del contributo per la casa post separazione di fatto (non eravamo ne sposati ne co-abitanti legali). Inizialmente abitavamo in affitto e condividevamo tutte le spese a meta. Ho poi comprato una casa – prendendo mutuo e pagando tutti lavori.
Una volta trasferiti nella nuova casa, la mia compagna ha continuato a contribuire alle spese relative alla casa con un contributo pari piu o meno quanto era la sua meta dell’affitto in precedenza ma meno della meta della rata del mutuo e circa 1/3 delle spese per la casa una volta incluse anche spese condoiminiali. Ora siamo separati e sto vendendo la casa: la mia ex dice che dovrebbe esser rimborsata – almeno in parte – di questo contributo sul mutuo che mi ha dato. E’ corretto? Come dovrebbe essere calcolato questo rimborso?

Non ci sono criteri precisi per una situazione come la vostra, anche perché ogni situazione è diversa.

Da un lato è vero che lei ti ha aiutato a pagare il mutuo, ma se tu non avessi acquistato una casa lei quei soldi che ha pagato a te per pagare il mutuo li avrebbe comunque pagati come affitto.

D’altro canto è vero che a te adesso rimarrà la proprietà di un immobile mentre a lei non rimarrà nulla…

In sostanza, l’unica possibile soluzione è quella equitativa, cioè una valutazione di buon senso, equilibrio ed equità sulla base della volontà di definire i rapporti tra di voi.

Potete provare a definire da soli una somma a tale riguardo, oppure potete rivolgervi ad un mediatore o ad un avvocato, per aiutarvi, dopo aver esposto il caso ed ascoltato entrambe le versioni, a determinare una cifra considerabile accettabile da tutti e due.

È abbastanza importante che, una volta raggiunto l’accordo su questa eventuale cifra di liquidazione, venga redatta, approvata e sottoscritta una apposita scrittura privata con la quale sia stabilito che, con il pagamento di questa somma, ogni rapporto tra di voi resta definitivamente definito, senza possibilità di richieste dall’uno nei confronti dell’altro.

In questa scrittura, si potrebbero inserire le eventuali altre questioni rimaste fuori.

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diritto

che diritti mi spettano dopo essermi lasciata dal padre di mio figlio?

Sono una ragazza di 28 anni, sono fidanzata dal luglio 2000 con un ragazzo con il quale a maggio 2007 abbiamo deciso di andare a convivere. A gennaio 2012 è nato nostro figlio (volutamente cercato e desiderato)! Ora ci siamo lasciati a causa di una serie di suoi tradimenti con una sua collega di lavoro. La casa in cui abbiamo convissuto è in affitto tramite una cooperativa e il contratto è a lui intestato. Mi chiedo quali diritti posso vantare a nome di mio figlio (ha 10 mesi e lo allatto al seno) poichè nato da una coppia di fatto? L’affitto a chi spetta pagarlo? Se io perdessi il lavoro, mi spetta un mantenimento da parte del mio ex compagno? Se rimango senza lavoro potrebbe essergli affidato a lui il bambino visto che a quel punto lui ha un lavoro e la casa è a lui intestata? Siccome è tornato ad abitare dai suoi genitori, ma gli stessi abitano nella stessa palazzina al piano sopra al mio,quindi io vedo lui e i miei ex suoceri tutti i giorni… se lasciassi la “casa coniugale” mi spetta che lui paghi la metà dell’affitto dell’eventuale mi altra casa? E’ giusto che lui pretenda tutte le sere quando rientra da lavoro alle ore 21.00 circa di fargli vedere suo figlio? Premetto che lavora 12 ore al giorno e spesso è in trasferta, non è mai stato presente nella vita di suo figlio; si limita a fare la spesa per l’occorrente del bambino. Posso impedirgli di vedere il bambino in presenza della sua nuova compagna nonchè collega la quale è la causa della nostra separazione?

Rispondo per punti.

La legge attuale, modificata nel 2012, paragona completamente i figli nati da coppie di fatto a quelli nati da coppie unite in matrimonio, quindi da questo punto di vista non c’è nessuna differenza.

A te non spetta nessun mantenimento perchè non eravate sposati.

L’affidamento del bambino non viene disposto considerando la presenza o meno di un rapporto di lavoro.

Tu non hai diritto a nessuna metà di affitto, solo ad un contributo per il mantenimento di vostro figlio, che potrà, in parte, coprire anche il fabbisogno di una abitazione, ma non potrà essere parametrato solo a quello.

Non ci sono criteri precisi nella legge per quanto riguarda le visite e le frequentazioni, occorre trovare un accordo, mentre, in mancanza, sarà il tribunale a decidere.

Non credo che tu possa impedirgli di vedere il bambino in presenza della sua nuova compagna, essendo così piccolo che tipo di pregiudizio subirebbe?

In conclusione, ti consiglio di consultarti quanto prima con un legale per far normare il rapporto dal tribunale, come consiglio sempre di fare per avere un minimo di riferimento. Se non hai disponibilità economiche, puoi chiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato.