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Libertà vaccinale: va difesa a tutti i costi.

Non sono un no vax, sono semplicemente un po’ anarchico come tanti Emiliani e comunque non mi fido da decenni delle trovate governative in materia di nutrizione, salute umana e sanità in generale.

Libertà

Troppi conflitti di interessi, troppi idioti ai vertici della burocrazia e della politica, troppa incompetenza, troppa corruzione, anche a livelli altissimi.

Certo non tutto quel che viene dal governo é sbagliato, ma di sicuro mi riservo di valutare volta per volta, non mando il cervello all’ammasso ma, considerato che nostro Signore me ne ha fatto dono, cerco di usarlo senza delegare indefinitamente ad altri, che non so bene neanche chi siano, decisioni fondamentali per il mio benessere, quello dei miei figli e delle persone che mi stanno a cuore.

Dunque più che un no vax sono sostanzialmente un libertario, probabilmente un pochino presuntuoso, ma va bene così, come diceva Pitigrilli: «non datemi consigli, so sbagliare anche da solo».

Non ho ancora deciso se farò il vaccino contro il covid, al momento sono scettico, anche se può darsi che finisca per farlo e proporlo anche ai miei cari, ma di una cosa sono assolutamente certo: questo vaccino, così contestato e particolare, non deve mai essere messo, né direttamente, né indirettamente, come obbligatorio.

Ognuno deve decidere da solo e in autonomia se farselo o meno, questo è fondamentale ed è più in linea con la Costituzione di tutte le altre interpretazioni, checché se ne dica, almeno al momento.

Anche perché a quanto pare, secondo la stessa OMS, il vaccino protegge al massimo solo chi se lo inietta, mentre per quanto riguarda gli altri potrebbe addirittura essere dannoso, spegnendo i sintomi nei soggetti inoculati che diventerebbero altrettanti portatori sani (non si ammalano loro, infettano gli altri).

Questo è l’unico dogma che mi sento di adottare, quello della libertà, mentre non mi sento affatto di proporre il vaccino a tutti i costi o il rifiuto dello stesso in tutti i casi, anche perché questo significherebbe sconoscere la soggettività delle situazioni di ognuno che invece per ovvi motivi é fondamentale nella pratica medica e di cura della persona.

Vedo politici di destra e sinistra, di tutti gli schieramenti, che pretenderebbero di dire ai medici come dovrebbero pensare e praticare: questi politici sono davvero dei fascistelli da strapazzo.

La Costituzione dice che l’arte e la scienza sono libere, quindi un politico o un rappresentante delle istituzioni non dovrebbero MAI dire ad un medico come deve portarsi nella sua pratica, limitandosi ad intervenire solo in casi di conclamati ciarlatani.

Le stesse considerazioni valgono per gli ordini dei medici che sono liberticidi e vergognosi a volte.

Tutto questo può essere meglio gestito lasciando autonomia, libertà e indipendenza di giudizio alle persone perché, come dice Chesterton, la democrazia non è quando la gente vota, ma quando la gente decide e governa davvero.

Fai attenzione perché il vaccino non sarà mai reso probabilmente obbligatorio tout court, anche per le difficoltà giuridiche connesse, ma indirettamente.

Questo è più difficile da combattere.

I giuristi di regime sui giornali di regime (come Ichino sul Corriere della Sera) hanno ad esempio già iniziato a dire che chi non si vaccina può essere legittimamte licenziato dal datore di lavoro, cosa che equivale, di fatto, a ricattare le persone rendendo il vaccino, sempre di fatto, obbligatorio.

É – questo – un comportamento da figli di troia?

Lo lascio decidere a te, insieme – ed è questa la cosa più importante – a quello che devi fare tu per relazionarti in modo funzionale con un sistema del genere.

Io penso sia ancora più importante essere preparati e uniti.

Per resistere e combattere a queste mostruosità giuridiche, sanitarie e liberticide, entra nel gruppo riservato di difesa legale che ho creato su patreon.

Unisciti a dozzine di altre persone con cui stiamo preparando la difesa della nostra libertà di cura.

Altrimenti rimetti la testa sotto la sabbia, torna a fidarti del governo e tatuati «andrà tutto bene» in fronte.

Ci vediamo là.