sono una “persona informata dei fatti” in un procedimento promosso da un fornitore contro l’Ente per il quale lavoro, nel quale sono indagati diversi amministratori, dirigenti e colleghi.
Ho dovuto rendere una deposizione presso il PM incaricato dalle indagini. Ora le indagini sono chiuse, alcuni colleghi sono stati scagionati da ogni accusa, mentre altri restano indagati e si dovrà tenere il processo. Purtroppo mi rendo conto ora, di avere dichiarato nella deposizione cose che non c’entravano nulla con l’indagine ma che su sollecito del PM mi sono lasciata sfuggire (per esempio che tra i vari fornitori di cui si serviva l’Ente ce n’era uno che faceva prezzi troppo alti, senza che io avessi la certezza che sia così, oppure che l’Ente eccedeva con gli incarichi professionali a tecnici esterni, senza esserne bene informata). Questo fornitore o gli amministr visto che le indagini preliminari sono chiuse, può accedere alla mia deposizione e querelarmi?
Ovviamente, per poter dare una risposta un po’ più precisa in una materia del genere occorrerebbe vedere il fascicolo del procedimento, analizzando l’imputazione che è stata formulata, e soprattutto il verbale delle dichiarazioni che hai rilasciato.
Ciò premesso, in via generale si può osservare che con la chiusura delle indagini preliminari, e l’invio del relativo avviso, il fascicolo diventa accessibile agli indagati che possono quindi fare copia dei documenti contenuti nello stesso.
Il problema a livello di tua responsabilità potrebbe potenzialmente essere non tanto la diffamazione quanto la calunnia, dal momento che dalle tue dichiarazioni potrebbe nascere un vero e proprio procedimento penale, come effetto delle stesse, e non un semplice discredito.
Per la verità, in sede giudiziaria è prevista una scriminante specifica per le offese, dall’art. 598 cod. pen., ma questa vale solo per le parti e non anche per i testimoni.
In ogni caso, sempre parlando in via generale, non credo che ci possano essere presupposti per una tua responsabilità, dal momento che ti sei limitata a riportare alcuni fatti, ciò che esclude la diffamazione, che richiede la volontà di manifestare disprezzo verso una persona in modo più o meno gratuito, e con ogni probabilità anche la calunnia, che richiede a sua volta la volontà di far condannare una persona che si sa bene essere innocente.
Se tuttavia la situazione ti preoccupa molto ti conviene far esaminare la documentazione da un legale.