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Testamento olografo sbilanciato: si può fare azione di riduzione?

mio padre defunto 04/03/2018 lasciato testamento olografo in cui lascia un legato al sottoscritto di euro 200.000,00 e nomina mia sorella erede universale .euro546.124,80 (patrim.immob.calcolato da rendite catastali)+euro 399.200,94 (patrim.mobiliare tot)- 24.545 debitum.tot.
vorrei fare azione di riduzione per lesa legittima

Non si possono fare valutazioni precise senza avere approfondito il caso e soprattutto avere letto attentamente il testamento olografo, per cui in questa sede mi limito ad alcune osservazioni generali che possono essere utili in casi del genere.

Quando, come in questa ipotesi, sembra che ci sia stata una lesione di legittima, può essere una buona idea, innanzitutto, svolgere alcuni accertamenti per valutare in modo preciso – le rendite catastali a tal fine non sono idonee – l’ammontare della massa ereditaria, tramite un ricorso per inventario o altri strumenti idonei, anche per scoprire eventuali voci o pagamenti che magari sono stati sottratti alla massa poco prima del decesso, come in alcuni casi avviene.

Una volta ricostruito l’ammontare più preciso della massa ereditaria, si può valutare con precisione se vi è stata una lesione di legittima e, ulteriormente, di quale portata.

Ovviamente il primo passo non è mai quello di fare direttamente la causa, ma quello di instaurare una trattativa, aprendo la vertenza con una apposita diffida in cui si dichiarano le proprie pretese, il loro fondamento e a quali condizioni si sarebbe disposti a chiudere la vertenza stessa – condizioni che ovviamente in seguito possono essere negoziate.

L’approccio negoziale in questa materia è assolutamente fondamentale. Conviene fare ogni sforzo possibile per cercare di ottenere una buona soluzione della vertenza senza portarla in tribunale.

Ovviamente però l’andamento della trattativa non dipende solo da quello che farà la parte «lesa», ma anche dalla disponibilità «avversaria», per cui si potrà scoprire solo strada facendo.

È importante ricordare che la materia delle successioni è soggetta a mediazione obbligatoria, per cui, prima di andare in tribunale, c’è anche questo importante passo da completare. Il mio suggerimento è quello di non considerarlo un ostacolo burocratico, ma di cercare di sfruttarlo magari per sbloccare quella trattativa che, anteriormente, non era giunta a conclusioni soddisfacenti. Ovviamente, per fare questo, bisogna investire un po’ di tempi, soldi, attenzione come al solito.

Solo qualora non si dovesse riuscire a negoziare una soluzione soddisfacente, si può valutare, dopo l’avvenuto esperimento della mediazione obbligatoria, di instaurare una causa per lesione di legittima, che noi come studio tariffiamo a flat su base annuale.

Se vuoi un preventivo per questi lavori, iniziando dalla fase di trattativa stragiudiziale, puoi chiedercelo compilando il modulo apposito del blog.

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Cosa faccio se mio marito mi ha lasciato un trattore concedendone l’uso tuttavia ad altri?

ti scrivo per una faccenda ereditaria. Mio marito è venuto mancare nel 2012 ha lasciato le sue proprietà con un testamento olografo, il quale è stato accettato da me e da mia figlia.
Nella divisione dei suoi beni lasciava anche un trattore e quattro rate da pagare, che ho finito di pagare io. Dello stesso mezzo ha lasciato l’uso a mia cognata e mio cognato. Noi non sappiamo guidarlo e non lo faccio guidare da nessuno perché ho paura che qualcuno possa farsi male. Vorrei vendere il mezzo anche perché gli stessi non intendono trascriversene l’uso.
Dovrei tra l’altro farli accedere nella mia proprietà per poterlo prendere. Ma questo non comporterebbe che loro entrano nei miei beni e tra vent’anni vantano il diritto di servitù? Come esco da questa situazione… mi puoi aiutare?

Ovviamente, bisognerebbe vedere cosa prevede il testamento.

MI sembra piuttosto improbabile che abbia lasciato a te la proprietà e agli altri parenti il diritto di uso, più probabile è che abbia nominato te e tua figlia suoi eredi universali, lasciando in legato il trattore ai cognati.

Se questa fosse l’ipotesi corretta, il trattore sarebbe di loro proprietà con tutte le conseguenze di legge.

In ogni caso, per capire come devi risolvere questo problema è necessario esaminare con cura e la dovuta attenzione il testo del testamento per vedere cosa dispone, se chiaro, o come può essere interpretato, se meno chiaro.

In alternativa, ovviamente, si può sempre tentare una soluzione di tipo amichevole o negoziale.

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Alla morte delle titolari del diritto di abitazione la casa si può vendere?

Alla morte di mia zia (sorella di mio padre) nel 2008 e’ stato trovato un testamento olografo dove la stessa zia lasciava la propria casa in godimento alle sue due sorelle. Nel testamento si legge: “Lascio a mie sorelle E. e A. la mia casa di Via[ ……], dove potranno abitare fino alla loro morte.” Solo la sorella E. con marito e figlio aveva usufruito dell’uso della casa durante i periodi estivi per diversi anni. Ora anche le due sorelle sono decedute mentre i rispettivi coniugi sono ancora in vita, uno pero’ sembrerebbe non piu’ in grado di intendere e di volere, mentre l’altro con figlio pare non abbia nessun interesse nella casa.
I fratelli ancora in vita vorrebbero vendere la casa, ma sorgono dei dubbi: 1. Possono farlo o bisogna prima fare una nuova successione? Se si, su chi incombe l’onere? 2. il diritto di abitazione della casa cessa con la morte delle zie o prosegue verso i coniugi e figlio? Chi ha diritti sulla casa? E’ necessario ricorrere al notaio?

Innanzitutto bisognerebbe capire se il testamento olografo è stato pubblicato, e quali formalità sulla base dello stesso sono poi eventualmente state compiute.

Da quello che riferisci sembra trattarsi del legato di un diritto di abitazione, anche se pure qui per essere sicuri bisognerebbe leggere per intero il testamento; se comunque così stessero le cose il diritto di abitazione si dovrebbe considerare estinto con il decesso delle sue originarie titolari.

Vi consiglierei comunque di far esaminare in concreto la situazione e la documentazione relativa da un professionista per sicurezza, probabilmente è sufficiente anche una consulenza di base da un’ora.

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una madre può lasciare per testamento la sua casa ad uno solo dei tre figli?

Una madre lascia in eredità un appartamento e solo questo. Gli eredi sono i tre figli ma uno di essi è legatario attraverso un testamento olografo, senza difetti di forma e contenuti, dell’intero appartamento. Trattandosi, l’eredità, del solo appartamento che si identifica con il legato, è vero che la legittima degli altri due fratelli è totalmente lesa e che il testamentario risulta unico proprietario dell’immobile?

Gli altri due fratelli possono impugnare il testamento chiedendo la riduzione della disposizione testamentaria (non importa a questo fine che si tratti di un legato o della nomina di erede) in modo che le quote siano rideterminate secondo le regole previste per la successione necessaria, che riservano ai figli, quando sono più di uno come in questo caso, i 3/4 dell’eredità.

Dividendo, pertanto, l’eredità in 4 parti, il figlio a favore del quale è stato disposto il legale otterrà 2/4, di cui uno per effetto delle disposizioni in materia di successione necessaria, mentre l’altro per effetto della parte residua ancora valida della disposizione testamentaria della madre, incidente sulla «quota disponibile», mentre gli altri due fratelli riceveranno 1/4 ciascuno, in virtù appunto delle regole sulla successione necessaria.

Ovviamente sono possibili soluzioni negoziali, tipicamente il fratello che ha ricevuto il legato può liquidare agli altri due fratelli una somma corrispondente ad 1/4 del valore dell’immobile, previa stima a cura di un tecnico di comune fiducia.