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riflessioni

Che droghe usano gli avvocati di amnesty?

Sul sito di amnesty, si trova compilata questa meravigliosa faq, in cui i preparatissimi giuristi di quell’associazione spiegano, in termini inclusivi, ecocompatibili e pacifistici, perché l’aborto sarebbe un «diritto umano».

Esso sarebbe previsto come tale dal «diritto internazionale dei diritti umani», una cosa tuttavia che, almeno in questo universo, non esiste.

In realtà, inoltre, l’aborto non è nemmeno un diritto, né in Italia né negli USA.

Per sincerarsene, basta leggere la legge 194 e tutti i provvedimenti correlati, che non definiscono mai in nessuna occasione l’aborto come un “diritto”.

Negli Stati Uniti, ugualmente, non c’è nessuna legge che preveda il diritto all’aborto, c’è solo una sentenza, la celebre Roe contro Wade, con cui sono di fatto state consentite pratiche abortive, senza appunto che diventassero mai un diritto.

Dunque, dire, che l’aborto è un diritto é già una gran bestialità in sé.

Dire che addirittura sarebbe un «diritto umano» cioè un diritto fondamentale di ogni essere vivente é voler esagerare e dire la bestialità più grande possibile, é candidarsi per vincere il premio per aver sparato la boiata più grossa di tutti i tempi.

I finissimi giuristi di amnesty però non si fermano qui.

Secondo loro, negare il «diritto umano all’aborto» sarebbe addirittura una violazione della privacy!

Ora, va bene che una delle cose più care all’uomo contemporaneo é la privacy, ma resta da capire davvero che cosa avrebbe a che fare la privacy con l’aborto.

Posso garantire che nell’intera e copiosissima legislazione italiana, europea ed estera in materia di privacy non si fa alcuna menzione e alcun riferimento alle pratiche abortive.

Né é pertinente il riferimento alle decisioni «sul proprio corpo», dal momento che nelle pratiche abortive si decide sempre e necessariamente di un corpo altrui che é solo ospitato all’interno di quello della donna ma resta innegabilmente e evidentemente dotato di alterità.

Non paghi della figura rimediata sino a qui, i bravissimi avvocati di amnesty ci tengono a informare il pubblico su chi sarebbero i titolari di questo «diritto umano»: essi sarebbero non solo le «donne, ragazze» ma anche «altre persone che possono rimanere incinte».

Un’altra cosa che non esiste.

Lo scopo di tutte queste vere e proprie boiate sarebbe, poi, raggiungere non solo la «giustizia sociale», come se abortire garantisse ad esempio stipendi più equi ai lavoratori, ma anche la «giustizia di genere».

Io mi chiedo a questo punto una cosa: premesso che é del tutto lecito essere a favore delle pratiche abortive, perché una opinione del tutto legittima la si deve giustificare e sostenere con una congerie di razzate del genere, quando ci sono diversi argomenti più seri o quantomeno reali?

Rendersi improbabili e ridicoli con tesi evidentemente strampalate e prive di fondamento che vantaggio può portare ad una causa?

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diritto roba per giuristi

Nasce la nuova comunità di discussione «giuristi di facebook».

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I colleghi me l’hanno sempre chiesto e io, con almeno dieci anni di ritardo, l’ho creato 😉

Le caratteristiche di questo nuovo gruppo sono le seguenti:

  • la partecipazione è riservata agli operatori giuridici (avvocati, giudici, notai, ufficiali giudiziari, cancellieri, sindacalisti, membri delle forze dell’ordine, ecc.) sul modello della vecchia e sempre cara legalit
  • non sono ammessi semplici utenti, che potranno se credono far parte di altri gruppi a loro dedicati come «avvocati dal volto umano» sempre su facebook, dedicati alla divulgazione delle tematiche giuridiche, con un linguaggi semplice e non tecnico
  • ogni richiesta di adesione sarà vagliata dagli amministratori (al momento, sono amministratore solo io, ma ho intenzione di costituire presto un comitato di gestione di 5 membri totali, me compreso)
  • il gruppo è e sarà sempre di tipo chiuso ciò significa che tutti gli utenti di facebook possono vedere che il gruppo esiste e chiedere di farne parte (cosa essenziale perché il gruppo viva e si sviluppi crescendo nel tempo) ma non possono leggere le discussioni. Questo è il succo di questo nuovo gruppo, molti giuristi mi chiedevano un luogo in cui discutere tra loro con discrezione, per tanti motivi (riservatezza, opportunità di non divulgare certi casi con riguardo alla tutela dei clienti, ecc. ecc.).

Al momento non c’è altro da dire, se siete giuristi siete invitati a far parte di questa nuova comunità specializzata che credo sarà presto uno strumento utile di confronto e discussione per fare sempre meglio il nostro lavoro.

Il gruppo lo trovate qui.

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pillole

Caricato un nuovo #ebook  su #Narcissus, appena sarà disponibile…

Caricato un nuovo #ebook  su #Narcissus, appena sarà disponibile (di solito occorre un giorno o due), vi darò maggiori dettagli as usual… vi anticipo solo che stavolta è roba per #giuristi (avvocati, ecc.)