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Querela: che cosa può succedere dopo la presentazione?

che meccanismo si innesca querelando una persona?
la mia compagna è stata oggetto di truffa, rischia di perdere il suo 50% di casa e il mantenimento dell’ex marito. L’artefice di questa truffa nel 2011 è riuscito ad aprire un negozio col nome della mia compagna, lui non poteva perchè aveva già un fallimento alle spalle. La mia compagna viveva un momento difficilissimo della sua vita, aveva anche tentato il suicidio perchè era stata lasciata da poco dall’ex marito,faceva anche uso di psico farmaci prescritti dal medico e figlia in anoressia.Lui è riuscito a farle firmare delle carte, la cosa folle è che la mia compagna non capiva cosa stesse facendo e non ci ha guadagnato neanche un euro. Adesso il negozio ha 200.000€ di debiti e c’è un concordato in atto.

Chiaramente, per poter dire qualcosa di sensato in una vicenda del genere bisognerebbe conoscerla molto più approfonditamente ed aver visionato almeno le carte principali che si sono sviluppate in relazione ad essa.

In linea generale, e per voler dare un senso ad una domanda che ne ha poco, dal momento che chiaramente ciò che succede dopo il deposito di una querela dipende dal singolo caso, si può dire che bisogna stare molto attenti a non confondere i profili penali di una determinata vicenda con quelli civili.

Questo significa che non è affatto detto che, presentando una querela, quand’anche questa proseguisse sino alla condanna del responsabile, ci siano poi delle conseguenze sul versante civilistico e cioè nella regolamentazione dei rapporti tra il responsabile e la vittima del reato.

La presentazione di una querela, infatti, serve a consentire allo Stato di punire il responsabile di reati in modo che sia tutelato l’interesse di tutti a che fatti di questo genere sia scoraggiati ed eventualmente i responsabili custoditi, per un certo periodo, in strutture carcerarie, senza o con meno possibilità di nuocere ad altri.

Non serve invece direttamente a minare la validità degli atti intercorsi tra le persone che sono state protagoniste della vicenda, cosa che è lasciata, come tutti gli aspetti civilistici, all’iniziativa degli interessati che devono valutare se iniziare cause nei confronti del responsabile, tra cui anche, eventualmente, la famosa costituzione di parte civile nel processo penale, ove possibile, e ove opportuno (si tratta di un aspetto da valutare attentamente), che poi è sempre una causa civile, con la sola particolarità di essere, per comodità, esercita all’interno di un processo penale.

Non credo che una persona senza una adeguata preparazione giuridica possa comprendere fino in fondo questi concetti, ragione per cui a mio giudizio è assolutamente indispensabile per voi, se intendete tutelarvi, cercare un avvocato da cui farsi assistere.

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Quali sono le spese legali dopo aver presentato una querela?

due giorni fa ho consegnato presso i carabinieri una denucia querela per aggressione,minacce e ingiurie. Al pronto soccorso mi hanno dato una prognosi di 5 giorni e 8 giorni di antidolorifici. Il maresciallo durante la denuncia mi ha comunicato che la mia è una querela di parte e non d’ufficio (oltre 40 gg di prognosi) e che può essere ritirata. Il procedimento sarà affidato ad un giudice di pace.
-Cosa vuol dire che può esser ritirata?
-Sono un pò preoccupato per i costi da sostenere, attulamente non sono occupato. Può darmi un’idea dei costi?
-Ma adesso come procede l’iter giudiziario, devo prendere un avvocato? Lei può aiutarmi?

Ovviamente, che può esser ritirata significa che se cambi idea e vuoi rinunciare al fatto che il colpevole sia punito puoi chiedere il processo termini e, se ci sarà il consenso del querelato, il procedimento andrà archiviato.

Non ci sono di solito particolari costi da sostenere nel procedimento penale, che è un affare che interessa più lo Stato che i singoli, salvo che tu non decida di costituirti parte civile, cosa che rappresenta solo una eventualità, che peraltro io solitamente sconsiglio, preferendo il giudizio civile a parte.

Se sei disoccupato, comunque, per quello che eventualmente ci sarà da fare puoi chiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato.

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Mi sono costituita parte civile ed è terminato l’appello: può esserci un altro grado di giudizio?

ho vinto una causa penale e mi ero costituuita parte civile. la controparte è andata in appello ma la causa era già prescritta. I giudici d’appello hanno cmq confermato la sentenza inflitta in primo grado, anche se la controparte aveva accettato i termini di prescrizione e rinunciato al diritto di difendersi. Ora vorrei aprire la causa civile per i risarcimenti dei danni materiali e morali, ma il mio avvocato mi ha detto che non posso farlo perché la controparte ha intenzione di impugnare la sentenza.
Mi chiedo: non l’avevano già impugnata andando in appello? E poi: è lecito aspettare i comodi della controoparte dopo aver atteso una sentenza per ben 10 anni oppure posso comunque aprire la causa civile?
E ancora: Per aprire la causa civile per i danni materiali e morali c’è un termine? c’è il rischio che io non possa chiedere i risarcimenti per decorrenza termini?

Purtroppo il caso non è chiaro.

Bisognerebbe esaminare la sentenza di primo grado e il provvedimento che è stato emesso in secondo grado.

Se valuti di iniziare la causa civile, devo presumere che la tua costituzione di parte civile non sia andata in qualche modo a buon fine, ma bisognerebbe, soprattutto per rispondere alle domande che hai formulato, vedere in concreto che cosa è successo.

In generale, dopo l’appello ci può essere il giudizio di legittimità, quello in Cassazione, ma se il reato è stato considerato prescritto ci sono pochi termini per un eventualità del genere.

Sempre in generale, questi sono i motivi per cui di solito sconsiglio sempre la costituzione di parte civile nel processo penale e preferisco esercitare l’azione civile in sede civile e basta, il processo penale è troppo soggetto a vicende sue proprie da ostacolare non così rare volte l’esercizio dei diritti da parte dei soggetti danneggiati.

Credo che ti convenga chiedere un chiarimento al tuo avvocato, oppure ordinare una consulenza da un secondo avvocato, cui dovrai fornire però la documentazione del caso comprendente quantomeno copia delle due sentenze.